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[Il Secolo XIX] Luperi promosso, la senatrice Giuliani "avvisa" il governo

La risicatissima maggioranza di governo al Senato rischia di incrinarsi dopo la promozione di uno dei dirigenti di polizia presenti al G8 ai vertici dei servizi segreti. «La promozione di un dirigente imputato per le violenze a Genova nel 2001, Giovanni Luperi, è impossibile da digerire». Lo afferma la sen. Haidi Giuliani, che presenterà un’interrogazione parlamentare in merito. «Dopo la manifestazione di sabato scorso, pacifica e bellissima, che chiedeva l’istituzione della commissione d’inchiesta, dalle istituzioni -osserva la madre di Carlo Giuliani- ci arriva questa risposta, la promozione di uno di coloro che ha partecipato ai pestaggi e alle torture di quella che è stata chiamata la notte cilena, a Genova. Credo che si stia creando un solco incolmabile tra il popolo dell’Unione e un governo che aveva tra i suoi impegni la commissione parlamentare sul G8, lo disattende per poi premiare i responsabili della gestione dissennata, anticostituzionale e antidemocratica dell’ordine pubblico in quei giorni».

Giovanni Luperi, ex vicedirettore dell’Ucigos, è stato nominato ieri capo del Dipartimento analisi dell’Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna), l’ex Sisde. Luperi è tra gli imputati per la sanguinosa irruzione nella scuola Diaz durante il G8 di Genova.

L’ex capo della polizia Gianni De Gennaro si era speso personalmente a suo favore durante le indagini sulle violenze delle forze dell’ordine, venendo anche interrogato come testimone, nel suo ufficio nella capitale. Luperi, inizialmente indagato per le lesioni ai danni degli ospiti della scuola, era stato prosciolto da questa accusa e rinviato a giudizio per falso in atto pubblico, calunnia aggravata e abuso d’ufficio.

La nomina di Luperi è l’ennesimo spostamento all’interno dei servizi segreti italiani, dopo la riforma di un anno fa.

ALTRE REAZIONI. Vittorio Agnoletto, già leader del Genoa social forum e oggi europarlamentare, chiede il ritiro del provvedimento e attacca il governo.

Immediata anche la reazione del Comitato verità e giustizia, che segue le vicende giudiziarie e politiche successive al G8 genovese. «Siamo senza parole - è scritto in un comunicato - . La promozione di uno dei dirigenti imputati al processo Diaz è un nuovo insulto all’etica costituzionale, una nuova bastonatura per chi fu vittima delle violenze e degli abusi nella “famigerata “notte dei manganelli”, definita a suo tempo “una notte cilena” dall’attuale ministro degli Esteri. La sospensione dello stato di diritto avvenuta a Genova nel luglio 2001 non ha portato a scelte serie e forti in difesa delle garanzie costituzionali. Né il governo del tempo, né quello attuale hanno chiesto scusa alle vittime, sospeso i dirigenti implicati, promosso una commissione parlamentare d’inchiesta, come dovrebbe avvenire in un paese democratico, fedele alla lettera e allo spirito della Costituzione. Si è legittimato l’operato delle forze di polizia, protagoniste di ripetute violazioni dei diritti umani e civili. La partecipazione al sanguinoso blitz alla Diaz, che ha macchiato in modo indelebile l’immagine della polizia di stato, sembra aver favorito le carriere dei dirigenti rinviati a giudizio. I cinque-sei imputati di grado più alto sono stati tutti promossi. La nomina dell’imputato Luperi a un ruolo così delicato nell’ambito dei servizi segreti è una triste e preoccupante conferma dell’incapacità del potere politico di garantire e difendere i diritti democratici di tanti cittadini umiliati nelle strade, nelle scuole e nelle caserme di Genova durante il G8 del 2001».