TRASCRIZIONE SOMMARIA – XCVI UDIENZA PROCESSO DIAZ [ Nell'udienza XCII, 3 maggio 2007, l'ex questore Colucci è venuto a raccontare cose che mai aveva detto nei precedenti interrogatori, omettendo quello che rischiava di incriminare gli imputati e sottolineando quello che attribuiva la responsabilità a Murgolo, unico stralciato dal processo nonostante fosse presente alla scena della Molotov. Quest'ultimo è infatti stato indicato da Colucci, senza che lo avesse mai fatto prima, come coordinatore dell'operazione ] [ Nell'udienza XCIV, 16 maggio 2007, il dirigente del SISDE Murgolo si è avvalso della facoltà di non rispondere, pur essendo presente alla scena delle Molotov ed pur essendo stato indicato (con grande scalpore e per la prima volta in sei anni) dall'ex questore Colucci come coordinatore dell'operazione ] [ Nell'udienza XCV, 17 maggio 2007, Pizzamiglio ha raccontato del rilevamento di sangue su 5 manganelli usati durante l'operazione (di cui due tonfa del VII nucleo del RM di Roma ] [ P=Tribunale, A=Accusa, D=Difesa, C=Parti Civili, R=Teste ] P: [procede all'appello] [ entra il prefetto Ansoino Andreassi, ex vice capo della Polizia Italiana (ai tempi del g8 di Genova), ex dirigente del SISDE al momento in pensione ] R: [ fa il giuramento ] R: Andreassi Ansoino (classe 1940) R: [ tira fuori 50 cartellette da una valigetta ] A: vorrei che chiarisse al tribunale quali erano i compiti a lei assegnati durante il g8 del 2001. Se consulta dei documenti.... R: E' una scaletta... Io citerò materiali virgolettati del dipartimento. Sono dati che mi consentono di essere più esaustivo. D: (Di Bugno) se possiamo vedere che cosa sono, mica puo' testimoniare su un brogliaccio... redatto da chi? A: la regola è che uno testimonia e si puo' riferire a propri documenti. Certo non può leggere una scaletta di appunti. A meno che non dica: “io non me lo ricordo, l'ho scritto li', e il Presidente può autorizzarla”. Certo non può consultare un promemoria che lei ha fatto. R: facciamo così, io vado avanti e mi fermate. A: no, non va bene. Lei risponde e mi dice se non ricorda.... R: è un documento da me redatto che mi serve per venire incontro a esigenze di giustizia, non per sottrarmi ad accuse. [ macello previo ] P: iniziamo con le domande del teste, poi se non ricorderà vedremo. A: le ho chiesto se può ricordare al tribunale i compiti che le erano stati affidati durante il vertice g8. R: io fui incaricato con un provvedimento del capo della polizia di sovrintendere a tutti i servizi di ordine pubblico durante il g8. Ci fu una ripartizione di compiti tra tutti i direttori generali dei settori della polizia. Io venni incaricato di sovrintendere al dispositivo di ordine e sicurezza pubblica. Il prefetto Manganelli venne disposto a sovrintendere la sicurezza all'interno della zona rossa. Il prefetto Longo venne incaricato di tutto ciò che concerneva la logistica. Il prefetto Panza venne incaricato di sovrintendere alla polizia di frontiera e delle telecomunicazioni. [...] A: lei all'epoca era il vice capo vicario della polizia? R: si A: questa qualifica formale lei la ottenne e in quali termini? R: ci fu un altro provvedimento con il quale io venni comandato alla struttura di missione in sostituzione del collega Aldo Gianni che era andato in pensione da poco. struttura di missione è il dispositivo del ministero degli esteri interdisciplinare che sovrintende tutto il protocollo relativo al g8. Coinvolge funzionari di varie forze comprese quelle di polizia. Spiego bene cos'e' questo comando presso la struttura di missione. Io ebbi la comunicazione di questo incarico attraverso uno scarno telegramma: a decorrere dal primo luglio ero comandato presso la struttura di missione. Questo provvedimento fu adottato dal ministero dell'Interno su conforme disposizione del presidente del consiglio. Il provvedimento a monte io non lo conobbi se non dopo essere deposto. Io ero convinto di essere ancora il vice capo della polizia. Nel decreto c'era scritto invece che io non ero più vice capo della polizia, ma ero assegnato alla struttura di missione. A: le posso mostrare il documento in questione? R: si. ma io non lo vidi se non dopo la mia deposizione. A: lei però ha precisato che quantunque sul piano formale lei non fosse più nelle funzioni di vice direttore generale di PS, tuttavia questo formalmente non lo sapeva... R: non lo sapevo e quindi io ho seguitato a fare il vice capo della polizia A: cosi' e' stato trattato, diciamo... R: certo... anche perche' in contraddizione con il documento c'e' un documento del capo di polizia che propone la mia assegnazione alla struttura di missione, e in questo appunto si dice che le funzioni di sovrintendente dell'ordine pubblico e di dirigente della struttura di missione erano perfettamente compatibili. A: la sua delega cmq riguardava eventi del vertice g8? R: si A: cosa veniva escluso da questa delega? R: non ho capito. R: [...] nella veste di distaccato alla struttura di missione avrei dovuto occuparmi di aspetti di sicurezza e organizzativi, non di ordine pubblico. A: quindi i limiti del suo mandato si riferivano al vertice. tutti gli altri aspetti li ha svolti non sapendo l'ampiezza del suo mandato. R: io all'epoca ritenevo di essere nella pienezza delle mie funzioni... A: e risulta essere stato trattato come tale dalle altre persone? R: si. certo. A: dando per noti gli eventi che sono occorsi durante il vertice, nei giorni di giovedi' e venerdi', puo' dire nella giornata del sabato 21 quali problemi si ponevano, quali problemi ha affrontato nelle vesti che ha citato. R: i problemi da affrontare erano molti, perche' il giorno precedente era stato funestato da gravi disordini e dalla morte di Giuliani. E' un evento che segna e come tale venne da noi percepito, perche' quando in una pubblica manifestazione muore un giovane dimostrante, in un paese civile non c'e' nulla di peggio che possa capitare a chi ha la responsabilita' dell'ordine pubblico. Si preannunciava una giornata difficile per l'op funestata da questi fatti. Facemmo in modo di non esporre nei servizi di op i carabinieri che erano stati coinvolti nell'episodio di Giuliani, e cercammo di fare in modo che la manifestazione si svolgesse nel migliore dei modi, cosa che pero' non accadde. A: puo' dire quali sono state le sue iniziative, e se erano accompagnate e se si in quale modo da direttive di altre autorita'? R: i problemi cominciarono a delinearsi quando verso le 11 le telecamere di un elicottero inquadrarono un furgone che distribuiva mazze e armi improprie ai dimostranti, che gia' cominciavano a defluire. Il problema era dunque arrivare a quel furgone intercettarlo e procedere. Questo tentativo duro' parecchio tempo fino a che mi chiamo' il capo della polizia che mi disse di affidare l'intervento al dr. Gratteri, cosa che io ho fatto. Parliamo dell'intervento alla Paul Klee, vennero arrestate delle persone, vennero trovate delle cose, credo anche dei pezzi di autoradio di un mezzo dei cc. A: parliamo delle iniziative, non dell'esito che non ci interessa. quante persone furono arrestate? R: una ventina? A: conosce l'esito giudiziario? R: no. A: la mia domanda generale era le iniziative che vengono prese nella giornata di sabato, in relazione ai problemi. Lei dice c'e' un intervento del capo della polizia che richiede l'intervento diretto del dr. gratteri. cosa significa? R: significa lo SCO, il Servizio Centrale Operativo, che era presente con compiti di screening della zona rossa. in questa veste viene impiegato con fini diversi da quelli inizialmente previsti. A: come concretamente ha interpretato questa iniziativa? se ha pensato che l'intervento del capo della polizia attenesse a direttive di carattere generale in relazione a quella giornata e se si in quale modo R: la direttiva che comincia a delinearsi con questo intervento e' quella di mobilitare le unita' ritenute piu' efficienti e piu' rapide per procedere a degli interventi, visto che la citta' era stata devastata nel giorno precedente da varie azioni successe dentro e ai margini delle manifestazioni e che in sostanza la reazione non era stata abbastanza efficace. A: in termini piu' espliciti, c'e' un cambio di direttive e di politica nel sabato 21 rispetto ai giorni precedenti e in che termini? R: io l'ho percepito come tale. ho ritenuto che si volesse passare a una linea piu' incisiva di quella tenuta fino a quel momento. questo mio convincimento lo trassi in primo luogo dell'affidamento da parte del capo