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[Comunicato stampa] Genova, 22 marzo - Pellegrino: "Un sequestro e' un incidente fortuito"

Quarantaduesima udienza del processo per devastazione e saccheggio durante il G8 di Genova.

Udienza decisamente politica e poco tecnica, quella di stamattina nel Tribunale di Genova.

La difesa, nel processo a carico di 25 manifestanti per i fatti del G8 nel 2001, ha infatti richiesto il rinvio dell'udienza, a seguito del sequestro, effettuato la settimana scorsa, di due computer portatili appartenenti a due consulenti tecnici della difesa, impossibilitati - per questo motivo – a svolgere il proprio lavoro.

L'istanza difensiva, fondata sull'impossibilità di proseguire il processo in una situazione di disparità tra difesa e accusa, è stata accolta dai giudici, che hanno concordato con la difesa il rinvio, fissato al 5 aprile prossimo.

L'inizio della mattinata sembrava favorevole ai PM: in aula infatti
accanto alla Canepa c'era il vice procuratore capo Pellegrino; una presenza
piuttosto pesante, dopo i fatti della settimana scorsa (fu Pellegrino a ordinare il sequestro).

Pellegrino ha tentato di convincere il Tribunale che il sequestro non poteva
giustificare un rinvio dell'udienza, in quanto paragonabile a un furto, a
una caduta fortuita, o alla perdita dei dati per ragioni tecniche, e che
presenza dei consulenti e dei loro computer non sarebbe stata fondamentale
per l'udienza odierna.
In un tentativo risultato poi maldestro, Pellegrino ha addirittura chiesto al
Tribunale di giustificare la presenza dei consulenti della difesa a tutte le
udienze.

Ma i suoi tentativi, oltre a provocare la legittima reazione della difesa, che
lo ha rimbeccato circa la sua non idoneità a valutare l'utilità dei
consulenti (visto che alle udienze non ha quasi mai presenziato), hanno
maldisposto la Corte.

Il Tribunale ha infatti deciso di accordare il rinvio richiesto dalla difesa - riconoscendo che il sequestro ordinato dalla Procura genovese ha danneggiato
la capacità del collegio difensivo di svolgere il suo compito in condizioni
di parità rispetto all'accusa, così come prevede la legge.

La presenza del vice Procuratore capo, nonché le dichiarazioni e il comportamento della PM Canepa, che da una parte ci ha tenuto ad indicare col dito in aula uno dei consulenti, mettendone esplicitamente in discussione il ruolo tecnico e dall'altra ha "sfruttato" il suo ruolo di PM per difendere un sequestro che aveva chiesto lei stessa come parte offesa - hanno confermato che il sequestro dei computer, nonostante sia stato eseguito a margine di un altro procedimento, è decisamente legato ai processi per il G8.

Prossima udienza: 5 aprile 2005.