Riportiamo in primo luogo la richiesta di condanne dei pm Petruzziello e Ranieri Miniati:
Perugini Alessandro: capo 1-2, continuazione, anni 3 e mesi 6. pena accessoria di interdizione temporanea di pubblici uffici per anni 5. assoluzione per capi 3-4-5
Poggi Anna: capi 6-7, continuazione, anni 3 e mesi 6. pena accessoria di interdizione temporanea di pubblici uffici per anni 5.
Doria Oronzo: capi 12-13, continuazione, anni 3 e mesi 6. pena accessoria di interdizione temporanea di pubblici uffici per anni 5.
Cimino Ernesto: capi 14-15, continuazione, anni 3 e mesi 6. pena accessoria di interdizione temporanea di pubblici uffici per anni 5.
Pelliccia Bruno: capi 16-17, continuazione, anni 3 e mesi 6. pena accessoria di interdizione temporanea di pubblici uffici per anni 5.
Gugliotta Antonio Biagio: capi 18-19-20-21-22-23-24-25, continuazione, anni 5 mesi 8 giorni 5. pena accessoria di interdizione perpetua dai pubblici uffici, e interdizione legale durante espiazione della pena
Valerio Franco: capo 26, anni 1 e mesi 3, condizionale.
Maida Daniela: capi 27-28, continuazione, anni 2 mesi 6.
Braini Giammarco: capi 29-30, continuazione, anni 2 mesi 9.
Barrucco Piermatteo: capi 31-32, continuazione, anni 2 mesi 6.
Tarascio Aldo: capo 33, mesi 9, condizionale.
Talu Antonello: capo 34, mesi 9, condizionale.
Arecco Matilde: capo 35, anni 1, condizionale.
Parisi Natale: capo 36, anni 1, condizionale.
Turco Mario: capo 37, anni 1, condizionale.
Ubaldi Paolo: capo 38, anni 1, condizionale.
Piscitelli Maurizio: capo 39, anni 1, condizionale.
Multineddu Antonio Gravino: capo 40, anni 1, condizionale.
Russo Giovanni: capo 41, anni 1, condizionale.
FUrcas Corrado: capo 42, anni 1, condizionale.
Serroni Giuseppe: capo 43, anni 1 mesi 3, condizionale.
Foniciello Mario: capo 44, anni 1 mesi 3, condizionale.
Avoledo Reinhard: capo 45, anni 1 mesi 3, condizionale.
Pintus Giovanni: capo 46, anni 1 mesi 3, condizionale.
Romeo Pietro: capo 47, anni 1 mesi 3, condizionale.
Mura Ignazio: capo 48, anni 1 mesi 3, condizionale.
Mancini Diana: capo 50, mesi 6, condizionale.
Salomone Massimo: capi 51, mesi 7, condizionale. assoluzione per capi 52-53.
Gaetano Antonello: capi 54-55-56, continuazione, anni 1 mesi 4, condizionale.
Pigozzi Massimo Luigi: capo 57, anni 3 mesi 11, pena accessoria di interdizione temporanea di pubblici uffici per anni 5.
Amadei Barbara: capi 59-60-61, continuazione, mesi 10 giorni 20, condizionale. assoluzione per capo 62
Cerasuolo Daniela: capi 64, mesi 8, condizionale. assoluzione per capo 65.
Incoronato Alfredo: capo 66, anni 1, condizionale.
Patrizi Giuliano: capo 68, mesi 7, condizionale.
Fornasiere Giuseppe: assoluzione per capo 69.
Tolomeo Francesco Paolo Baldassarre: capo 70, attenuanti prevalenti, mesi 9, condizionale.
Nurchis Egidio: capi 71-72-73-74-75, continuazione, attenuanti prevalenti, mesi 9, condizionale.
Mulas Marcello: capi 76-77, continuazione, attenuanti prevalenti, mesi 9, condizionale.
Amoroso Giovanni: capi 79-80-81, continuazione, attenuanti prevalenti, mesi 9, condizionale.
