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[processo diaz] trascrizione XCI udienza - Antonio Manganelli, vice capo della polizia di stato italiana

TRASCRIZIONE SOMMARIA – XCI UDIENZA PROCESSO DIAZ

[ P=Tribunale, A=Accusa, D=Difesa, C=Parti Civili, R=Teste ]

P: [procede all'appello]

[ entra Antonio Manganelli, vicecapo della Polizia di Stato ]

R: [fa il giuramento]
R: Antonio Manganelli (classe 1950)
A: (Zucca) Buon giorno, ci può dire quale funzione svolgeva nel luglio 2001
R: dal giugno 2000 a novembre 2001 sono stato direttore centrale della Polizia Criminale, che è il punto di riferimento centrale delle strutture investigative e di controllo del territorio della Polizia di Stato, e il punto di riferimenot delle strutture investigative internazionale come Interpol e Europol.
A: proprio a partire da qui, in che modo ha avuto modo di occuparsi dell'evento g8?
R: ebbi incarico dal capo della polizia circa un mesetto prima di disporre una serie di servizi di investigazione e di informazione all'interno dell'area che sarebbe stata poi delimitata come zona rossa, una sorta di bonifica di quel territorio, e questo incarico nasceva da una riflessione che era stata fatta: ci si accingeva a disporre la chiusura dall'esterno della zona rossa, un perimetro di circa 7 km, ma la blindatura rispetto a origini dall'esterno di natura eversiva o terroristica, non proteggeva a fonti interne, dato che era un'area di 30.000 persone, con pregiudicati, persone con armi, possibili malintenzionati. Quindi disponemmo un servizio di investigazione che includeva censimento di pregiudicati, controllo, ispezione, perquisizioni anche di blocchi di edifici, diciamo attività non comprensive di quelle di ordine pubblico e ci protezione individuale. Io disposi con un ordinanza che il direttore dello SCO dirigesse e pianificasse queste attività, suggerendo che si svolgessero attraverso controlli, e via dicendo, con particolare riferimento agli edifici lungo l'area dei percorsi dei cortei delle personalità. Il direttore dello SCO, Gratteri, fece a sua volta una ordinanza delle persone che avrebbe interessato a questi servizi. Nello stesso incarico da parte del capo della polizia era previsto anche un intensificazione dei servizi di controllo del territorio, non solo in zona rossa, ma anche in zona gialla e zona verde, con i reparti di prevenzione crimine. Io disposi che l'ufficio generale della questura fosse potenziata del supporto di numero di uomini come indicato dal questore. COsi' come avevo dato al dr. Gratteri l'incarico per la prima parte della disposizione, disposi che il direttore del servizio di controllo del territorio inviasse un cospicuo numero di uomini a potenziare le volanti, mi pare nell'ordine di 300 uomini.
A: concretamente il settore di competenza specifica era relativo agli interventi nella zona rossa. Puo' meglio precisare se c'era una dipendenza diretta con rispetto a lei rispetto a quali tipi di servizi?
R: la direzione centrale della polizia criminale era costituita da otto servizi, uno era lo SCO diretto da Gratteri, l'altro era il servizio del controllo di territorio diretto dal dr. Borselli. Il primo è il riferimento del servizio anticrimine e delle squadre mobile, il secondo è riferimento delle volanti e del reparto prevenzione crimine. [...]
A: a genova quali funzionari invio'?
R: io non detti incarico di andare a genova a questo o quel funzionario. incaricai i direttori dei due servizi di seguire personalmente la vicenda anche attraverso delegati. Borselli mando' il primo dirigente Maiorano. Il dr. Gratteri si reco' personalmente sul posto in un primo tempo, poi mando' sul posto il primo dirigente Caldarozzi e lo raggiunse qualche giorno prima del vertice. Erano coadiuvati da direttori di squadre mobili del territorio.
A: parlando dello SCO, puo' descrivere i rapporti di questa struttura centrale con gli organismi territoriali, e quante e quali forze del SCO erano presenti a genova?
