TRASCRIZIONE SOMMARIA – PROCESSO BOLZANETO - VI UDIENZA DIFESE - DIFESA TARASCIO, TALU, PARISI, TURCO, UBALDI [ P=Tribunale, A=Accusa, D=Difesa, C=Parti Civili, R=Teste ] P: [procede all'appello] [ andate la difesa Turco ] [ difesa Tarascio] D: (Sambugaro) [...] [ la linea del "le persone sentite nel processo non sono quelle che Tarascio ha veramente accompagnato, ma quelli di quel gruppo accompagnato da altri", ndr ] Il primo problema e' che non abbiamo la certezza sui fermati e accompagnati e quindi non abbiamo la certezza che siano quelli che hanno patito qualcosa in punto vessazioni. Diciamo che le persone indicate in capo di imputazione sono quelli non che ho accompagnato io, ma che ho vigilato almeno in parte. Diciamo cosi', ammettiamo questa circostanza. Vediamo cosa ci dicono queste persone di cui al capo di imputazione e indicate come p.o. CG e' il primo arrestato, arriva alle 15.30-16.00 in caserma, accompagnato da un cc, intorno alle 16.00 ci dice che viene messo faccia al muro. Gli si chiede per quanto tempo e' rimasto e lui risponde per parecchio, 30-45 minuti. Il signor CG quindi subisce la posizione vessatoria fino alle 16.40 circa. Dopo questa fase ci dice che arrivano anche altre persone e che lui si siede come le altre persone. [...] Quindi lui e' gia' seduto, arrivano altre persone, e tutte vengono collocate sedute. CG lo ribadisce al controesame dell'avv. Pruzzo. Ma anche gli altri fermati dell'orario dicono la stessa cosa: MR arriva verso le 15.30-16.00, viene fatto girare per la caserma, e dice che anche lui e' stato messo faccia al muro. Gli si chiede per quanto tempo e' rimasto in questa posizione e dice di esserci rimasto una mezz'oretta. Dopodiche' [...] si sono potuti sedere. Quindi MR insieme al quali ci sono MR e due stranieri dopo mezz'ora sono tutte sedute. Vediamo MR, che dichiara le stesse cose. [...] Le persone indicate come persone vessate sono persone che invece non hanno subito questo trattamento, anzi si capisce che il cambiamento di posizione e' stato disposto da parte di un sottufficiale in divisa che li fece sedere. Se ipotizziamo che le persone siano vigilate dalla squadra di Tarascio, allora fu proprio lui a farli sedere. Siamo al controvertimento completo del capo di imputazione: e questo lo dicono le p.o. di questo processo. Ci dicono che 30-40 minuti dopo il loro arrivo, proprio nell'orario di servizio vero della squadra del mio assistito, non quello anticipato. Tra l'altro mi pare ovvio che una persona appena arrestato sia messo in una certa posizione, e poi dopo la verifica venga messo in posizione normale. questo e' quello che riguarda tarascio: aver condotto in cella che non sappiamo chi sono in una versione, o che sono quelle che passano nella cella di CG, VV, MR ecc, e tutte queste persone all'arrivo di tarascio si siedono tutte. E non lo dice la difesa, ma le carte. Indicare le persone come persone che sono state torturate,.... non e' successo nulla in questi orari, non c'e' neanche contestata la vessazione del cibo e dell'acqua, proprio perche' e' il primo turno. A queste persone non do da bere perche' non so da quanto tempo sei presente ne' quando ti fermerai. Arrivo alle 17, trovo le persone nella posizione e anzi non lo sono, io sono responsabile perche' li ho fatti mettere contro il muro, anche se non erano contro il muro ma seduti. Allora che significa? Che in quella fascia orario non e' successo nulla: le person esono arrivate a bolzaneto, sono state fatte mettere faccia al muro correttamente secondo me, sono state fotosegnalate, non hanno mangiato ma non era l'orario, non hanno patito il freddo, nulla. Quindi il simbolo del 608, cioe' la posizione con ingiurie, minacce e via dicendo, non c'e', allora come si fa a portarle a giudizio? A chiedere la condanna? Di Tarascio Aldo? [...] Se nel processo sono imputato per tizio, caio, sempronio, mi difendo contro di loro, non posso aggiungere parti offese a processo in corso. Quindi io penso di aver dimostrato che Tarascio non ha fatto nulla e deve essere assolto per non aver commesso il fatto. Solo questa puo' togliere il problema a persone che hanno subito il torto di questo processo. Queste persone sono state abbandonate completamente dallo Stato: hanno affrontato tre anni di avvocati, e queste persone si sono indebitati, perche' lo Stato li abbandonati, prima durante e dopo. E poi lo Stato ne chiede la condanna negando la rottura del nesso organico? Lo Stato si e' ritirato da questo processo, non c'e' mai stato ne' per queste persone ne' per altre. Deposito memoria e solo voi potete correggere questa stortura. [ difesa Ubaldi ] D: (Giacomini) presidente, signori del tribunale, e' chiaro dietro l'imputato di fatto che nonostante decenni di professione pesa la sensazione nell'accostarsi in una vicenda come questa di accostarsi a una vicenda atipica, che tracima in qualche cosa che accade al di la' dell'aula, sia per implicazioni personali, sia per una certa evocazione internazionale che questa vicenda ha provocato. Quindi il primo sforzo che chi ha imparato a fare questo mestiere con razionalita' e freddezza, guai se ci si lascia travolgere dai sentimenti, dalle pulsioni irrazionali, nell'amministrazione della giustizia, sono finiti i tempi delle grandi arringhe di carattere letterario da qualche decennio, e anche il processo penale fortunatamente e' diventato pi' tecnico e il momento dell'oralita' rimane un momento di comunicazione dei dati tecnici. Resta chiaro che lo sfondo influisce, e come ricorda la fisica quantistica solo osservare un fenomento condiziona il fenomeno stesso, figurarsi osservare il fenomeno con un certo animo o un altro. E quando si parla di ipotesi cosi' sfumate come il 608 e il 40 capoverso, quando queste fattispecie entrano in un contenitore e vengono mixate, si ha l'impressione di entrare nel campo della filosofia piu 'che con il diritto. Citando Max Weber, una societa' e' equa nel momento in cui e' sempre insoddisfatta di se' e cerca migliore giustizia, ma e' anche giusto affermare con Primo Levi che - testuale parola di uno dei suoi libri delle sue tragiche esperienze - "chi ha visto la gorgone non e' tornato per raccontare o per tornare indietro". Non e' il nostro caso. Ho ascoltato il collega che ha voluto sdrammatizzare questi fatti, non perche' siamo in un'aula di tribunale, ma che francamente che questo paese in qualunque espressione possa essere un paese considerato nell'opinione pubblica interna o internazionale un paese in cui si violano i diritti umani, con