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[Processo Diaz] trascrizione sommaria LXXXII udienza

TRASCRIZIONE SOMMARIA - LXXXII UDIENZA PROCESSO DIAZ

[ P=Tribunale, A=Accusa, D=Difesa, C=Parti Civili, R=Teste ]

P: [procede all'appello]

[entra la d.ssa Anna Canepa, pm del processo contro 25 manifestanti per devastazione
e saccheggio]

R: [fa il giuramento e dice le proprie generalita']
A: (Zucca) come era organizzato l'ufficio della procura nei rapporti con la PG?
R: organizzare... ci si era preparati con un gruppo di sostituti costituito da me,
il dr Franza e il dr Pinto che si sarebbe dovuto occupare dei fatti relativi al g8,
pur mantenendo anche un turno ordinario per le emergenze. Il turno riguardava i
giorni dal lunedi' alla domenica inclusa, andando in ordine alfabetico. Significava
essere reperibili nei turni ordinari per arresti e fatti gravi con iscrizione dei
fascicoli che sarebbero arrivati in Procura a dieci [...] Soprattutto dal
procuratore capo e dagli aggiunti avevano fatto riunioni con la DIGOS e la PG, e si
era detto di aggiungere agli arresti di un numero... si prevedeva la possibilita' di
arresti particolari, e quindi si era deciso di avere particolare cura di
attribuzione dei reati ai singoli
A: che tipo di arresti si pensava?
R: si pensava ad arresti per resistenza. In quei giorni ci fu un'attivita'
preventiva addirittura prima della formazione di questo gruppo, c'erano state
attivita' di polizia culminate con anche perquisizioni ai sensi del 41 tulps,
controlli su arrivi in citta'
A: ecco lei ha fatto riferimento a incontri in particolare con esponenti della
DIGOS, in particolare con chi?
R: personalmente io ricordo che i funzionari di riferimento erano il dr. Mortola e
il dr. Perugini. Il dr. Mortola era venuto a farci vedere i filmati delle
manifestazioni di Praga. Questo gruppo era stato dato sulla disponibilita', dato che
era anche periodo feriale.
A: per ricapitolare, funzionavano per i reati urgenti includendo anche gli arresti,
due turni, un turno ordinario e questo turno speciale, per fatti legati al g8
quest'ultimo...
R: si, c'era il turno ordinario seguito da un sostituto per i reati urgenti
ordinari, mentre c'era il turno g8 per il quale avevamo dato i nostri cellulari
personali e il cellulare della DIA se non sbaglio che ci dovevamo passare l'un
l'altro
A: il giorno 21 chi c'era quindi?
R: [fa i conti partendo da lei lunedi']... il sabato 21 dovrebbe esserci stato il dr
Pinto
A: lei ha ricordato anche la cura che era stata sottolineata nella redazione degli
atti... per evitare arresti nel mucchio ha detto...
R: certo perche' poi il problema non sono gli arresti ma i processi...
A: e come e' andata poi la situazione degli arresti?
R: beh si sa che quei giorni sono stati un po' drammatici... a un certo punto
abbiamo dovuto coinvolgere altri colleghi perche' non riuscivamo a fare fronte a
tutti gli atti...
In quei giorni tutti chiamavano tutti, per i fatti piccoli... Per il fatto eclatante
ovviamente sarebbe intervenuto il sostituto di turno... Sugli arresti io ricordo un
braccio di ferro tra virgolette, con il dr Scrofani, il 20 penso... a proposito di
una discussione al Klee, in via Maggio...
A: quella per fatto storico avvenne il giorno 21.
R: ecco... ricordo una discussione sulla qualificazione giuridica... perche' a
seguito di questa perquisizione voleva procedere ad arresti sulla base del 416...
personalmente mi sono sempre occupata di criminalita' organizzata dove la
contestazione di reati associativi e' sempre estremamente complicata... io dicevo
“certo posso portare alla convalida per reati associativi ma poi e' difficile
confermarli”... ricordo che arrestarono diverse persone, ma poi non feci io la
convalida perche' non c'ero io di turno il giorno della perquisizione, e non venne
convalidato
A: e' corretto dire che lei espresse delle perplessita' fatte salve le rispettive
prerogative e responsabilita'.
R: certo...
A: veniamo alla sera del 21.
R: la sera del 21 non ero di turno e la notte tra il 20 e il 21 ero rimasta in
caserma fino a tardi per le questioni relative alla morte di Carlo Giuliani. Ricordo
di essere andata a dormire rilassata il 21 perche' non ero di turno, ero piombata in
un sonno profondissimo, e che a un certo punto, mi pareva di dormire da tanto,
ricollego questa telefonata che arrivo sul mio cellulare personale alle 23.00 o
23.30....
A: dai tabulati dice 23.13... potrebbe essere? su quale telefono?
R: sul cellulare personale, nella quale il dr calderozzi che conoscevo dello SCO
nella quale mi si disse che si stava per fare una perquisizione ai sensi del 41
TULPS in una scuola, mi pare non mi si disse quale. Mi venne detto che c'era stata
un'aggressione a delle vetture della polizia e che si riteneva di dover procedere
perche' si pensava che ci potessero essere black block.... io dissi “prendo atto,
fatemi sapere”. Mi sono girata dall'altra parte... Non mi ricordo se mi
specificarono che tipo di aggressione, forse dei lanci di pietre... Cmq mi sono
riaddormentata. Dopo un po' venni richiamata da Calderozzi che mi disse che stavano
effettuando la perquisizione e che incontravano una forte resistenza.