R: per quanto riguarda i rapporti tra SCO e squadre mobili c'e' una funzione di monitoraggio da parte dello SCO delle attivita' delle squadre mobile, e se esistono condizioni e necessita' anche di raccordo operativo delle attivita' svolte dalle varie squadre mobili. Lo SCO puo' anche supportare le attivita' delle squadre mobili e di tutte le altre strutture investigative d'Italia. In secondo luogo puo' svolgere una funzione di raccordo e coordinamento investigativo. In terzo luogo un ruolo di supporto, laddove una squadra mobile non abbia gli strumenti necessari per svolgere completamente un'indagine.
A: questo e' un piano astratto...
R: no e' un piano molto concreto...
A: intendo dire un quadro generale non collegato ai fatti di causa, di specie
R: si e' un quadreo generale. Avendo avuto incarico di censire ....
A: tenga presente la seconda parte della mia domanda, quali e quante forze c'erano a genova.
R: appunto. il direttore dello SCO avendo avuto incarico di svolgere un censimento di 30 mila persone di quelle persone che potessero avere interessi per la polizia, pregiudicati, persone con armi, possibili latitanze, informazioni di questa o quella fonte confidenziale... Dopo aver fatto un sopralluogo ha quantificato il numero di squadre alle quali sarebbe stato distribuito il lavoro da un punto di vista topografico e di conseguenza ha investito parte degli uomini dello SCO, non so dire quanti, ma credo che in tutto tra personale dello SCO e squadre mobili fossero alcune centinaia, direi mi pare oltre 300. C'erano piu' di dieci funzionari e personale dello SCO, ma anche personale delle squadre mobili di cui il direttore dello SCO richiese l'aggregazione temporanea al dipartimento centrale di pubblica sicurezza.
A: combinando competenze e dati concreti, le volevo chiedere piu' in particolare, poiche' c'era il direttore dello SCO, e anche il vice direttore dello SCO, ed erano presenti altri funzionari, pero' per svolgere i compiti generali e coordinare tutto questo complesso di uomini, possiamo dire che tutta questa struttura centrale si avvaleva dell'aiuto di funzionari provenienti da che comparto della polizia?
R: si in un certo senso e' cosi'. Sia alla luce del comportamento dello SCO che alla luce delle ordinanze del ministro dell'interno del 1996 Giorgio Napolitano, lo SCO non svolge funzioni dirette di ordini. Le operazioni sono fatte dalle squadre mobili supportate dallo SCO...
A: all'epoca disse "lo SCO è la casa madre delle squadre mobili, il quadro regia delle squadre mobili, dunque per questa attivita' il dr. Gratteri si avvalse di funzionari dello SCO e delle squadre"
R: e' esattamente quello che ho detto. e' la struttura che fa raccordo, regia, supporto.
[...]
R: lo SCO e' una struttura composta di personale di grande competenza e grandemente richiesta.
A: adesso arriviamo nel concreto. lei come ha seguito gli avvenimenti che sono successi a genova in quei giorni. oltre a questo quadro generale, lei concretamente come era informato, da chi, ecc...
R: io ero il direttore centrale della polizia criminale, e quindi in quanto tale non ho partecipato all'organizzazione dei servizi di sicurezza relativi al vertice g8 che rientrano nelle competenze di altre direzioni. io in quei giorni ero impegnato in puglia tra le provincie di lecce e bari, proprio nei giorni degli incidenti e della morte di carlo giuliani. sono tornato a roma sabato e nei giorni precedenti ho avuto alcune telefonate, credo solo del dr. gratteri, non ricordo del dr. caldarozzi, che mi davano notizie di come stavano andando le loro attivita'. mi rendevano conto degli arresti nella zona rossa, mi sottoponevano il tipo di impegno che stavano facendo, di un lavoro che a posteriori ritengo piuttosto dignitoso.
A: nella giornata di sabato, una giornata impegnativa, non solo perche' seguiva il venerdi' con l'incidente che ha appena citato, lei ha avuto modo di parlare con il direttore dello SCO
R: nel corso della giornata di sabato ho sentito un paio di volte il dr. Gratteri, che piu' o meno mi ha raccontato di un furgone che distribuiva dei bastoni e che le forze di polizia stavano cercando di fermare. poi ho avuto una telefonata la sera che mi preannunciava l'operazione della diaz.
