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[processo diaz] trascrizione LXXXVII udienza - Schettini l'uomo che sa di non sapere

TRASCRIZIONE SOMMARIA - LXXXVII UDIENZA PROCESSO DIAZ

[ P=Tribunale, A=Accusa, D=Difesa, C=Parti Civili, R=Teste ]

P: [procede all'appello]

[ entra Schettini ]

A: (Cardona) parliamo della notte del 21 luglio 2001. lei ebbe modo di occuparsi della stesura di alcuni atti relativi all'operazione alla diaz di quella notte. In che modo fu chiamato da chi e a fare cosa?
R: il mio contributo si limitò esclusivamente alla redazione della comunicazione della notizia di reato, insieme ad un altro collega, Nicola Gallo. L'unico atto che ho contribuito a redigere.
A: lei era in servizio quella sera?
R: no. ero stato a cena con altri colleghi... ehm... rientrando in questura, sulle nostre macchine, dopo cena, sentimmo...
A: verso che ora e' rientrato in questura?
R: le 11 o le 11.30, anche piu' tardi forse. ma semplicemente per prendere lo scooter e andare a casa. Improvvisamente sentimmo suoni di sirene, elicotteri, macchine che si spostavano... Dal mio ufficio potevo vedere che si muovevano verso la foce, eh niente, incuriosito, mentre tornavo a casa, segui' la scia di macchine, io abitavo a nervi e quindi ero sulla direttiva di casa. Seguendo questa scia sono arrivato all'inizio di via cesare battisti che era gia' piena di mezzi e assolutamente intransitabile. Lasciai lo scooter poco prima ma non potetti avvicinarmi molto di piu' perche' c'era gia' un cordone che non consentiva l'accesso. Mi resi conto che la situazione era grave, dato che c'erano ambulanze che caricavano dei feriti. Quindi andai a casa, ma fino a questo momento ero fuori servizio. Verso l'una di notte fui chiamato dal mio dirigente, il dr. Dominici, che mi chiese di andare in questura per dare una mano a redigere atti. Al telefono non fu molto chiaro, mi disse di andare che c'era da lavorare.
A: quindi lei torna in questura?
R: si
A: e quando arriva in questura che situazione trova?
R: dunque quando arrivo in questura ... vado al mio ufficio , trovo grande confusione, gente che entrava, gente che usciva, oggetti... una grande massa di oggetti... accumulati nei corridoi della questura... u grande flusso di gente che entrava e usciva, ma non sapevo esattamente quanto fosse accaduto. Raggiunsi il mio dirigente che mi spiego' quello che era accaduto, che c'era stata una perquisizione nella scuola diaz, che erano state arrestate delle persone, che erano stati sequestrati moltissimo oggetti, parte dei quali avevo visto nei corridoi, e che avrei dovuto occuparmi con il collega Gallo della redazione della notizia di reato.
A: tornando alla massa di oggetti, se puo' essere piu' preciso... all'epoca quando fu sentito era stato piu' preciso.
R: sono passati 6 anni dai fatti e 2-3 da quando mi avete sentito. ricordo che c'era di tutto: mazze, assi di legno, maschere antigas, amglioni, magliette, striscioni con scritte...
A: dove si trovavano?
R: erano nei corridoi e sui pianerottoli della questura. al secondo piano credo.
A: bene. quindi erano per terra al secondo piano alla rinfusa?
R: si ma era una massa enorme di oggetti.
A: al secondo piano che uffici ci sono?
R: quando prestavo servizio io nel 2001, al secondo piano c'erano gli uffici del gabinetto e del questore e dall'altro la DIGOS. Al terzo piano c'era la mobile. Probabilmente c'erano anche oggetti al terzo piano...
A: no, e' la stessa cosa che ha detto anche nel 2003. [...] “per terra al secondo piano alla DIGOS c'era un lenzuolo con oggetti alla rinfusa”
R: si [...]
A: all'epoca disse anche pietre ma le fu contestato che non risultavano pietre.
[...]
A: se con precisione ricorda che c'erano gli oggetti di cui ha parlato prima, e non pietre?
R: guardi non sono in grado di ricordare con esattezza. ricordo questa enorme massa di oggetti.
A: lei ha avuto modo di svolgere attivita' anche rispetto a questo compendio di oggetti sequestrati? non solo quella sera ma anche in epoche successive
R: quella sera no. nelle settimane successive mi fu dato l'incarico di coordinare la repertazione degli oggetti, ma non quella sera
A: lei ha contribuito al riordino e alla repertazione degli oggetti?
R: non direttamente. tramite miei sottoposti?
A: chi?
R: il vice sovrintendente Grispo
A: torniamo a quella sera. torna in questura, le viene detto di procedere alal redazione. il dr. gallo era gia' in questura?
R: io non ricordo se era gia' li' o se sia stato chiamato come me. era un collega che non era in servizio alla questura di genova, tra l'altro. non ricordo se lo trovai gia' li' o se fu chiamato, ma ci viene dato ad entrambi questo compito, che chiaramente non fu facile, eprche' non avendo partecipato direttamente alle operazioni, fu un compito diciamo cosi' di ricostruzione molto difficile di quanto era accaduto, e di sintesi e di collezione di atti redatti da altri. e quindi e' stata una ricostruzione in sintesi che era necessaria per la comunicazione della notizia di reato che e' andata sviluppandosi nella notte. perche' contemporaneamente avevamo le informazioni che ci servivano: dagli ospedali sui feriti, sia degli occupati che degli agenti, le informazioni dei colleghi che redigevano il verbale di arresto, ecc.
A: allora cerchiamo di essere piu' analitici. Perche' il dr. Dominici chiama lei?
R: suppongo perche' era tanta la quantita' delle cose da fare che in quel momenot il dr. Dominici ritenne che c'era bisogno di altri colleghi che non erano in servizi
A: ma lei non era presente all'irruzione, quindi era in difficolta' nello scrivere una notizia di reato rispetto a fatti che non conosceva. fece presente questa cosa al dr. dominici?
R: c'era questa difficolta', anche se normalmente non e' necessario che le comunicazioni della notizia di reato vengano redatte da chi raccoglie i dati...
A: ma io le ho chiesto come ha fatto fronte a questa difficolta', da chi ha attinto le informazioni, e se il dr. dominici le ha indicato le fonti o se ne e' stata una.
R: preciso subito che su questo punto e' impossibile essere precisi a distanza di anni... la prima fonte di informazioni fu il dr. dominici che mi disse quello che c'era da fare e quello che era accaduto, pero' le dico anche che questa attivita' si e' protratto per tutta la notte. si e' sviluppato sulla base delle informazioni che venivano aggiornate ora per ora. [...]
A: lei avra' chiesto a qualcuno cosa era successo?
R: si. al dr dominici. poi c'erano altre persone che redigevano il verbale di perquisizione e sequestro, per cui non ricordo chi... in questura c'era gente di tutte le parti
A: lei ha chiesto cosa fosse successo. chi le ha risposto e cosa le ha risposto... lei me lo sta tratteggiando, ma io vorrei andare nel dettaglio.
R: mi dissero che c'era stata una perquisizione fatta all'istituto diaz ai sensi dell'art. 41 TULPS perche' si credeva che vi fossero armi o strumenti atti a offendere sulla base di un intervento precedente da parte di alcune pattuglie che transitavano nella zona che erano state fatte oggetto di lancio di sassi e altro, e poi da parte del dr. mortola. A seguito di questa irruzione contrastata da un tentativo di resistenza da parte degli occupanti, mi venne riferito che vi fu una collutazione, in cui vi fu sia personale delle forze dell'ordine che persone che occupavano la scuola che avevano riportato lesioni, e che era stato sequestrato ingente materiale che dava atto di quanto avevamo parlato: armi, armi improprie, cose che confermavano che in quella scuola c'erano elementi violenti dell'antagonismo.
A: questo da chi le fu riferito.
R: io ebbi come interlocutore diretto il dr. dominici, ma la quantita' di persone da cui abbiamo attinto informazioni era tale che e' impossibile chi....
A: lei all'epoca fece riferimento a un altro funzionario che le riferi' questo quadro...
R: tenga presente che quella notte vi era una presenza costante di funzionari della questura di genova o aggregati che stazionavano in questura.
A: lei ricorda che anche il dr. mortola le riferi' queste informazioni?
R: si' c'era anche lui
A: perche' a pag. 8 della SIT, disse “una sommaria descrizione tanto del dr. dominici quanto del dr. mortola, piu' del dr. mortola che del dr. dominici che non aveva partecipato direttamente alla cosa”...
R: lei me lo legge e quindi, vede...
A: ma non deve giustificarsi. la contestazione serve per aiutare il ricordo...