A: la telefonata successiva di Calderozzi e' alle 00:45.... Dura 2 min e 12...
R: forse sovrappongo gli atti con la telefonata... forse gia' in quella telefonata
mi si parlo' di un tentato accoltellamento di un poliziotto....
A: in questa occasione si parlo' di arresti? di fermi?
R: forse mi si disse... “stiamo incontrando forte resistenza, stiamo facendo degli
arresti”.... Dopodiche' passa la notte indisturbata e al mattino mi sono messa a
guardare la televisione, ho fatto zapping per cercare un telegiornale, e mi ricordo
benissimo di essere capitata sul tg5 flash con un'immagine che faceva capire che era
successo qualcosa di grave nella scuola, una versione diversa da quello che avevo
capito io.... Quella mattina avevo appuntamento con il colonnello Ricciarelli, che
era stato tanto a genova. Ci eravamo dati appuntamento da Mangini alle 8, e gli
chiedo cos'e' successo, dato che era in centrale operativa. Mi dice “si ci sono
stati dei feriti, un po' di problemi....” Nel mentre ricevo una chiamata da Pinto
che mi dice “sai cosa e' successo? ma cosa hai fatto?” io ho risposto che non ho
fatto nulla, ho messo giu', ho chiamato il procuratore capo e ci siamo riuniti in
procura.
A: ha avuto contatti con chi l'aveva avvertita?
R: ah si si. io ho chiamato caldarozzi e mi disse che c'era stata forte resistenza e
io mi lamentai che non si capiva cosa succedeva.
A: risulta una telefonata delle 8.11 del 22 al dr. calderozzi. poi c'e' un
successivo contatto alle 9.19 da lei al dr. calderozzi, poi alle 9.25 dal dr.
calderozzi a lei.
R: ci fu un successivo problema con tanti contatti per il problema degli atti...
A: gliele ricordo. 8.11 e 9.19 da lei a calderozzi, alle 9.25 da calderozzi a lei, e
di nuovo alle 12.57 e poi 17.03....
R: si si, sicuramente. perche' al di la' delle prime telefonate per capire,
sicuramente io adesso non ricordo quando poi ci siamo incontrati con il capo in
ufficio, ma mi ricordo di averlo chiamato per sollecitarlo a venire in ufficio, dopo
di che abbiamo cominciato a sollecitare gli atti... Mi ricordo che gli atti
finalmente vennero portati in procura alle 18.30... Eravamo presenti io, il dr.
Pinto, Lalla che era procuratore aggiunto, Meloni che era il procuratore capo. Ce li
portarono Mortola, Calderozzi, Dominici allora capo della mobile.
A: lei ha detto che a mezzanotte gia' le dicono che si sarebbero effettuati molti
arresti, alla mattina le dicono che sono stati effettuati arresti?
R: l'urgenza era quella di capire cosa era successo... e mi pare di ricordare che
c'erano arresti... non era la comunicazione dell'arresto, ma di atti sollecitati da
me... non so se la comunicazione circa l'arresto era gia' stata fatta ad altri...
A: ma domenica chi era di turno?
R: eh... non lo so... perche' era finito il g8... perche' il fascicolo rimane senza
padre, perche' era un fatto complicato e si forma alle 18.30....
[...]
R: era normale... in quei giorni c'erano comunicazioni personali tutto il tempo
A: si, ma voglio dire che la comunicaizone tra lei e calderozzi non e' la
comunicazione ufficiale, no?
R: certo, il pm di turno era Pinto
A: [...] nel corso di questa telefonata il dr. calderozzi le ha fatto intendere che
l'arresto sarebbe stato fatto per reati associativi?
R: sicuramente non al mattino... la redazione degli atti era fatta da molti e mi
pare che forse si parlo' del 416, che era difficile da sostenere, non perche' non si
possa, certo che si puo', ma nel contesto di un arresto in quei giorni era piu'
complicato...
[...] Sicuramente non nelle prime telefonate...
A: la conta delle persone poteva essere semplice....
R: questo non lo so... c'erano le perquisizioni, cosa era stato rinvenuto, il
problema della riferibilita'...
A: quindi lei ribadi' il tema dell'attribuibilita'...
R: certo... perche' poi il problema al di la' dei principi e' la convalida degli
arresti...
A: e il bottino del sequestro diciamo?
R: non ricordo, si parlo' genericamente, mi ricordo un accenno a un tentativo di
accoltellamento di un poliziotto
A: rinvenimento degli ordigni incendiari?
R: non saprei riferirlo ora a quei momenti o successivamente a quello che abbiamo
saputo. Se non sbaglio queste venne dato atto che erano state ritrovate
all'ingresso.... non mi ricordo....
A: la premessa e' chiara, si tratta di ricordare conversazioni di sei anni fa... Io
voglio solo sapere la discussione quali temi ha toccato... si trattava di redigere
atti complessi e quindi il tema della attribuibilita'... due bottiglie incendiarie
trovate in un edificio, ricorda che le fu presentato questo tema?
D: (Romanelli) mi sembrerebbe offensivo dire che il pm sta facendo domande
suggestive a un altro pm....
P: appunto, proceda
[...]
R: la tematica fu posta a fronte delle continue sollecitazioni dell'ufficio di
procura: “allora arrivano sti atti?” “sono complessi” “a maggior ragione fateli
bene”. Il problema era avere questi atti e avere atti da cui si capisse cosa era
successo.
Un'altra cosa, soprattutto con riferimento alle telefonate del mattino... il dr.
Pinto mi disse “ci sono i giornalisti” e altre comunicazioni confuse, perche'
sembravano una cosa molto diversa e molto grave rispetto a quello che avevo capito,
e allora io stessa sollecitai il mio capo per indagare....