impunita', nel momento in cui abbiamo in questi decenni a partire dal Novecento, penso che sia un paese che deve cercare migliore giustizia, ma non penso che sia un paese che meriti di dare un messaggio di tale negativita' dal poterlo collocare nel novero dei paesi in cui i diritti umani vengono negati con violenza e con continuita' come taluna parte di questo processo vorrebbe fare intendere. Non e', e lo dico subito entrando nel merito, certamente il problema dei pm. I pm hanno fatto in maniera assolutamente puntuale il loro lavoro, non ho mai colto ne' toni verbali ne' toni comportamentali al di sopra delle righe, e anzi questa e' la forza della nostra difesa, la loro stessa estrema onesta' intellettuale e attinenza ai fatti contiene poi taluni autogol, o cmq aromgentazioni che la difesa ritiene essere tali. E non si tratta... io dicevo alla mia giovani collaboratrice di mettersi dalla parte del pm o del tribunale che sembrano dire che e' successo un finimondo, mentre si sente il difensore che dice che non e' successo nulla. E' chiaro che la dinamica dei fatti nasce dalla dialettica degli opposti, ma qui credo che il problema non sia qui dire che e' successo tutto o non e' successo niente... perche' i fatti sono accaduti, ma il problema del processo non e' quello di negare che sia successo qualcosa, ma il problema e' quello di ricollegare quello che e' successo e di cui vi sono ampi elementi, e naturalmente le persone e i singoli, onde capire se soprattutto quando si parla di un reato come quello che ci interessa si parla di un reato che richiede la consapevolezza non di un episodio, ma di un evento che deve essere caratterizzato da una certa durata, da una certa intensita' e continuita'. E veniamo al punto: la fattispecie contestata a ubaldi come ispettore di PS in correlazione all'art. 110 per concorso e in collegamento con l'articolo 40 capoverso. L'isp. Ubaldi e' un addetto al servizio di vigilanza celle destinate a camere di sicurezza a bolzaneto, cosi' viene indicato nel capo di imputazione. Piccolo inciso: la difesa contesta che l'isp. fosse addesso al servizio vigilanza celle, perche' ubaldi era addetto a servizio di accompagnamento. Passiamo alla fascia oraria, che e' quella che convenzionalmente individuata nel turno. Non si e' responsabili in quanto si e' coperto un turno, ma solo in quanto in quella fascia oraria che puo' essere piu' o meno di un turno, succede qualcosa, ma diciamo che ammettiamo di equipararli. Il turno di servizio e' dalle ore 19 del 20 luglio alle ore 3.30 del 21 luglio: anche su questo punto nel capo di imputazione vi e' contestazione, non sul fatto che fosse il turno di servizio, ma se il turno di servizio e' un riferiemento per affrntare il ragionamento sulla responsabilita' circa cio' che si abbia la consapevolezza di cio' che e' eventualemente accaduto in quel contenitore temporale. Anticipo che noi contestiamo che l'orario effettivo di permanenza di ubaldi a bolzaneto debba essere contenuto. Io non arrivo a sostenere che ubaldi sia andato via alle 23.00-23.30, puo' darsi, ma posso portare dei dati probatori che mi fanno attestare e non vedo come si possa andare oltre una fascia oraria che vede l'arrivo alle 20.30-21.00 e partenza da bolzaneto tra la 1.00 e la 1.30. Dico subito che del 608 potrebbe rispondere anche chi non avesse nessun turno di servizio, perche' se io sto a bolzaneto un'ora in tutto ripartito in periodi di dieci minuti e ci vado in maniera frequente, e vedo tutte le volte la stessa persona nella stessa posizione vessatoria, non vedo perche' la responsabilita' debba essere legata al fatto di avere o non avere un turno di servizio. Se non siamo d'accordo su questo non ho termini neanche per comunicare le mie idee su questo caso. Nel capo di imputazione noi siamo chiamati a risponder eper aver agevolato o non impedito posizione vessatoria in cella, percosse e minacce in cella, in corridoio, in bagno o negli uffici. Nella requisitoria al foglio 163 proprio per richiamare le precisazioni del capo di imputazione i pm fanno riferimento solo alla posizione vessatoria in cella e nel corridoio: risponde Ubaldi solo per questo. [...] Io credo che se questo processo arrivera' in cassazione alla fine passera' alla storia della gente comune quella di cui parla Hobsbaum, per la formulazione delle accuse in base al 608, dato che le ipotesi fattuali alle quali si riferisce questo articolo sono per loro naturali sfuggenti e facilmente tracimano nel sociologico e nel filosofico. Tuttavia al di la' di quello che diciamo noi e di quello che direte voi e che entrera' nella storia del diritto, qualcosa possiamo dirlo anche noi. Nel ragionare su questa fattispecie non voglio attaccarmi alla dottrina, ma dire delle cose che sono chiare a tutti: e' un reato plurioffensivo, e' evidente, ma non e' evidente su cosa verte questa plurioffensivita', bisogna ragionarci. E' un reato contro la liberta' personale, condivido, allorche' si abbia una limitazione della liberta' medesima ulteriore o non consentita al di la' di quella legittimamente sottratta per la condizione. Perche' nel 608 parliamo di una situazione in cui c'e 'una legittima privazione della liberta' e una sovrastruttura che sia ulteriore e non consentito. E' un reato contro l'interesse della P.A., e in questo senso sfumando un po' rispetto a quanto sentito stamane io non esprimo indignazione parola forse sempre eccessiva nei confronti della posizione dell'Avvocatura dello Stato. Esprimo un po' di indignazione professionale per il modo: che lo Stato possa avere titolo di lamentarsi di un 608 commesso da un suo dipendente sta nelle cose, visto che uno dei beni lesi e' quello dell'interesse della P.A. che l'esercizio delle sue funzioni avvenga nel rispetto della legge; se cio' non avviene chi viola la legge puo' vedere lo Stato costituirsi contro di lui. C'e' modo e modo: il modo enfatico denuncia infantilismo o la sensazione di aver sbagliato e quindi l'esigenza di alzare la voce per mascherare un errore proprio, come se questo serva di fronte a un tribunale che sa affrontare le tematiche con professionalita'. Quello che non e' questo reato, attenzione, e' importante, e fra un po' parleremo di che cosa sia il reato omissivo improprio, non e' un reato contro l'integrita' fisica, perche' questo genere di situaizone in cui l'integrita' fisica viene offedsa e' integrato da altre norme, specifiche e numerose, che troviamo ad abundantia nel codice penale. Non c'e' bisogno di aggiungere norme: noi abbiamo un sistema giuridico