Sabia Colucci Michele: capi 82-83, continuazione, attenuanti prevalenti, mesi 9, condizionale.
Toccafondi Giacomo Vincenzo: capi 84(e 87)-85-86-90-91-92-93-95-97-98-103, continuazione, anni 3 mesi 6 giorni 25. pena accessoria interdizione temporanea dai pubblici uffici per anni 5. assoluzione per 88-89-94-96-99-100.
Amenta Aldo: capi 104-105-106-108-110-111, continuazione, anni 2 mesi 8 giorni 15. assoluzione per capi 107-109.
Mazzoleni Adriana: capo 112, anni 2 mesi 3.
Sciandra Sonia: capi 113-114-115-116, continuazione, anni 2 mesi 8 giorni 25. assoluzione per capi 117-118.
Zaccardi Marilena: capi 119-120, continuazione, anni 2 mesi 3 giorni 20.
Un'ultima considerazione: tutti i reati sono stati commessi prima del maggio 2006 e rientrano nell'ambito di applicazione dell'indulto. Le pene inflitte dovranno essere condonate fino ai 3 anni. Riconfermiamo le richieste di trasmissione atti ai sensi del 372 cp (falsa testimonianza). Grazie
TRASCRIZIONE SOMMARIA – PROCESSO BOLZANETO - VII UDIENZA ARRINGA PM, I UDIENZA PARTI CIVILI
[ P=Tribunale, A=Accusa, D=Difesa, C=Parti Civili, R=Teste ]
P: [procede all'appello]
A: (Ranieri-Miniati) stavamo esaminando le singole imputazioni riguardanti singoli casi specifici contestate ai medici. avevamo iniziato l'analisi a partire dai reati di omissione, e abbiamo esaminato tre casi: BS, LK, AG, l'ultimo accompagnato con minaccie.
Ci sono ancora alcuni reati di omissione contestati, che devono essere esaminati. Dobbiamo esaminare le contestazioni del capo 99 a toccafondi e al capo 117 a sciandra, entrambi relativi al caso di GA, che aveva subito un ematoma testicolare: e' quello svizzero di lingua italiana arrestato intorno alle 16, immatricolato alle 3.55 di sab e poi trasportato al san martino. Partiamo da quello che dice GA, che gia' in querela aveva parlato di un calcio nei testicoli durante l'arresto. In aula ha dichiarato di essere stato colpito da un calcio durante l'arresto, di essere arrivato a bolzaneto verso le 19, che vide nell'atrio un medico alto con i capelli corti a spazzola che gli fece domande, venne messo in cella in piedi, venne portato in infermeria dietro sua richiesta per il dolore, il medico gli disse che l'avrebbero portato in ospedale, veniva riportato in cella e poi finalmente all'ospedale.
Tanto la scheda di triage che il diario clinico sono firmate dalla dr.ssa sciandra, ma GA dice di essere stato visitato da un medico uomo dalle sembianze perfettamente corrispondenti a Toccafondi. Sappiamo che Toccafondi ha ammesso di essersi occupato di un "italiano" con una lesione testicolare, e anche sabella ricorda che toccafondi a vertice concluso gli aveva parlato di due casi di lesioni testicolari che lo avevano impensierito dato che non le aveva notate nel triage e che temeva potessero essere state causate nel sito. Quanto al ritorno di GA in cella c'e' il ricordo di Poggi Marco, e lo abbiamo gia' visto ieri nei contrasti tra le testimonianze di Poggi e Pratissoli. Questi sono gli elementi di fatto: quanto alla riferibilita' agli imputati nulla questio, dato che Sciandra ha firmato il diario clinico e Toccafondi ammette di essersi occupato di questo caso. Bisogna ricordare che il pm ha disposto una consulenza medico legale, e il dr. caruso ha riferito di questo caso, il suo elaborato scritto e' stato prodotto, e ha riferito che data anche la giovane eta' del soggetto le lesioni possono essere considerate guaribili in 20 gg, e quindi il reato e' perseguibili solo a querela, quindi manca il presupposto del reato di omissione di referto e di conseguenza anche il favoreggiamento. Gli imputati per questi due reati vengono mandati assolti perche' il fatto non sussiste.