A: prima volevo rimanere in generale... il sabato avete avuto modo di fare il punto della situazione?
R: no. era una giornata che si preannunciava ricca di tensioni, era l'indomani del giorno della morte di un povero ragazzo, ma non era una giornata importante per me... io il lunedi' dovevo allontanarmi per una settimana, avevo il sabato e qualche ora della domenica per terminare quello che stavo facendo. ho sentito il dr. gratteri, ma io non e' che dovevo essere riferimento.
A: le chiedo questo perche' lei e' impegnato altrove, ma ha qui questo delegato. nelle vostre conversazioni lei ha dato direttive o indicazioni anche in forma informale?
R: assolutamente no. non solo non ne ho date, ma non e' stata per me una giornata particolare o con particolari interlocuzioni su genova e sul g8. se ne interessavano altri soggetti e non io. per me era solo che non ci fossero esplosioni di insidie all'interno della zona rossa che io non potessi prevenire. per me era una situazione lusinghiera rispetto ai risultati all'interno della zona rossa fino al venerdi'.
A: quindi non ha occasione di dare direttive aggiuntive. il dr. gratteri le rappresenta questioni che potrebbe meritare ulteriori riflessioni? voglio dire era una giornata critica...
R: non e' corretto dire che non la interpretassi io come giornata critica, ci mancherebbe... so bene che era critica, e tuttavia non rientrando nelle mie competenze nulla di diverso dall'attivita' delle squadre dentro la zona rossa, quella attivita' che mi interessava, c'erano delegazioni, il presidente degli Stati Uniti...
A: ma io avevo capito, stavo cercando di.... capire... il dr. gratteri, al di la' delle vostre competenze, le ha riferito di una situazione che comunque spingeva al di la' di interessi della vostra struttura...
R: assolutamente no.
A: lei non ha aggiunto nulla e non le e' stata presentata una situazione per cui fosse necessario aggiungere nulla.
R: esatto
A: e' vero peraltro che ci sono interventi delle squadre mobili e dello SCO al di fuori della zona rossa. lei e' al corrente di questo? come e' stato informato?
[...]
R: dunque... nel corso della giornata del sabato io non ho avuto nessuna notizia di impiego dello SCO o delle squadre mobili, che poi in epoca successiva ho saputo dai giornali o da altre fonti....
A: rispetto alla necessita' di precisione degli avvocati della difesa... c'e' stata necessita' di intervento degli agenti dello SCO all'esterno della zona rossa?
R: io premetto una cosa che mi pareva logica... io non so assolutamente se e quante operazioni fuori dalla zona rossa hanno fatto le squadre mobili o lo SCO. Non lo so perche' la loro missione era quella di lavorare nella zona rossa per un certo obiettivo, ma e' evidente che se ci sono 300 persone di natura investigativa in giro e c'e' da fare delle operazioni con le loro competenze in giro al di fuori della zona rossa, ci sara' andato e non ha bisogno della mia autorizzazione... Siccome penso che il pm volesse sapere della perquisizione della scuola Klee.
A: no un attimo. la domanda nuda e cruda e': lo SCO le risulta abbia nella giornata del sabato abbia operato anche al di fuori della zona rossa.
R: no. non mi risulta.
A: credo ci sia un equivoco, per cui le contesto... "PM: c'e' un ruolo di... dello SCO che e' consistente nella giornata del sabato R: certo PM e che non riguarda la zona rossa R: certo che no... ho saputo che lo SCO e le squadre mobili hanno operato fuori dalla zona rossa, ma devo dire...."
R: mi perdoni... [ferma gli avvocati, il presidente tutti...] io sono stato sentito dopo i fatti. all'epoca non le conoscevo, le ho sapute dopo...
A: io lo davo come dato obiettivo... solo che gli avvocati... partendo da questo dato, che c'e' stata occasione di interventi al di fuori della zona rossa, che non derivava da sue direttive, che non derivava da informazioni che le arrivavano dal dr. gratteri, in quale modo e come ha potuto ed e' a conoscenza che ci sia stato questo intervento... lei faceva riferimento a un episodio, chiariamolo al tribunale...