in cui l'unico problema da porsi e' di farlo funzionare, non aggiungendo cose, ma anzi forse togliendo qualcosa e facendolo funzioanre. E poi a parte la plurioffensivita' che lede liberta' personale e interesse della P.A. e' un reato di evento. Inoltre e' un reato doloso, che richiede che il dolo, la piena consapevolezza di commettere qualcosa di illecito si articoli su varie fattispecie: serve la consapevolezza di avere un ufficio, perche' altrimenti nascono altri problemi; occorre la consapevolezza dei doveri di questo ufficio, perch'e se sono tesoriere non sono poliziotto, non sono magistrato, non sono un poliziotto, quindi devo sapere i doveri connessi al proprio ufficio. Non e' una affermazione troppo sottile, sofistica, la mia, perche' sul concetto che il reato sia escluso dalla non consapevolezza dei doveri del proprio ufficio, anche colposa, lo dice il Manzini e l'Antolisei e il Chiarotti. Occorre poi una volta chiariti questi primi passaggi che vi sia la consapevolezza o meglio l'intenzione di restringere ultra legem e contra legem la residua liberta' della persona arrestata o detenuta. Qui mi sia consentita una piccola annotaizone sulla quale non tornero' piu': l'autore. L'autore del reato e' un p.u., si tratta di un reato proprio, e questa mi e' parsa una estremizzazione della visione accusatoria: ipotizzare che in caso di condanna possano essere negate le generiche perhc'e la qualifica di p.u renderebbe odiosa la condotta, mi lascia perplesso. Perche' se io leggessi nel c.p. che le generiche sono escluse nel caso dei reati proprio potrei discuterlo ma lo accetterei. Mi sembra che non sia neanche ipotizzabile che in un reato come questo dove di fatto indiscutibilmente la figura dell'autore del reato non puo' non avere la qualita' in questione sia una situazione in ragione di tutto cio' non si possa accordare le generiche. L'ho detto come inciso perche' alla conclusione del mio intervento non faro' richieste subordinate, sapendo bene che le puo' decidere il tribunale se decide di condannare ubaldi o chi altri. Sul 608 c'e' una sentenza del 2004 della cassazione che ha il pregio di essere recente, e quindi evidentemente non e' scaduta, la sentenza 31715 del 25 marzo 2004 dice molte cose, alcune possono anche non essere del tutto favorevoli ad altri profili rispetto alla situazione che si sta esaminando, ma ci sono alcuni passaggi che debbano essere oggetto di meditaizone da parte del tribunale: "non e' sufficiente porre in essere un qualsiasi atto illecito ma occorre un quid pluris che renda piu' ampia rispetto a quella legale consentita la restrizione della liberta' personale" - e fino qui non c'e' nulla di nuovo - "occorre cioe' che il soggetto attivo abbia determinato una lesione del bene della liberta' in senso stretto, quindi non ricorre il delitto a seguito di un qualsiasi atto illecito, ma che si mettano in atto misure particolari che rendano ancora piu' rigide la modalita' della custodia". Concetti sfuggenti ma chiari rispetto a dove ancorare un ragionamento circa le imputazioni di questo tribunale. [...] Queste cose andranno ricollegate non gia' a un autore diretto ma a un autore mediato che si lega agli autori materiali attraverso il 110 ma soprattutto tramite i limiti dell'art. 40 capoverso. Quando si va a riprendere delle cose che fai in universita' ma che ti capita raramente di trattare in aula, nel mio caso e' un bene che legga molta storia e filosofia, perche' mi aiuta a sapere che e' meglio non avere certezze. Intanto fissiamo alcuni punti, perche' il processo penale deve essere giusto, razionale, ragionevole, ed effettivo, perche' e' la giustizia degli uomini. La cassazione del 2002 la 38836 del 23 ott 2002, ci dice che l'art. 40 comma 2 crea una sub fictio iuris tra l'evento integrato e il nesso di garanzia, sicche' il giudice si deve riferire all'elemento soggettivo, fermo restando che senza dolo il 40 capoverso non costituisce reato. Quindi dolo piu' dolo. Seocndo in materia di concorso la ocndotta omissiva deve essere accomapagnata dal dolo ovvero dalla consapevolezza di stare commettendo un reato prima della commissione del reato. [...] Possiamo non condividere del tutto questo punto di vista ma dobbiamo considerarlo, perche' dovremo applicare questi principi a una situazione di fatto che poi e' estremamente semplice e il ruolo dell'imputato e' il discrimine. Da qui passiamo poi a cercare di formarci un minimo di griglia sulla fattispecie del reato omissivo improprio, in questo caso. [...] Nel reato omissivo improprio c'e' una spaccatura tra una omissione lecita e una omissione illecita: nel momento in cui c'e' la consapevolezza dell'omissione, di quanto accade a valle e del nesso tra le due cose, allora io mi pongo il problema del comportmaento del soggetto delle mie attenzioni, che devono essere sottilmente attente agli elementi del fatto non tanto indicativi del fatto ma indicativi dell'elemento psicologico del soggetto, questo e' il punto, che si richiede nell'analisi a mio avviso di un reato omissivo improprio. Per complicarci la vita e' un reato estremamente complesso come il 608. Il 40 capoverso si deve combinare con la norma di parte speciale che si deve combinare con il reato omissivo del 608. Sul fatto che il reato omissivo sia di norma proprio, abbiamo gia' detto [...] Bene, la prova dunque deve essere fornita, e questo ci si aspetta dalla sentenza in tutti i casi, compreso quello di ubaldi per me importante, sia sull'elemento psicologico che ho cercato di delineare, sia sulla condotta e la causalita' rispetto all'evento finale, ovvero il 608 e la condotta vessatoria. E qui torno sul punto, perche' un dubbio mi e' rimasto che questo possa non essere sufficientemente chiaro e possa essere astutamente anche se non dolosamente mascherato: nella requisitoria in effetti la questione e' trattata sempre con chiarezza salvo in alcuni casi dove mi pare ci sia una sorta di "fra le righe". Ubaldi se era consapevole ove fosse intervenuto avrebbe impedito l'evento cosi' come viene contestato? Perche' qui Ubaldi doveva impedire che si desse uno schiaffone? Se lo vedi mentre lo si da lo puoi impedire, altrimenti se e' gia' stato dato non puoi impedirlo. Ubaldi onestamente dice con una credibilita' assoluta chefa pensare che le sue dichiarazioni sia corrispondente a quello che avrebbe vissuto, dice che ha visto lo schiaffone. Questo signore avrebbe dovuto impedire una continuita' di condotte l aquale continuita' di condotte e' la sostanza della vessatorieta': perche' se