[ macello microfonico con plurimo effetto Larsen ]

D: (Mascia) volevo fare presente che in sede di contestazione al testimone ha fatto riferimento a una sua precedente dichiarazione dove direbbe che il dr. dominici non ha partecipato all'azione... [...]
A: ma e' la scelta dell'interrogante scegliere la porzione da contestare...
P: mi pare abbia ragione il pm.

A: faccio rilevare che la difformita' e' che aveva dato un ruolo prevalente al dr. mortola rispetto al dr. dominici.
R: guardi i ricordi sono vaghi. probabilmente quello che ho detto all'epoca e' piu' preciso. sinceramente non vorrei, perche' sono richiamato a un obbligo di verita', non posso affermare cose di cui non sono certo a distanza di anni. quello che e' vero di quelle dichiarazioni e' che il mio primo interlocutore e' stato il dr. dominici, ma c'era anche il dr. mortola. ora ricordare se il dr. mortola mi diedi piu' dettagli del dr. dominici, e' possibile ma ora non saprei dirlo.
A: lei attinse informazioni da personale che era andato sul posto e aveva partecipato alle operazioni.
R: onestamente oggi io non ricordo esattamente nessuno a cui io abbia chiesto. cioe' avro' chiesto a qualcuno ma non ricordo a chi.
A: va be. lei ricorda che le fu riferito anche l'episodio precedente all'irruzione, quello dell'aggressione alla pattuglia. Durante le informazioni relative all'irruzione, ricorda che le fu riferito in che stato giuridico erano le persone nella scuola?
R: certo, erano in stato di arresto.
A: si. per quale reato e in relazione a quale comportamento?
R: reati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, probabilmente qualche reato al possesso degli oggetti sequestrati?
A: cioe'?
R: non so dire il titolo di reato preciso...
A: dr. schettini, ma lei e' un funzionario di polizia... una risposta tipo “qualche reato connesso al possesso di oggetti” e' un po' vago.
R: si c'era resistenza e lesioni. c'erano altri reati ma ora non ricordo.
A: ma scusi la perquisizione e' stata effettuata per il 41 tulps.
R: certo. pero' io non ho neanche copia della comunicazione... non ricordo tutti i reati di preciso. ricordo con sicurezza resistenza e lesioni... ehm... non ricordo esattamente il titolo degli altri reati...
A: mi scusi, lei su domande che riguardano il punto di chi puo' averla aiutata a risolvere questa difficolta', dice “ci venne detto che i titoli di reato furono quelli che poi sono stati contestati e che andavano contestati a tutti, che gli oggetti erano stati sequestrati a tutti”.
R: si ricordo che c'era questa massa di oggetti sequestrati, e chiedendo informazioni circa le persone a cui andavano riferiti, ci fu detto che sostanzialmente erano stati trovati in luoghi a cui tutti avevano accesso e quindi andavano riferiti a tutti.
A: negli atti che ha redatto si da atto che vennero rinvenute due bottiglie incendiarie
R: si
A: si ricorda che si da atto del luogo dove vennero rinvenute, se lo ricorda?
R: si, credo che fossero nell'atrio, o comunque in un luogo accessibile a tutti
A: ecco. nella comunicazione si da atto che si tratta del primo piano. si ricorda da chi ha attinto questa informazione.
R: non ricordo
A: lei ha detto che non riesce a ricordare nomi di persone presenti... ricorda il dr. calderozzi?
R: sul luogo dei fatti o in questura?
A: entrambi
R: in questura c'era anche il dr. calderozzi
A: e avete attinto anche da lui?
R: penso di si. abbiamo attinto da chiunque potesse dare una mano. ma che tipo di informazioni provenisse dall'uno o dall'altro, non saprei
A: a pag. 1 delle trascrizioni “ci si disse [...] c'era il dr. calderozzi e altri agenti che entravano e uscivano e ricordo di avere avuto questa informazione”.
D: (Corini) beh potevano aver parlato anche di calcio....
A: ha parlato di calcio con il dr. calderozzi?
R: no. non abbiamo parlato di calcio. avremo sicuramente parlato dell'operazione, anche se non so esattamente di cosa.
A: sempre a pag. 12 lei continua dicendo “ma guardi noi [...] io per quanto mi riguardava come appartenente alla squadra mobile avevo come referente il dr. dominici, poi in quei giorni si parlava di dr. calderozzi, per cui non so se dr. dominici e mortola avevano avuto informazioni da altre parti, io le dico che i miei referenti erano dominici, mortola, e comunque il dr. calderozzi e il dr. grassi”. I suoi interlocutori naturali...
R: non ci vedo contraddizioni...
A: ma nessuna contraddizione... io le sto solo chiedendo se ricorda i nomi...
R: ma non e' una presenza eccezionale. e' una presenza abituale gia' da diverse settimane precedenti al g8 che avevano gia' avuto necessita' di chiarire le attivita' della squadra mobile...
A: ma li' lei quella sera stava pianificando le attivita' della squadra mobile? io le ho fatto domande precise... con il dr. calderozzi e il dr. grassi ha discusso delle problematiche del reperimento delle informazioni?
R: sicuramente si...
A: bene, quindi
R: ripeto ancora una volta che non sono in grado di ricordare il contenuto esatto di quelle comunicazioni.
A: all'epoca ha distinto i due ruoli di questi due funzionari. puo' ricordare questa circostanza?
R: ... mmmmhhhh.... credo che il dr. grassi sia sempre stato in questura... credo... quindi... diciamo il ... il.... la sua funzione si limitava sostanzialmente a una funzione di supporto delle attivita' dei colleghi... quindi pero' no... ecco.... non....
A: per il dr. grassi riferisce a un suo compito svolto presso gli ospedali... si ricorda?