della polizia dell'intervento alla Paul Klee. Poi con l'invio di La Barbera a Genova: il capo della polizia mi chiamo' alle 14.00 e mi disse che avrebbe mandato La Barbera a genova, che arrivo' alle 16.00 quando la manifestazione era quasi finita. quindi l'invio di La Barbera non e' qualcosa che attiene alle esigenze di ordine pubblico. A: lei in maniera un po' sintetica ha detto, “azione piu “incisiva””. che significa? R: procedere ad arresti per cancellare l'immagine della polizia che era rimasta inerte di fronte alle azioni di saccheggio della citta'. A: il prefetto La Barbera viene il pomeriggio a manifestazione conclusa, senza emergenze R: le emergenze erano finite. A: quindi cosa viene a fare? R: il prefetto La Barbera secondo quello che emerge avrebbe avuto il ruolo di sollecitare gli ufficiali di collegamento delle polizie straniere ad una collaborazione piu' rapida in relazione ad arresti stranieri. A: lei fa riferimento a dichiarazioni che hanno fatto altre persone, lei puo' dire che e' d'accordo o meno, ma la responsabilita' se la prendono altri. Ho chiesto a lei all'epoca l'arrivo di La Barbera che cosa significava? che cosa doveva fare? avete avuto uno scambio di opinioni? qualcuno glielo ha detto, o quello che sia... Lei esclude che il prefetto La Barbera fosse venuto per stimolare il contatto con polizie straniere... R: il problema e' questo. il capo della polizia mi disse che mandava La Barbera a darmi una mano. La Barbera non mi parlo' mai di ufficiali delle polizie collegate, perche' tra l'altro c'era Luperi addetto a questo compito, e oltretutto non erano ravvisabili momenti di urgenza tali che prevedessero lo spostamento in zona cesarini di La Barbera a genova. io lo interpretai in riferimento a un'azione tesa ad reagire con arresti... D: (Corini) opposizione. e' un'opinione del teste P: certo. prosegua. R: questo si accompagna con la disposizione del capo della polizia di fare dei pattuglioni. una disposizione che pervenne a me che la passai senza convinzione... A: cosa sono i pattuglioni? R: sono pattuglie massiccie che fanno controllo del territorio in particolari condizioni, per assicurare il deflusso ordinato dei manifestanti. i pattuglioni che volle il capo della polizia dovevano essere misti affidati a funzionari delle squadre mobili e dello sco. ecco perche' quel tipo di pattuglioni mi destarono delle perplessita'... A: perche' la composizione in tal senso dei pattuglioni non inerisce alla finalita' che adesso ha esplicitato, quella che di regola e' sottintesa alla formazione dei pattuglioni... R: no... la finalita' era il rintraccio dei black block. A: quindi erano pattuglioni alla caccia di qualcuno? R: di persone coinvolte negli scontri. A: lei passo' questa direttiva con scarsa convinzione? perche'? R: la mia valutazione era molto banale ed egoistica. la manifestazione era finita, la gente se ne stava andando, era sazia di disordine, bisognava solo lasciarla andare via. ritenni, pensai, ma non lo dissi, che questi pattuglioni potevano provocare grane e basta... A: passa questa direttiva al questore e absta? R: io la passai al questore, ma non sepcificai null'altro. la decisione era sua. A: non specifico' obiettivi? R: no A: sa se e in quali termini furono specificati gli obiettivi? R: no A: possiamo dire che gira questa direttiva ma se ne disinteressa? R: si. A: se ho bene inteso lei inserisce questa direttiva nell'ambito di quella che lei stava descrivendo come una linea di tendenza nelle operazioni di polizia. ha ricordato l'intervento alla Klee, l'arrivo di La Barbera, i pattuglioni, in questo senso? R: si A: lei ha detto che non ha esternato questa sua opinione sui pattuglinoi? R: no A: come ha visto che veniva recepita questa tendenza che lei ha descritto? si affermava? si irrobustiva? R: venne recepita con immediatezza. i pattuglioni furono subito organizzati e messi in campo. uno di questi pattuglioni, quello di DI Bernardini, passo' davanti alla Diaz. E davanti alla Diaz venne fatto oggetto di un fitto lancio di oggetti, di bottiglie, e quant'altro, come ci racconto' Di Bernardini stesso, da parte di un numero abbastanza consistente di black block, diciamo, che fu cosi' repentino e cosi' violento nel racconto di Di Bernardini e di Caldarozzi che dovettero scappare per evitare di essere sopraffatti. A: lei ha detto “di bb, diciamolo pure”. Puo' elaborare il concetto? R: si parlo' di gente vestita di nero che gridava “sono pochi”, “diamogli addosso”, accompangando con lancio di oggetti. A: lei ha sentito questo racconto da Di Bernardini e da Caldarozzi. Ricorda se vennero dati dei dettagli oltre a quelli che lei ha gia' riferito? danneggiamenti di autovetture? altro? R: se non sbaglio accennarono al danneggiamento di una o due vetture. A: in quali termini? R: ricordo molto vagamente. forse un sasso o un'altra cosa analoga che era caduta su un vetro di un mezzo. A: questo particolare lo ricorda adesso? in sede di indagini preliminari mi sembrava lei l'avesse esclusa... Se posso ricordare lei aveva menzionato il lancio, e le venne chiesto “PM: in quel contesto venne riferito di danni [...]? R: io credo di aver fatto delle domande ma le risposte devono essere state vaghe perche' non me lo ricordo. PM: io le ricordai una documentazione su un vetro sfondata R: non l'ho mai sentita questa cosa”. R: allora e' un ricordo successivo. ricordo che se ne parlo'... A: successivo? R: e' un ricordo legato alla verbalizzazione.... in quel contesto lo esclusi ma mi rimase il ricordo della domanda... A: che cosa succede... siete nella stanza del questore con Calderozzi e Di Bernardini, Gratteri, il questore... quanti altri presenti? R: direi che sono tutti.... Mortola... A: sempre in aiuto... nel 2001, nel settembre, lei disse: “R: La Barbera Mortola Dominici, ma potrei essere inesatto”... R: in sostanza li abbiamo fatti tutti i nomi. Colucci, La Barbera, Gratteri, Mortola, Dominici... A: le ho riletto le sue dichiarazioni. Sente il racconto di questo episodio, qual e' la reazione dei presenti? cosa succede? R: sulla base del racconto fatto la reazione fu che bisognasse andare a vedere subito cosa c'era li' perche' l'evento dimostrava cosi' come riferito che quelle persone che avevano aggredito la pattuglia in transito erano poi rifluiti dentro la diaz. venne incaricato il dr. Mortola di fare un sopralluogo per verificare meglio la situazione. A: ma quando avviene questo sopralluogo c'e' gia' una decisione o no? R: incomincia a delinearsi. se li' dentro si sono rifugiati 200 scalmanati che avevano aggredito un pattuglione bisognava andare a identificarli. quindi vennero fatte delle verifiche... primo sopralluogo di mortola e poi telefonata a un dirigente del GSF A: il sopralluogo di mortola che cosa risulto'? R: disse che c'era fermento, che c'erano vedette che stavano attendendo... la successiva verifica cercava di capire se quello stabile che era stato assegnato al GSF ospitasse o non ospitasse piu' persone del GSF. Il rappresentante del GSF disse che lo stabile era stato da loro abbandonato. A: lei basa questa dichiarazione su quello che disse mortola? R: sulla base di quello che mortola riferi' a noi. A: pervennero altri elementi investigativi per stabilire chi fosse all'interno di quello stabile? R: non ricordo di altri elementi. A: quindi questo. prego. R: tutto questo avviene intorno alle 21.00-21.30... cosi' credo di ricordare... cioe' quando Di Bernardini passo' davanti alla Diaz c'era ancora luce... quando si tratta di organizzare l'intervento... A: io le ho chiesto, quando Mortola fa la telefonata si e' gia' deciso cosa fare? R: si. fu deciso di fare un 41 tulps, una perquisizione ai sensi del 41. questa decisione venne presa in una riunione di fatto, cioe' non convocata da nessuno, fatta da me, il questore, la barbera, mortola, gratteri, e via dicendo... decisione presa tutti quanti d'accordo... cioe' fui d'accordo anche io a fare l'intervento, perche' se erano veri quei presupposti l'intervento doveva essere fatto e doveva essere fatto subito. se li' dentro c'erano 200 scalmanati che avevano tentato di aggredire le forze dell'ordine bisognava intervenire subito e poi regolarsi. Riduttivamente si parla di perquisizione, ma per me era un'operazione piu' complessa, che comportava una serie di problemi delicati. la perquisizione era l'ultima cosa che serviva a raccogliere le prove di quello che c'era dentro la scuola... A: se non erano in atto scontri, la perquisizione era il mezzo principe per la ricerca