D: (Romanelli) due cose... quando ha parlato prima di una telefonata che le ha fatto
il dr Pinto la mattina, se ho capito bene il dr Pinto le avrebbe detto “cosa hai
fatto?”
R: si, io sono cascata dalle nuvole.
D: perche'?
R: evidentemente perche' qualcuno aveva detto che ero stata avvisata della
perquisizione, che era vero ma io non avevo titolo.
D: ho capito. eravate in contatto con le amministrazioni?
R: noi come sostituti io almeno personalmente direi di no. so che c'erano stati
contatti tra il capo a livello di decentramento dei luoghi dove accumulare gli
arrestati per evitare che fossero portati in centro... il problema si e' creato
ulteriormente a bolzaneto, ma e' una cosa che ha seguito il capo...
D: ma anche il collegamento per la fortificazione della citta'....
R: io non venni interpellata, ma penso neanche i vertici... mi ero stupita che il
palazzo di giustizia fosse rimasto fuori dalla zona rossa, so che addirittura noi
come sostituti avevamo avuto problemi ad ottenere i pass...
D: io vorrei sapere se fosse circolata anche a voi la voce che il comune avesse
preparato 600 bare?
R: guardi l'ho saputa anche io al ritorno dalle ferie da un signore su un
traghetto... lui faceva l'anestesista... e lui mi disse “ci hanno detto addirittura
che hanno ordinato delle sacche...” Al di fuori completamente dalle mie funzioni...

D: (Di Bugno) lei sa mica se qualche suo collega dedicato al g8 abbia avuto
comunicazioni con il funzionario di polizia immediatamente dopo la perquisizione?
R: io li' per li' non seppi nulla. io sono stata avvisata prima, il tipico avviso
che si da per queste operazioni... io ho saputo che il collega che era stato
interpellato, io non so da chi, era il dr pinto, che era anche quello che avrebbe
dovuto essere avvisato
D: quindi la chiamata a lei era un errore
R: mah... piu' che altro in quei giorni si parlava con chi si trovava....
D: ma sa che il suo collega ha parlato con un funzionario immediatamente dopo la
perquisizione....
R: mah, non so esattamente quando... era stato chiamato da avvocati, forse anche da
un collega, da giornalisti....
D: quand'e' se se lo ricorda che lei e' venuta a conoscenza che nel materiale
sequestrato c'erano anche due bottiglie molotov...
R: e' difficile. sicuramente quando ho avuto gli atti in mano... quando alle 18.30
vennero portati gli atti in procura vennero fatte fotocopie per ciascuno dei
magistrati presenti e ci siamo messi a leggere gli atti una volta a casa...
D: in quel momento lei diventa il pm incaricato della questione?
R: no. io fino a quel momento non so neanche quando avviene l'iscrizione al modello
21... il giorno dopo viene assegnato il fascicolo al procuratore aggiunto... che a
sua volta devolve i vari atti ai sostituti, tanto che io sono andata a sentirmi i
testimoni... ritengo che in quel momento questo meccanismo di deleghe fosse
saltato... il collega non essendosi attivato non era il titolare, anche se poi dopo
non si pone il problema di chi e' il titolare e chi i sostituti, dato che la mattina
dopo la cosa ha assunto la proporzione nota, il capo ha assunto la cosa e ha deciso
di delegarla all'aggiunto. Io successivamente venni delegata dal dr. Lalla
all'interrogatorio degli arrestati. Poi mi recai con il dr. Canciani alla scuola con
i carabinieri, facendolo video registrare, sia alla diaz che alla pertini. Nel
pomeriggio andammo a sentire due arrestati al Galliera, Cestaro e Guadagnucci... Mi
illumino' piu' il colloquio con loro che tutte le voci su questa vicenda....
D: anche il dr pinto era un pm che svolgeva altre funzioni? aveva deleghe per alcuni
atti?
R: so che il dr. franz era delegato alla convalida, non so pinto a cosa fosse delegato.
D: a un certo punto emerge l'infondatezza della situazione presentata dalle forze
dell'ordine
R: infondatezza.... emerge la complessita'... quando le dico finalmente vedendo le
parti... ricordo che avevamo portato con noi l'avv. Di Rella... Con il senno di poi
a indagini fatte e' tutto piu' semplice... in quel momento rispetto alla descrizione
e veniva fuori che c'era stata una irruzione violentissima, che fosse stato qualcosa
di spropositato e' bastato vedere queste persone... e' ovvio che quando ci sono
arresti gli imputati si difendono, ma queste due persone erano attendibili e
mostravano evidentemente come era andata...
D: si sara' posto anche il problema rispetto agli oggetti sequestrati...
R: no no no... in questi processi si procede a piccoli passi, il pm si deve porre
domande e dubbi, tenendo presente i tempi limitati per le convalide degli atti...
cioe' si devono convalidare e poi si devono fare le indagini, come si e' fatto...
Li' c'era il problema di convalidare atti urgenti...
D: a un certo punto quegli oggetti che inizialmente potevano sembrare frutto di
perquisizione, nel momento in cui la situazione si e' fatta nebulosa, c'e' stata
riflessione su questi oggetti...
R: ma lo sapra' la titolare dell'indagine...
D: ci sara' stato un momento in cui qualcuno dice “ma queste bottiglie che cosa
sono?” Perche' bene o male il dr pinto aveva avuto contatti subito dopo la
perquisizione....
R: non glielo so dire... non ero presente...
D: e lei l'ha fatta?
R: no. perche' dopo non mi sono occupata
D: ma anche informalmente....
A: scusi, ma chieda chi ha detto cosa e poi lo riferira', senno' le critiche che
muove a noi non valgono per lei...
D: non e' la stessa cosa... io sto solo chiedendo se il dr pinto ha fatto domande o
meno sulle bottiglie....
A: mancano i riferimenti soggettivi...
P: in ogni caso la d.ssa ha gia' risposto.
[...]

