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[processo diaz] trascrizione CII udienza (Malabarba, Mantovani, e un cittadino genovese)

TRASCRIZIONE SOMMARIA – CII UDIENZA PROCESSO DIAZ

[ P=Tribunale, A=Accusa, D=Difesa, C=Parti Civili, R=Teste ]

P: [procede all'appello]

[ entra Ramon Mantovani ]

R: [fa il giuramento e da' le proprie generalita']

C: (Tartarini) buon giorno onorevole, era a genova nel luglio 2001 e si e' trovato davanti alla scuola diaz?
R: io mi trovavo alla stazione brignole con la collega graziella mascia, con il consigliere regionale nesci e con giacomo conti perche' ci avevano chiamato per cercare di sbloccare la partenza di un treno che era stato fermato ed era impedito a partire. proprio quando arrivammo alla stazione ci telefonarono che c'era l'irruzione in corso nella sede del GSF. Allora ci recammo alla sede del GSF che avevamo frequentato sin dal mercoledi'. Arrivamo e trovammo un forte schieramento di agenti all'esterno dei due edifici e una situazione di forte tensione, dato che c'erano una decina di persone che erano uscite dalle due sedi, mentre l'altra era completamente blindata, quella in cui sono avvenuti i fatti di cronaca.
C: chiederei solo una precisazione. lei ha detto che conoscevate bene la sede del GSF. Era di pubblico dominio o lo sapevate solo voi?
R: assolutamente di pubblico dominio. era un fatto noto e pubblico. quei due edifici furono concessi dal comune di genova agli organizzatori delle manifestazioni organizzati in un coordinamento che comprendeva il mio partito, la fiom, i beati costruttori di pace, ecc ecc.
C: grazie.
R: arrivai e chiesi di parlare con un responsabile del servizio. si presento' a me dopo parecchie insistenze il dr. mortola. mi disse che c'erano stati incidenti e che la polizia stava effettuando una perquisizione. gia' mentre io avevo chiesto di poter parlare con il responsabile del servizio, dalle finestre si sentivano urla. io chiesi di poter entrare giacche' tanto si erano gia' radunati dei manifestanti. il dr. mortola ci fece entrare con il dr. nesci, conti e anche vittorio agnoletto, che era il portavoce del GSF, che chiedeva di poter assistere alla perquisizione in quanto legale rappresentante.
C: solo una cosa. fu il dr. mortola a raggiungervi e qualificarsi, oppure foste voi?
R: fui io a chiedere di parlare con un responsabile del servizio, e lui mi raggiunse in strada.
R: nell'atrio c'era una situazione di tensione. dal primo piano si sentivano grida tipo “basta basta lo ammazzate” cose di questo tipo. con mortola c'erano altri funzionari e io dissi loro che non mi sembrava una perquisizione. dissi allora che volevo verificare cosa stava succedendo e mi diressi verso le scale. un ufficiale mi raggiunse mi strattono' e finimmo per terra. io tentavo di divincolarmi e lui tentava di bloccarmi. al termine della cosa a me e' rimasta in mano la mostrina dei gradi, che ho portato. dopo questo episodio continuo' una discussione nell'atrio della scuola, ma a un certo punto io udi' le parole “buttateli fuori buttateli fuori” e cominciammo a sospingerci verso l'uscita. io continuavo a parlare con il dr. mortola. la discussione era animata perche' non ritenevo corretto cio' che si stava facendo, e con un altro funzionario con casco e visiera, che mi ha interrotto minacciosamente. ci hanno spinto oltre l'uscita e oltre i cordoni delle ffoo. a quel punto c'era una folla fuori, dalla scuola prospiciente erano uscite le ffoo ed erano entrati i giornalisti e i titolari del media center dove c'erano computer materiali che si usavano per i giornalisti accreditati presso il GSF. la situazione divenne molto pesante a livello di tensione quando cominciarono a uscire i feriti, fortunatamente senza altri scontri. perdemmo il conto rapidamente. c'era un continuo andirivieni di ambulanze e barelle. la situazione si fece piu' pesante perche' portarono fuori dei sacchi neri e qualcuno pensava ci fossero dei cadaveri. ci adoperammo per tranquillizzare le persone e per avere dichiarazioni ufficiali circa l'assenza di decessi. la situazione si calmo' un poco ma era sempre molto pesanti. sono arrivati giornalisti, media ecc. dopo un'ora, un'ora e mezza la polizia se n'e' andata e siamo potuti entrare. la scuola era sottosopra, sangue in ogni angolo, sacchi a pelo e effetti personali distrutti. la collega mascia e io decidemmo di andare agli ospedali per vedere quali fossero le condizioni sia fisiche che legali. andammo per tutta la notte visitando tutti questi feriti. gia' al primo ospedale la situazione era strana. degli agenti ci volevano accompagnare dai feriti, noi chiedemmo del personale medico e non dei poliziotti perche' noi volevamo conoscere le condizioni di salute di questi manifestanti. cosi' facemmo. mentre visitavamo i primi venimmo raggiunti anche dai funzionari dei consolati di stati uniti e spagna che si recavano a visitare cittadini dei loro paesi.
C: si ricorda il nome dell'ospedale?
R: non mi ricordo. ma il primo e' piu' vicino al lungo mare. il primario ci disse che le ferite erano recentissime, che le persone ricoverate erano ancora copiosamente sanguinanti. visitammo tutti i ricoverati, vedendo una situazione piuttosto preoccupante. su una sessantina di ricoverati una quarantina avevano fratture, ai femori, alle costole, agli avambracci, alle mani... Nonostante quello che avevo visto alla scuola io non immaginavo che con scienza fosse stato applicato un metodo che non esito a definire un massacro, perche' per provocare fratture in persone inermi e che non hanno opposto resistenza ci vuole una tecnica.
P: scusi. lei dovrebbe riferire solo i fatti non le sue sensazioni.
R: benissimo. scusi. io verificai che c'erano 40 persone con fratture e questo mi stupi' molto.
C: le riferirono dello stato legale?
R: in entrambi gli ospedali abbiamo parlato con funzionari di polizia che ci hanno detto che queste persone erano in stato di detenzione.
C: nel momento in cui vi dicono che non potete entrare...
R: a noi hanno detto che si poteva entrare e poi pero' ci hanno detto che non potevamo presenziare
C: da quanto e' parlamentare?
R: 1992
C: le e' successo altre volte?
R: no
C: [...]
R: quando arrivai sul luogo vidi un dirigente di rifondazione di modena, il quale aveva una ferita e mi aveva detto che nella circostanza si era trovato a transitare per la via e senza che gli fossechiesto nulla era stato colpito e scacciato dalla zona prospiciente la scuola diaz.
C: lei ha avuto modo di riferire sui fatti in altra sede, in particolare di fronte al comitato di indagine del parlamento?
R: si. ho presentato una memoria che e' stata recepita dal comitato di indagine del parlamento. sta nei documenti del comitato di indagine.