io sto con la gamba alzata in posizione del cigno per 15 minuti sto facendo qualcosa di fastidioso ma di sopportabile, mentre se io vado oltre o voglio entrare nel guinness dei primati, o dai 15 minuti in poi scatta un tasso di inutilita' rispetto alla mia condizione di restrizione e di illegittimita' che travalicano nel contenuto del 608, ma non nella posizione in se', perche' altrimenti mancano parecchi imputati. Non che io dica non sono d'accordo, perche' se un signore ha visto un altro signore nella posizioen del cigno per pochi minuti e gli e' stato assicurato che sarebbe durata per pochi minuti nessuna contestazione del 608 pretende che duri 5-6 o 7 minuti, sta nell'esperienza sul campo e nell'esperienza comune. E' evidente la posizione serve a impedire che faccia qualcos ache non deve fare [pieta', ndr]. Se io entro e constato che questo signore e' li' da diversi minuti, perche' lo cronometro oppure perche' riconosco una persona precisa che devo riconoscere perche' come e' personale la responsabilita' penale e' anche personale la lesione di un certo bene, io devo riconoscerlo sempre li' nella stessa posizione, ma se io ho saltato tra una visita e l'altra dieci minuti, dovro' andare da chi era li' e chiedere "quello e' stato sempre in quella posizione oppure l'avete messo seduto e lui si e' comportato male, ecc ecc", e entriamo in una casistica vastissima, ma se il piantone mi dice che era sdraiato e che e' stato rimesso in posizione cosa faccio intervengo? Ammesso che io abbia un ruolo di garanzia, e' possibile per me visto che non sono un magistrato cambiare le cose? Perche' se non posso cambiare l'effetto delle cose allora il mio comportamento ha a che fare con la mia sensisbilita' ma non il codice penale. Cio' che rende differente la posizione e' la durata, non la posizione in se'. Perche' attenzione, questo sarebbe un equivoco mostruoso, ritenere che aver accettato di discutere su un arco temporale significhi che quell'arco temporale sia una responsabilita' in se'. AQuello non e' niente, e' solo il contenitore nel quale vanno inseriti dei comportamenti, e questo e' un punto di importanza straordinaria, che io devo essere tranquillo nel fatto di averlo comunicato al tribunale, per sperare in quella che sicuramente sara' una sentenza seria e motivata. Io credo che la posizione di Ubaldi si configura come unica, forse l'unica altra posizione e' una delle due posizioni del precedente difensore, quella di Turco. L'interrogatorio dell'imputato acquisito agli atti dice di arrivare a bolzaneto che era gia' buio: sfatiamo questo minuetto di dati, che si basano su dichiarazioni diverse. Le 19.00 sono l'inizio del turno, ma a noi interessa l'arrivo, altrimenti parliamo del turno come elemento d'accusa e non come contenitore. Bene Maida dice le 23.30, x dice le 21.00, Braini dice le 21.30-22.00, basta andare su internet. 15 luglio 2001, c'e' l'orario del 15 e del 31 luglio, il sole sorge alle 5.50 e tramonta alle 20.46, il 31 luglio tramonta alle 20.32. Sappiamo che era l'imbrunire il 21 luglio e' tra le 20.46 e le 20.32, e io quindi non mi innamoro tanto del fatto che sia logico che l'arrivo non puo' che essere molto successivo alle 19, o di altre tesi, ma quello che tutti dicono e' che era l'imbrunire, che e' quello. C'e' molto da discutere? No. "L'isp Maida non mi diede indicazioni sul servizio da svolgere", e aggiungo io che non gliene poteva dare. I compiti connessi alla funzione, il dpr 335 del 1982 piu' volte emendato nella versione vigente al 22 gennaio del 2008 anche questo da internet: l'art. 26 funzione degli ispettori, io non dubitavo che se uno ci aspira tanto il suo compito non fosse quello di vigilare ma neanche di fare il coordinatore della vigilanza, perche' senno' uno entra nella penitenziaria. Poi per esigenza uno puo' fare quello che e' necessario, ma se ti viene richiesto di farlo e che le condizioni richiedono di farlo, ma sono cose diverse, soprattutto quando cio' che gia' ho detto in relazione alle caratteristiche del dolo rispetto al 608 e al 40 capoverso: "svolgono compiti di tuteli dell'oridne, di sicurezza pubblica e di polizia giudiziaria nell'ambito del loro servizio". Mi dovreste dire dove si trova nelle mansioni di un isp di PS un compito come quello che si vuole attribuire a una figura professionale come quella dell'isp. Ubaldi, tenuto conto che se non c'e' nella posizione professionale bisognerebbe trovarla nell'ordine di un superiore, Maida o il Questore, ma vedremo che non e' cosi'. Non c'e' ne' nella funzione, ne' nell'eventuale ordine legittimo ricevuto alcun compito che potesse determinare una esposizione dell'isp ubaldi a fare cose che non era minimamente tenuto a fare. Questo per spiegare, perche' a nessuno piace scontrarsi con l'illogicita'. Ma perche' se Ubaldi e' rimasto sempre fuori, non sei entrato, le ipotesi sono le seguenti: ma non e' che sei rimasto fuori perche' sapevi benissimo cosa succedeva dentro e quindi il dolo del 110 legato come ci dice la cassazione alla chiara consapevolezza del reato omissivo in concorso il dolo originario prima. Siccome so che dentro ci sono delle persone che non faranno il loro dovere, scelgo di stare fuori, e' un po' la posizione della Banalita' del Male della Arendt. Le SS non entravano se non rarissimamente in un campo di concentramento, non c'e' prova storica che Hitler sia mai entrato in un campo... come diceva primo levi o non sono tornati o sono tornati muti. NOn e' il nostro caso. Il questore o il ministro della giustizia non e' hitler, chi e' entrato non era un Kapo'... Puo' essere questo lo spunto di ubaldi? Mah. Puo' essere piu' del tipo "lavativo", cioe' e' li' e fa un po' all'alberto sordi... cioe' puo' essere kappler o alberto sordi, la situazione e' la stessa. Il c.p. non c'entra, ma facciamo anche gli alberto sordi nel processo,ma non e' il suo stile. Ubaldi e' uno che fa il suo mestiere, bene o male, ma lo fa, gli piace o non gli piace, ma quel mestiere e' quello che vuole fare... cioe' se gli chiedi di pulire i pavimenti della questura non lo fa, perche' sono anche sindacalizzati, non sono mica carabinieri... spero lo facci bene, ma sono sicuro che non rientra nei compiti della funzione di ubaldi quello che doveva fare in bolzaneto: non deve fare servizio di vigilanza; ha accompagnato i suoi uomini nel servizio di accompagnamento che gia' l'ha fatto solo perche' gliel'hanno ordinato. Quanod la Maida arriva e dice "date una mano", lui si mette a dare ordini di mettersi di sghimbescio o dritti daanti alle