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[unita.it] Per YouTube c´è Genova e Genova

Fino a due giorni fa se nel motore di ricerca di YouTube inserivi la parola Genova comparivano le immagini sanguinose del G8 del 2001. Montaggi di riprese in successione di una Genova devastata, di ragazzi in fuga, di polizia in assetto di guerra, di manganelli, di scudi, di pietre volanti fino al primo piano sulla faccia di Carlo Giuliani. Dalla morte di Carlo, il pestaggio di molti e il saccheggio della democrazia sono passati sei anni, ma YouTube non può dimenticare. È una finestra sul mondo. Su Genova nel caso specifico. E dietro quella finestra sembrava mettere in guardia. Non vi affacciate altrimenti questo è quello che vi capita.

Dal 18 novembre, ieri, giorno dopo la manifestazione di pace qualcosa di significativo è cambiato. Se oggi cerchi su YouTube il capoluogo ligure trovi (http://it.youtube.com/watch?v=swZlbU4DB3E) 50mila persone in fila dietro ad un corteo. Niente scudi, niente manganelli solo un rosso striscione: «La storia siamo noi» e YouTube lo testimonia. Le vecchie immagini degli scontri non sono state spazzate via dal sito di diffusione più frequentato al mondo. Ma spostate sì, arretrate e sostituite da queste nuove che da quelle pure ripartono, che spiegano quelle altre più vecchie e che vengono postate per chiedere «verità e giustizia» per le precedenti.

Allora c'è chi fa vedere solo un po' la pace del corteo. Chi lo riprende mentre parte tenendo lo striscione. Chi riprende il discorso di Don Gallo (http://it.youtube.com/watch?v=3I2FO84K0wE) e lo posta così senza censure. Chi da voce ad Heidi Giuliani, (http://it.youtube.com/watch?v=HOAUU8njN24) la mamma di Carlo. Nei filmati di questi anni con le sue ferite Carlo denunciava da sé l'accaduto. Ora sua madre lo spiega a chi è tornato.

E poi ancora c'è uno che posta il buio del sottopassaggio di via Gramsci, (http://it.youtube.com/watch?v=DarYbpUK3Hs) non si vede granché ma è proprio qui il senso del video. Neanche sei anni fa chi è entrato in quel tunnel vedeva molto e non solo per la mancanza di luce ma per i lacrimogeni che chiudevano gli occhi. E la riproduzione in miniatura del corteo dei migranti del 19 luglio del 2001 (http://it.youtube.com/watch?v=N70mQgA0wvo). La musica e i tamburi, i balli e l'attestazione di presenza ad ogni battere di tempo africano. C'è anche chi scrive nel post «disordine e protesta». Si riferisce ai pigri fuoriusciti dal corteo. Cerchi «scontro» su YouTube? Se a questo termine minaccioso aggiungi «Genova 2007» il motore di ricerca si affretta a dirti che non ha trovato nessun video corrispondente.

Ma YouTube come sempre nella sua infinita onestà matematica riesce a fare qualcosa di ancora più stupefacente, smuove le coscienze. Così a capo delle decine di post sulla manifestazione di sabato 17 novembre si presenta inaspettato un video mai trasmesso prima. Sono immagini inedite di quel sabato 20 luglio 2001, cariche della polizia in via Tolemaide contro le «tute bianche» (http://it.youtube.com/watch?v=zrAfn9tT_As). Questo video nuovo ma non certo pacifico si insinua la centro di quella ritrovata pace di sabato scorso e entra a riaprire la ferita sanata con la più recente Genova. Eppure, al di là del contenuto destabilizzante del post, YouTube manda il suo inequivocabile messaggio. Niente si dimentica e tutto prima o dopo torna alla luce, se lo si mette in memoria.