D: (Corini) lei ha detto che il dr. calderozzi l'ha chiamata alle 23.13?
R: l'orario esatto non lo so, ma i tabulati....
D: mi interessa il contenuto... il dr. calderozzi le ha detto che hanno incontrato
una forte resistenza?
R: no. in questa mi si disse dell'aggressione alle pattuglie...
D: lei conosceva gia' il dr. calderozzi...
R: io in quei giorni ebbi poco a che fare con la DIGOS, ma di altro...
D: dico, occupandosi di DIA lei aveva gia' avuto rapporti con Calderozzi, era un
rapporto abituale?
R: abituale no... nel contesto ci ho avuto piu' a che fare che con altri.
D: quindi la prima telefonata la ricollega alla questione dell'aggressione?
R: si... le ragioni per cui si riteneva di dover procedere....
D: ma in che collegamento viene posta con la scuola...
R: perche' mi pare che il lancio fosse avvenuto dalle finestre di una scuola...
D: e le si rappresenta la necessita' di procedere a un intervento...
R: si riteneva che ci fossero dentro dei black block e che quindi si dovesse
procedere alla perquisizione in cerca di armi....
D: non le specificarono quale scuola?
R: no no... anzi la ricollego la mattina io...
D: le viene successivamente riferito della forte resistenza?
R: si si
D: le viene descritto in che modo?
R: mi sembra che mi fosse stato detto che era stato accoltellato un poliziotto
nell'entrare...
D: ma nelle fasi antecedenti all'ingresso?
R: non posso escluderlo, ma non posso ricollegare esattamente. li' per li' non mi
sembra.
D: successivamente non ebbe piu' colloqui nella nottata?
R: assolutamente no. ne' con lui ne' con altri.
D: la percezione che gli atti a redigersi sarebbero stati di particolare
difficolta', lei la ebbe quando e come?
R: io so che questi atti venivano redatti da tutti coloro... alla sollecitazione
nostra gli atti erano complessi sia per il numero di persone che per il numero di
operanti...
D: sin dall'immediatezza a voi che eravate i soggetti titolari vi venne
rappresentato che si trattava di formare degli atti complessi nei quali diversi
funzionari facevano afferire pro quota i loro atti?
R: direi che mano a mano che ci allontanavamo dai fatti, direi verso la fine, ci
dissero “ciascuno deve apportare”...
D: si ricorda chi glielo disse?
R: era poprio l'argomento a fronte di ogni pressione... ognuno di noi aveva i suoi
referenti...
D: lo stesso dr. calderozzi ebbe modo di dirle questa cosa?
R: ritengo di si'... non posso essere sicuro... ritengo che il giustificare il
ritardo fosse questo...
D: un mosaico che si andava componendo... Sfruttiamo il suo patrimonio
conoscitivo... lei ha lavorato ad altri aspetti dei disordini del g8?
R: si... a un certo punto per la complessita' si decise di dividere il gruppo di
quei giorni e dividere i fatti del g8 a seconda dei gruppi specializzati... quelle
dei pubblichi ufficiali sono finiti al gruppo amministrazione, mentre quelli per i
disordini organizzati di piazza sono finiti al gruppo criminalita' organizzata
D: io ritengo non ci siano procedimenti pendenti
R: no ci sono purtroppo e' solo una questione di personale....
D: ok, ad eccezione di questi ha avuto la sensazione che ci fossero collegamenti tra
fatti di piazza....
R: noi siamo a giudizio con devastazione e saccheggio non con reati associativi,
direi che all'interno della pascoli e della diaz e' stato rinvenuto materiale
riconducibile ai black block, ma materiale che non e' stato attribuito... ad esempio
lo striscione “smash”...
D: altri elementi investigativi da cui ha potuto desumere che ci fosse un
collegamento organico e di regia tra il media center e chi organizzava i disordini,
ne avete avuto risultanza? evidenze? A posteriori? C'erano collegamenti tra radio,
come radio gap, che potevano aver tenuto attivita' di raccordo con gruppi che
organizzavano scontri.
R: direi di no. non lo abbiamo guardato noi... stiamo parlando di atti che non ho
visto... forse negli atti di cosenza qualcosa e' uscito, ma non e' una cosa che
abbiamo usato noi nei nostri processi...