C: (Guiglia) volevo qualche specifica sul momento di ingresso. da quale portone lei e' entrato?
R: non saprei dire... quello che dalla via introduce al giardino, non nell'edificio.... poi nel portone che c'e' dopo alcuni gradini... quello centrale
C: quando e' entrato ha notato qualcosa per terra sulla destra o sulla sinistra?
R: non ho notato niente, perche' la zona era affollatissima di agente...
C: grazie.

D: (Romanelli) lei ci ha detto che ha dovuto aspettare alcuni minuti prima di accedere alla scuola. e' in grado di dirci quanto?
R: 4 o 5 minuti. ho detto parecchi perche' normalmente quando un deputato chiede di parlare con il responsabile dell'OP riceve risposte immediate. mi e' parso di attendere molto

D: (Porciani) lei ha detto di essere stato bloccato da un funzionario di polizia. in borghese, in divisa?
R: era in divisa. sono in possesso dei gradi...
D: mi pare vice questore aggiunto...
R: si... due stelle e una torre... addirittura io pensavo fosse un carabiniere... poi mi hanno detto che erano gradi di polizia
D: si ricorda come era vestito?
R: in divisa...
D: ma come?
R: direi una cosa inesatta... c'erano pochissime persone in borghese... non saprei dire se in divisa normale o in divisa da OP... non ho fatto caso
D: percentuali?
R: erano molti di piu' quelli in divisa di OP....