delle prove, no? altrimenti puo' cercare l'atto costitutivo dell'associazione black block? R: certo. l'intervento era diretto possibilmente all'arresto. se li' dentro c'erano delle persone che poco prima avevano aggredito una pattuglia, avevano messo delle vedette, non avevano nulla a che fare con il gsf, vestivano di nero... insomma... A: possiamo ascrivere questa operazione nella linea di tendenza che lei ha descritto nelle sue precedenti risposte? R: certo. era diretto ad arresti A: lei ha detto “fui d'accordo anche io”. vorrei capire... lei si e' accodato o si e' trovato su un piano paritario di stimolo e di iniziativa di questa operazione... lei ha promosso? ha convenuto? R: io non l'ho promossa. io l'ho subita come inevitabile conseguenza di quanto ho detto prima... convenni anche io... A: se lei non l'ha promossa? chi la promosse in quella sede? R: mi sembra che fossero tutti abbastanza determinati... la barbera, gratteri, colucci forse un po' meno. A: furono espresse in quella fase perplessita' da parte di qualcuno, in particolare sull'ora e sul farla in quel momento? R: guardi, le perplessita' le espressi pure io, le espresse pure il questore, credo, le espresse lo stesso la barbera, ma per significare che l'operazione era rischiosa, non sul fare o meno l'operazione, che bisognava fare. A: io vorrei che mi collocasse questa sua affermazione rispetto ad altre dichiarazioni: “mi dava perplessita' per l'ora notturna, dall'altra parte ho visto molta determinazione e sicurezza”. R: la determinazione riguardava la necessita' dell'intervento. le paure e le perplessita' attengono all'esecuzione. A: queste perplessita' le attribuisce a se' stesso e al questore e non ricordo se ad altri. R: io ricordo di aver fatto delle raccomandazioni a La Barbera, per dirgli “stai attento”. A: quando avete preso questa decisione, lei parla con La Barbera? R: e certo... sto parlando ancora di questa riunione di fatto e li' c'era anche lui, e in questo poi si inserisce, ma dopo, una telefonata del capo della polizia che voleva assicurarsi che La Barbera fosse andato sul posto... A: si pero' terminiamo questa riunione in cui si e' decisa l'operazione. [...] La perplessita' l'ha espressa a La Barbera... R: si certo. l'ho espressa a La Barbera. E lui era determinato a muoversi lui stesso, prima ancora che ricevesse la telefonata del capo della polizia. A: e La Barbera le riferi' di altri che avevano perplessita'? R: no A: questa riunione come si chiude? R: si chiude con la decisione sui reparti da impiegare, e cioe' si telefono' a Donnini che aveva la supervisione e la sovintendenza su tutti i reparti inquadrati della polizia e gli si chiese chi era disponibile a quell'ora. lui ci disse che era disponibile la squadra speciale del reparto mobile di roma. io fui d'accordo con questa scelta: primo perche' la squadra speciale era stata costituita e ci sono i decreti attraverso una rigorosa selezione dei volontari che avevano chiesto di far parte di questa unita' nell'occasione di genova... ci fu una commissione che seleziono' sotto il profilo psico attitudinale, accertando che non avessero precedenti negativi sotto il profilo disciplinare, accertando che fossero padroni di se' stessi e delle proprie reazioni emotive, e questo mi dava garanzia di lucidita'. seconda considerazione: la squadra speciale non doveva andare certo a fare la perquisizione, ma era l'unita' di appoggio nel caso in cui fosse stato necessario l'impiego tenute presenti le caratteristiche del reparto. queste considerazioni mi indussero ad approvare l'impiego della squadra speciale. A: in quella fase soltanto la squadra speciale venne impiegata o anche altre unita' di reparto mobile? R: non credo di reparto mobile. vennero impiegate unita' del reparto prevenzione crimine, delle digos e della squadra mobile. dei reparti mobili forse qualcuno di contorno. A: glielo chiedo perche' e' stata accertata la presenza di un numero di persone dei reparti non del VII nucleo... una ventina di persone. R: [annuisce] A: lei ha detto “non doveva fare la perquisizione”. in realta' l'impiego del reparto mobile, il reparto ha una sua autonomia, o e' asservente ad altri reparti? R: il reparto mobile e' asservente a chi ha la responsabilita' del servizio di ordine pubblico. e' un organo servente per l'ordine pubblico. A: si e' parlato della idoneita' di questo reparto a effettuare operazioni di irruzioni. si prefiguro' questa possibilita'? R: sono mie considerazioni, che davo per scontate. per me l'impiego della squadra speciale era di appoggio. io non ipotizzavo una irruzione con personale della squadra speciale. la mia preoccupazione era un'altra, e rientrava nelle funzioni di op di cui ero responsabile. in citta' c'erano migliaia di manifestanti. l'eco delle operazioni alla diaz, avrebbero potuto richiamare le attenzioni di chi era in partenza e farli rifluire in citta'. poi era reponsabilita' del responsabile del servizio, che doveva essere deciso nella riunione operativa, la seconda. A: ecco... parliamo di questa riunione. R: c'e' stata una riunione nella sala riunioni attigua a quella del questore, e io non vi partecipai. A: perche' ? R: io ho vissuto questa perquisizione come una calamita' che era capitata... della quale io francamente non ritenevo di essere in qualche modo coinvolto, anche perche' altre persone erano state incaricate, ne' rientrava nei miei compiti. la mia funzione era quella dell'ordine pubblico, e me ne sono occupato per quel tanto che mi concerneva... la vissi come un fastidio. A: lei non partecipo' per sua decisione, che trova la sua ragione nelle spiegazioni che ci ha dato. la volevo far ritornare... quando ha accennato alle perplessita' pur condividendo la necessita' dell'operazione, ha esternato queste perplessita'? nella prima riunione.... R: mi sembra di no... A: le posso ricordare che nel settembre 2001 lei dichiaro' “pur non essendo contrario, ho esplicitato alcuni miei timori che ho poi aggiunto privatamente a La Barbera successivamente alla riunione”... R: si, ma solo rispetto ai rischi. A: non partecipa a questa seconda riunione. sa gli esiti di questa riunione? R: le squadre il reparto parti'... quali furono le determinazioni adottate io non lo seppi. A: volevo che chiarisse altri particolari. lei ha accennato al fatto che questa operazione che aveva in se' anche un atto di polizia giudiziaria, non era soltanto una operazione di PG, ma altri profili delicati. in relazione a questi profili ha parlato con il questore? con altri? R: io consigliai il questore di informare il capo della polizia, perche' l'operazione aveva queste caratteristiche che la iscrivevano dentro un contesto molto sensibile, era tutt'altro che un mero atto di PG. Era un atto di PG foriero di conseguenze e di riflessi probabili di ordine pubblico. Per questo io dissi a Colucci di informare il capo della polizia, e lui mi disse che lo fece. A: informarlo.... R: informare in questo caso vuol dire ricevere anche disposizioni... appunto perche' non si tratta di una perquisizione da poco o avulsa da un contesto delicato quale era quello nel quale l'operazione si inseriva. non e' una notifica del questore al capo della polizia, io cosi' la interpreto. A: voglio sapere se in qualche modo questa interpretazione lei l'ha esplicitata o il questore ne era conscio. R: non c'e' bisogno di parole. c'e' una prassi che conta, in queste circostanze. il questore era pienamente consapevole della cosa. A: lei ha appreso qualcosa sull'edificio da perquisire? cos'era? R: io ho saputo questo. ignoravo che di fronte c'era la pascoli credo si chiami cosi' che ancora ospitava il GSF. A: questo lo ignorava. R: l'ho saputo dopo. A: l'ha saputo dopo... R: quando incominciano le proteste, quando incomincia l'intervento di molta gente tra cui i parlamentari sul posto... la' si comincia a delineare... incomincio ad apprendere che anche l'altro edificio era stato oggetto di una visita della polizia che c'erano delle proteste, c'erano delle proteste per i feriti che cominciavano ad essere caricati sulle ambulanze.... A: ha avuto l'impressione che qualcun altro fosse a conoscienza di questa localizzazione sensibile di contiguita'? R: non posso dirlo perche' non ho avuto spunti per poterlo fare... A: lei assiste poi alla partenza alla formazione dei reparti? R: no A: veniamo un po' al problema del comando dell'operazione. se n'e' parlato in tante sedi... fu individuato un responsabile unico dell'operazione? R: non seppi chi era stato