P: alcune precisazioni. prima di questi fatti del g8, prima del vertice vi sono
state riunioni in procura. vorrei sapere queste riunioni si e' deciso se la procura
dovesse partecipare agli atti?
R: quando il presidente parla di strategia parla di una parola grossa. mettendoci in
allora siamo un ufficio di procura, di fronte a fatti eclatanti si agisce e si va...
non si discute... il fatto che avessimo deciso di istituire due turni significava
che pensavamo ci fosse necessita. Ricordo la sera del fatto di Giuliani nonostante
ci fosse Franz di turno, noi ci siamo attivati e siamo andati a interrogare il
responsabile e i testimoni. In procura i pochi colleghi presenti sono rimasti a
gestire gli arresti ordinari... Come ufficio siamo preparati all'emergenza, non
c'era bisogno di specificare.
P: era previsto che eventi eccezionali fossero preannunciati
R: rientra nelle cose
P: quando ha ricevuto la seconda chiamata perche' hanno chiamato lei e non il dr pinto
R: come ho spiegato... di avvisi di perquisizione ai sensi del 41 che e' il mezzo
piu' rapido che ha la PG per procedere ce ne sono stati tantissimi... io in quei
giorni ho avuto a che fare con calderozzi piu' che con altri...
P: lei non ha detto di dirlo a qualcuno?
R: noi non possiamo fare niente se non ci sono conseguenze... di fronte a un 41 noi
non possiamo dire nulla...
P: e quando riceve la seconda telefonata con gli arresti?
R: non mi si disse che l'atto era concluso...
P: ma il dr calderozzi non le disse che avevano avvisato qualcuno?
R: no. non si parlo' di questo... interpellata ritenevo che fosse risolto
quell'obbligo non peraltro dovuto...
P: ha saputo se il dr. meloni era stato avvisato?
R: il dr. meloni e' stato informato da me il giorno dopo. non sapeva nulla.
P: nella notte non era stato avvertito?
R: ritengo di no. quando lo chiamai era sorpreso.
P: il procuratore Meloni l'ha chiamato lei
R: nella mattina in cui stavo cercando di capire cosa fosse successo, ho anche
chiamato Meloni... In questo frattempo mi e' arrivata la chiamata anche di Pinto...
P: nei successivi incontri il dr. pinto ha detto se era stato avvertito?
R: e' venuto fuori che il dr. pinto era stato chiamato da piu' parti... non ricordo
esattamente da chi... ma sicuramente era al corrente di quanto accadeva...

A: (Zucca) le telefonate che ha menzionato adesso sia con il dr. meloni che con il
dr. meloni, possono essere state su telefoni fissi e non su cellulari?
R: sicuramente... a me pare che il dr. meloni l'ho chiamato a casa... i pochi
telefoni dell'ufficio erano distribuiti per i turni... Sicuramente a me non sono
arrivate telefonate sul telefono di casa ma cviceversa si
A: in relazione alle domande del presidente su chi era di turno e chi era il
referente della PG, le risulta che nell'ambito di questa informalita' qualche
sostituto di turno si sia lamentato di non essere stato avvisato?
R: si. soprattutto i primi giorni, quando c'era piu' calma, in particolare il dr franz.
A: in particolare?
R: non mi ricordo, pero' ad esempio mi ricordo che franz disse “ma come sono di
turno io, perche' chiamano qualcun altro?”. Per chiarezza anche, altrimenti per
sette giorni saremmo stati monopolizzati.
A: qualche sostituto si e' lamentato del ritardo?
R: ahime' e' esperienza quotidiana, di solito l'AG si chiama quando vuoi che ti levi
dei problemi...
A: vivo anche io questa situazione tutti i giorni, chiedo solo se in quei giorni
qualcuno lo fece in situazioni particolari
R: un caso particolare non lo ricordo ma era pratica quotidiana....

D: (Corini) il ritardo con cui la PG comunica le sue iniziative... le 41 tulps viene
di solito comunicata?
R: si
D: ma come dato non autorizzativo
R: ovviamente.
[...]

A: stiamo aggirando il divieto di interrogazione del dr. pinto
D: e' curioso che ogni volta che leviamo il velo della verita' su alcuni nuclei di
questa vicenda il pm si inalbera quando noi siamo stati in silenzio di fronte al
presente teste che ha chiaramente svolto un ruolo nelle indagini di questo processo
A: ma guardi io lamento che non depuri di commenti le sue istanze
D: lei impari a fare il pm e cercare il vero
P: chiudiamo la polemica

[...]

