supportolegale.org || la memoria e' un ingranaggio collettivo

[Repubblica Genova] G8, la sentenza prima di natale

La prima sentenza del G8 arriverà nella settimana che precede il Natale. I pubblici ministeri Anna Canepa e andrea Canciani hanno annunciato che non replicheranno alle arringhe difensive

di Massimo Calandri

LA prima sentenza del G8 arriverà nella settimana che precede il Natale. Ieri i pubblici ministeri Anna Canepa e Andrea Canciani, che sostengono l´accusa contro i 25 accusati di aver devastato e saccheggiato Genova, hanno annunciato che non replicheranno alle arringhe difensive. Depositeranno invece una memoria, con ogni probabilità dopo l´intervento dell´ultimo avvocato degli imputati, e cioè il 7 dicembre. Ci sono buone ragioni per credere che il tribunale possa pronunciarsi in meno di due settimane. Sono stati chiesti complessivamente 225 anni di carcere. Nell´udienza di ieri gli imputati attraverso i loro legali si sono ancora una volta difesi sostenendo che il corteo delle Tute Bianche fu assalito senza motivo dalle forze dell´ordine.
Intorno alla stessa ora, in un´altra aula del tribunale, sono stati ascoltati due testimoni nel procedimento a carico di Vincenzo Canterini, che allora era il dirigente della Celere romana - protagonista dello sciagurato blitz alla Diaz - e oggi con i gradi da questore è in servizio a Bucarest, dove rappresenta la Polizia di Stato presso l´Interpol. Canterini, nel 2001 più precisamente responsabile del VII Nucleo Sperimentale Antisommossa del primo Reparto Mobile di Roma (sciolto poco dopo il G8), difeso dall´avvocato Silvio Romanelli, deve rispondere di lesioni e violenza privata. Il pm Francesco Cardona Alibi lo ritiene responsabile di «urticazione degli occhi con conseguente temporaneo accecamento» di tre no-global: sono Gianluca V., Marco V. e Nicola L., feriti dalla bomboletta spray di gas urticante Cs impugnata dal vicequestore. Ieri è stata citata una sentenza della Cassazione del 2006, secondo cui la bomboletta di gas urticante va equiparata ad una «arma da sparo».
Continuano intanto le polemiche dopo la pubblicazione di alcune telefonate tra funzionari di polizia coinvolti nell´irruzione alla scuola Diaz. La procura ha intenzione di chiedere il rinvio a giudizio del prefetto Gianni De Gennaro, di Francesco Colucci - che sei anni fa era questore di Genova - e di Spartaco Mortola, allora capo della Digos del capoluogo ligure. L´impressione è quella di una imbarazzante complicità tra imputati e testimoni, ma anche di un totale disprezzo delle regole da parte di uomini dello Stato. Parlano tutti i protagonisti in negativo di quel G8. Parla anche Alessandro Perugini, che fu numero 2 della Digos, imputato per i soprusi a Bolzaneto e per l´arresto di fronte alla questura - con calcione diretto al viso ripreso e trasmesso in mondovisione - di un´adolescente: «Quello andrebbe inculato», dice riferendosi a Lorenzo Murgolo, funzionario in realtà uscito di scena dall´inchiesta Diaz. E Francesco Gratteri, forse il più illustre dei 29 imputati per il blitz, dopo la «marcia indietro» in aula chiama Colucci per complimentarsi: «E´ che volevamo farti un saluto con Gilberto (Caldarozzi, un altro imputato). Quando si dicono le cose e si dicono come giustamente e correttamente le hai dette tu, allora è doveroso, diciamo, da parte nostra rendere omaggio, come posso dire, alle persone per bene (...). Ti siamo...vicini e riconoscenti...». Colucci ringrazia e parla del pm Enrico Zucca: «Lui secondo me c´ha preso uno schiaffone da Manganelli. Ce n´ha preso un altro da me». E Gratteri, soddisfatto: «Ma diciamo anche due». Ma c´è anche Achille serra, ex prefetto di Roma e oggi commissario anticorruzione, che chiama Colucci: «Hai salvato quel maiale schifoso, dice che De Gennaro ti ha ringraziato».
(29 novembre 2007)