A: (Zucca) al fine di precisare qualche momento in cui avvengono i fatti che ci ha descritto l'onorevole, vorremmo mostrare un breve filmato, rep. 199
A: si riconosce nelle riprese? riconosce le persone?
R: si si... quello che parla e' agnoletto, il signore con la camicetta azzurra e' nesci e dietro ci sono io.
A: puo' collocare questo momento?
R: successivo alla nostra uscita....
A: di quanto?
R: non lo so dire...
A: puo' quantificare il tempo che e' intercorso dal momento del suo ingresso nel cancello al momento in cui vi siete allontanati?
R: io credo non piu' di cinque minuti...
A: lei conosceva gia' il dr. mortola come responsabile della DIGOS locale?
R: no
A: e' lui che si e' presentato come tale?
R: si
A: ha fatto riferimento ad altri funzionari?
R: no
A: all'interno della scuola in quella sua breve sosta ha notato funzionari in borghese?
R: si
A: ricorda qualcuno in particolare?
R: non sono in grado di dire i loro nomi.

[ esce Mantovani ]

[ entra CU ]

R: [fa il giuramento]
C: (Tartarini) le chiedo se si trovava a genova nel luglio 2001 e se era presente in via cesare battisti presso le scuole diaz?
R: io quel sabato ero presso la scuola diaz con un mio amico, GA, e per curiosita' per vedere la gente che frequentava la scuola diaz ci siamo recati, non mi ricordo l'ora, ma piu' o meno mezz'ora prima dell'intervento delle ffoo. ci siamo presentati e abbiamo visitato la scuola diaz e la pascoli. questo perche' il mio amico ai tempi del liceo andava alla scuola. siamo entrati alla scuola pascoli, e dopo una ventina di minuti che siamo rimasti li', senza trovare niente che ci spingesse a stare ancora li', la situazione ci ha spinto ad andare altrove e ci siamo recati alla diaz. li' abbiamo incontrato un amico di GA e abbiamo parlato qualche minuto con lui... all'esterno dell'edificio...
C: nel cortile
R: si.
C: che situazione c'era?
R: era abbastanza rilassata... non c'erano esagitati... gente seduta che parlavano di quello che potesse essere successo durante la giornata... dopo aver scambiato qualche battuta siamo entrati... abbiamo fatto un giro al piano... e dopo qualche minuto una persona, un ragazzo mi ricordo... olandese, mi ha chiesto una sigaretta e ho scambiato qualche battuta con lui in inglese, parlando di quello che era successo degli scontri, delle ragioni.... sono rimasto qualche minuto li' e ce ne siamo andati... siamo tornati a casa di GA che abita a pochi metri dalla scuola.
C: qual era la situazione dentro la scuola? era olandese per deduzione?
R: io ho dedotto che fosse olandese... io non ricordo bene come ci ho parlato... mi ricordo che fosse olandese. le persone all'interno erano sedute, alcuni mangiavano, altri parlavano, altri li ho visti nei sacchi a pelo... diciamo una situazione... si era fatta una certa ora e penso stessero andando a dormire... non siamo rimasti molto perche' la situazione non ci dava modo di avere chissa quale svago...
C: lei ricorda persone ferite?
R: no... francamente no... assolutamente no... la maggior parte delle persone aveva anche un cartellino al collo... e io ho chiesto perche' ce lo avessero tutti e allora ho capito che facevano parte di media o organi di stampa...
C: prosegua pure...
R: siamo andati a casa del mio amico e dopo una ventina di minuti abbiamo sentito uno stridore di gomme sull'asfalto e abbiamo visto una colonna di mezzi che partiva da circa via battisti e arrivasse in piazza merani... li' per li' non ce ne siamo preoccupati... anzi pensavamo avessero tamponato visto lo stridore... dopo un po' abbiamo sentito le ambulanze e ci siamo precipitati giu'... siamo arrivati alla scuola e ci siamo posti sul muretto di fronte alla diaz... perche' davanti alla diaz non era possibile sostare in quanto vi erano ffoo schierate davanti che impossibilitavano il passaggio... l'aria era pesante, c'era tensione.... le ffoo si vedeva dagli atteggiamenti che erano... cariche... era una situazione un po' scottante... ci siamo messi li' a parlare e commentare quello che accadeva... io ho una scena molto chiara in testa in cui ho visto uscire dalla scuola la stessa persona a cui avevo offerto una sigaretta su una barella con la testa rotta... sono sicuro che questa persona prima la testa rotta non l'avesse.
C: poi siete rimasti ancora li'?
R: si... tre quarti d'ora... abbiamo visto l'arrivo di agnoletto... e boh... cmq dopo aver visto tutte quelle persone uscire ce ne siamo andati...
C: io non ho altre domande...