incaricato di dirigere l'operazione. non seppi se nel corso della riunione cosi' come e' logico aspettarsi fosse stato designato un responsabile e chi fosse. A: ecco ma era possibile stabilire cmq una linea di comando che avrebbe operato in presenza dei vari reparti impiegati? Lei seppe chi si reco' sul luogo in termini di dirigenza? R: si... ripeto... partiamo da quello... certamente la presenza sul posto di la barbera e di altri ali funzionari del dipartimento, non era proprio... chiarificatrice delle linee di comando... non risulta a posteriori che fosse stato cmq individuato un responsabile a livello tecnico, per cui quella presenza di altri funzionari potesse essere considerata come una sorta di controllo di garanzia dello svolgimento dell'operazione. A: per cui? R: per cui certamente la presenza di alti funzionari risulto' negativa sotto il profilo dell'individuazione della linea di comando... A: [...] chi era presente? partiamo da qui... R: La Barbera, Gratteri, Luperi, Mortola, Dominici, Canterini... A: va bene, ma il tema e' responsabile dell'operazione, individuazione della linea di comando. R: sotto un profilo regolamentare la presenza sul posto di un prefetto non rappresenta una posizione di comando.... perche' il prefetto non comanda. A: allora... se c'e' un responsabile dell'operazione, comanda lui... giusto? R: si A: se non c'e' un responsabile cosa accade? R: che ognuno fa riferimento alla propria linea di comando? A: quindi si fa riferimento al rapporto di che tipo? R: gerarchico. A: quindi... La Barbera. era un prefetto... R: si A: le persone che ha menzionato Gratteri e Luperi erano questori? R: si A: e poi a discendere... c'erano dirigenti... ecc... quindi? R: sono saltate le linee di comando... per la presenza di La Barbera, che pur non essendo tecnicamente abilitato a dirigere un tale servizio, per il suo prestigio, per le sue capacita' era comunque un riferimento... con questo non voglio sembrare quello che scarica le responsabilita' su un morto, perche' io ero legato da un rapporto di colleganza... A: io voglio solo sapere quello che lei sa e come lo intende. R: per me il fatto e' che il capo della polizia ha voluto La Barbera sul posto. R: rileggiamo gli eventi: intervento alla Klee dello SCO; invio di La Barbera a genova; pattuglioni; la Barbera alla Diaz; Sgalla alla Diaz. Sono provvedimenti presi dal capo della polizia, non da me. [...] A: il dr. Sgalla... perche' sul posto si reca il dr. Sgalla e chi l'ha mandato? R: il dr. Sgalla era all'epoca responsabile dell'ufficio relazioni esterne del dipartimento, teneva i contatti con la stampa. dipendeva direttamente dal capo della polizia, senza ulteriori passaggi gerarchici. quindi sul posto puo' essere andato solo con l'autorizzazione del capo della polizia, perche' mandato dal capo della polizia. A: anche la presenza di questori, persone con grado elevato e non hanno comunque la qualifica di ufficiali di PG. la loro presenza sul posto a parte determinare quella confusione, a cosa si deve? R: beh, Luperi ando' senz'altro perche' ando' La Barbera. Gratteri non so chi l'ha mandato, fu deciso nella riunione tecnica, ma avendo avuto un ruolo fin dalla mattinata, in questa accentuazione di risposta da parte delle ffoo alle devastazioni. non e' certamente andato di sua iniziativa, avra' chiesto autorizzazione a qualcuno. A: lei parla di questo ruolo che ha iniziato ad assumere dalla mattina... puo' specificare meglio? R: beh... innanzitutto il personale che aveva guidato i pattuglioni era direttamente o indirettamente collegabile a lui come dirigente dello SCO. quindi essendo stato presente qualcuno del suo ufficio, poteva essere logico ritrovarlo insieme a Calderozzi alla Diaz. A: ma cosa significa la presenza dello SCO rispetto all'operare delle squadre mobili? R: significa accentuazione dell'impegno, nel senso che ho detto prima. significa assunzione dell'impegno come ho indicato... quello di dare finalmente una risposta. A: nella sua concezione, nella sua esperienza, che cosa vuol dire la presenza dello SCO rispetto alle squadre mobili... c'e' qualcuno che ha detto che l'operazione alla Klee c'erano le suadre criminalita' organizzata e non lo SCO.... R: lo SCO prima di quella riforma dell'ordinamento della polizia era quello a cui afferivano tutte le squadre mobili della questura. e' come l'UCIGOS per le DIGOS. Poi e' avvenuta una riforma che ha alleggerito lo SCO, penso quando Ministro dell'Interno era Prodi... Ma gli apparati ci impiegano tempo per adeguarsi... A: certo, ma siccome lei ha citato lo SCO come assuntore delle iniziative da quella mattina, ha menzionato Gratteri. io le chiedo questo intervento diretto del capo dello SCO rispetto alle squadre mobili come va inteso? R: va inteso come ruolo dirigente... come trainante, non solo come riferimento gerarchico ma anche in funzione trainante. A: lei rimane in questura durante l'operazione? R: si A: qual e' la prima notizia che le giunge dall'operazione? R: le prime notizie sono che c'era stata una notevole resistenza, che la squadra speciale aveva dovuto forzare prima un cancello e poi era dovuta irrompere dentro l'istituto mentre piovevano mattoni, bottiglie e altre cose del genere, che c'era stato un tentativo di accoltellamento, che la resistenza era stata accanita e che c'erano stati molti feriti. A: la mia domanda era, quale notizia le arriva e in che termini. e' una bella notizia, un bel quadro.... e' che sento qualche battutina alle mie spalle... disse “ricordo che mi dissero che si stava procedendo”... [ polemicucce da Di Bugno ] A: la prima notizia che riceve... sono state poche battute? R: si A: da chi le riceve? R: eravamo insieme io il questore e forse qualcun altro... ci chiamo' Murgolo mi pare e ci disse che l'operazione era in corso [ DI Bugno: ma guarda un po' [a microfono acceso]] A: chi era il dr. Murgolo? che ci faceva? R: il dr. Murgolo era il vice questore vicario di Bologna, il dr. Papa era il capo di gabinetto di Napoli. Io richiesi la presenza di questi funzionari quando si tratto' di organizzare il g8 perche' avevo una buona considerazione di entrambi, quanto a capacita' organizzative, di gestione dell'op, di misura. Per Murgolo c'era stata anche un'esperienza di un annetto prima, l'OCSE a bologna nella quale i servizi di ordine pubblico ebbero un esito abbastanza felice, sia come svolgimento dell'evento, sia come reazioni delle forze dell'ordine. A: aveva un buon curriculum... insomma... R: aveva anche possibilita' di parlare con parti del movimento. io suggeri' al questore di farsi assistere per l'op dal dr. calesini, il suo vicario, da Papa e da Murgolo. Calesini per sovrintendenza generale, Papa per la zona rossa, Murgolo per tutto il resto A: Murgolo va alla diaz con quale funzione? R: io chiesi a Murgolo di andare alla Diaz in relazione a quei riflessi che l'operazione poteva avere per l'ordine pubblico. A: Murgolo si reca alla Diaz su sua disposizione espressa? R: si A: in relazione alle altre figure come si poneva il dr. Murgolo? e quale incarico ulteriore aveva ricevuto da altri e in particolare dal questore. R: io non credo che abbia ricevuto altre disposizioni. io credo che si ponesse a margine dell'operazione diaz, per i motivi che ho detto prima. [...] R: so che poi in effetti si senti' anche con alcuni parlamentari presenti a Brignole per sentire rumori e accelerare la partenza dei treni... A: torniamo alle prime notizie. ha accennato a qualche comunicazioni telefoniche... R: mi chiamo'... forse mi informo' anche delle molotov, ma stento un po' a collocare bene queste notizie... perche' accanto a me c'era il questore che ne riceveva di analoghe, e accanto a me c'era il dr. Costantino che riceveva costantemente notizie quando il mio telefono era occupato A: tornando a quello che le riferiscono. lei viene reso edotto della resistenza.... R: si una resistenza forte, violenta, che aveva comportato l'uso della forza... A: lei ha accennato che non ricorda quando le dissero della molotov, ma ricorda come e in quale contesto le dicono delle molotov? R: nel corso di una di queste telefonate per dire che l'operazione aveva avuto esito positivo... A: in che senso? non voglio metterla in difficolta'... solo in quali termini e con che cadenze e' stato informato R: ero informato parallelamente al questore... non c'era una gran voglia di curiosare dentro le notizie, coerentemente con le premesse... ho saputo delle molotov... meno male! ... due ... meno male! ... [...] R: le notizie erano