celle? Ma io avrei fatto la stessa cosa. Sai che e' una cosa organizzata male, e come in tutte le cose male organizzate ci possa scappare qualche episodio specifico e rapido che quando accade non lo recuperi piu'... Cioe' se uno prende un pattone e finisce per terra batte la testa e muore non e' un 608, era meglio se li ammazzavano per ubaldi, perche' non ne rispondeva. Invece se stavano in piedi in posizione vessatoria se ne chiede di rispondere a ubaldi. [...] Ubaldi dice: non e' il mio lavoro, temo che dentro qualcuno forse anche qualcuno dei miei faccia qualcosa, non mi e' stato detto direttamente di fare qualcosa, da nessuno, e io vado dentro a fare che cosa? Me ne sto fuori e al massimo butto un occhio dentro e chiedeo "serve qualcosa?" e te ne esci. Lo dice Ubaldi: "restai prevalentemente fuori dall'edificio, il servizio di vigilanza era fatto da persone che non conoscevo, entrai alcune volte e vidi le persone nella posizione contestata". Ubaldi lo dice, ma come lo dice sabella, e quindi vederle non matura l'illecito. "Non intervenni perche' non mi resi conto dei tempi di permanenza". Nel 2003 quindi gia' si sapeva che la tesi era che la vessatorieta' stava nella durata, ma non si sapeva ancora che dire questo avrebbe portato a molte archiviazioni tra cui quella di sabella. Ci sono moltissimi testi che hanno visti ma che sono rimasti testi. Ubaldi quando lo dice siccome non e' un preveggente, non ha idea di quale sia la conseguenza pratica di questa dichiarazione, se un proscioglimento o un archiviazione o quant'altro. Dice anche altro: "ho visto volare qualche schiaffone, ma non ho assistito a maltrattamenti continuati, non ho assistito a una vessazione continuativa; ho chiamato il medico per una persona che si e' sentita male andando al fotosegnalamento". Non voglio dipingere Ubaldi come un eroe o madre teresa: se vedi uno che sta male e' normale chiamare il medico. Non sa ancora che il parametro di riferimento e' quello del turno: le sue dichiarazioni sono davvero molto ragionevoli e confermati da testimoni e imputati contro il loro stesso interesse. [...] Da sopra, maida, e da sotto, testimoni, dicono che Ubaldi ha fatto esattamente quello che ha detto. Un accenno sulla ricostruzione generale: se si sta parlando di un reato di questo tipo, di un reato di sfondo, sfumato, che ha anche a che fare e soprattutto con l'organizzazione, perche' io mi sono chiesto ed e' chiaro che col senno di poi e' piu' facile, ma io se fossi stato il responsabile dell'ordine pubblico un solo errore non l'avrei fatto, cioe' che chi fa la vigilanza non puo' essere chi fa l'OP, perche' se uno ha preso una randellata il giorno prima saro' sereno nel fare la vigilanza il giorno dopo? Io non metto il lupo a vigilare la pecora, belin non c'e' bisogno di un genio di strategia militare per capirlo. C'erano molte forse mischiate, c'erano ordini verbali, attenzione, ordini verbali anziche' ordini scritti, un ordine verbale nell'ultimo minuti nella catena di comando crea-poggi. C'e' la pol pen che segue la sua catena di comando, i cc che almeno loro c'e' stato il buon senso di toglierli dalla strada dopo l'episodio della morte di giuliani. C'e' un coordinamento svolto da questo signore che io non lo avrei portato a giudizio per 608, su questo no, pero' il problema di capire come chi aveva il coordinamento abbia fatto il coordinamento verificando la sussistenza di fattispecie penali io almeno la soddisfaizone... poi chiedevo l'archiviazione o mi aspettavo l'assoluzoine, ma metterlo in condizioni di capire che chi non ha la testa nelle posizini di comando non ci puo' stare lo avrei fatto, perche' in questo paese gente che si mette le gallette di generale e non ha le qualita' di un sergente ce n'e' troppa. Vorrei che questo signore fosse qui per sentirselo dire non da un avvocato ma da un privato cittadino: questo signore non ha le qualita' per fare il capo. Punto. E poi noi dobbiamo raccogliere gli stracci? No. Non ci sta. Veniamo ai tempi: [ricostruisce gli arrivi di arrestati e fermati il venerdi']. Ubaldi e' al di la' del discorso turno a bolzaneto dalle 21 circa alla 01.30 della notte, allargando al massimo. C'e' un teste che dice di essere arrivato a Nervi alle 2.30 partendo da bolzaneto, quanto ci avra' messo, di notte da bolzaneto a nervi ci vorra' un'oretta? [veramente in autostrada ci vuole 15min secchi con traffico, ndr]. [...] Il 20 luglio tra arrestati e fermati sono 79 mi pare. Dei 38 arrestati del 20 luglio solo 6 denunciano violenze. Solo 24 tra arrestati e fermati propongono querela, il 7 agosto, ma la maggior parte sono del 19 ottobre. Il 608 e' riferito alle posizioni vessatorie per gli intermedi. Sono dati questi. L'organigramma di bolzaneto: sabella e' il dirigente coordinatore, che nomina come responsabile della struttura gugliotta, con cui parla della posizione. In nessuna fase era previsto vigilanza. C'e' un errore di valutazione comune alla PS e alla pol pen, solo l'ordine verbale del dr. crea capo di gabinetto ad anna poggi dispone che per venerdi' la vigilanza sia fatta dagli stessi uomini che fanno l'accompagnamento. E cosi' la prima squadra e' quella dell'isp valerio e poi quella di maida, tra cui ubaldi. Maida da' le disposizioni dirette agli operativi, l'organizzazione e la turnazione davanti alle celle e' decisa al momento ed e' di supporto alla pol pen, che aveva le chiavi delle celle. Veniamo ad alcune deposizioni. C'e' il teste Guarino, autista di Ubaldi: [...] "alla vigilanza non c'erano sottosquadre" [...] [...] [dichiarazioni di coimputati e consociati] [...] In questo processo e rispetto alla mia posizione le cose si valutano in maneira particolare. Io mi trovo in una condizione abbastanza facile, che condivido con poche persone. per un difensore non e' bello vedersi arrivare molti elementi indiziari, ma almeno ti si consente di argomentare. Io non ho nulla di tutto questo, non posso prendermela con nessun indizio, non essendo tale il turno di servizio di sei ore che si riduce a 4 ore di presenza, che non sono un indizio ne' tantomento una prova. Ma e' stato usato questo sistema in tutto il processo per tutte le posizioni? No, assolutamente no. Avendo una aprioristica stima intellettuale per i rappresentanti della pubblica accusa non avrei pensato che fosse cosi' e non e' cosi', perche' in tutti i casi che ho visto, salvo forse ubaldi e altri pochi si sa con cosa misurarsi. Non voglio fare il giochino che si fa a scuola: "perche' dici a me e non a quello" ma non si puo' fare altro. Prendiamo