Stamani, 3 febbraio 2005, il Tribunale di Genova in composizione monocratica ha assolto ex art. 530 1° co. c.p.p. dall'imputazione di resistenza a p.u. un manifestante del G8 di Genova, arrestato nel pomeriggio del 21 luglio 2001 nella zona incrocio Viale Brigata Bisagno-Corso Buenos Aires.
Costui - assistito dall'avvocato Taddei congiuntamente all'ottimo Mazzali - a bordo di un mezzo di soccorso non ufficiale, era accusato di aver tentato di speronato un Fiat Ducato del Reparto Mobile di Roma che tentava di arrestarne la marcia in quanto lo stesso era inseguito a piedi da Agenti del Reparto Mobile di Padova che gli intimavano l'alt.
Egli quindi si dileguava, veniva inseguito e arrestato poco distante, in quanto fermatosi spontaneamente ad un posto di blocco della G.d.F. "perché si fidava di più" dei Finanzieri (!).
Dopo esser stato manganellato a dovere, lo stesso veniva portato a Bolzaneto, dove subiva il ben noto trattamento (è già costituito p.c. anche per quest'ultimo processo), e successivamente tradotto ad Alessandria.
Il mio Assistito è stato ritenuto responsabile unicamente in ordine al reato contravvenzionale p. e p. dall'art. 4, L. n. 110/1975 (contestatogli in concorso materiale con quello di cui all'art. 337 c.p.), in quanto, a seguito della perquisizione del veicolo, era stato trovato in possesso di un taglierino che custodiva nell'autovettura ed è stato condannato alla pena di gg. 20 di arresto e di ? 40,00 di ammenda oltre alle spese processuali, con i doppi benefici.
Il Giudice Unico del Tribunale D.ssa Bossi si è riservata gg. 60 per il deposito dei motivi; staremo a vedere se la Procura proporrà appello.
Intanto si prepara per l'appello contro il punto della sentenza relativa al porto abusivo di oggetto atto ad offendere, che si prescriverà tra breve.