anche quelle dei feriti anche gravi... una telefonata di agnoletto molto alterato, al quale risposi molto alterato, perche' cmq per me valevano le premesse che sapevo... l'aggressione davanti alla diaz, la resistenza, il tentativo di accoltellamento, il rinvenimento di due molotov e di altre cose... quindi risposi in maniera altrettanto alterata... A: seppe che si procedeva a un numero consistente di arresti come nelle previsioni? R: dopo quello che era successo mi e' parso normale... A: [...] R: quando rientrarono La Barbera e Gratteri... forse prima rientro' Murgolo, poi gli altri... A: che impressione ebbe... R: l'impressione era positiva... il loro atteggiamento era di soddisfazione... A: le hanno presentato qualcosa per supportare questa sensazione? R: no, l'ho percepito dall'atteggiamento. A: verso che ora colloca questo momento? R: potrei sbagliare... l'una... A: si forse sbaglia.... le ho fatto questa domanda perche' gia' a quell'ora l'una o le due c'e' l'intervento nei mezzi televisivi... e ci sono le prime dichiarazioni ufficiali del dr. Sgalla... che parla in relazione a questo consistente numero di feriti... parla di “ferite pregresse”... lei come la apprende? R: l'ho appresa nel corso di una delle telefonate, ma non so dire chi me lo disse... A: puo' essere piu' preciso.... perche' in tv si vedevano barelle e sangue fresco... R: forse fu lo stesso sgalla... A: mi puo' dire che cosa le e' stato detto rispetto a questo argomento? R: ferite pregresse vuol dire che si trattava di ferite con sangue raggrumato... riportare durante gli scontri, prima dell'intervento... quindi ferite non causate dall'intervento della polizia. A: lei ha avuto modo di apprendere di quell'episodio di un accoltellamento di un agente? R. si A: in che modo? R: mi venne riferito per telefono, poi mi fu portato l'agente.... venne insieme a canterini a mostrare i segni di questo accoltellamento... credo di aver notato qualcosa sul corpetto che portava, non ricordo se ci fosse o meno la giubba... lacerata... A: lei vide l'agente indossare.... R: un corpetto senz'altro... ritengo che non essendo ancora sequestrato avesse anche la casacca... A: puo' essere piu' preciso in questi ricordi... R: no A: pag. 32 delle trascrizioni... “si presento' canterini accompagnato da nucera con il giubbetto strappato [...] PM intende la giacca fuori? R si PM ha visto anche il corpetto R si PM la casacca la indossava? R si”... R: rimane questo quadro. il corpetto certamente non era lacerato, aveva dei segni... la giacca doveva essere lacerata, non ricordo se la indossava o se la levo'.... A: mi pareva avesse detto che la indossava... R: insomma... in giro non si va in disordine... A: il giorno dopo... fu organizzata una conferenza stampa... la mattina del 22 con esposizione dei reperti sequestrati e la lettura di un comunicato... perche' questa modalita' di comunicazione all'opinione pubblica... R: beh tutto quello che e' comunicazione fu concordato con Sgalla e con il capo della polizia. si opto' per un comunicato breve, da dare ai giornalisti esibendo i reperti. io fui interpellato da sgalla su questo comunicato e fui concorde nel dare un comunicato breve che poi mi fu anche sottoposto prima di darlo alla stampa... Il comunicato venne letto da una collega che era addetta presso la questura alle relazioni esterne, che lascio' insoddisfatti i giornalisti che volevano sapere di piu' rispetto alle circostanze drammatiche... A: pero' scusi, in genere le conferenze stampe sono popolate di funzionari piu' loquaci che spiegano e propagandano le loro operazioni... il fatto che ci fosse tensione avrebbe indotto a maggiore trasparenza... perche' si opta per il mezzo piu' scarno? R: c'era anche sgalla che pero' si limito' a ripetere il comunicato... io ritenni che non si poteva fare di piu'... A: per quale ragione? R: per l'alto numero di feriti... per le condizioni drammatiche in cui si era svolta... per l'esiguita' dei reperti... francamente la visione di quei reperti non dava l'impressione di un'operazione significativa... non dava l'impressione che avessimo avuto effettivamente la possibilita' di individuare un gruppo di delinquenti armati di quelli che avevano devastato la citta'. [...] R: io me ne andai dalla questura e non ho seguito la stesura degli atti di PG A: dubito' della consistenza della tesi delle ferite pregresse? R: poteva essere plausibile che ci fosse qualcuno... ma non tutti certamente affetti da ferite pregresse... A: come si diceva nel comunicato... R: non lo ricordo... A: glielo ricordo io... non ho altre domande. C: (Sabattini) le faccio alcune domande riguardanti la presenza del dr Murgolo sul posto. lei ricorda un dialogo con il questore riguardante chi si doveva recare effettivamente li' con i compiti che prima ha descritto del dr. Murgolo? R: no. io non ricordo un colloquio. era cmq una decisione che doveva essere presa o ribadita nella riunione operativa... C: lei non ricorda un dialogo che aveva come oggetto il dr. Lapi che poi era ferito e quindi non poteva andare... R: puo' darsi C: lei prima ha riferito di una presenza “a margine”. cosa intende? R: per gli eventuali riflessi che l'operazione poteva avere per l'ordine pubblico... C: si ma e' ampio cosi'... R: migliaia di manifestanti che aspettavano a Brignole e che se avevano sentore dell'operazione potevano rifluire... C: quinid a margine nel senso di estranei al 41... R: ammesso pure che io avessi incaricato qualcuno di dirigere un operazione che non mi convinceva e che non mi competeva, questa disposizione doveva essree confermata nella riunione operativa... questo non emerge, come non emerge che qualcun altro abbia assunto dei funzionari di livello intermedio la direzione dell'operazione... C: per quanto riguarda la telefonata con la quale lei viene avvisato del ritrovamento delle molotov... lei ricorda se l'operazione era in corso, era terminata, o quant'altro... R: senz'altro l'irruzione era stata fatta, ed erano ancora sul posto... C: lei non ricorda se fosse proprio il dr. murgolo ad averla chiamata... R: probabilmente si... C: lei conferma che si tratto' di una telefonata del dr. murgolo a operazione terminata? R: si assolutamente. [...] C: [...] ci fu rispetto a questo una discussione nella riunione, che aveva come oggetto il GSF... R: certo e si concluse con l'affidamento a Mortola di una verifica via telefono con un rappresentante del GSF C: ci fu una discussione sui riflessi che questa operazione potrebbe aver avuto sul GSF... R: beh ma credo che questo fosse nelle cose... C: perche' nel settembre 2001 disse “c'era la possibilita' di riflessi anche su altre componenti, un significato che trascendeva una normale operazione di PG, anche perche' gia' cominciavano a circolare le accuse nei confronti del gsf di aver ospitato i violenti e il clima era gia' condizionato...” in che senso? R: beh, c'era senz'altro... e' rientrato nella dialettica degli incontri con il gsf, fin dall'inizio... abbiamo sempre richiesto al GSF di collaborare a isolare i violenti, dando per scontato che i violenti, chiamiamoli black block, sarebbero comunque venuti al vertice per scatenare la violenza... era nel dibattito con il GSF, era oggetto degli incontri... pochi per la verita' per quanto mi riguarda,perche' ne ricordo due... uno al quale partecipai a fianco del capo della polizia, e un altro che si tenne al ministero degli esteri, affollatissimo, al quale erano presenti il ministor degli esteri, dell'interno, il capo gabinetto, il capo della polizia e io. poi ce ne fu un altro al quale partecipo' solo il capo dellapolizia. quindi il tema del contenimento della parte violenta era un problema nostro tanto quanto del GSF e sul quale scoppiarono le polemiche. C: bene. premesso tutto quello che ha detto, questo elemento rispetto alle perplessita' come si muove... R: ho detto in maniera molto pedestre che ogni ulteriore iniziativa che veniva presa a manifestazione ultimata per me era soltanto una grana, a maggior ragione in un clima di forte tensione e forte sensibilita', che vedeva il grande evento... un dimostrante morto!!!! C: non ho altre domande... C: (Taddei) le volevo chiedere in merito all'episodio dell'agente che le ha riferito dell'accoltellamento. era presente lui e canterini? R: si C: c'erano altri funzionari della questura? R: si C: ricorda chi? R: colucci la barbera e credo anche gratteri... forse mortola. C: ricorda se questo agente ha riferito qualcosa in merito alla dinamica? R: si. ha riferito che