R: il dr. gratteri a proposito delle criticita' nell'ambito della sua missione zona rossa non mi sottolineava niente. mi disse se avevo saputo che c'era un problema in cui altre forza di polizia erano impegnate, in particolare nel fermare un furgone che distribuiva bastoni e che era stato localizzato in un parcheggio... siccome so che c'era stata una perquisizione nell'edificio dove era stato parcheggiato il furgone. ma non fu un'operazione dello SCO ma della squadra mobile di genova.
A: in che senso? [...]
R: in quella perquisizione non c'era personale dello SCO, ma personale della squadra mobile di genova
A: quante persone dello SCO c'erano a parte i dirigenti?
R: non lo so quante, un numero consistente anche di ispettori e sovrintendenti. ma non in quella perquisizione...
A: [...]
R: siccome quello che... io non credo che per ogni vicenda vada ripetute le funzioni dello SCO e via dicendo... quando mi si fa riferimento allo SCO e a una perquisizione in una scuola....
A: io l'ho sollecitata perche' ha detto "era una operazione della squadra mobile di genova"
R: non ho capito la domanda.
A: stiamo facendo un esempio di intervento dello SCO fuori dalla zona rossa. dopodiche' accenna a questo intervento specifico, come esempio di intervento fuori dalla zona rossa, ma poi aggiunge "ma questa e' un'operazione della squadra mobile".
R: fermo restando, lei mi ha detto se ho saputo che personale dello SCO aveva svolto attivita' fuori dalla zona rossa. io ho detto si. poi sulla singola vicenda, io so che non c'e' personale dello SCO, ma solo della squadra mobile di genova. sa perche' sottolineo questa cosa, e' che nei giorni successivi alla operazione nella Klee i giornali avevano parlato di operazione dello SCO, ma nel senso Sezione Criminalita' Organizzata...
A: ma le squadre mobili agiscono sotto la regia dello SCO?
R: si
A: possiamo dare per accertato che e' un'operazione che ha saputo in parte dal dr. gratteri in quella giornata?
R: non l'operazione, ma la circostanza del furgone ecc... non il fatto che fosse perquisito l'edificio, questo l'ho saputo poi.
A: in che termini gliel'ha riferito?
R: io quello che ho trattenuto nella mia memoria e' che nel corso di questo paio di conversazioni, o nella prima o nella seconda, facendo riferimento di una cosa che stava emergendo in quel momento, poi mi si dice "ha saputo che abbiamo localizzato un furgone" io gli dico "guarda mi hanno chiamato i giornalisti".
A: il dr. gratteri le ha accennato ad iniziative che lui stesso avrebbe preso?
R: no
A: successivamente ha saputo se le aveva prese?
R: si. una quindicina di giorni dopo il dr. gratteri mi disse che l'edificio del furgone e dei bastoni era stato perquisito non da disposizione sua, ma superficialmente. allora lui aveva parlato con il dr. Scrofani, capo della sezione criminalita' organizzata di genova, e gli aveva detto di andare a dare un occhio perche' se si doveva fare una perquisizione si doveva fare bene.
[...]
R: lo SCO agisce attraverso le sco delle squadre mobili nelle indagini della procura distrettuale, agisce con le altre componenti nelle attivita' delle procure ordinarie.
A: grazie. successivamente apprende di questo. in quella giornata non apprende dell'esito?
R: no
A: quali altri contatti lei ricorda con il dr. gratteri, prima della sera vicino ai fatti...
R: un paio di conversazioni in cui mi si dava atto delle cose che avvenivano nella zona rossa e un commento su sta cosa del furgone.
A: ecco, questa e' una domanda che mi viene spontanea. poiche' era stato informato preventivamente di questo problema del furgone, lei non ha avuto la curiosita' di chiedere l'esito?
R: puo' darsi che l'abbia saputo da altre fonti... chiamavano tutti... giornalisti... io sicuramente non me ne ha parlato Gratteri.
A: di quali operazioni e' stato informato.