Altro caso, capi 109 per amenta e 118 per sciandra, per SK affetto da trauma addominale, midriasi e veniva dichiarato in codice rosso e ricoverato. Viene arrestato e immatricolato alle 3.10 di sabato e subito dopo trasportato in codice rosso a san martino. SK e' venuto a deporre, anche se la deposizione non e' di grosso aiuto e ha un ricordo molto sfumato. SK ricorda di essere stato percosso nella caserma, ricorda dei calci nel corridoio, ricorda di essere stato messo in piedi faccia al muro in corridoio, dice di aver avuto un malore e di essersi svegliato in infermeria mentre gli facevano una flebo. E' stata disposta perizia medico legale e il dr. caruso ha potuto anche visitarlo, anche se era passato molto tempo. Vediamo quello che ci ha riferito il dr. caruso: il ct del pm ha riferito che gli esiti di un trauma contusivo interessante il plesso solare posso dare luogo a quella diagnosi di trauma addominale, midriasi pupillare e ipotinia. questo stato era testimoniato dalla cartella clinica di san martino. il ct era verosimilmente frutto di un unico colpo violento in regione epigastrica. [...] Il consulente del pm osserva che la foto al momento dell'immatricolazione lo evidenzia in posizione supina e in stato di quasi incoscienza, non si puo' non rilevare che nella foto della PS il ragazzo e' in piedi e sembra in posizione vigile. Il diario clinico e' firmato dall'imputata sciandra e sappiamo che amenta era in servizio insieme all'imputata sciandra in quella notte. queste sono le ricostruzioni. abbiamo gia' detto che il giudizio e' in termini di probabilita'. Bisogna ricordare che ha deposto anche il dr. tallone roberto che e' il medico del pronto soccorso che ha visitato SK: ha ricordato che la midriasi pupillare non era piu' presente al momento della sua visita, e la causa del malore avrebbe potuto essere ricercata in un caso di ipotensione fugace da stress o da paura. Il giudizio del ct del pm e' stato non confermato pienamente, il quale ha riferito che a suo giudizio poteva esservi un'altra causa per il malore. Torniamo a KS: ha riferito certamente di percosse, pero' con estrema correttezza SK non ha collegato il malore a un colpo in particolare, e poi SK ha aggiunto che in puberta' aveva avuto analoghi episodi di svenimento. Qual e' la conclusione del pm? E' che esistono seri indizi che il malore di SK possa essere collegato a percosse subite, ma non sono una prova certa secondo il pm per le ragioni che ho detto: non ha ricordato un colpo particolare e per i precedenti episodi, nonche' per il parere del dr. Tallone. In questo quadro riteniamo che non sia raggiunta una prova certa della penale responsabilita'. In questo quadro la richiesta del pm e' assolutoria perche' il fatto non sussiste.