A: nessuna domanda

C: nessuna domanda

D: nessuna domanda

P: puo' andare grazie.

[ esce GU ]

[ entra Gigi Malabarba ]

R: [ fa il giuramento ]

C: (Tartarini) che ruolo svolgeva lei nel 2001 e se era presente a genova e in particolare durante l'operazione diaz.
R: nel luglio 2001 io svolgevo l'attivita' di parlamentare e insieme ad altri parlamentari avevamo deciso di essere presenti come parlamentari per verificare che tutto si potesse svolgere con le garanzie della democrazia... anche perche' in quei giorni si erano sparse voci di possibili incidenti e ci sembrava doverosa una presenza. ero presente sia il 20 che il 21 ed ero presente davanti alla diaz.
C: ci puo' raccontare dei fatti della diaz.
R: io mi trovavo nella sera del sabato in una pizzeria vicino alla zona di corso italia... una delle poche pizzerie aperte. mi trovavo in quel ristorante con altri amici e conoscenti, una della quali a un certo punto della serata riceve una chiamata dal media center della pascoli. la telefonata diceva che stavano succedendo cose molto gravi e che si vedevano arrivare parecchie ffoo che avevano fatto irruzione alla scuola diaz. questa cosa ha destato in noi un allarme molto forte, e con queste persone mi sono recato sul lungomare per capire se qualcuno avevano avuto notizie. non mi sono immediatamente recato dove erano segnalati gli episodi, ma dopo una decina di minuti mi trovavo in questo luogo sul lungo mare. siccome avevo gia' modo di interloquire con colucci durante questi giorni, lo chiamo per sapere cosa stava succedendo. colucci mi disse “non sta avvenendo niente altro di una normale perquisizione”. faccio notare che le notizie che avevamo noi erano diverse perche' pareva un qualcosa diretto a reprimere duramente qualcosa. il questore colucci mi tranquillizza dicendo che non si trattava di questo. insieme ad altre persone mi reco quindi alla scuola diaz per capire piu' direttamente cosa avveniva... sara' mezzanotte e mezza.
il primo impatto che ho e' con un'ambulanza, con un infermiere, sulla salitina che porta alle scuola. l'infermiere e' sconvolto. chiedo cosa e' successo e lui mi dice che hanno appena caricato una persona che ha subito un trauma molto forte... una serie di fratture alla cassa toracica e che l'ha visto in condizioni estremamente difficile. appena verificata questa cosa vediamo altre ambulanze e vediamo uno schieramento impressionante e determinato di agenti e in particolare di carabinieri che stavano all'esterno e bloccavano l'entrata. ho cercato di individuare un funzionario o un dirigente per capire cosa stava succedendo, perche' le preoccupazioni della prima telefonata erano confermate... c'erano persone picchiate, e quindi cerco di capire se e' possibile conferire con un funzionario. la risposta e' muta da parte di tutti gli agenti presenti. quando mi avvicino e ci sono altre persone con me avvocati e medici, non c'e' nessuna risposta se non una levata di scudi con i quali veniamo allontanati, pur qualificandomi come parlamentare esponendo le mie credenziali, in maniera non equivocabile. non solo non mi si risponde, ma vengo strattonato e spintonato e colpito con lo scudo pur di cacciarmi. questa cosa mi ha lasciato di stucco perche' in altre vicende persino degli stessi giorni non avevo mai avuto una risposta di questo tipo. cioe' magari ho chiesto di fare delle cose e mi viene rifiutato ma parlando con un funzionario... mi viene riconosciuto il ruolo istituzionale... alla diaz questa cosa non avviene mai, mentre continuano a uscire dalla scuola persone insanguinate con il sangue fresco che cola da tutte le parti...