R: adesso che me lo dice si... ricordo semplicemente che.. si, perche'... nella confusione di quella notte ognuno di noi assunse di sua iniziativa un piccolo ruolo... avevo dimenticato, ma lei me lo ricorda, il dr. grassi credo che ci aiutasse a coordinare le informazioni sul numero di feriti, i giorni di prognosi, ecc, tutte le informazioni dagli ospedali... poi ricordo... anche su questo saro' impreciso... da un certo momento nella notte fino al mattino... siamo rimasti solo io e il dr. gallo a completare la comunicazione della notizia di reato... come funzionari dico... pero' ripeto... posso essere anche... sicuramente la maggior parte e' andata via... poi c'e' stato anche uno scambio di informazioni tra noi e i colleghi...
A: quindi? lei ha fornito informazioni a questi colleghi?
R: da noi confluivano le informazioni che arrivavano dagli ospedali, dalle stanze attigue...
A: dagli ospedali che informazioni arrivavano, se lo ricorda?
R: a noi servivano i giorni di prognosi, quanti ehm.... c'era anche un problema come dire di identificazione, cioe' era difficile riportare le generalita' esatte degli indagati.
A: e nelle informazioni che lei dava ai colleghi impegnati a redigere il verbale di arresto?
R: sicuramente quelle che arrivavano dagli ospedali... non avevo informazioni operative... il nostro era un luogo in cui conlfuivano informazioni, e venivano riportate ad altri colleghi
A: chi era impegnato con i verbali di arresto? dove si trovavano?
R: erano a bolzaneto. ed erano il dr. ferri, gava, ciccimarra, non ricordo il nome di tutti o quanto fossero stati presenti li' e che contributo abbia dato ciascuno alla redazione del verbale di arresto
A: ha ricevuto anche informazioni sul tipo di reati e sulle persone alle queli contestarli
R: le indicazioni e' che la contestazioni dei reati come la contestazione degli oggetti sequestrati andasse fatta a carico di tutti
A: quali elementi utili le diedero?
R: guardi, sinceramente, l'unico elemento che ci venne dato e' che siccome questi oggetti erano stati trovati in luoghi accessibili a tutti andavano riferiti a tutti... e che per quanto riguarda la resistenza fu opera di tutti, ecco...
A: [...] lei ha anche detto che contestualmente al vostro lavoro si stava svolgendo il lavoro di redazione di altri atti. il verbale di arresto pero' lo redigevano a bolzaneto. eravate in contatto telefonico?
R: si
A: vi siete inviati anche atti?
R: si... del resto non poteva essere diversamente, perche' io e il collega gallo non avevamo assistito agli eventi... la comunicazione e' una sintesi di tutti gli altri atti...
A: quando le fu riferito delle responsabilita' collettive per gli oggetti, le fu anche riferito che si sarebbe potuto riferire responsabilita' individuali in seguito?
R: non ricordo
A: perche' all'epoca disse “[...] per il momento diciamo cosi', seguite questa cosa, poi si vedra' in seguito, vedremo se ci sono aspetti di responsabilita' particolari che riguardano quello che e' successo”...
R: se l'ho detto lo ricordavo...
A: lei dice “lavorammo su queste indicazioni di massima, su questi frammenti”. siete riusciti ad avere maggiori informazioni...
R: per quanto mi riguarda il mio compito si e' esaurito quella notte. per quanto riguarda successivi incarichi...
A: no no parlo di quello. ha avuto informazioni rilevanti relativamente a qualche responsabilita' individuale?
R: no, non mi pare.
A: [...]
A: quando ha cominciato ad operare aveva gia' degli atti sottomano da cui attingere?
R: non ricordo. suppongo che essendo stato un work in progress, ricordo che abbiamo passato tutta la notte per scrivere poche pagine, quindi probabilmente a mano a mano che arrivavano informazioni le scrivevamo.... abbiamo impiegato diverse ore... pero' adesso non so se quando abbiamo cominciato a scrivere la prima riga avevamo gia' atti...
A: perche' a pag. 14 lei ha risposto “noi abbiamo praticamente lavorato sulla base del verbale di arresto”, che pero' si stava confezionando a bolzaneto...
R: allora si...
A: ma c'e' stato un confronto tra lei, gallo e chi redigeva il verbale di arresto?
R: telefonici con quelli che stavano a bolzaneto
A: e in questura?
R: no fisicamente... ma non ricordo funzionari impiegati nella redazione del verbale di sequestro, ma solo di quelli di arresto...
A: lei quando termino' il suo lavoro di redazione?
R: nelle prime ore del.... credo fosse verso le 7 del mattino... ricordo la luce... ma non l'orario...
A: le prime ore del mattino del giorno dopo quindi?
R: si
A: in quel momento li' immagino che la stesura sia stata concordata con il dr. gallo... vi siete confrontati anche a fine stesura con altre persone per raccordare il contenuto?
R: e' chiaro che nel momento in cui l'estensione fu compiuta e' chiaro che il resto degli atti doveva essere gia' esaurita... poi noi lasciammo la comunicazione ai dirigenti che poi l'hanno firmata e letta...
A: cioe'?
R: dominici e mortola.
A: l'hanno firmata dopo averla letta?
R: si
A: sa se ci sono state correzioni, aggiunte?
R: non lo ricordo
A: si ricorda se hanno prestato attenzione ad alcuni contenuti particolari?
R: non lo ricordo
A: all'epoca parlando della collocazione delle bottiglie molotov, che vengono collocate al primo piano nella comunicazione, lei disse “ricordo tanto che l'hanno visto attentamente tanto il dr. mortola che il dr. dominici”.
R: adesso non lo ricordo... se l'ho sottoscritto allora e' cosi'...