c'era stato al buio un tentativo di accoltellamento, che era stato attinto ma non ferito grazie alla protezione, e che non era stato possibile individuare l'aggressore perche' si era mischiato agli altri... C: e' stato questo agente che ha riferito direttamente... R: si C. ricorda se ha parlato del numeor di colpi? R: non ricordo C: riguardo alle ferite pregresse. le chiederei se successivamente alle operazioni con chi ricorda di aver parlato in merito a queste questioni... telefonicamente o direttamente... R: ne ho parlato con diversi... non ricordo con chi. C: ricorda se con il dr. murgolo parlo' direttamente o al telefono? R: direttamente. C: rientro in questura? R: si C: e c'erano altri funzionari? R: no, penso che fosse uno dei primi... C: l'operazione era ancora in corso? R: penso solo le operazioni di sequestro e evacuazione dei feriti... mi pare che a lui per l'op subentro' calesini C: ma le parlo' delle ferite pregresse? R: mi pare ne parlo' sgalla... C: ricorda se murgolo le parlo' dei feriti? R: certo mi parlo' di un alto numero di feriti alcuni dei quali anche gravi... C: certo ma non le parlo' di ferite pregresse? R: non so se commentammo pure con lui... francamente non ricordo C: ma il dr. sgalla si... R: probabilmente... C: non ho altre domande... C: (Rossi) lei ha enucleato una serie di fatti avvenuti durante il 21... si tratta di fatti che hanno creato delle sovrapposizioni o delle sfasature nella catena di comando... rispetto a questi fatti si puo' aggiungere anche quello che e' accaduto anche quello che e' avvenuto su corso Italia... [...] [...] C: (Passeggi) cosa le riferisce dell'episodio Di Bernardini? R: mi disse che si stava muovendo per andare incontro a Calderozzi... C: vi disse dove avvenne? R: di fronte alla diaz C: continui pure, grazie... R: mi disse che era stato individuato e fatto oggetto di consistente lancio di oggetti, e anche Calderozzi lo confermo' nonostante fosse... Il senso era che avevano appena fatto in tempo a scappare... C: vi parlo' di danni... R: io diedi per scontato che c'erano danni... poi dopo seppi che un vetro era stato danneggiato... C: ma le fu fatto presente al momento? R: probabilmente no. C: a questo punto si “autoconvoca” una riunione dove si decide di fare il 41 tulps R: si C: voi avevate informazioni specifiche rispetto alla presenza di bb nell'edificio o furono deduzioni? R: questo era il caso... l'ipotesi era questa... io non avevo avuto notizie che dentro alla diaz ci fossero dei black block. l'ho dedotto io come i colleghi sentendo il racconto di Di Bernardini. C: pero' non c'era intelligence specifica a riguardo... R: che mi risulti no... C: facciamo un balzo in avanti e arriviamo all'operazione. io se ho bene inteso la sua risposta al pm lei afferma che la catena di comando e' saltata per la presenza in loco del prefetto La Barbera... corretto? R: la catena di comando stricto senso si... ma abbiamo anche detto che la figura di La Barbera era una figura carismatica e di riferimento C: quindi l'elemento perturbante il corretto funzionamento era la presenza del prefetto La Barbera... corretto? R: si.. C: le consta che il prefetto La Barbera se ne ando' dal teatro delle operazioni... R: questo mi risulta per acquisizioni successive... C: lei non lo seppe in quel momento ma successivamente... R: si C: lei vide le molotov sequestrate? R: le vidi sicuramente sul tavolo dei reperti durante la conferenza stampa. C: lei ha detto che fu scelto il VII nucleo del reparto. quali erano le attitudini professionali per cui era stato selezionato questo reparto? R: prestanza fisica, essere volontari, essere gia' appartenenti a un reparto mobile e quindi con esperienza in OP, possesso di requisiti attitudinali. C: ma sotto il profilo dell'uso del reparto in un luogo chiuso era una scelta tecnicamente corretta... R: io ho detto quale era la mia idea... la mia idea era quella che la squadra fosse un'unita' di appoggio rispetto all'operazione che consisteva in una perquisizione. [...] R: io voglio dire che la perquisizione e l'irruzione non la doveva fare il reparto... poi bisogna vedere come sono andate le cose... [...] D: [Corini] la scelta di quel tipo di reparto, di quel nucleo, fu sua o venne consigliata da altri? R: fu mia condivisa da altri e dettata dalle circostanze, perche' era l'unico contingente pronto D: fu una sua intuizione che il reparto piu' idoneo potrebbe essere queste... R: di quell'unita' specifica come unita' di appoggio. D: per quanto riguarda il discorso dell'irruzione, si prefigurava l'impiego di quel reparto a prescindere da un ingresso. corretto? R: si D: quando venne sentito dal pm lei fa una precisazione “se poi fosse necessario abbattere ostacoli era necessario l'intervento del reparto mobile”. quindi se ci fosse stata necessita' di irruzione avrebbe dovuto intervenire il reparto? R: si, nel senso che lo sfondamento di un cancello prevede l'uso di un mezzo, che ha in dotazione il reparto mobile. D: fu lei a inviare il dr. murgolo quale sovrintendente dell'OP in loco? R: si D: quindi quando lei prima ci spiega del reparto servente... quindi si poteva individuare nel funzionario Murgolo la sovrintendenza dell'OP in quel momento? R: non c'e' stata una esigenza di OP che comportasse una funzione di Murgolo in quel momento. D: non e' questa la domanda. la sovrintendenza dell'OP l'aveva il dr. Murgolo? si o no? R: il dr. Murgolo deteneva la sovrintendenza dell'OP nel caso ci fosse stato. D: si ma nell'operazione in corso. R: ma l'operazione in corso non era una operazione di OP. P: non vedo nessuna contraddizione. D: no perche' mi sembrava che non si desse un concetto chiaro [nel senso che Corini non voleva una risposta diversa, purtroppo] D: e' da Murgolo che riceve notizia dei problemi che si sono verificati nell'operazione? io li definirei di Op... mi dica lei R: ricevo da Murgolo la notizia delle resistenze e che quindi si era verificata la necessita' dell'impiego della forza... a cose fatte... D: risulta che la telefonata che lei riceve da Murgolo si situa alle 00:15:45. Questa e' la unica telefonata che io trovo tra lei e Murgolo, a patto di non dover andare alle 2.02 e quindi a cose fatte... Mi conferma di aver avuto notizia in questa telefonata dei problemi sorti all'atto dell'ingresso della scuola... R: cioe' la telefonata puo' essere fatta dopo... D: questo potrebbe convincere se non ci fosse una telefonata successiva delle 00:26 che riferisce... Lei ricorda di essere stato chiamato da Agnoletto? R: si D: si ricorda l'orario? R: no D: era 00:26... si ricorda che era successiva a quella di Murgolo? R: si D: si ricorda cosa ha detto ad Agnoletto? R: era una telefonata alterata... di fronte alle sue accuse di aver causato feriti anche gravi, di stare facendo qualcosa di assurdo secondo lui... io risposti “beh guardi che se li' dentro c'era della gente che e' stata capace di fare quello che ha fatto, allora incominci a pensare bene a chi da ricetto il GSF”. Ma fu una telefonata alterata da parte di entrambi, basata su una conoscienza dei fatti forse piu' precisa da parte sua che non da parte mia... D: lei al PM dice una cosa diversa “Agnoletto agitatissimo, io piu' agitato di lui, io che mi ero convinto dell'operazione.... guardi se questo e' il gsf hanno fatto bene ad arrestarli tutti o fanno bene ad arrestarli tutti”... R: certo... D: quindi... l'unico contatto che ha e' pochi minuti prima... pochi minuti dopo sente agnoletto e gli dice che fanno bene ad arrestarli tutti... quindi e' murgolo che glielo sta dicendo... R: ma io non ero in una stanza isolata... io ero nell'ufficio del questore dove arrivavano telefonate da tanti funzionari... cioe' alcune telefonate che riguardano la diaz sono state fatte a costantino, altre al questore... D: ma un fatto e' certo. alle 00:26 lei dice “fanno bene ad arrestarli tutti”. quindi lei in quel momento sa che si sono stati disordini e che si sta procedendo ad arresti... [...] D: e' un fatto importante... perche' le bottiglie molotov verranno a galla solo un quarto d'ora dopo... quindi la decisione di arrestarli l'ha maturata indipendentemente da questo... R: se dobbiamo attribuire un significato concreto a quella mia uscita con agnoletto, si... anche perche' io non ne sapevo nulla delle molotov... ma cmq se dentro c'era chi aveva cercato di aggredire la polizia, doveva essere arrestato... D: ma ripeto la frase... R: le attribuisca il valore a quelle cose... D: per me e' importante il dato di orario... D: torniamo su un'altra