R: io non mi sono confrontata con pinto, ma con il capo
D: possiamo dire che il pm ma anche il pm di turno venne quindi informato
dell'iniziativa condotta dalla PG nella notte?
R: non lo so.
D: non lo ricorda?
R: no. non lo so.
D: il dr. pinto le disse qualcosa?
R: se non sbaglio mi disse che era in contatto con il dr. perugini..
D: e cosa le disse?
R: che avevano fatto la perquisizione.

P: il teste puo' andare, grazie

[ esce Canepa ]

[ entra Songini ]

R: [fa il giuramento]
A: (Cardona) lei era a genova per il g8?
R: si
A: con che mansioni?
R: autista del dr. gratteri
A: lei ebbe modo di recarsi alla scuola diaz la notte del 21?
R: si
A: con chi era? a che ora?
R: per quanto riguarda l'orario non ho un ricordo preciso. mi ricordo che eravamo
sotto la questura, c'erano i mezzi del reparto, c'era un grosso movimento di
mezzi... rispetto al movimento che c'e' stato verso la scuola, noi ci siamo mossi in
un secondo momento. i mezzi non erano messi in una maniera organizzata, quindi si e'
dovuta aspettare che i mezzi si organizzassero. sono andati avanti i mezzi con i
colori di istituto, noi ci siamo attardati in fondo alla colonna. Poi ho perso il
contatto con i mezzi di istituto. Poi mi sono infilato in una strada che dopo un po'
mi sono reso conto che non era la strada giusta. poi sono tornato sulla strada piu'
grande. poi abbiamo perso altri minuti, abbiamo incrociato altri mezzi con i colori
di istituto e ci siamo accodati. Mi ricordo che siamo arrivati in una strada che era
completamente occupata e quindi abbiamo dovuto lasciare la macchina. io mi sono
preoccupato di salvaguardare la nostra macchina. Poi da li' ci siamo avviati a
piedi, era una strada che andava in salita. poi io sono ritornato un pochino
indietro perche' ho recuperato delle cose dal cofano....
A: chi c'era con lei?
R: gratteri e caldarozzi.
A: e ?
R: noi siamo rimasti sempre a vista della macchina, ho recuperato quasi subito ste
cose...
A: cosa ha recuperato?
R: due caschi e due sfollagente, mi sono avviato, li ho raggiunti e siamo andati
verso la scuola. La strada era un bel tratto, si arrivava fino a una piazzetta e poi
si entrava in una stradina dove c'erano tutti i mezzi del reparto mobile
parcheggiati... in tutto questo mi sono reso conto che avevamo forse sul gruppo una
ventina di minuti di ritardo, perche' i mezzi erano tutti fermi e a bordo non c'era
piu' nessuno....
A: di quali mezzi?
R: dei mezzi con i colori di istituto.... Mi ricordo che ci siamo trattenuti sul
marciapiede di fronte alla scuola per diversi minuti, c'erano le luci accese, c'era
il portone aperto, sulla destra c'era il personale in divisa che era gia' radunato
nel cortile della scuola...
A: volevo farle vedere delle immagini, 199 parte prima, dal secondo 26 in avanti...
si avvicini allo schermo....
A: riconosce l'istituto?
R: si, si vede l'istituto, le luci accese e il personale in divisa...
A: abbia pazienza, non era il tempo corretto...
[ video ]

A: lei non so se si riconosce all'interno delle persone...
R: si
A: diciamo a 38 sec.
R: si, sono quello in basso coperto in parte dalla sbarra.
A: un'altra sequenza che le voglio mostrare.... e' lo stesso reperto 199, min 9:15
circa.
R: sono la persona di spalle con uno sfollagente tra le mani all'ingresso della scuola.
A: volevo farle vedere anche un altro video per riconoscere i funzionari con cui e'
giunto alla scuola.
R: ma non so sono tutti di spalle...
[ si vedono gratteri e caldarozzi di faccia riconoscibili anche da un cieco ]
A: lei si riconosce nel soggetto 3?
R: si
A: riconosce altre persone in queste immagini?
R: il soggetto sei e' molto sgranata ma e' gratteri mi pare...
A: pag. 22.
R: si il dr. gratteri e questo penso che sia il dr. caldarozzi....

[ mostra il video di prima ingrandito dai ris, con il riquadro su gratteri ]

R: io la certezza non ce l'ho non glielo riconosco...