R. dell'operazione della sera... io ero tornato dalla puglia, di sera mi chiamo' il dr. gratteri in un arco di tempo che localizzo intorno alle 23. Era stato deciso di andare a perquisire un edificio all'interno del quale si riteneva fossero localizzati dei black block. questa decisione era avvenuta nel corso di una riunione in cui aveva partecipato Andreassi, Colucci, La Barbera, Gratteri e altri. Mi spiego' che la perquisizione era il frutto di un episodio avvenuto nella serata, un incontro ravvicinato tra persone che avevano lanciato oggetti verso una pattuglia in transito, e che quell'episodio aveva consentito l'identificazione dell'edificio da cui entravano o uscivano le persone che avevano effettuato questi lanci. Avrebbero usato un contingente consistente di uomini sia PS che CC per l'operazione.
A: a riunione gia' fatta e decisione gia' presa.
R: si. mi comunicava a riunione effettuata che era stata presa questa decisione. non mi parlo' di una scuola, ma di un edificio in genere. Io ricordo che l'unica osservazione che gli feci, posto che non era una telefonata per autorizzazione ma per una corretta informazione, e' che non mi sembrava proprio la cosa piu' brillante fare una perquisizione a quell'ora di notte. Alle mie perplessita' gratteri rispose che erano le sue stesse perplessita', e che nella riunione le era stato risposto che se l'avessero fatta il giorno dopo avrebbero rischiato di non trovare piu' i black block... non ricordo se per modalita' dei bb o perche' in altra circostanza erano rimasti gabbati. comunque sia mi disse che gli venne detto che si doveva fare per questi motivi
A: in quella telefonata ebbe modo di apprendere in quale contesto si collocava l'episodio del passaggio della pattuglia? perche' la pattuglia passava di li'?
R: io che c'era una macchina che passava di li' lo seppi subito, ma perche' passasse di li' l'ho chiesto e saputo nei giorni successivi.
A: quindi non fu informato della disposizione dei pattuglioni?
R: no
A: ne' del ruolo del direttore dello SCO
R: no. giorni dopo per capire quali fossero state le strategie, chiesi "che ci facevano in giro a quell'ora le squadre mobili?" mi fu risposto che siccome le esigenze della zona rossa si erano ridotte ma le esigenze si erano trasferite altrove per il deflusso dei manifestanti e delle delegazioni, si era stabilito che quelle risorse per la zona rossa fossero impiegate per aumentare il controllo del territorio.
A: quindi finito il vertice si e' posta concretamente, ne e' stato informato, di controllare al fine di individuare anche responsabili dei fatti delittuosi.
R: mah [sospira]... con il senno di poi avrei molte cose da dire ma non in veste di testimone... che alla fine del servizio di ordine pubblico si cerchi di trovare i responsabili che non sono stati fermati nella flagranza mi pare strano... devo dire che i pattuglioni cosi' come mi furono spiegati dopo, servivano a sovrintendere al corretto deflusso delle delegazioni mentre i manifestanti erano ancora in citta'
A: chi glielo disse? questa finalita' dico...
R: le persone con cui ho parlato o e' gratteri o caldarozzi, o altri... nei giorni successivi si e' parlato molto di g8.
[...]
A: il dr. gratteri quando le annuncia diciamo questa operazione pianificata le comunica che partecipera' lui direttamente?
R. si. mi dice che sarebbe uscito lui stesso con un contingente consistente di forze di polizia e di carabinieri.
A: le da una spiegazione del perche' c'e' questa partecipazione personale?
R: no. mi dice che e' una decisione quella della perquisizione presa nell'ambito di una riunione con i massimi vertici della polizia, alla quale si annettono aspettative importanti, si coinvolgono consistenti contingenti a mezzanotte, devo dire che mi sarei meravigliato che gli stessi vertici non fossero poi presenti.
A: in quella telefonata le ha riferito di altri vertici che partecipassero direttamente?
R: no. non mi ha detto chi avrebbe partecipato, ma solo chi c'era alla riunione.
[...]
A: il fatto che il dr. gratteri partecipasse a questa operazione l'ha ritenuta una cosa congrua?
R: guardi qui poi subentrano la conoscenza delle persone e della loro estrazione professionale. il dr. gratteri non aveva obbligo dipartecipare all'operazione, ma e' uno che se vede che funzionari che lui ha mandato a genova partecipano a una grossa operazione non se ne va certo a dormire.