P: scusi, vorrei ricordare che il teste non puo' essere reticente. lei non mi puo' dire che le dicono che trovano delle bottiglie molotov e non si ricorda chi e come le ha trovate e che non se n'e' interessato. quindi veda di dirci quello che ha ricostruito.
R: non e' mia intenzione essere reticente in alcun modo. il pm mi ha chiesto se dominici e mortola hanno prestato attenzione a quel passaggio e io onestamente non lo ricordo
A: certo, pero' ha sentito il monito del presidente, che riguarda la situazione generale. lei ha detto prima che avete trovato difficolta' nel ricostruire i fatti. ora pero' questa informazione delle molotov da chi l'avete attinta?
R: non lo ricordo... io non le ho neanche viste...
A: lei ha chiesto ai suoi interlocutori chi avesse trovato le bottiglie molotov?
R: non ricordo
A: no...
R: io nella mia comunicazione non ero tenuto a scrivere chi l'avesse trovata e sequestrata... credo che l'avesse fatto chi ha redatto il verbale di sequestro... Sono stato un amanuense...
A: si ma un amanuense che chiede
R: si ma in sei o sette pagine non e' che si puo' scrivere tutto...
A: nelle domande che le ho fatto emerge la vostra preoccupazione di evidenziare responsabilita' individuali... lo conferma?
R: certo io ho avuto esperienza di PG, e quindi conosco le difficolta'... ma nessuno era in grado di dirci perche' o chi...
A: ma la domanda che le ho posto e'... lei deve aver chiesto...
R. assolutamente. fu una nostra perplessita' questo... attribuire una enorme massa di oggetti a 93 persone, senza specificare nulla...
A: lei parla di una perplessita'... ma il punto e' a chi ha chiesto a chi attribuire, e chi le ha risposto?
R: io non lo ricordo... probabilmente al dr. mortola e il dr. dominici... ma ripeto ci venne detto di attribuirle a tutti...
A: dal dr. mortola e dal dr. dominici...
R: direi il falso se dicessi che ce lo hanno detto loro...
A: mi scusi ma se io passavo in questura e glielo dicevo, lei lo scriveva?
D: (Romanelli) opposizione
P: [stizzito] respinta
R: forse deve capire che la situazione era che la gente passava e diceva
A: ma lei raccoglieva contributi da chiunque?
R: si...
A: cioe' uno arrivava e diceva: “salve sono pincopallo e ho partecipato all'operazione ed e' andata cosi'” e lei lo metteva nella comunicazione?
R: si...
A: e tra queste anche le persone di prima?
R: si... ma c'erano centinaia di persone... perche' poi nella stanza dove c'erano coloro che si occupavano del sequestro erano molte meno...
A: di una aggressione a un agente qualcuno le ha parlato?
R: si
A: che cosa le dissero? chi?
R: ricordo il fatto che ci venne raccontato che uno degli agenti che realizzarono l'irruzione venne colpito da una persona, da uno degli occupanti, con un coltello, e che questo tentativo non ando' a compimento semplicemente perche' grazie al giubbotto che l'agente indossava che fece si' che il coltello non attingesse alla persona. ci dissero che questa persona inizialmente individuata si confuse tra la folla... ricordo che c'era anche quella sera l'agente che fu ... che insomma... che questo fatto...
A: senta lo ho chiesto...
R: noi allegammo anche una sua relazione e una relazione di un ispettore che era vicino a lui
A: ha provveduto lei a raccogliere queste relazioni?
R: sicuramente le abbiamo lette, ma non so se siamo stati noi direttamente a raccoglierle.
A: lei ricorda se oltre ad allegarle le ha raccolte lei? se ha detto lei alla persona di redigere la relazione di servizio?
R: non ricordo se le chiedemmo noi, ma queste persone erano gia' all'opera...
A: visto che lei ha provveduto a ultimare il suo lavoro anche scambiando informazioni o tenendo come base gli altri atti, mi vuole spiegare come mai nella sua notizia di reato il luogo di rinvenimento delle molotov sembra diverso?
R: non ricordo. Apprendo adesso di questa difformita'.
[...]
R: non credo che ci fosse sottolineata da qualcuno l'importanza di questo reperto... mi pare che fosse evidente?
A: si ma perche'? Insisto perche' all'epoca diede una risposta abbastanza articolata...
R: e' chiaro che era un reperto importante, perche' il possesso del rinvenimento di molotov cosi' come anche di oggetti particolarmente offensivi era importante perche' in qualche modo dimostrava la presenza in quella scuola di un'ala molto violenta del movimento no global
A: i black block?
R: si
A: le fu detto di dare peso specifico a questa cosa per questo motivo?
R: c'erano le bottiglie e gli striscioni con scritte che non ricordo...
A: all'epoca: “ma assolutamente [...] si fecero commenti di questo tenore al di la' di quello che si e' detto e si pretendeva di far apparire quello era una sede dei black block, perche' erano state trovate queste bottiglie [...] erano discussioni che si facevano”
R: confermo. erano elementi molto rilevanti.
A: queste discussioni le teneva con chi?
R: non ricordo
A: all'epoca pero' lo ricordava. “PM: le discussioni si facevano tra funzionari e voi? R: si si PM: chi? R: io ricordo il dr. caldarozzi... il dr. grassi non mi pare ci fosse [...]”
R: io ricordo che si svolgevano, ma con chi nel dettaglio oggi non lo ricordo... confermo che era difficile distinguere cio' che uno aveva visto dalla valutazione che uno faceva dell'accaduto.
[...]
A: difficile capire... ha collezionato diversi atti, come anche il verbale di arresto...
R: si
A: ha visto che sul verbale di arresto c'e' anche la firma del dr. calderozzzi....
D: (Corini) la domanda non e' leale, perche' la firma avviene dopo la discussione...
P: ok, non da un firmatario del verbale, ma da un compilatore... lei si sara' informato... per me la domanda e' ammissibile...
R: eh... poi il verbale di arresto e' stato firmato da tutti in mattinata...
A: ha detto lei prima che era tra i funzionari in questura e non a bolzaneto... e le ho letto una parte in cui distingue chi commenta senza aver partecipato, grassi, e chi invece aveva parteciapto, calderozzi...
A: focalizziamo quando vengono apposte le firme. lei ha terminato il lavoro nelle prime ore del mattino. non ricorda di essere stato richiamato successivamente a questo momento di ultimazione?
R: no. successivamente nei giorni a seguire noi ci siamo occupati di.... io mi sono occupato di alcuni seguiti... di quella compilazione...
A: lei ha svolto attivita' di indagine successivamente? su incarico di chi? che tipo di attivita'?
R: io ricordo di aver avuto incarico dal dr. lalla, eh... mi occupai... di un seguito di indagini che riguardava il materiale sequestrato perche' nella repertaizone di questo materiale era emerso che rispetto al verbale di sequestro c'erano degli elementi mancanti cosi' come degli elementi in piu' che non erano riportati. percui ci chiese di operare un inventario preciso di quello che c'era... che era stato sequestrato... e quindi affidai questo compito ad alcuni collaboratori tra cui il vice sovr. grispo, che hanno scritto relazioni abbastanza precise sul punto...
A: grazie io avrei terminato.
A: (Zucca) dr. mi scusi, lei prima ha risposto al mio collega accennando a una difficolta' che lei ha avuto della attribuibilita' degli oggetti sequestrati e ha detto di aver seguito indicazioni che le hanno dato di attribuirle a tutti. nella notizia di reato si da anche una spiegazione di questo, lei la ricorda?
R: io ricordo questo, che ci venne detto che andavano attribuiti questi oggetti a tutti, perche' erano stati reperiti in luoghi accessibili a tutti, e che cmq insomma le circostanze in cui e' avvenuta l'operazione non hanno consentito di fare questa... questo questo... questa attenta verifica di chi....
A: se non vado errato nella notizia di reato c'e' una spiegazione ulteriore... gliela posso ricordare... “all'atto dell'ingresso degli operatori, gli occupanti scagliavano gli oggetti in giro per non consentirne l'attribuibilita'” chi glielo ha detto?
R: non ricordo nella maniera piu' assoluta di averlo scritto. ricordo solo che ci dissero di una resistenza...
A: io ho citato una circostanza che e' citata solo nella comunicazione di notizia di reato. e' una circostanza che non trova rispondanza in nessun luogo.
R: io non ricordo di averlo scritto...
A: ho premesso se non vado errato... in realta' e' nel verbale di arresto... scusi... vorrei solo sapere se avendola incontrata perche' non l'ha citata...
[...]
R: io non ricordo questa circostanza... non credo che ne' io ne' il collega gallo abbiamo citato nulla.
[...]