circostanza... quando il pm le chiede di ricostruire una catena di comando, lei riferisce di ritenere che si fosse in quella operazione in presenza di un'anomalia... l'anomalia la dobbiamo ritenere testimoniata per la presenza del prefetto La Barbera o per l'intervento del prefetto La Barbera. R: per la presenza. D: quindi lei ritiene che gli altri dessero per scontata la responsabilita' dell'operazione al prefetto La Barbera. R: La Barbera pur rivestendo una qualifica che non gli avrebbe permesso di dirigere quell'operazione, era percepito come capo, per il suo passato e per la sua esperienza. D: e per esempio la presenza in loco di due questori, come Luperi e Gratteri, era possibile o era soffocata da questo leader di cui parlava... R: non si puo' credo parlare di una coattazione... D: parlo anche di atteggiamenti impliciti... R: certamente il carisma di La Barbera era forte, ma questo non possa avere una grande rilevanza... Luperi e' intervenuto li' perche' e' intervenuto La Barbera, Gratteri perche' c'erano i reparti... non credo che avessero una funzione tecnica tale da soggiacere a La Barbera... D: dico questo perche' in due passaggi lei parla... “c'erano anche Gratteri e Luperi, ma avevano pochi elementi operativi, io credo che tutti percepissero come capo chi ha diretto la riunione operativa e poi si e' recato sul posto” R: confermo. D: lei prima ha detto... “probabilmente Gratteri ando' li' non di sua iniziativa”... e' una sensazione o un convincimento che puo' ancorare a un fatto. R: lo ancoro alle prassi della polizia di stato. Gratteri interviene la mattina alla Klee perche' lo dice il capo della polizia. Gratteri se va sul posto alla Diaz, certamente avra' avuto input o notiziato la propria colonna gerarchica. D: in via di deduzione logica lei ritiene che... R: si D: non ha assistito alla telefonata... R: per la Klee si, ma non per la Diaz. D: il dr. Costantino era il suo aiutante di campo? R: si D: perche' lei prefetto ritiene di riferire al dr. Gratteri e allo SCO la iniziativa e la gestione dell'operazione Paul Klee. In base a quali elementi? Quelli dell'indicazione del capo della polizia? R: si D: pero' dagli atti si vede che all'operazione Paul Klee e' presente il suo assistente dr. Costantino. R: lo esludo. D: io ho una relazione di servizio. e singolarmente questa relazione da atto che l'operazione viene disposta dal questore di genova e realizzata dalla squadra mobile di Genova. A: sono atti della Commissione Parlamentare.... D: io sto esibendo un atto della PG. A: certo, ma come gli atti della Commissione Parlamentare che provengono da un altro processo... [ bagarre ] R: ma qui non si dice che il dr. Costantino si e' recato sul posto.... D: ma io non le ho chiesto questo... [ veramente si' ] R: per me vale l'input del capo della polizia e cioe' che l'operazione doveva essere diretta dallo SCO D: dello sco o della squadra mobile? R: io non posso testimoniare su una cosa che non ho visto... D: mi basta il contrasto... A: il teste non ha mai detto che e' stata realizzata materialmente dallo SCO, ma che e' stata diretta dallo SCO... [ polemica fondata su domanda nociva di Corini ] D: quell'atto rappresenta circostanze diverse da quelle a sua conoscenza? P: intervengo io. lei e' a conoscenza di quale personale ha operato? R: no P: sa invece le indicazioni del capo della polizia era quella di incaricare gratteri di... R: organizzare l'intervento alla Klee... P: con quale personale? R: con il personale che il dr. gratteri e il questore avrebbero messo a disposizione. P: grazie. D: che poi il dr. gratteri abbia seguito la cosa direttamente o cosa che rimane ancorata alle indicazioni date dal personale della polizia. [ polemica con Corini che si “dimentica” la domanda su Costantino ] D: ancora sulla riunione diciamo la prima quella a cui partecipa preparatoria all'operazione... oltre al sopralluogo presso la scuola operato dal dirigente il dr Mortola, lei ci ha detto che il dr Mortola accerto' presso il GSF? R: si D: la risposta fu che non era piu' in disponibilita' della associazione? R: il senso della risposta che il Mortola ebbe, o almeno io cosi' lo interpretai, era che se fossimo andati alla diaz non saremmo andati a perquisire il GSF... cioe' che il GSF li' non c'era piu'... D: e questo era ricavato dal contatto con Kovac? R: si e io l'ho appreso da Mortola. D: e fu a quel punto che mi pare coralmente si opto' per azionare lo strumento del 41 TULPS. R: si decise di intervenire... ripeto per me il 41 era un problema secondario. si decise l'intervento immediato. D: il passaggio che vi fosse una sorta di cambio strategico riferito all'arrivo del dr. La Barbera.... anzitutto era inferiore a lei di grado? R: io ero vice capo vicario e lui direttore generale... D: era subordinato? R: in teoria c'e' un rapporto di subordinazione, ma in realta' a quei livelli la cosa si fa sfilacciata... D: era una figura di vertice parallela a lei o subordinata? R: io ero il vice capo e lui era uno dei direttori centrali. formalmetne era un mio subordinato, pero' a quel livello li' il rapporto gerarchico si affievolisce, si stempera, sfuma... D: lo dico perche' lei ha detto di essere lei a dire delle cose e dei consigli a La Barbera... R: si, io queste raccomandazioni non le feci sulla base di un rapporto gerarchico... D: ma mi corregga se sbaglio... le raccomandazioni si fanno in subordinazione gerarchica... R: non e' necessaria questa cosa... D: al di la' dell'invio di questo subordinato e del generico dictum del capo della polizia, quali furono i fatti concreti che la inducono a dire che questi due episodi rappresentano una sorta di cambio di consegne. perche' i due singoli episodi non riesco a correlarli... P: ha gia' spiegato questa cosa tre volte... ha gia' detto che il fatto stesso dell'invio del prefetto La Barbera dimostrava un cambio di strategia... D: ma era connesso alla filosofia del dr. La Barbera. P: nel processo non entra la valutazione ma solo il fatto, poi ognuno fara' le valutazioni D: basta che non si fa discendere... P: basta che non fa discendere neanche lei.... D: [Romanelli] e' a conoscenza del fatto che il VII reparto mobile era gia' intervenuto in precedenti operazioni, ad esempio un treno bloccato dai tifosi laziali abbastanza esagitati... R: quando questo? D: prima di genova. R: deve essere stato immediatamente prima perche' il reparto viene costruito... la squadra speciale viene costruita in pochi mesi, prima di genova... D: le chiedo solo se ha notizia della cosa... R: puo' essere. non lo so pero'. D: nel corso di questa istruttoria tutti hanno detto che il VII reparto era utilizzato per bonificare l'edificio, perche' si presumeva che all'interno dell'edificio c'erano black block... lei dice che invece avrebbe dovuto usato non dentro l'edificio ma solo in appoggio. R: la mia idea era questa. questo fatto della messa in sicurezza dell'edificio e' piu' una frase ad effetto che una realta'... perche' come si fa a mettere in sicurezza un edificio se e' vero che c'e' stata una resistenza fortissima... si deve fare una irruzione... D: il problema e' di capire che tutti hanno detto che il reparto doveva mettere in sicurezza l'edificio, quindi in un modo o nell'altro c'e' stata resistenza... [...] D: il reparto parti' per mettere in sicurezza l'edificio, mentre lei dice una cosa diversa R: io ho detto che nella mia idea era che fosse una unita' di appoggio il cui impiego doveva essere rimesso al giudizio di chi aveva la direzione dell'operazione... D: e' una deduzione? R: e' la premessa in base alla quale in base alla quale ritenni opportuno l'impiego del reparto... D: la conclusione e' poi fu usato diversamente ma lei non ne e' al corrente... R: le modalita' di intervento sono state discusse nella seconda riunione... [...] D: lei e' a conoscenza che il reparto del dr. canterini fu diviso in due squadre che erano comandate da due funzionari della digos di genova? R: si, vagamente... se mi chiede chi e come non saprei... D: lei e' a conoscenza che il reparto mobile quando arriva in una localita' operativa passa sotto il comando della locale questura... R: dei funzionari che dirigono l'operazione... D: lei e' a conoscenza che il dr. canterini non entro' nell'edificio se non successivamente? R: l'ho letto negli atti... ex-post... D: [ premessa di mezzora sulle opinioni del teste ] ... detto in soldoni l'operazione l'ha diretta il dr. La Barbera? R: io ho detto che era una figura carismatica e mandata dal capo della