A: volevo capire perche' ha detto le potrei dire di si e poi mi ha detto “io non
glielo riconosco”
D: opposizione. li avvisi li da il presidente.
P: mi pare una domanda legittima.
R: nel senso che se lei mi dice cosi' si puo' fare, ma se mi chiede una sicurezza io
non la riconosco...
A: “potrei dire di si”, in che senso?
R: non avendo una sicurezza.
[...]
A: la domanda ha un senso perche' queste persone arrivano a un orario ben
determinato... lei ricorda a che ora e' giunto alla scuola?
R: non glielo so dire
A: grossomodo?
R: neanche... non ho proprio...
A: si ricorda se nel momento in cui lei e' giunto sul posto [...] c'erano gia' altri
operanti?
R: si. il personale in divisa
A: e' entrato nella scuola.
R: no. io sono entrato nel momento in cui e' entrato il dr gratteri, in un secondo
momento [sottolinea le parole con un gesto della mano strafottente].
A: com'era la situazione?
R: c'era il personale in divisa, roba per terra, sassi, lattine, vetri, c'erano le
luci accese. io ho il ricordo che il personale era gia' nel cortile.
A: quando e' entrato nella scuola, che situazione ha visto?
R: nel cortile?
A: no. nella scuola...
R: mi ricordo che questo locale era tipo una palestra... c'erano i segni di un campo
per giocare.... la classica pavimentazione da palestra. c'erano anche li' un sacco
di oggetti a terra, c'erano gli occupanti della scuola seduti da una parte con due o
tre persone in divisa che li controllavano... molto tranquilli...
A: lei ha visto oggetti presenti all'interno? cosa? come erano?
R: sul pavimento c'erano vari oggetti alla rinfusa... poi piano a piano hanno
iniziato a mettere gli oggetti... c'erano coltellini, bastoni, sassi...
A: sassi?
R: si... boh... il ricordo e' quello... poi non c'ho prestato molta attenzione...
A: venivano ammucchiati dove?
R: sulla sinistra...
A: lei si ricorda se ha visto anche bottiglie incendiarie?
R. no
A: lei ricorda di aver visto anche in altre occasioni un reperto costituito da
bottiglie molotov
R: in questura il giorno dopo con tutto il materiale...
[...]
A: mentre non ricorda di averle viste all'interno della scuola.
R: no
A: le chiedo se ricorda queste bottiglie con un sacchetto?
R: no... il sacchetto no... c'era sto materiale con ste due bottiglie... erano scure
e si vedeva che erano unte...
A: le faccio vedere un altro filmato, la pregherei di fare come prima e di
avvicinarsi allo schermo...
A: si riconosce?
R: la persona che passo adesso e sparisco sulla sinistra.
A: minuto 3.10 e 3.30 rep 174 [scena del sacchetto]
A: si vede che e' vicino a sto gruppo di funzionari, si ricorda l'argomento?
R: no. c'era confusione non penso neanche di averlo sentito...
A: nel senso che la confusione non le fa sentire quello che avviene?
R: si, c'era confusione, gente che gridava, confusione... e cmq non ero interessato
alla conversaiozne, non essendo stato chiamato in causa io sono un assistente, loro
sono funzionari, io mi astengo dal ascoltare una conversazione a cui non sono
invitato, per educazione e per ruolo
A: e' rimasto fino alla fine delle operazioni?
R: a un certo punto siamo andati via, non so se le operazioni sono continuate.
A: lei si e' riconosciuto in un'immagine con un manganello in mano. Se rivediamo
quelle immagini a pag. 38, in questa immagine si vede una persona di spalle...
R: si manca la testa...
A: c'e' nella immagine piu' piccola sopra....
R: mi dovrei avvicinare...
A: si avvicini...
R: si...
A: proprio davanti a lei viene steso un telo nero, ricorda particolari di questa
scena? Se si' cosa si stava facendo con quel telo?
R: io non ne vedo di teli e non me ne ricordo comunque...
[...]

R: sull'immagine si vede un telo ma io non lo ricordo...
A: vabbe', torni a posto...
A: lei ha detto di essere rimasto li' fino a che e' rimasto il funzionario
R: io sono andato via con il dr. gratteri
A: avete usato la stessa macchina?
R: si, abbiamo fatto la strada a ritroso
A: e dopo?
R: in questura
A: lei e' rimasto per quanto tempo e cosa e' successo?
R: sono rimasto in questura, poi mi e' stato chiesto di accompagnare il dr. gratteri
in alloggio..
A: si ricorda che ora era?
R: no. degli orari non mi sono curato della cosa...
A: le faccio vedere un altro filmato, l'ultimo, rep 199. elaborato dal ris.. ricorda
di aver assistito a questa scena?
R: non ci sono nel video...
A: non le chiedo se si vede... solo se si ricorda...
R: no, se non ci sono....
A: lei e' sempre stato vicino al dr. gratteri?
R: nei margini
A: e non ricorda di aver visto questa scena...
R: no... perche' sinceramente non ero interessato alle operazioni in corso...
non me ne sono preoccupato...
A: mi scusi, lei ha detto che del telo non si ricordava pur essendo stato li' di
fronte. altri testimoni ci hanno parlato di reperti su quel telo...
R: io non ricordo il telo...

[...]

A: io ho terminato gli esami

C: (Sabattini) riguardo invece all'uso del casco, da parte sua.
R: i caschi erano due e due erano i manganelli. io ho consegnato un casco e un
manganello al dr. gratteri e uno e uno al dr. calderozzi...
C: il casco il dr. gratteri glielo ha restituito? lo sfollagente?
R: io mi ricordo che questo materiale mi e' stato riconsegnato... tanto che me ne
sono messo uno in testa...
C: perfetto...