Occupiamoci del capo 107 a carico del medico Amenta: favoreggiamento e omissione di denuncia. Questo perche' al medico e' contestato di essere venuto a conoscenza per averla vista un comportamento di violenza in danno di un arrestato, verificatosi in infermeria, e quindi il motivo della conoscenza del delitto e' la sua presenza e non la sua professione medica. La parte offesa e' CV: arrestato del sabato, ore 18. Cosa ci dice CV: "mi hanno portato in infermeria, mi ricordo un tavolo, un tavolo con una sedia ed era presente una donna e un signore con una divisa grigia di tipo D2, me la ricordo perche' mi sono dovuto denudare, e poi c'era un agente che mi ha condotto in infermeria e aveva la divisa in cc; mi ricordo che mi hanno fatto fare delle flessioni, e poi degli allungamenti tipo stretching a toccare la punta dei piedi, e c'era il cc che mi spingeva e mi dava dei calci; mi ricordo solo di questo". Non ricorda altre persone in infermeria. Quindi e' abbastanza agevole che dalla deposizione di CV non risulta la presenza di sesso maschile: ricorda solo la donna, un agente in divisa grigia e il cc. Bisogna dire e lo ha detto con estrema tranquillita' che il suo ricordo e' piuttosto confuso, e la presenza del cc in infermeria lascia piuttosto perplessi, perche' e' vero che erano di vigilanza, pero' la visita avveniva quando l'arrestato era gia' in carico della amm. penitenziaria. [...] Andiamo all'elemento documentale il diario clinico e' firmato dal medico Zaccardi che risultava in servizio con Amenta; sappiamo anche che Amenta era l'unico mdico maschio in servizio in quella fascia oraria. Resta il fatto che il CV non ricorda la presenza di un medico uomo in infermeria, e questo secondo il pm deve condurre a una pronuncia di assoluzione, perche' non vi e' prova che il medico fosse presente e abbia visto il fatto che CV veniva percosso.
Resterebbe da porsi il caso della Zaccardi, che ha firmato il diario clinico, e quindi doveva esserci. Avrebbe potuto vedere i calci che CV subiva. Anche qui il pm non chiedera' gli atti perche' dalla deposizione di CV e' vaga e non ci dice di ricordare ocn esattezza chi ci fosse: non ci dice chi era, dov'era quando riceveva i calci. Non vi sarebbe cmq prova neppure per l'imputata Zaccardi.
Passiamo al capo 97: contestazione di omissione d'atti d'ufficio (328 cp) a carico di Toccafondi. La contestazione riguarda il rifiuto del ricovero di OK, atto dovuto in ragione della gravita' delle lesioni di OK, frattura scomposta dell'ulna. Esaminiamo il caso: arrestata alla Diaz, immatricolata alle 22.15 di domenica e posta in traduzione lun a mezzogiorno. OK aveva fatto querela il 18 ottobre 2001 dove aveva precisato che in infermeria le avevano buttato le lenti a contatto nell'immondizia. Ha testimoniato: "avevo un braccio rotto, il gomito sinistro, colpi su entrambe le braccia, sulla schiena e sul collo, il braccio era in una posizoine non normale, si vedeva che era rotto [...]; credo che sul lato destro dell'infermeria vi fosse una scrivania, una donna e un uomo, l'uomo i capelli grigi sul lungo con la faccia rossa e una cappa verde, la donna era bionda; io l'ho guardato e ho detto frattura frattura; la cosa e' stata frettolosa, mi hanno dato uan crema e una benda. La ragazza ricorda di avere detto frattura, e che le diedero una crema e una piccola bendatura"; poi ricorda un seocndo passaggio in infermeria "era lunedi' mattina verso le 11.00, mi sono dovuta spogliare, era un altro medico, i capelli neri, non magro, una polo scura, gli occhiali; c'erano due donne, mi sono dovuta spogliare e girare su me stessa; l'uomo mi ha chiesto se mi drogavo e se avevo problemi di salute; io ho detto si si frattura mostrando il braccio, lui ha alzato le spalle e non ha detto niente; avevo un ematoma sul collo e non riuscivo quasi a parlare e ematomi sulel braccia". Chiedemmo se fosse stata rauca, e lei ha rispsoto di si'. Questo perche' nel diario clinico di voghera era diagnosticata anche la raucedine, oltre il ricovero d'urgenza in ospedale per una frattura all'ulna non diagnosticata a bolzaneto. Il diario clinico e' firmato da Bolzaneto. Abbiamo sentito il dr caruso. circa la mancata diagnosi: "una frattura scomposta puo' determinare ecchimosi e dismorfismo rilevabile anche senza esami radiografici". Non puo' non rilevarsi il ricovero avrebbe cmq dovuto disporsi se non altro per gli esami radiografici. Sappiamo che il 328 al primo comma punisce il pubblico ufficiale che non procede a un atto