polizia, quindi non penso sia stato li' come osservatore... D: quindi era per tutti il riferimento... R: si D: lei ha detto ai pm che il prefetto La Barbera le avrebbe confidato che avrebbe detto al dr. Canterini che era meglio non intervenire... e' stata una versione a cui ha creduto? R: [...] D: gliela metto in un altro modo... sarebbe stato possibile per il dr. Canterini prendere iniziative autonome? R: in linea teorica non e' possibile, in linea pratica non so se e' possibile... D: e' credibile....... C: opposizione, e' una valutazione... P: opposizione accolta... D: lei ha creduto a questa osservazione del prefetto... R: io non ricordo questa confidenza... D: nel settembre 2001 lei dice a un certo punto spontaneamente “della vicenda del consiglio di La Barbera a Canterini di non intervenire, mi ha riferito lo stesso La Barbera prima dell'intervento alla Commissione Parlamentare”. R: si D: lei ha creduto a questa versione? R: e' difficile rispondere a questa domanda... D: grazie. D: e' vero che c''e una regola informale che in situazioni di scontri si debba procedere a un numero di arresti significativi per compensare? R: non e' una regola, ma e' un modo per i dirigenti di un servizio per compensare le accuse di inerzia... D: e lei ritiene che sia stata praticata questa compensazione? R: [annuisce] che la linea scelta per rispondere alle scorribande di genova sia stata quella di procedere a un numero di arresti che dimostrasse che la polizia non era rimasta inerte D: ricorda altri esempi? R: tantissimi. gli interessi del questore di fronte a una situazione fuori controllo e' quella di salvarsi facendo degli arresti... D: lei sta parlando di una legalizzazione di abuso d'ufficio? R: no. perche' gli arresti vengono fatti se ne esistono i presupposti... non significa prendere il primo ch epassa per strada e sbatterlo in galera, questo allora sarebbe si abuso d'ufficio.. [...] R: io mi sono assunto le mie responsabilita' fino a quando non mi e' stato detto di dare disposizioni per conto del capo della polizia. la mia opinione e' che gli eventi di sabato hanno di fatto significato che io dovevo passare la mano. [...] P: quello che vorrei e' che si chiedessero dei fatti. D: non ha esplicato la sua posizione neanche al questore? R: al questore ho detto prima che si percepiva dal mio atteggiamento che non condividevo, in realta' dissi di piu'. D: lei si ricorda di aver quantificato quante persone erano state coinvolte nei disordini dei black block.... R: e' difficile qualificare... D: ricorda di aver detto 4000 persone... R: si si... davanti alla commissione dissi 4000 se non 5000 persone. D: [Di Bugno] senta lei piu' volte ha affermato che il dr Luperi si e' recato alla diaz perche' ci era andato la Barbera. R: si D: in che senso? R: beh, Luperi e' sottoposto a La Barbera. La Barbera va alla diaz, Luperi lo segue. E' prassi. D: nel senso che lo accompagna? R: si. per essere pronto, per esaudire i suoi ordini. D: puo' riferire al tribunale il ruolo di Luperi al g8? R: era addetto alla sala che raccoglieva gli ufficiali di collegamento con le polizie straniere. aveva un compito informativo. il suo ruolo era quello di avere notizie piu' tempestive possibili su elementi che era importante sapere chi fossero e dove fossero... [...] D: ha svolto altri compiti? Op? altro? R: non mi risulta D: vi eravate visti? R: fugacemente. D: lui era avulso a qualsiasi attivita' di OP... R: si D: Luperi era al ministero? R: credo che stesse in forza all'UCIGOS... D: e dove era? R: dentro il compendio del Viminale. D: e da quanto tempo ricopriva questa posizione? R: guardi... lo deduco da un fatto... io ho lasciato l'UCIGOS nel gennaio del 2001, subentro' La Barbera. Fin quando io ero all'UCIGOS Luperi non c'era... D: qualche mese prima... del g8 dico... R: si A: [Zucca] volevo tornare un secondo come precisazioni all'informazione del dr. Mortola al sig. Kovac. come avvenne con precisione? il dr mortola telefono in presenza? R: mi pare che telefono' in nostra presenza. [...] R: io ebbi una chiamata con il capo della polizia durante la notte. mi telefono' dicendomi che era stato cercato dall'on. Bertinotti che voleva spiegazioni su quanto stesse accadendo alla diaz. il discorso si sposto' anche sul ministro, perche' mi sembra che il capo della polizia mi disse che aveva cercato il ministro e poi aveva parlato con lui. Forse sulla base di questo presupposto io dissi “ma perche' non hai ancora informato il ministro di quello che succede?” e lo invitai a farlo subito. [...] Parlammo della necessita' di una seconda conferenza stampa, che a me sembrava poco utile o facile da fare. poi mi richiamo' e il capo della polizia mi disse di fare almeno una intervista televisiva per difendere in qualche modo una operazione che all'epoca mi sembrava ancora difendibile. A: nella fase di decisione della perquisizione qualcuno pose il tema su come e se informare la magistratura. R: si. alla fine fu informata non so se da caldarozzi o da mortola o da altri A: si escluse l'intervento su mandato dell'AG perche'? R: per me non si pose la questione, perche' l'atto di PG si poneva in subordine all'atto di emergenza. A: riesce a ricordare se il dr. Mortola viene incaricato del sopralluogo, lo aspettate discutendo, poi torna... non sa quando avviene la telefonata? R: non ho ricordo... A: che cosa le disse? a chi telefonasse? R: Kovac. A: voi sapevate chi era Kovac? R: si. era conosciuto. [...] A: e perche' lui? R: perche' ci era sembrata una delle persone piu' colloquiali e disponibili. A: lei sa se il prefetto La Barbera abbia abbandonato i luoghi dell'operazione contemporaneamente a quella schiera di funzionari o lo abbia fatto prima? R: le cose sul posto come sono arrivate non lo so... mi pare di averlo visto rientrare con Gratteri... [...] C: [Tartarini] due precisazioni. per la prima vorrei che fosse data al teste una relazione... D: ce l'ha il teste C: le chiedo se la relazione rileva dove fosse il dr. costantino e se lo rileva se ce lo riferisce... R: mi sembra che qui non si rilevi... C: [Tartarini] prima lei rispondendo a uno dei difensori ha detto di aver avuto un colloquio e di aver manifestato la sua perplessita'. Ha detot di aver detto cose molto piu' precise, vorrei che ce le riferisse R: dissi che ero contrario, per i motivi che ho detto. [...] C: [Taddei] lei prima rispondendo alla domanda di Di Bugno sul ruolo di Luperi ha riferito il suo ruolo di collegamento. volevo solo sapere se il ruolo di Luperi era anche quello di interfacciarsi per arresti di persone straniere. R: certo. P: lei ha detto che il sabato quando ha avuto notizia dal capo della polizia dell'invio del prefetto La Barbera e' cambiato l'approccio. prima di questo c'erano disposizioni particolari? di evitare scontri, di lasciar correre? R: no. le cose erano andate sull'onda dell'emergenza... P: cioe' non sono cambiate le disposizioni. e quindi il cambiamento come si e' determinato? R: era l'esigenza di dare risposte concrete alle devastazioni dei giorni precedenti.. P: lei sa se queste nuove direttive arrivavano anche dal governo? R: assolutamente no P: lo esclude o non lo sa? R: non lo sa. P: quando e' stata decisa questa operazione io vorrei sapere chi dava le disposizioni... chi deve andare primo, chi secondo, ecc ecc... R: e' stato deciso nella riunione operativa alla quale io non ho partecipato. P: lei ritiene che non sia possibile che non c'era nessuno che dirigeva queste cose R: io credo si siano dato il minimo di organizzazione durante la seconda riunione. P: e' possibile che non si sappia chi era? R: chi ha presieduto la riunione e' stato La Barbera insieme al questore, mi spiace insistere su una persona che non puo' piu' dire la sua... P: il teste Colucci ha detto che l'incarico di coordinare le forze era stato affidato al dr. Murgolo... R: non e' vero. io al dr. Murgolo ho dato l'incarico di andare sul posto e tenermi aggiornato sui riflessi della vicenda sull'ordine pubblico. e cosi' ha fatto. P: che lei sappia ha fatto un'ordinanza su chi doveva agire? R: non mi sembra e del resto sarebbe mancato anche il tempo. P: quando ha saputo del ritrovamento delle bottiglie molotov, l'ha saputo dalla diaz o in questura? R: credo che me lo abbia detto murgolo ma potrei averlo sentito dov'ero P: ma non le hanno detto dove R: no P: lei era al corrente di cosa e' avvenuto in corso italia? R: si P: e' o era al corrente che si fossero ritrovate delle bottiglie molotov? R: non ne ero assolutamente al corrente.