posizioni illuminanti, apicalissimi. Il gen ricci: "ricevetti da parte del capo diparimento l'incarico di coordinare le attivita' di traduzione dei detenuti", viene a bolzaneto 4 volte... e' gente che ci e' andata dentro bolzaneto piu' volte di quanto ci sia andato ubaldi. Non dico che 4 volte non siano sufficienti a configurare il 608, ma non mi si dica che andare 4 volte non sono sufficienti perche' non avvengono all'interno di un turno. Perche' si offende la mia intelligenza. Sempre Ricci: "vidi sabella anzi era un presenzialista [...]". Un po' tardiva questa attenzione dibattimentale rispetto a qualcosa che non mi pare sia meno meritevole di attenzione di quanto il caso Ubaldi abbia meritato. Mattiello: [...] Reale: [...] [...] E' meglio non fare commenti, perhce' non sono commenti, ma constatazioni. Qui c'e' qualcosa che non quadra. Stiamo sempre parlando del 608, ok, io capisco, che chi esercita la funzione di pm non nella logica dell'ottenimento delle condanne, ma dell'accertamento della verita', poi e' facile per un avvocato fare queste critiche, perche' e' difficile fare il mestiere del pm. Pero' quello che e' percepito con profondo disagio non e' il fatot che nessuno di questi signori sia stato indagato o archiviato, non e' questo, perche' questo lo percepisco come un fatto che poteva essere indagato come qualcosa di diverso del 608, ma senza poi arrivare da nessuna parte e quindi lasciar perdere. Sicuramente andava indagata su base disciplinare che dovevano rimetterci la carriera, ma quello che non capisco e non riesco ad accettare e' che mi si ponga in posizione di maggior disvalore una posizione processuale cosi' chiara nei suoi contorni e contenuti [...] Come avvocato sono infastidito tecnicamente, disturbato tecnicamente dalla constatazione di questo fatto... Poi ho qui tutto l'interrogatorio del dr. sabella, che e' un'apoteosi, questo e' un fenomeno... [...] E' un florilegio continuo, a bolzaneto c'e' andato, ma non ha visto niente, si e' accorto dopo di tutto... Meno male che almeno dopo se n'e' accorto, ma non perche' glielo hanno detto i pm, ma perche' si e' accorto che qualcosa non era andato tutto bene... [...] E' tutto un florilegio di curiosita' e amenita' che francamente... E Gugliotta? E' una posizione interessante, perche' vi ricordo il colloquio tra gugliotta e sabella dal quale emerge che e' a conoscenza della posizione. [...] Io dico sempre che se dovessi commettere un reato lo commetterei in italia piu' che in ogni altro paese, perche' anche in quel faro di democrazia che sono gli stati uniti soprattutto non li farei perche' c'e' la chiara sensazione che finisci con le ossa rotte, quasi certamente. Gugliotta non so come si difendera' ma e' chiaro che lo sa anche lui che si dovra' difendere. [...] [...] Arriviamo poi a Gonan che esprime delle affermazioni chiare e oneste, dato che non essendo coinvolto e' anche piu' sereno. Ve lo richiamo solo velocemente come vi richiamo la deposizoine del prefetto MOntanaro, che fa una relazione che non e' pero' acquisita agli atti. La deposizione del prefetto Montanaro e' molto chiara rispetto a cio' che ho piu' volte rimarcato che fu proprio una carenza organizzativa a generare il problema di Bolzaneto. [...] Mi avvio alla conclusione, ma ho bisogno di ancora qualche minuto, perche' ci vuole un'ulteriore approfondimento della verita'. Nella parte del cap. 7 della requisitoria si fa la distinzione tra apicali, intermedi e esecutori materiali. Ora in questo emerge con assoluta chiarezza non solo la paradossalita' della posizione che io assisto, ma emerge anche la consapevolezza dell'accusa di questa diversita' della mia posizione. Se voi andrete a prendere e lo farete proprio oggi come io mi aspetto, noi sappiamo che delle posizioni apicali numerose si parla di dolo diretto, in alcuni casi, ma si sostiene che opera il 40 capoverso, salvo che sappiamo non vengono indagati ricci, mattiello e migliaccio, viene indagato sabella ma viene archiviato. Vengono imputati Poggi e Perugini che secondo i pm hanno ammesso la loro presenza a Bolzaneto, ma non si accontenta di questo. I pm vi elencano 23 testimoni su questo punto. Poi indicano prove documentali, testi che valgono per entrambi, testi che valgono per uno o per l'altro, istruttoria dibattimentale sul ruolo operativo, poteri interni alla struttura 2 testi, posizione di referenti 6 testi [...], sulla presenza davanti alle celle 3 testi. [continua a rileggere la porzione riguardante altri apicali]. Arriviamo in fondo a due paginette che sarebbero su Ubaldi, ma che non sono su Ubaldi. In queste 4-5 pagine ch edovrebbero riguardare Ubaldi e' la sintesi dell'arringa orale che depositero' alla fine dell'arringa. Non si parla di Ubaldi: non viene indicato un solo teste che su cio' che rileva ai fini del 608 o del 40 capoverso possa avere utilita' ai fini dell'impianto accusatorio; si parla solo del suo interrogatorio, almeno su questo so con cosa mi devo misurare... io affermo che il suo interrogatorio non puo' sostenere il 608 c.p., ce l'avete e vedrete anche voi... non capisco come si possa sostenere che l'interrogatorio di ubaldi ancori al 608 cp; dopodiche' mi si parla di cose generali, si dice "in generale", senza nominare ne' direttamente ne' indirettamente Ubaldi; affermazioni apodittiche, senza citazioni di testi. E io dico che non e' vera la cosa, non perche' non mi hai fornito la prova, ma perche' io ho fornito la prova del contrario: il ruolo di coordinamento in loco non vi e' mai stato, basti vedere le dpeosizioni di Maida e Guarini. Seconda affermazione non riferita a Ubaldi ma generica: "stavano davanti alle celle per un tempo apprezzabile". Per Ubaldi chi l'ha detto? Ubaldi non l'ha detto, e non ci sono testi che ne parlano. Io sul punto ne ho portato uno di testimone, e l'unico che poteva dirmi con certezza dove stava questo signore, Guarino per ragioni di lavoro puo' saperlo e solo lui, che gli faceva da autista. Chi mi dice ceh Ubaldi stava, non che stavano in generale, ma che lui stava davanti alle celle. Io ho dimostrato processualmetne che non e' vero, il pm non mi ha dimostrato processuale che e' vero. Poi si dice: non vengono loro contestati i singoli reati e si dice in fondo con onesta' intellettuale che c'e' il 608 riferibile solo allaposizione vessatoria nelle celle e nel corridoio. Questo e' Ubaldi. Avrei potuto fare una discussione fossimo stati in un paese anglosassone con una discussione del pm di 5 minuti e di 5 minuti per me. Mi sono stati portati una ricostruzione