C: (Sabattini) lei ricorda quella sera di aver visto il dr. gratteri nelle stanze della questura?
R: credo ci fosse...
C: per quanto riguarda le bottiglie molotov..
R: mi scusi se la interrompo, ma durante la redazione... quando io sono arrivato in questura chiamato, la questura scoppiava di persone... poi siamo rimasti solo noi
C: lei prima ha detto di non aver mai visto le bottiglie molotov
R: io non ricordo di averle viste... ma come non ho visto tanti degli oggetti... io ho visto un cumulo di oggetti che erano stati presi in quella scuola...
C: no, scusi. lei esclude di averle viste o non ricorda di averle viste?
R: io non ricordo quasi certamente di averle viste...
C: va beh... per quanto riguarda la presenza e i ruoli del dr. caldarozzi e del dr. grassi. io non ho capito, che cosa voleva dire...
R: io ho parlato dei ruoli che questi funzionari hanno avuto non quella sera che non lo so, ma in generale nelle fasi preparatorie del g8. ricordo che grassi ogni tanto e il dr. calderozzi periodicamente venivano a informarsi e comunicare con noi. [...]
C: questa loro attivita' era legata all'ufficio per cui lavorano o lavoravano?
R: chiaro, che il dr. grassi e il dr. calderozzi lavorano allo SCO, da cui dipendono le squadre mobili, loro poi avevano il loro referente ministeriale...
C: in che senso?
R: nel senso che tutta l'attivita' preparatoria per il vertice veniva fatta relativamente alle funzioni dei vari uffici, i quali avevano un supporto a livello centrale...
C: lei ricorda soddisfazione rispetto al ritrovamento delle bottiglie molotov
R: in che senso?
C: di aver rintracciato...
D: non ho capito la domanda...
C: potrebbe essere suggestiva...
P: lo e'... lasciamo perdere...
C: l'collazione degli atti l'ha fatta lei?
R: si, insieme al collega
C: ricorda di averne aggiunto uno successivamente a mano?
R: no.
C: lei sa di non averlo fatto o .... ?
R: io non ho aggiunto nulla a mano...