C: poi ha avuto modo di parlare con un responsabile?
R: devo dire che nonostante le mie insistenze e di altri, non c'e' stata la possibilita' di conferire con alcuno. vedo a un certo punto un funzionario che impartisce degli ordini e cerco di conferire con lui, ma questa persona non mi risponde ma continua a ripetere “fate largo, fate spazio” e capisco che e' un dirigente... cioe' dice queste cose a subordinate e anche ai carabinieri, per far passare della gente... infatti poi escono dei poliziotti... cerco di parlargli, ma questa persona senza guardarmi in faccia continua a ripetere le stesse cose... io gli dico “mi spiace e' un disco rotto non puo' trattarmi cosi'”...
C: lei la persona che ci ha descritto ora la conosceva? oppure puo' descriverla?
R: io non la conoscevo prima di aver capito successivamente che era gratteri... in quel momento non sapevo fosse gratteri, ma successivamente l'ho verificato. io non avevo avuto rapporti diretti con dirigenti se non quelli della mia citta' e quindi non sapevo chi fosse. rivedendo le cose ho capito che si trattava di questa persona.
C: poi come continua la situazione?
R: a un certo punto escono dei sacchi neri con una platealita' che faceva intendere che chissa' cosa c'era dentro. lo stato d'animo con cui dovevamo essere spettatori era terrorizzante... elicotteri a bassa quota... mi e' venuto in mente quando sono stato in el salvador sotto la dittatura... l'irruzione dell'esercito in una universita'.
P: si limiti a quello che ha visto
R: mi scuso dell'enfasi ma era solo per dire che una situazione di questo genere, di terrore, gente in barella, ecc, con impossibilita' di comunicare con i responsabili non mi e' mai capitato di averla vista se non in situazioni estreme dove non vige un regime democratico. [...]
C: alcune precisazioni. lei ha fatto riferimento ad altre interlocuzioni durante il g8 di genova. lei conosce MA? e se si ci puo' riferire in merito a quanto gli e' accaduto
R: ho avuto rapporti di piazza con funzionari in piu' occasioni, in piazza da novi e altro. in uno di questi casi, ma un giornalista di una radio di brescia che evidentemente veniva scambiato per un manifestante violento e veniva preso da due carabinieri su corso italia. e' stata trascinata in piazzale kennedy e picchiata... tuttavia una volta che i cc hanno trascinato all'interno del comando di piazzale kennedy mi si e' avvicinato il col. leso che mi ha detto “noi faremo gli accertamenti su questa persona e se verificheremo che la situazione e' come dice lei, la rilasceremo”. devo dire che la persona e' stata trattenuta, il col. leso mi ha chiamato sul cellulare, e mi ha fatto parlare con MA per rassicurarmi che lo stavano rilasciando perche' avevano verificato che era veramente un giornalista.
C: ultima precisazione. mentre eravate a cena e' arrivata la telefonata. lei aveva avuto modo di conoscere le scuole nei giorni precedenti? sapeva che erano in gestione al GSF
R: ne ero a conoscenza e ci ero passato. conosco personalmente il dr. agnoletto che mi aveva messo a parte degli accordi circa la presenza del GSF nella scuola. [...] Non sono mai entrato nella diaz. Tutti i giorni sono passato almeno una volta nella scuola. Ma sapevo che esisteva un complesso di strutture tra cui le due scuole. [...]