A: quindi lei ha legato la partecipazione di gratteri non solo a livello decisionale, ma anche all'aspettativa dell'operazione e alla consistenza dei reparti...
R: esattamente.
A: come si chiude questa telefonata?
R: come le ho detto. con la mia perplessita' che attiene alla tecnica di indagine, e con la risposta.
A: cosa ha appreso successivamente dell'operazione?
R. si. circa due ore dopo questa telefonata, io sto chiudendo la mia giornata gia' faticosa, sto per mettermi a letto...
A: scusi... proprio per aiutarci a collocare i tabulati... la telefonata a cui lei fa riferimento quelal delle 23 le perviene come e su quale numero?
R: perviene sul mio telefonino o sul numero di casa. penso sul mio telefonino attraverso la batteria del viminale. [...] Io ricordo che la batteria mi ha detto "abbiamo in linea la questura di genova c'e' il dr. gratteri", direi verso le 23. La seconda telefonata avviene un paio di ore dopo, sono io che sono rimasto in attesa di sapere come e' andata, e quindi interessato ho chiesto sempre attraverso il centralino del viminale di poter parlare con il dr. gratteri. ricordo che il centralino mi ha detto che mi stavano cercando, ma non so chi... Ho chiesto di parlare con il dr gratteri e devo dire che la telefonata e' stata molto meno...
A. orario...
R: un paio di ore dopo...
A: abbiamo una telefonata 0:57 di un minuto e cinquantacinque
R: direi che potrebbe essere questa. questa telefonata e' molto piu' convulsa... ho il ricordo di un frastuono notevole... mi pare che dissi di avere la sensazione di aver chiamato in un cantiere. il direttore dello SCO mi spiego' che la perquisizione era sfociata in un fatto di ordine pubblico, che c'erano stati feriti dall'una e dall'altra parte, che c'era stata e c'era nel momento della mia telefonata una forte tensione. io devo dire che cercai di non rendere la telefonata lunga perche' mi sembrava inopportuno. ricordo che dissi "vabbe' stai calmo, lavora e non pensare a rispondere a me"... poi dissi "ma li avete trovati sti bb? L'operazione e' positiva o negativa?". Gratteri mi disse che c'erano oltre un centinaio di stranieri che stiamo identificando... l'operazione e' positiva, abbiamo trovato molotov, coltelli, bastoni, mazze ferrate... io lo salutai e chiusi la conversazione con la sensazione che ci fosse stata una operazione dall'esito positivo.
A: questa e' una sensazione che ha avuto o che le e' stata comunicata....
R: tranne la sgradevolezza e il dispiacere degli incidenti...
A: la gravosita' dei costi umani dell'operazione le e' stata rappresentata?
R: nel corso della telefonata no... io tendevo a ridurre la telefonata come tempi perche' mi rendevo conto che non era quello il momento di parlare....
A: io le ho solo chiesto se le e' stato detto la consistenza dei feriti?
R: no no. mi disse solo che ce ne'rano e che era diventata subito una questione di ordine pubblico...
A: e ha accennato agli esiti o gli sviluppi?
R: no no... io immaginavo che l'operazione fosse positiva e anche sotto il profilo dell'esito si parlava di cose che erano poi questioni che portavano ad arresti di sicuro. non il numero degli arresti...
A: pero' le fu accennata la consistenza delle persone trovate?
R. si, mi si disse oltre cento.... mi pare
A: ha contatti successivi?
R: il giorno dopo io andai al viminale perche' dovevo chiudere un po' di carte perche' dovevo partire per una settimana e dovevo finire un lavoro. al viminale che ci fossero stati incidenti che andavano al di la' di quello che mi presagiva la telefonata io lo seppi dalla televisione... io tra le nove e le dieci accesi la televisione e vidi quelle scene che sono diventate note a tutti. ebbi la sensazione di un'operazione o non proprio positiva, o se per caso positiva comunicata mediaticamente in modo negativo... si vedevano barelle, ambulanza, sangue.... Andai dal capo della polizia e credo di essere stato io a dargli la notizia che l'operazione era stata diversa da come io l'avevo percepita... lui mi disse "ma mi hanno detto che hanno trovato tanta roba..." e io dissi "beh guarda le immagini"... questo fu il momento in cui io ho appreso della portata negativa...