di sottosquadra virtuale, un ruolo di capo della sottosquadra che e' virtuale tanto quanto, Ubaldi non aveva titolo per prendere ruolo di alcun tipo, una volta li' non si e' assunto nessun ruolo di gestione, detto dagli stessi uomini a cui converrebbe scaricare il barile, e allora? In un processo che viene curato secondo i canoni di correttezza formale non lo so come finira', ma rilevo e concludo che la pubblica accusa il suo lavoro lo ha fatto nei confronti di tutti, ma non lo ha fatto nei confronti di ubaldi. Peccato perche' e' una occasione persa per arrivare a una piu' serena percezione della obiettivita' tecnica del lavoro che si fa. Se io ho di fronte a me 44 imputati ci sta qualcosa di male che venga chiesta una archiviazione in piu' o in meno? No, non sta male, e' normale, ma non perche' si presta piu' attenzione a un generale, ma perche' ti attira di piu' l'attenzione, il generale o il magistrato di coordinamento, ma forse la posizione di Ubaldi e' troppo piccola come posizione che ti rimane negli atti per inerzia, e non per le risultanze. Era piu' sereno constatare l'assenza del 608 e del 40 capoverso che non viceversa. Concludendo davvero, io come ho detto deposito una memoria scritta. Non faccio subordinate, e per la verita' e' raro che lo faccia in tutti i casi in cui penso di avere buone chances. [...] gia' Max Weber ci ricorda che lo stato moderno e' l'istituzione che rivendica il monopolio della coercizione ammissibile, uan eblla affermazione che da un buon presupposto delle configurazioni giuridiceh che danno corpo lala cosa. Baumann ci ricorda che il diritto di tracciar eil confine tra coercizione ammissibile e coercizione illegittima non ammissibile e' l'ggoetto delle lotte di potere, ed e' quindi labile e difficilmente stabilizzante, dato che la storia la scrivono i vincitori, purtroppo. [...] Detto questo, volete imbucarvi per un ispettore Ubaldi che e' la gente non comune di cui parla Hobsbaum, una delle storie che contribuiscono a fare la storia, ma e' una storia, volete imbarcarvi nel contestare delle responsablita'. NOn avete indizi, non avete prove. Dovreste entrare senza fatti nell'elemento psicologico, che ha una certa caratteristica rispetto al dolo, che rispetto al 40 capoverso ha un altro elemento di dolo, in una situazione di concorso tra piu' persone, e poi dovreste ancora ipotizzare che sussista un nesso di causalita' tra eventuale intervento plausibile rispetto a quella persona, ove abbiate dimostrato che era in condizione di farlo, e scongiuramento di un evento che non sta in un evento singolo, metti la gamba su o giu', ma sta nella durata dell'evento stesso e dell'abuso delle misure legittime derivate da un fermo o un arresto. Perche' se e' l'evento singolo, e' facile condannare: magari non Ubaldi, ma in ogni caso molte delle persone presenti a bolzaneto e che l'hanno vista su o giu'. Ma non e' questo il problema, ne' il tempo di durata di un turno in se'. In queste condizioni io confido che le conclusioni che la difesa rassegna di assoluzione con formula piena sia applicata a Ubaldi, sempre ricordando ai giudici quello che loro sanno ma che io ripeto sempre in tutti i processi, che dal 20 feb 2006 il vostro problema e' che la responsabilita' sia certa al di la' di ogni ragionevole dubbio. [ pausa ] [ difesa Parisi ] D: (Bogliolo) [...] io ho solo una breve considerazione sulla responsabilita' di Parisi, che fa parte del gruppo intermedio, di coloro che avevano il controllo della vigilanza delle celle di sicurezza di bolzaneto. i pm dicono che devono essere condannati perche' erano li', non possono non aver visto e dovevano impedirlo, e quindi rispondono del reato omissivo. Io credo che per poter arrivare a dire che Parisi e' responsabile dovremmo avere qualcosina in piu' in ordine ai riscontri probatori, agli specifici atteggiamente e responsabilita'. Perche' secondo i pm parisi risponde perche' nella fascia 13-19 agevolando o non impedendo determinati comportamenti consentiva o non impediva che le persone venissero vessate. Dai verbali risulta che nessuno delle persone che hanno subito i trattamenti vessatori ha accusati Parisi di un determinato comportamento. Non c'e' nessuno che puo' dire che Parisi si e' comportato in una determinata maniera, che si sia voltato nel momenot in cui un trattamento vessatorio e' stato messo in atto. Anche perche' non pare logico dire che questi trattamenti vessatori, se ci sono stati, sono proseguiti per tutti i turni, in tutti i giorni e in tutti i minuti dell'esistenza di bolzaneto. Abbiamo visto stamattina che il gruppo della Maida non e'a rrivato alle 19, giacomini parlava dell'imbrunire, e cmq e' pacifico che questi mezzi sono partiti e arrivati alla caserma di bolzaneto verso le 23.00-23.30, non certo alle ore 19.00 Che cosa e' avvenuto che cosa hanno visto lo deve provare il pm, ma io ritengo che di fronte a parisi non sia avvenuto nulla che necessitasse il suo intervento. La responsabilita' penale e' personale, e' chiaro che dovrete arrivare a dire sicuramente nel momento in cui parisi nelle poche ore che era presente a bolzaneto sono sicuramente avvenuti comportamenti vessatori a carico di alcune persone. Potrei concludere qui ma prima vorrei ricordarvi la memoria dei pm, corposa e titanica, ma che io ritengo contenga la prova dell'assoluzione di Parisi o cmq tutti quelli del gruppo intermedio, perche' mi si dice che e' impossibile arrivare all'individuazione delle singole responsabilita' per quanto riguarda percosse e minacce. Dicono anche che non e' stato possibile provare l'abbinamento tra cella e sottosquadra. Sono i pm che mi dicono che hanno dei limiti probatori che si devono portare dietro, e do atto dell'onesta' dei pm. Poco dopo mi dicono in relazione al 608 che cio' non e' importante perche' la posizione dell'imputato all'interno di bolzaneto porta alla responsabilita' epr il comportamento omissivo. Peccato che gli stssi pm dicano che "chi ha visot e percepito tutto quello che e' accaduto senza intervenire adeguatamente si e' reso concorrente nei reati commessi". Quindi i pm dicono che quando hanno la prova che il determinato soggetto ha visto e percepito senza intervenire quel determinato fatto lo riteniamo concorrente. Ma poi mi dicono che per gli intermedi non possono collegare cella e sottosquadra. Mi pare che si reiteri il concetto della responsabilita' oggettiva, che non c'e' nel processo penale: c'era e quindi ne risponde, aveva un certo ruolo e quindi ne risponde. Io mi fermo qui, ma e' chiaro che