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[unita.it] G8, accuse all'ex capo della polizia De Gennaro: istigò a falsa testimonianza

Diaz scuola Genova ANSA 220 polizia g8
Induzione alle falsa testimonianza. Per di più, approfittando del suo ruolo di superiore. L´ex capo della polizia Gianni De Gennaro rischia grosso dalle vicende del G8 del 2001. Almeno se le accuse nei suoi confronti saranno confermate. De Gennaro, insomma, avrebbe istigato i suoi sottoposti, tra cui l´ex questore di Genova, Francesco Colucci, a non dire tutta la verità.

È quanto emerge da alcune intercettazioni telefoniche: Colucci è al telefono con Spartaco Mortola, ex capo della Digos di Genova. Mancano un paio di mesi all´udienza in cui Colucci dovrà dare la sua versione dei fatti riguardo alla famigerata irruzione nella scuola Diaz: «Ho parlato con il capo – dice Colucci a Mortola – devo rivedere un po´...e fare marcia indietro». Ritrattare, quindi. Perché lo vuole «il capo». L´ex questore è frastornato, richiama Mortola per farsi aiutare e lui lo invita a dire «solo quello che ricordi, devi dire la verità». Infine, tornato a casa dopo la deposizione in aula che gli costerà l'accusa di falsa testimonianza, Colucci commenta l´udienza: «Sono andato bene – dice – ho detto le cose giuste».

A quanto si apprende, De Gennaro voleva che Colucci cambiasse la sua deposizione su un dettaglio, quello su chi aveva inviato Roberto Sgalla, direttore dell' ufficio pubbliche relazioni del dipartimento di polizia, alla scuola Diaz la notte dell' irruzione. Colucci se ne assunse la responsabilità, per dimostrare così, secondo gli inquirenti, che anche i vertici romani erano a conoscenza del blitz della polizia deciso in questura a Genova.

Intanto, sono stati individuati lunedì i due agenti di polizia autori delle telefonate choc emerse con la pubblicazione delle registrazioni di alcuni scambi di battute dalla sala radio della questura alla strada. Si tratta di una poliziotta e di un suo collega maschio: al telefono di dissero «Speriamo che muoiano tutte quelle zecche» e «Tanto è già uno a zero per noi» in riferimento all'uccisione di Carlo Giuliani. L'agente donna è in questo momento è in congedo per motivi personali, il poliziotto, invece, era a Genova come "rinforzo" ai colleghi liguri. Entrambi saranno sottoposti all´indagine della questura genovese, per la quale in quei giorni prestavano servizio: si occuperà della vicenda il questore di Genova Salvatore Presenti che richiederà alla procura della Repubblica le registrazioni delle telefonate.

A portare alla luce i responsabili di quelle frasi vergognose, un´indagine interna voluta dal capo della polizia Antonio Manganelli che, spiega, aveva sentito «la necessità di una verifica urgente e accurata su quelle telefonate». Si riconferma così, la posizione di Manganelli su quanto avvenne in quei giorni del 2001, per nulla innocentista. Nella sua deposizione come testimone nel 2002, l´attuale capo della polizia aveva raccontato di aver risposto così a un De Gennaro soddisfatto di come si era svolta l´irruzione alla scuola Diaz: «Io credo che tu abbia visto un altro G8, gli dissi... Noi ne usciamo male e insomma, a me non sembrano pregresse, quelle ferite. Io ne ho viste tante – aveva detto – mi spiace dirlo al registratore, ma ne ho anche fatte tante... ma la bustina in tasca allo spacciatore... insomma, l´avevo vista nei film, ma non credevo potesse succedere».

Pubblicato il: 27.11.07