A: lei citava la visione verso le nove e l'incontro con il capo della polizia verso le dieci...
R: si si... piu' o meno, mezz'ora piu' o meno... sempre nel corso della mattina, forse alle 11 o le 12... ho anche parlato con il dr. gratteri che mi ha informato che gli arrestati erano stati 93, mi diceva appunto che era ancora in corso il censimento delle persone ferite, ed era in corso anche l'approfondimento su chi ciascuno degli arrestati in realta' fosse, dato che erano stranieri.
A: se ho bene inteso il capo della polizia lei gli ha espresso perplessita' sulla risonanza mediatica... queste perplessita' ha avuto modo di esternarle al dr. gratteri?
R: non ne ho memoria di questa cosa, ma sicuramente glielo avro' detto... [...]
A: rispetto alla versione dei feriti pregressi che e' stata quella ufficiale?
R: mi pare che quell'edificio fosse in parte un ospedale... ma su questa cosa rischierei di confondere quando ho sentito cosa....
[...]
A: lei ha avuto modo di apprendere l'arresto di un cosi' consistente numero di persone sulla base di cosa era stato operato?
R: come dicevo... nella telefonata mi era stato detto che era stata trovata questa roba...
A: lei ha esperienza investigativa... le si comunicano 93 arresti... al di la' di tutto il numero e' un numero da statistica... lei ha avuto modo in quel contesto per quale motivo e via dicendo?
R: no. assolutamente no.
[...]
A: questa telefonata la colloca piu' o meno?
R: tra le 10 e le 12... le 11...
A: in quel momento il dr. gratteri le conferma quella sensazione che lei aveva tratto dell'esito positivo? le accenna qualche problematica che si era creata?
R: no, francamente non ricordo di problemi. della telefonata il chiodo che io trattengo e' il numero.
A: circa la redazione degli atti le riferisce qualcosa?
R: no
A: le disse di un'operazione completa? l'arresto deciso?
R: si, mi disse "gli arrestati sono 93".
A: le disse qualcosa che le potesse far presagire un esito giudiziario infelice?
R: assolutamente no.
A: rispetto a quello che poi ha saputo, ha avuto modo poi di collegare e di apprendere qualcosa rispetto a questo tipo di operazione e alla sua impostazione? se ci fu un collegamento con la precedente operazione cioe' la perquisizione alla Paul Klee?
R: no. assolutamente no.

[ battibecco tra PM e Manganelli che gli chiede conto di una sua battuta ]

R: forse lei dovrebbe conoscere la struttura dell'organizzazione ... siccome nella sua domanda c'era un'illazione e queste illazioni non le consento a nessuno, neanche in questa sede, le chiedo chiarimenti...

[ Di Bugno e Corini colgono la palla al balzo per fare i paladini del testimone ]

A: noi abbiamo finito.

D: (Corini) qualche precisazione ma velocissima. lei ha parlato dell'informazione che le partecipa il dr. gratteri della decisione di fare una perquisizone alla diaz.
R: il dr. gratteri mi dice che hanno deciso di andare a perquisire un edificio. non una scuola o meno.
D: il dr. gratteri le partecipa della notizia di questa riunione alla quale partecipava chi?
R: il vice capo della polizia all'epoca andreassi, il prefetto la barbera, il questore colucci, lo stesso gratteri e altri.
D: in particolare il prefetto andreassi aveva dal capo della polizia alcune deleghe particolari? era la figura apicale?
R: certo era il delegato della polizia a seguire tutto il g8 per quanto riguarda l'ordine pubblico.
D. quindi la sovrintendenza di tutto il g8 venne delagata al prefetto andreassi.
R: per quanto riguarda il dipartimento e' corretto ferme restando le deleghe di legge e fermo restando che alcune cose furono delegate ad altri, come la zona rossa a me o le frontiere al prefetto panza, o il prefetto de sena per l'aspetto logistico. quello che riguardava l'ordine pubblico come dipartimento sovrintendeva il prefetto andreassi
D: e partecipa alla riunione?