voi dovrete dire quali sono le dichiarazioni a carico specifico di Parisi Natale. [...] In questo processo parliamo della responsabilita' penale che e' personale, non possiamo fare di questo processo un processo politico, un processo al sistema, il processo mediatico che qualcuno vorrebbe fare. Dobbiamo solo dire se una certa persona e' responsabile e di cosa. [...] [ difesa Talu ] D: (Calzetta) allora presidente Talu Antonello e' inquadrato nella struttura pensata dalla procura tra quello sappiamo essere stato chiamato il livello intermedio, cioe' tra quei soggetti che avrebbero avuto l'incarico di organizzare e predisporre la vigilanza davanti alle celle. L'elemento su cui la procura fonda la responsabilita' del Talu e' proprio la presenza costante e continuativa davanti alle celle durante tutto il turno, una presenza dalla quale si puo' presumere e in qualche modo far derivare la consapevolezza del trattamento a cui sarebbero stati sottoposti fermati e arrestati. Proprio in relazione alla presenza mi preme fare due premesse, perche' e questo e' riconosciuto dalla procura Talu fa parte della prima squadra, con l'incarico non solo di accompagnamento ma anche di vigilanza. Ma dobbiamo approfondire il fatto che Talu viene impiegato nel turno tra le 13 e le 19 del 20 luglio, periodo nel quale Talu dovrebbe accompagnare le persone da questura a bolzaneto, come provato dal doc 2.13. Talu staziono' davanti alla questura fino alle 16.30, perche' i primi arrestati arrivano a quell'ora. A quel punto Valerio insieme ai suoi uomini tra cui Talu prende e si dirige in caserma, ci mette il tempo materiale che ci vuole e arriva indicativamente alle 17, e Valerio nella sua relazione precisa di essere rimasto in caserma fino alle 18.30, perche' poi arrivano gli uomini del reparto mobile di roma e quindi loro tornano in centro in zona fiera, dove si trattengono fino alle 23. E' un documento utilizzato in istruttoria, e usato dai pm nella loro memoria. Il contenuto di questo documento non e' mai stato ipotizzato che potesse non riportare il vero, pero' poi invece sia nel capo di imputazione succede qualcosa di un po' strano perche' quell'orario delle 18.00 diventano due ore, perche' per Talu il dato temporale e' dalle 17 alle 19. Non e' un ampliamentoimportante, ma lo e' quello che riferiscono durante le conclusioni, nelle quali c'e' un ingiustificato e materialmente errato dalle 16 alle 18.30-19.00, determinando una dilatazione di ben piu' di un'ora e mezza. Questa puntualizzazione sul tempo puo' sembrare formale, mentre assume una rilevanza importante proprio in riferimento al criterio della procura per fondare le responsabilita' dei singoli, dato che la procura sostiene che i fatti di bolzaneto sarebbero emersi con una sistematicita' e con una gravita' tale che deve essere percepita da chi e' stato nell struttura per un tempo consistente. "Conseguentemente si e' ritenuto ancora una volta che la prova della consapevolezza sia da ritenersi provato per un periodo considerevole, consistente e continuativo pari a un turno di lavoro di 6-8 ore". E' evidente che il dato temporale emerso per Talu cozza e si scontra con quello che e' il cardine di tutta l'accusa. Perche' proprio in base al criterio prudenziale che la procura attribuisce al proprio operato allora tlau non dovrebbe essere in questo processo, alla pari di altri soggetti che sono stati in bolzaneto per tempi anche piu' grandi ma che non sono in questo processo. La procura che supera questo passaggio, prende pero' in considerazione l'altro aspetto, il fatto che faccia parte del primo turno, tanot che i pm riferiscono che certamente su quel primo turno la posizione vessatoria non poteva definirsi perdurante nel tempo, e a fronte di questa conclusione tenta di analizzare tutte le testimonianze delle persone transitate nella fascia di competenza dell'isp. talu. Nella difficolta' di identificare l'orario di arrivo a bolzaneto ha scelto di usare le deposizioni dei primi arrivati a bolzaneto, cioe' arrestati che sono stati presenti anche nel turno di Talu. Ha diviso queste persone in due gruppi: nel primo gruppo i fermati di piazza Alessi, MR, MR, HMC, NE, MS. Questi signori arrivano a bolzaneto in un arco dalle 14 alle 16, per poi venire rilasciati verso le ore 19. A questi soggetti che ho elencato la procura aggiunge VV e CG. Sulla signora VV e' un dato certo che arrivi a bolzaneto alle 14, con un margine importante di sicurezza, ma anche l'agente che lo ha accompagnata, Giannini Sabrina. [....] Di tutti questi soggetti solo una sporge denuncia e solo due si costituiscono parte civile. Su questi soggetti la procura fonda l'accusa. Ma e' importante rilevare che i primi signori sono arrivati alle 14 e poi l'altro gruppo tra le 14 e le 16, cioe' un orario molto anticipato rispetto all'arrivo di Talu, e questo per dire che non potremo addebitare a Talu quello che e' successo prima dell'arrivo dell'imputato o dopo il suo allontanamento dal sito. Infatti se e' vero che la squadra di Talu e' la prima a intervenire con l'incarico di vigilare, ma e' anche vero che queste persone arrivano 3 ore prima di Talu, quindi l'equazione della proucra e' errata e rischiosa, perche' e lo ripeto in quelle due-tre ore in cui il sovr. talu non e' arrivato questi signori saranno stato vigilati o meno da altro personale. I quattro ragazzi a cui fa riferimento la procura fanno riferimento di archi temporali molto ampi, ma con quale certezza si puo' quindi utilizzare e a fronte di una difficolta' di pervenire a una scansione temporale precisa, come cartina al tornasole di quanto avvenuto nell'ora e mezza di riferimento di Talu. E' pacifico che questi soggetti sono italiani, mentre Valerio agli atti precisa che i fermati erano sette di cui uno minore quattro uomini e due donne, tutti stranieri. Ci dice quindi che MR, MR, CG e VV non possono essere queste persone. Pero' e' evidente che quelle dichiarazioni che la procura riferisce vadano evidenziate e concedetemi una digressione. Questa difesa ha assistito agli esami testmoniale delle persone relative alla nostra fase oraria, e sentita la conclusione della procura siamo tornate in ufficio a rileggere le dichiarazioni per capire cosa mi fosse sfuggito. Io le ho rilette e la lettura mi ha confortato perche' le dichiarazioni di questi quattro giovani non fanno riferimento alle posizioni vessatorie, cioe' fanno riferimento alla posizione ma danno una quantificazione temporale alla cosa limitandola a un arco di tempo dai 30 ai 40 minuti. [...] [....]