D: (Corini) volevo riprendere le fila del discorso. lei e il dr. gallo venite convocati in questura...
R: il dr. gallo non lo so. io si
D: le viene chiesto di collaborare alla stesura dell'impianto della comunicazione di reato?
R: si
D: lei afferiva alla squadra mobile come organico?
R: si
D: prima di cominciare a lavorare, lei ha avuto modo di vedere una sorta di ammasso di oggetti, quando e' entrato in questura?
R: si
D: lei ebbe modo di percepire dall'inizio, prima ancora di cominciare a lavorare, in funzione di quello che poi ha fatto, che c'erano gia' delle discrepazione tra materiale inventariato e sequestrato?
R: quella sera?
D: no. a prescindere da quello che le dissero quella sera, per le indagini che le vennero affidate, ebbe modo di verificare la discrasia?
R: non ricordo se fu una cosa che ebbi modo di constatare personalmente o se mi venne affidata dal dr. lalla o pellegrino.
D: [rilegge]
[...]
D: quindi non solo si sono incluse cose che non c'erano, ma anche lasciato fuori anche cose che in realta' poi c'erano?
R: si
D: vorrei che lei mi definisse quello che ha tratto da atti materiali e quello che ha tratto da questa confusione...
[...]
D: quando lei riceve l'incarico di ricevere quest'atto, le chiedo, visto che questo lavoro si snodera' fino alla mattina, ebbe una prima tranche di riferimento documentale o no?
[...]
D: cominciamo a fare ordine. in questo arco di tempo in cui lei si muove con una difficolta' a monte, cioe' non aver partecipato all'operazione, prepara l'impianto con annotazioni e atti, e da chi le arrivano o no?
R: quando il lavoro e' iniziato non c'era alcun riferimento documentale. e' stata una attivita' che e' andata avanti contestualmente.
D: il vostro e' stato un lavoro che in itinere e' iniziato in orario ed e' finito in mattinata...
R: si
D: questo perche' era un tappeto di penelope che si faceva e disfaceva o perche' era un'attivita' complessa.
R: perche' era un'attivita' complessa. [...]
D: quando lei comincia a incontrare questa difficolta', e le viene dato questo compito, lei non ha alcun atto interamente steso?
R: no
D: neanche nelle prime ore?
R: no
D: quindi questo testo che si comincia a formare si basa su riferimenti orali?
R: si
D: queste cose le vengono dette se si ricorda da chi e da quali funzionari? c'e' un ordine o ciascuno riferisce nella cornice della confusione?
[...]
R: e' quello che ho cercato di spiegare. non era assolutamente una condizione ordinaria di lavoro, era straordinaria, regnava una confusione incredibile, andavano riprese le fila di quello che era accaduto, e si', sicuramente molte cose le abbiamo apprese per voce...
D: nella prassi delle attivita' di PG queste condizioni di lavoro approssimative sono eccezionali?
R: si... [...]
[ il teste da balbettante e incerto, e' diventato un grande maestro dell'attivita' poliziesca, mah... trasformazioni... ]
D: lei ha avuto modo di dubitare che qualcuno le dicesse qualcosa di non rispondente al vero? lei quando qualcuno le dice qualcosa lo prende per buono, non fa un lavoro di verifica?
R: non avevo molta scelta...
D: ma spieghiamolo... non ci sono atti scritti, c'e' confusione, c'e' un'attivita' delegata, cosa gia' ai limiti del tipico, e nel formare questo schema attinge per lo piu' da fonti orali.
R: si, almeno in una prima fase.
D: queste fonti orali erano i colleghi che andavano e venivano, e che a loro volta erano in una situazione ordinaria o in condizioni straordinarie?
R: no. era un clima di straordinaria concitazione.
D: diversi appartenenti a diversi reparti rientravano e riferivano alla rinfusa ai diversi funzionari e poi riferivano a noi...
R: non sono in grado di dirlo.
[...]
D: allora cominciamo a essere chiari...
R: io non sto parlando dell'agente in servizio al corpo di guardia...
D: per dare un contributo di verosimiglianza.. quando lei dice contributi di tanti, intende dire che da piu' voci arrivavano suggerimenti, informazioni ecc?
R: suggerimenti no...
D: oppure avevate un referente unico?
R: non c'era un unico referente.
D: quindi vi siete avvalsi di una serie indeterminata di fonte orali?
R: certo
D. tutti appartenenti alle forze che avevano partecipato all'operazione?
R: si, ma non e' ch echiunque passasse...
D: pero' qualsiasi operatore passasse...
R: si eravamo interessati a farci un'idea...
D: quindi la metodica di acquisizione di queste informazioni era approssimativa...
R: io posso dire che era orale in una prima parte.
D: contestualmente...
R: poi e' chiaro che passava il tempo, avanzava la compilazione di altri atti...
D: contestualmente andava avanti a bolzaneto un'altra attivita' di redazione, in cui erano coinvolti chi?
R: si. ferri, gava, ciccimarra, credo, qualcun altro.