dovuto per ragioni di sanita': prevede quindi un rifiuto e un atto indilazionabile. La Suprema Corte precisa che il rifiuto puo' essere implicite, ma richiede una richiesta. Precisa inoltre che puo' essere anche l'inerzia un rifiuto implicito, se e' chiaro un comportamento di disinteresse. Sicuramente l'atto medico e' un atto indilazionabile. Secondo la Cassazione, davvero tante sentenze, che qualificano come indilazionabili non solo l'atto medico che puo' salvare la vita, ma ogni intervento che possa determinare un apprezzabile miglioramento della sua sanita' fisica e morale. [...] Abbiamo detto che secondo noi il ricovero della paziente era necessario sia per le condizioni che per l'esame. QUanto al rifiuto, la OK ha ricordato che ebbe modo di dire piu' volte "frattura" e di richiedere l'intervento, e quindi l'atteggiamento inerte si qualifica come un rifiuto perche' c'era la richiesta espressa della paziente. Vediamo al nostro prospetto delle presenze: sappiamo che nella notte tra domenica e lunedi' il dr. toccafondi era l'unico presente, dato che amenta e' andato via verso le 20 di domenica. Occorre osservare anche che la OK fa riferimento a due passaggi, la domenica sera e il lunedi' mattina. Dice che in entrambi ricorda la presenza di un apersona di sesso maschile, peraltro ha aggiunto che le sembrava che i due medici fossero due persone diverse. Ci sono degli elementi inconfutabili: il diario clinico e' firmato da toccafondi che quindi e' evidentemente presente, e' presente nella fascia oraria ed e' l'unico uomo presente. Peraltro l'imputato Toccafondi ha ricordato lui stesso il caso della OK. Sicuramente secondo il pm l'istruttoria fornisce una prova piena e sicura dell'attribuibilita' del fatto a Toccafondi.
Passiamo all'analisi del caso: la p.o. ha mostrato il braccio e ha detto piu' volte frattura; la p.o. ha detto che il braccio era "messo male", cioe' aveva una posizione innaturale, infatti il diario clinico di voghera dice che era una "frattura scomposta", che il nostro ct dice comporti anche un dismorfismo rilevabile anche a prescindere da una radiografia. Toccafondi ha riferito di essere lui il medico e ha detto che non c'era urgenza, dato che unbraccio rotto non e' una frattura di prima urgenza. "La diagnosi la faccio io e non la paziente", e' la risposta alla contestazione del pm sul fatto che la paziente avesse segnalato la frattura. Pensiamo sia questo che intende la Cassazione nelle sue sentenze. [...] E' vero che la diagnosi e' compito del medico, ma e' piu' che lecito che il paziente dica che pensa di avere una frattura, e a questo punto il medico ha il dovere di visitare la paziente, non e' un atto discrezionale. E l'imputato Toccafondi quando ci dice che la diagnosi la fa lui, ci dice che non solo si e' reso conto della frattura, ma non ha ritenuto di visitarla. E non si puo' non osservare come invece a voghera venga mandata subito in ospedale. L'imputato Toccafondi ha fatto riferimento a un altro elemento: ha ricordato che avevano ricevuto un invito da parte del magistrato sabella a limitare al massimo possibile i ricoveri in strutture sanitarie pubbliche per evitare di gravare troppo sui piantonamenti. La nota esiste ed e' prodotta, doc. 4.4, indirizzata ai direttori degli istituti penitenziari e coordinatori sanitari, dove richiama alla necessita' di non oberare le strutture sanitarie pubbliche, ferme restando le competenze esclusive del medico. Dalla lettura della nota non si puo' desumere che il magistrato avesse autorizzato a non ricoverare i pazienti che ne avessero bisogno. Il dr. sabella nella deposizione sulla nota dice: "limitare ad evacuare solo i casi di urgenza per evitare dic aricare gli ospedali e i piantonamenti". NOn ci sembra che questa nota possa avere valore liberatorio, e per concludere pare che questo atteggiametno di rifiuto verso la paziente possa essere provato da un ulteriore argomento, documentale. La OK aveva ricordato di essere rauca, e della raucedine non si da nessuno conto nel diario clinico di bolzaneto, mentre e' rilevato dal diario clinico di voghera. Esiste un riscontro alla deposizione della OK nelle dichiarazioni rese in rogatoria di SS, che ha detto che si ricordava di aver incontrato OK e di ricordare che la OK era completamente afona, non riusciva quasi a parlare. Richiediamo l'affermazione della penale responsabilita' per i capi 97, nonche' quelli ai capi 98, che derivano dallo stesso caso. Ai reati di falso se n'e' gia' occupata la collega.