C: (Sabattini) avrei bisogno di farle vedere alcuni video. In relazione a quello che lei ha descritto rispetto al funzionario, il dr. gratteri, le vorrei far vedere una parte del video rep. 177.5 parte 19... siamo davanti alla scuola. Riconosce la scena di quella sera che ha visto? e perche'?
R: e' la scena a cui ero presente... il blocco dei carabinieri... esattamente quella con cui ho avuto a che fare quando cercavo di conferire...
C: riconosce il funzionario di cui parlava?
R: si. posso confermare che si tratta di gratteri
C: ha sentito l'audio “manteniamo un varco”....
R: e' come un disco rotto... questa scena si vede qui, ma la scena si ripete... ed e' qui che cerco di parlare con questa persona e che pero' non mi risponde
C: rep. 70.1 parte prima min 8.26. Si riconosce?
R: assolutamente si, con agnoletto, mentre veniamo spintonati dalla polizia...
C: lei tra queste persone ha visto che c'era anche un funzionario?
R: si
C: si ricorda un dialogo con questa persona?
R: no. anche in questa situazione non e' stato possibile. in questa circostanza noi chiediamo di conferire ma ci viene brutalmente negato.
C: rep. 164.159 parte seconda min 8.16. Si riconosce anche qui?
R: si. mi riconosco. si veniva allontanati anche se si stava fermi.
C: ultimo video. rep. 172 parte seconda min 6:00. si riconosce?
R: si
C: io noto che lei quando l'immagine scompare si e' girato verso il sanitario. ha avuto modo di parlare con diversi sanitari o solo con il primo?
R: il colloquio piu' lungo e' stato solo nella prima occasione... al momento non avevo l'idea che fosse generalizzata la situazione, pensavo fosse il cavo... dopodiche' le battute sono state molto frammentarie... si fanno solo delle battute un po' sconvolte, ma non tali da circostanziare la situazione sanitaria in esame... non ho piu' un colloquio vero e proprio.
C: qualcuno le ha riferito la causa dei traumi?
R: sicuramente i sanitari no e nessuno dei poliziotti me lo ha detto. c'erano le grida di chi usciva che sosteneva di essere stati picchiati da quelli che avevano fatto l'irruzione.
C: lei poi e' entrato successivamente nella scuola o no?
R: si. sono entrato e ho potuto visitare le scale e i vari ambienti... questo e' lo spettacolo che mi ha ricordato il salvador... i muri e le scale sporchi di sangue, il pavimento con le pozze di sangue, un calorifero sporco di sangue, tutto ribaltato nella scuola... io non sono stato molto bene dopo.
C: era sangue fresco?
R: certo una pozza di sangue non era raggrumato

C: (Robotti) lei ha detto che anche ad esponenti legali che sono stati impediti ad accedere alla scuola. avvocati?
R: come ho detto prima non conoscevo personalmente questi avvocati e neanche i medici, ma quelli che stavano insistendo per entrare si qualificavano come tali. a questi e' stato sicuramente impedito di poter entrare e colloquiare con i funzionari come e' stato impedito a me.
C: rispetto a questi avvocati ricorda se abbiano utilizzati delle tessere o avessero un abbigliamento chiaro.
R: il tesserino di avvocato sicuramente.

A: nessuna domanda
C: nessuna domanda
D: nessuna domanda

P: puo' andare.

[ esce Malabarba ]

P: se doveva depositare
D: (Di Bugno) depositiamo la trascrizione delle conversazioni e il cd contenente lo stesso. in piu' una piccola memoria dell'avvocato Corini nella quale si fa presente di non prestare il consenso all'utilizzazione delle dichiarazioni dei coimputati.
A: (Zucca) in relazione alle telefonate, io avevo inteso che il tribunale avesse chiesto alle parti di indicare quali telefonate fossero ritenute rilevati e su queste avrebbe deciso di effettuare una trascrizione con una perizia in mancanza di consenso da parte delle parti. noi possiamo fare un elenco di quelle rilevanti e poi vediamo le rispettive trascrizioni. io credo che viene depositata e quindi mi si chiede una acquisizione tout court.
A: se lo spirito e' quello di raggiungere l'assoluta trasparenza delle dichiarazioni, chiederemmo al tribunale di verificare se c'e' disponibilita' a fare acquisire anche le dichiarazioni in sede di commissione parlamentare di colucci.
A: noi abbiamo letto le memorie dell'avvocato Mascia e riteniamo necessario depositare la nostra memoria istruttoria, nei limiti della memoria istruttoria.