D: le e' stato chiesto. si ricorda di aver visto in questura il dr. gratteri e se si' in che spazio temporale?
R: solamente in uno spazio temporale ridotto. come le ripeto, quando sono arrivato in questura c'erano tutti, dal questore fino ai dirigenti...
D: per quanto riguarda il dr. gratteri, solo per pochi minuti?
R: si
D: ferri, ciccimarra e gava sono a bolzaneto e sono in connessione con voi?
R. c'era delle comunicazioni telefoniche
D: avvenivano su cellulare o su linee fisse
R: credo proprio che siano sulle linee fisse.
D: perche' io vedo che dai tabulati del teste ferri ci sono diverse telefonate tra i verbalizzanti che chiamano la questura di genova, con il dr. gallo e via dicendo... lavorava con il dr gallo?
R: si
D: si ricorda cosa si dicevano?
R: io non ricordo esattamente. io ricordo che prevalentemente le comunicazioni avvenissero per linea fissa.
D: ma non sa se vi chiamavano da cellulare...
R: probabilmente si... anzi direi, che e' una supposizione.
D: il gruppo di bolzaneto si occupava in particolare di cosa, se ricorda?
R: loro provvedevano al verbale di arresto.
D: quindi in pratica erano i funzionari impegnati [...] con gli arrestati della diaz. individuavano i fermati non in ospedale
R: si
D: diciamo che l'apporto che loro gestivano direttamente era quello di identificare i fermati che avevano li'?
R: si
D: sempre poi il dr. ferri e il dr. gava, il gruppo bolzaneto doveva raccogliere i nomi dagli ospedali...
R: non lo so... noi eravamo anche fonte di informazione e non solo destinatari. noi abbiamo dato informazioni su quello che avveniva negli ospedali.
D: allora. voi ricevete da bolzaneto i nomi di quelli che sono li'.
R: si
D: trasmettete voi dati al gruppo di bolzaneto?
R: si
D: quali?
R: io non ricordo di aver mandato fax o cartaceo. abbiamo dato informazioni sugli ospedali.
D: puo' essere accaduto che qualche informazioni che ha attinto per via orale sia arrivata al gruppo di bolzaneto? Senza verifica?
R: noi non avevamo la capacita' di verificare l'attendibilita' di alcune affermazioni?
D: la domanda e', le avete trasmesse a bolzaneto?
R: puo' essere, certo.
D: se lei riceve informazioni da un suo collega, la verifica o la trasponde nel verbale?
R: io in quella veste non ero preposto a nessuna verifica...
D: dico normalmente...
R: se sto compilando un verbale io devo averle verificate di persona.
D: se lei dice delle cose a bolzaneto poi il personale a bolzaneto si fida?
R: in buona sostanza si... in quella situazione straordinaria...
D: quello che mi sta dicendo mi introduce un ulteriore argomento... sulle bottiglie molotov. prima pero... lei ha detto che avrebbe attinto le informazioni anche dal dr. caldarozzi... lei sa dire se il dr. caldarozzi le riferi' che cosa?
R: io ricordo solo di aver parlato genericamente...
D: perche' il teste al pm dice una cosa piu' precisa e identica...
R: le ricordo che il dr. calderozzi, il dr. gratteri in maniera piu' saltuaria, erano interlocutori... quindi... non sono in grado di dire...
D: l'altro passaggio. lei quando si tratta di individuare il ragionamento rispetto alle bottiglie molotov, lei non puo' ancora fare ricorso al verbale di arresto, perche' deve essere ancora finito...
R: io ricordo che noi abbiamo ad un certo punto una comunicazione via fax di una parte che era scritta... non so se in quella parte fosse gia' contenuto l'argomento molotov o meno...
D: pero' lei dice una cosa molto importante a pag. 18, quando dice, parlando dei due ipotetici atti, che quello di arresto e' fatto a bolzaneto, mentre quello di sequestro puo' essere stato fatto successivamente in questura... e che cioe' la vostra informativa e' fatta solo sulla base del racconto e non della documentazione.... e' possibile che sia stato concluso prima la comunicazione della notizia di reato e dopo il verbale di sequestro?
R: si non lo escludo.
[...]
D: nel corso del suo interrogatorio le venne fatto notare che esisteva una incongruenza della sua circostanziazione e la caratterizzazione delle molotovo sul verbale di perquisizione e sequestro... ci sarebbe stato una diversa ubicazione dei due reperti?
R: mi e' stato ricordato adesso...
D: si ricorda che risposta da a questa incongruenza? sa lei dire chi le preciso' questo aspetto?
R: no
D: non lo sa oggi o non lo sapeva neanche allora?
R: non mi ricordo quello che dissi allora...
D: glielo richiamo io... “io purtroppo non sono in grado di dire chi mi abbia precisato questo aspetto, ma lo abbiamo attinto da una persona che c'era o da un interlocutore di una persona che li' c'era”. Quindi che ci fosse questa differenze, le venne detto da fonte orale?
R: esatto
D: e non ha mai saputo dire chi?
R: esatto
D: e' da collocare anche questo in quel clima di confusione?
R: assolutamente si'.
D: non ho altre domande