R: si
D: anche della decisione di procedere a un'operazione in ora non consona?
R: si
D: e vede partecipare altri superiori di gratteri?
R: lui mi cita queste persone. superiori di gratteri tra quelle che ha indicato sono il questore che non e' un superiore gerarchico e nella'mbuito del dipartimento il capo dell'ucigos e il vice capo della polizia
D: anche il dr. gratteri le esterno' questo dubbio? condivise la perplessita'?
R: si. [....]
D: l'originario alveo nel quale si sarebbe dovuto muovere l'apparato che aveva predisposto su genova era legato a esigenze investigative all'interno della zona rossa?
R: certo
D: non aveva previsto esigenze investigative esterne?
R: se ci sono ci sono. posso essere legate a esigenze... non e' che mi competeva. io avevo avuto un compito che era quello di evitare nella zona rossa il pazzo malintenzionato armato che saltasse fuori e se lo si potesse prevenire.
D: ha parlato dei reparti prevenzione crimine.
R: si
D: furono messi a disposizione della questura?
R: io dissi che i reparti di prevenzione crimine fossero a disposizione della sezione prevenzione generale della questura di genova. come sempre avviene.
D: quindi questo reparto prende disposizione dalla questura? non c'e' una dipendenza dai funzionari dello SCO
R: no. pero' c'e' stata per i funzionari dello SCO io ho previsto che nell'esercizio della missione attribuita avrebbero potuto usare i reparti prevenzione crimine.
D: un'ultima circostanza, riferita all'aggressione a questo mezzo dell'amministrazione. lei ha detto prima che ha appreso inseguito che c'era questo servizio di pattugliamento. ha avuto modo di accertare che quel servizio fu una implementazione di un ordine del capo della polizia de gennaro?
R: e' un particolare che non conosco. sono stato assente per una settimana dal lunedi' successivo in poi... quando ho avuto modo di parlare di questa cosa, non mi e' stato detto del capo della polizia de gennaro.

D: (Porciani) successivamente al suo ritorno mi pare si sia occupato di un'indagine interna relativa al comportamento dei funzionari di polizia
R: no.

D: (Mascia) lei prima ha fatto riferimento al colloquio che e' avvenuto con il dr. gratteri nel quale si e' parlato di feriti. lei ha poi specificato che non ci sono state successive comunicazioni sulla consistenza. il contenuto di questa telefonata e' finito li'... una telefonata breve. Volevo chiederle: lei ha sentito parlare dopo di ferite pregresse di alcuni dei soggetti della scuola diaz?
R: due brevi premesse. al di la' del fatto che la telefonata e' avvenuta secondo me durante la perquisizione. la seconda cosa e' che quando si parla di batterie e centralini le telefonate possono essere molto piu' lunghe di quelle reali, perche' comprendono anche i ponti. Sul fatto delle ferite pregresse ho risposto, io ho memoria di questa cosa, qualcuno me ne ha parlato, che lo stesso luogo potesse essere ospedale, ma io non ricordo ne' chi me l'ha detto, ne' dove l'ho letto, ne' cosa esattamente.
D: da questo punto di vista io mostrerei al testimone un articolo comparso il 22 luglio 2001 su repubblica. Fa riferimento a vari aspetti, in particolare un articolo che dice "i medici volontari: i piu' gravi vengono curati nella palestra" [della Pascoli, ndr] La domanda e' se posso mostrare al teste l'articolo e se lo puo' riconoscere come la fonte della sua notizia.
A: vorrei...
P: c'e' opposizione ?
[ intanto Mascia lo mette davanti al testimone ]
A: io dico solo che dentro l'articolo ci sono dichiarazioni di testimoni, poi se serve ad aiutare il ricordo, a buon rendere, io ho molti articoli da mostrare.
P: se si ricorda di aver letto questo articolo, e se puo' ricondurvi questo ricordo.
R: a me francamente non dice granche' questo articolo, potrei averlo letto. il concetto che ho espresso prima e' di questo tipo... nella mia memoria e' quella li'... potrebbe avermela formata la stampa...
[...]

P: il teste puo' andare. grazie.