Ora invece abbiamo l'ultimo gruppetto di imputazioni, che l'ufficio del pm ha raggruppato in dividuando come i casi di violenza fisica e verbale in infermeria, sono una decina di capi di imputazione.
Partiamo dal capo 87 a Toccafondi per ingiuria e violenza privata contro DJ: arrestata della diaz [...] che ha fato una querela dove ha detto che "in infermeria con un uomo grasso ho dovuto spogliarmi e girare su me stessa dieci volte, e poi andare in una cella". In aula ha detto: "il medico era seduto a una scrivania, lo stesso della sala del prelievo" - e poi spiegheremo che la teste era stata sottoposta a un prelievo ematico - "c'era una donna e il medico; ho dovuto spogliarmi, andare verso il medico, e girare su me stessa [...] il medico con i gesti mi ha fatto segno di avvicinarmi, rideva, e poi con il gesto mi ha fatto girare, piu' volte, almeno tre, il medico sogghignava [...]". La descrizione del medico: "non aveva una divisa medica, era grande, robusto, capelli marroni corti, inizio 50 anni, non del tutto liscio, penso che fosse poco rasato e mi pare parlassi inglese". Il diario clinico e' firmato da toccafondi, e abbiamo gia' visto le presenze, dato che toccafondi e' l'unico medico maschio presente nell'infermeria nella notte di domenica. Abbiamo detto che Toccafondi stesso ha detto di conoscere bene l'inglese. L'identificazione e' certa quindi da una serie di elementi: firma del diario clinico, presenza in servizio in orario compatibile, unico medico uomo in quella fascia, corrispondenza di eta' e sembianza, corrispondenza della lingua con cui interloquiva. Risulta provato che la DJ mentre era nuda fu costretta a girarsi piu' volte su se' stessa. nel capo dice dieci, risulta provato "piu' volte, tre volte" dice la teste. Sul discorso della necessita' per le persone di girarsi mentre erano nudi, il dr toccafondi aveva reso esame, dicendo che "fare un giro su se stessi era la logica del passare dall'esame delle spalle alla parte anteriore". Quindi l'imputato ammette che erano costretti a girare su se stessi, ma indica la necessita' di girarsi una sola volta per vedere entrambi le parti del corpo. Ha aggiunto che siccome in infermeria si eseguiva anche la perquisizione poteva capitare che fosse costretta a girare due volte, una volta per la visita e una per la perquisizione. Non per fare i farmacisti, ma al massimo avrebbbe dovuto girare due volte. Invece la testimone ricorda di aver dovuto fare la piroetta almeno tre volte. Inoltre osserviamo che se la necessita' di girarsi fosse stata imposta dalla visita o dalla perquisizione non ci sarebbe stato nulla daridere o da sogghignare, quindi riteniamo che il fatto che abbia dichiarato di aver dovuto girare piu' volte, che il medico sogghignava sono elementi che provano la penale responsabilita' dell'imputato. C'e' una osservazione da fare secondo il pm: l'imposizione di p.o. e' un fatto che e' gia' stato contestato e rientra nel 323 cp, al punto b del capo 84 per quanto riguarda toccafondi; riteniamo che la condotta sia provata a imputabile a Toccafondi, ma che il capo 87 debba ritenersi assorbita nel capo 84.