[...]

[ domande di Mascia nessuna nuova ]

D: (Usai) lei ha detto di essere arrivato in questura a che ora?
R: non ricordo l'ora, probabilmente l'una e mezza.
D: a che ora e' andato via?
R: non prestavo servizio quella sera...
D: solo a che ora se n'e' andato?
R: dopo cena...
D: nella mattinata...
R: probabilmente anche li'... nelle prime ore del.. le nove... appena poi tutti gli altri colleghi e dirigenti sono arrivati...
D: a quell'ora il dr. gallo era presente in questura?
R: si
D: e' rimasto o si e' allontanato con lei?
R: non ricordo
D: lei in questura ha notato i materiali?
R: si
D: dove era questo materiale?
R: nei corridoi e nel piano su cui comunicano questi corridoi.
D: era disposto o era tutto ammucchiato?
R: tutto ammucchiato
D: e' stato ordinato in qualche modo?
R: durante la notte qualcuno lo ha ordinato, adesso non ricordo. io non ero nel corridoio, ero in questa stanza.
D: si ricorda se fu esaminato dalla scientifica?
R: non ricordo.
D: quando lei era ancora in questura?
R: non ricordo
D: quando lei usci' il materiale era ancora nei corridoi?
R: una parte piu' ridotta di questo materiale, ma non sono in grado di ricordare.
D: come fa a sapere che in un'altra stanza stavano redigendo il verbale di sequestro...
R. perche' sapevo che c'era un gruppo che faceva questo, non funzionari, pero'... c'erano delle persone che stavano facendo questo
D: ma a lei chi lo riferisce questo?
R: noi lo abbiamo attinto....
D: lo ha verificato? cioe' e' andato in una stanza?
R: si.
D: ha avuto contatti con queste persone?
R: si
D: e cosa vi siete detti?
R: non ricordo
[...]
D: quando se n'e' andato c'era notizia di tutti i 93 arrestati e le loro identita'?
R: per molti c'erano solo indicazioni generiche.
[...]

A: (Cardona) precisazioni. lei si ricorda quando avete cominciato a scrivere la vostra informativa?
R: no.
A: presto o tardi?
R: no. in relazione a cosa?
A: alla durata della vostra permanenza li'
R: ovviamente non e' stata immediata. sara' passata un'ora o due.
A: all'epoca disse “quando noi iniziamo [...] abbiamo iniziato tardi a scrivere.” Quando ha cominciato a scrivere aveva gia' una bozza del verbale di arresto?
R: non ricordo
A: su questo “allora guardi io ricordo che il verbale di arresto arrivo' integralmente o una parte, via fax dai colleghi di bolzaneto”
R: io ricordo una comunicazione via fax ma non ricordo quando arrivo', ma ricordo che era parziale...
A: all'epoca precisa un'ora. “saranno state le quattro o le cinque”.
P: acquisiamo il verbale.

P: vorrei chiederle qualcosa. lei attualmente che attivita' svolge?
R: io lavoro nella divisione relazioni internazionali del servizio immigrazione del dipartimento della pubblica sicurezza.
P: e' dirigente?
R: sono un funzionario addetto all'ufficio.
P: torniamo all'epoca. lei quando e' stato chiamato per redigere questa notizia di reato, le e' stato spiegato perche' e' stato chiamato lei, e cosa ha pensato.
R: credo fossi stato chiamato perche' in realta' a differenza di altri colleghi che avevano lavorato gia' da molte ore durante il giorno, ero una delle persone che erano piu' fresche per affrontare un'altra notte di lavoro.
P: e' una consuetudine che in casi di estrema gravita' la notizia di reato venisse redatta da una persona che non ha partecipato ai fatti?
R: dipende. molte volte per l'attivita' ordinaria le notizie di reato sono redatte da persone che non hanno partecipato ai fatti, che fanno una sintesi degli atti. solitamente nell'esperienza che ho fatto, nelle operazioni di piu' ampio respiro chi redige la comunicazione ha fatto parte dell'attivita' operativa.
P: in questo caso, in cui doveva redigere questa notizia in seguito a una perquisizione alla ricerca di armi, lei apprende della presenza di molotov, che diventa un atto importante.
R: certo, insieme al reperimento di materiale con valenza offensiva.
P: buona parte del materiale evidenziava collegamenti con persone dell'antagonismo. ma tra questi materiali poi ci sono le armi che giustificano la perquisizione.
R: si ma c'erano anche altri materiali, perche' ricordo un seguito, dato che c'era anche una SIT del titolare di un cantiere.
P: si ma le molotov sono di un altro livello.
R: certo
P: lei ha saputo di questo e doveva citarlo nella notizia di reato.
R: e' stato infatti citato
P: di fronte a una cosa di tale rilevanza non e' stato chiesto dove e da chi?
R: sicuramente l'abiamo chiesto ma non c'era nessuno che sapeva dirci dove fossero state ritrovate
P: neanche successivamente? chi materialmente ha trovato queste bottiglie, non si e' sentito in dovere di dire, si' le ho trovate?
R: io con quell'atto ho concluso il mio apporto...
P: a parte il fatto che le avevano delegato ulteriori indagini...
R: a distanza di alcuni giorni...
P: anche in giorni successivi, anche per curiosita' personale. Non riesce a sapere chi e dove...
R: sicuramente avro' avuto la curiosita' di sapere chi, ma le ripeto, non ho avuto modo di apprenderlo...
P: quindi non ha nemmeno saputo che nessuno si e' fatto avanti nel dire le ho trovate io
R: io non ho saputo nulla
P: ma di norma non viene scritto chi le ha trovate, dove?
R: di norma si
P: e come mai questa volta no?
R: ma non ero io la persona che aveva la responsabilita' di seguire il seguito di questi atti.
P: penso che negli uffici della questura ci sia un rapporto di colleganza per cui di qualcosa si parla....
R: si ma ognuno ha il suo ruolo e la sua funzione....
[...]
R: io sono stato a genova poi fino a settembre e poi sono stato trasferito a roma.
P: lei ha detto che e' andato via dalla questura in mattinata.
R: si
P: sa come mai questi atti sono arrivati alle 18.30?
R: lo apprendo ora.

P: qui vi e' una giustificazione per Magrone.