D: (Romanelli) ricorda tra gli oggetti che ha visto giubbotto e paraspalle?
R. alla scuola no. il giorno dopo in questura si.
D: fuori dalla scuola diciamo davanti al portone lei ha detto di ricordare.... vetri
lattine e molti sassi?
R: si. in alcuni casi dovevi ricordare dove dovevi mettere i piedi... c'era
parecchio materiale che quasi dovevi scansare...
D: questo davanti all'accesso?
R: nel cortile.

P: puo' andare...

[esce Songin]

[entra Salvo]

A: (Zucca) durante lo svolgimento dei suoi compiti lei ha avuto modo di conoscere il
dr troiani e per quali motivi?
R: si, ricordo che troiani era un funzionario che lavorava al ministero.
[...]
A: con il dr. troiani avevate rapporti anche con altri funzionari... in quale
ufficio era inserito?
R: era inserito in un ufficio che faceva capo al dr. dandini per risolvere problemi
enormi di organizzazione logistica, territoriali, specialisti, che andavano seguiti
sin dall'inizio. il suo staff era quello che doveva preparare la logistica, e
lavorava a stretto contatto con noi dell'ufficio di gabinetto perche' ogni cosa
aveva un riflesso relativamente alle nostre decisioni.
A: e' una persona che ha collaborato con lei?
R: si, per gli aspetti di mia pertinenza. chiedeva spesso informazioni per adottare
le sue soluzioni.
A: senta, queste domande introducono una serie di circostanze che volevo chiarire
insieme a lei. e' noto che il dr troiani non figura tra i partecipanti
all'operazione diaz, eppure dai tabulati risultano alcune telefonate tra il suo cll
e quello di troiani: alle 00:45:38 per 1 min e 16, alle 00:48:53 di 15 sec, alle
01:06:15. ricorda questo scambio di telefonate, la prima e' da lei a troiani, le
successive da troiani a lei.
R: no, non avevo memoria di queste telefonate, ma quando sono stato sentito e mi e'
stato detto di queste telefonate ho ribadito che non ricordo il contenuto delle
telefonate. Posso solo immaginarlo, ma non lo ricordo...
A: si pero' prima di leggere con precisione quello che aveva dichiarato, lei aveva
precisato delle circostanze...
R: si... volevo solo chiarire....
A: lei sapeva che il dr. troiani si trovava alla diaz?
R: in quel momento li' non ne avevo contezza.
A: il 23 ott 2004 alla stessa domanda rispose “per me era scontato, tanto che se
l'ho contattato ho presunto questa cosa, non so precisare perche', ma era scontato”.
Perche' si e' creata la necessita' di contattarlo?
R: la mia presenza all'ufficio di gabinetto e' data da una questione di turni. e' un
ufficio che fa da supporto per molte attivita'. Partendo da questo presupposto e per
quello che per me rappresentava troiani e' perche' ritengo che le mie telefonate
fossero legate a capire che cosa stesse succedendo alla diaz.
A: quindi per sapere cosa stava succedendo alla diaz ha chiamato troiani?
R: ipotizzo... [...] poi siccome il questore mi chiedeva di trovare dei mezzi,
ipotizzo che il contenuto delle telefonate potesse essere anche circa questo aspetto
logistico, considerate le funzioni di troiani stesso...
A: pero' queste esigenza era relativa alla diaz... sul piano logico devo ritenere
che chiamo troiani per capire delle cose da troiani.
A: lei disse “quella sera e in quella fascia oraria io ricordo di avere avuto
pressanti richieste per trovare i mezzi per trasportare gli arrestati”...
R: lo confermo...
[...]
A: lei ricorda di averlo visto prima delle operazioni?
R: no. non lo ricordo.
A: in relazione alla seconda esigenza, lei ricorda di aver avuto informazioni dal
dr. troiani...
R: non lo ricordo
A: lo esclude?
R: non lo ricordo.
A: pero' a quella esigenza deve aver ovviato....
R: certo
A: e come ha ovviato?
R: l'esigenza di capire cosa stava facendo non era limitata ai miei canali, ma per
esempio fu il questore colucci a pressarmi su questa necessita' di mezzi. io
ricevevo moltissime telefonate in quel momento anche da altri enti, e ricordo che il
capo di gabinetto della prefettura mi pressava per passare informazioni alla stampa.
Io cercavo di contattare persone che in quel momento erano la' sul posto. ma non si
riusciva a comunicare con i cellulari, per cui diverse interlocuzioni le ebbi con
calesini, che il questore mando' subito alla diaz ma che arrivo' a cosa quasi
finite.
A: e' possibile che ci siano stati contatti tramite l'ufficio e non tramite i
cellulari?
R: no lo escludo. dice con il telefono fisso?
A: ricorda il numero di interno del suo ufficio o del dr. crea?
R: quello del dr. crea era 312, nell'ufficio dove stavo io non mi ricordo il finale.
A: non ho altre precisazioni.

D: (Romanelli) il 27 luglio lei ricorda dove era collocato in servizio?
R: in questura, vivevo in questura...
D: lei non era intorno alle 14.30 nei pressi dell'istituto scolastico firpo dietro
via canevari...
R: no assolutamente. sta parlando di roberto salvo [quello che scappa davanti ai bb
davanti al carcere di marassi]

[esce Salvo]