Passiamo al capo 88, percosse di Toccafondi nei confronti di PM per aver stretto la mano gia' dolorante: PM e' fermato e viene liberato la notte stessa di ven; depone e ricorda di essere stato a bolzaneto con la mano dolorante, in seguito agli scontri; ricorda che i laccetti gli tenevano i polsi stretti e che si era lamentato del dolore con un agente in borghese, che allora lo aveva condotto davanti a una persona in borghese cui l'agente si rivolgeva come "dottore". Dice: "incrociammo in uno degli spostamenti questo signore che chiamavano dottore; io lo ricordo in borghese; l'agente gli riferi' che avevo dolore e che non avevo piu' sensibilita'; il dr lo ricordo robusto, senza barba, abbastanza alto, capelli scuri, mi prese la mano e inizio a stringermela forte dicendomi dove mi faceva male, ma non e' intervenuto in alcun modo e se n'e' andato; io ho avuto solo relazione con lui di tipo violento". Descrive il medico: "ricordo una pancia, persona corpulenta, non particolarmente". in individuazoine fotografica PM ha notato una certa somiglianza tra le foto 2 e 11, propendendo per la foto nr 2. La foto nr 2 e' pratissoli, la foto nr 11 e' toccafondi. [...] Secondo il pm nonostante il mancato riconoscimento tuttavia esistono una serie di elementi per cui si puo' ritenere provata la condotta nei confronti di toccafondi. Il testimone ricorda che durante il trasferimento si lamentava e l'agente lo porta davanti a una persona in borghese nel corridoio chiamandolo dottore: come sappiamo Toccafondi ha ricordato di aver effettuato il triage nell'atrio della palazzina di bolzaneto e ha precisato ceh era in borghese. La descrizione del testimone corrisponde perfettamente alle sembianze dell'imputato. Tra quelle due foto su cui PM ha riconosciuto somiglianza c'e' anche quella di toccafondi. Per escludere la riconducibilita' dell'azione a toccafondi dovremmo pensare a un atto grave del ps di aver portato la p.o. davanti a un altro agente in borghese che si e' prestato a fare il giochino del medico, cosa abbastanza inverosimile. [...] Tra l'altro nel suo esame TOccafondi non ha escluso di avere visitato PM, tuttaltro, precisando che puo' accadere che il medico provochi dolore nel visitare un paziente, dato verosimile, anche di comune esperienza. E ovviamente di questo dato ci si era gia' fatto carico, chiedendo al testimone precisamente questo a PM: "ma le ha fatto male nel visitare la mano o gliel'ha stretta volontariamente?" "me l'ha stretta, non l'ha tastata per capire se c'erano lesioni, me l'ha stretta, come se le stringo la mano per salutarla o per farle male, lei riesce a individuare la differenza, io l'ho individuata ed era per farmi male". Sul punto la questione e' chiarita. Rimane pero' una considerazione seocndo il pm: la percezione del testimone e' sicuramente vera, ma e' soggettiva, e quindi come tale non e' sufficiente a formare seocndo il pm una prova certa in assenza di altri riscontri individualizzante sul dolo. Tra l'altro e' emerso che l'imputato aveva una condotta molto rude e molto sprezzante nei confronti dei pazienti, spesso accompagnata da espressioni offensive o di indifferenza: nonpossiamo quindi escludere al di la' di ogni ragionevole dubbio che PM possa avere interpretato l'atto della visita come un atto volontario. Cmq da queste risultanze emerge un dubbio sulla scriminante dell'adempimento del dovere, e quindi il pm sia pure in formula dubitativa ritiene che l'imputato debba essere mandato assolto.
Capo 89, SR, costretto a gridare viva il duce contro la sua volonta'. Depone e dice: "in infermeria mi hanno fatto spogliare, mi hanno fatto levare collanine e piercing e li hanno buttati via; c'erano due signore, di cui ne ricordo una con capelli chiari e gonfi; c'era un dottore con i capelli neri e il camice verde; mi hanno fatto mettere gambe divaricate e braccia alzate al muro; il medico e' venuto verso di me e premeva sulla schiena, e mi ha ordinato di gridare viva il duce; io l'ho guardato con uno sguardo interrogativo e lui mi ha ripetuto l'ordine". Sulla descrizione: "180 cm, capelli neri, no baffa e barbi, mi pare senza occhiali, robusto, non grasso". Riconosce il medico nella foto nr 11 che effigia l'imputato Toccafondi, anche se senza certezza. L'imputato Toccafondi respinge l'addebito. Il diario clinico e' firmato dalla Mazzoleni. Vediamod i ricostruire il quadro probatorio: l'autore della costrizione viene individuato come il medico, c'e' uan individuaiozne fotografica di somiglianza, e c'e' una descrizioen corrispondente; gli elementi di dubbio sono il termine di somiglianza e che il diario clinico sia firmato dalla Mazzoleni. In questo quadro probatorio non puo' ritenersi formata una prova certa, e quindi chiediamo l'assoluzione. Occorre ancora una osservazione, dato che c'era l'imputata Mazzoleni in infermeria, e d'altronde SR ha descritto anche la presenza di una donna descritta come simile alle sembianze della Mazzoleni. Pero' alla domande che avevamo fatto se la donna con i capelli biondi al momento della costrizione fosse presente SR torna nel dubbio, perche' dice suppongo di si, ma a dire la verita' non l'ho vista. Non chiediamo la trasmissione degli atti per lo stesso motivo di cui sopra.
Proseguiamo, andiamo a BV, ingiuria contestato al capo 90: "alla diaz dovevano fucilarvi tutti". [...] BV: "mi ricordo di una ragazza svedese che era con me in infermeria, perche' ho provato a tradurre delle cose ma mi hanno fermato immediatamente [...] piu' tardi la sera, mi hanno portato in infermeria, sono entrata, sulla dx un tavolo con tre o quattro persone, forse anche cinque, sulla sx la ragazza svedese, c'era una specie di paravento e lei era dietro, mentre a me si poteva vedere anche dalla porta... c'erano anche delle donne.... mi ricordo di un medico con il camice, abbastanza alto, corpulento, con i capelli neri, tra l'altro quando sono venuta a fare la deposizione l'ho visto sul giornale e si chiama xxxxfonti, grasso e alto, sui 40 un po' di piu', capelli neri... ricordo che hannod etto qualcosa e io ho tradotto per i. e lei ha detto che non voleva svestirsi di fronte agli uomini e mi e' stato detto che non mi avevano autorizzato a tradurre... poi l'ha insultata e ci ha detto violentemente qualcosa dovevano uccidervi alla diaz, fucilarvi... [...] era rivolto a tutte e due...". La testimone ha ribadito di avere visto la foto su un quotidiano che era stato pubblicato il giorno del suo interrogatorio, o il giorno prima... Poi ha riconosciuto la ragazza svedese di nome i., nella p.o. SI. [...] SI depone al tribunale: "era uguale alle altre stanze, c'erano almeno tre persone, due donne in divisa e un meidco, con 540 anni, capelli scuri, robusto, e' stato lui a dire di essere un medico, in italiano". Poi diciamo che l'interprete inizia a tradurre in terza persona: "l'hanno portata alla scrivania, le hanno fatto domanda sulle droghe... e disse che capi' che era un peccato che non avessero picchiato e ucciso piu' persone... e poi questa frase le e' stata tradotta da una sua compagna di cella e ha sentito quello che ha detto il dottore". [...] Anche a SI viene mostrata la foto di BV e la riconosce. Bisogna dire che BV era stata sentita durante le indagini e su La Repubblica del 13 set c'era la foto di Toccafondi. [...] NOn vi dico piu' delle presenze di Toccafondi, ma dobbiamo dire che il quotidiano e' stato prodotto in occasione dell'esame dell'imputato Toccafondi. Peraltro lo stesso Toccafondi ha ricordato che nella giornata di domenica indossava un camice verde. Il diario clinico e' firmato da Zaccardi che era in servizio insieme a TOccafondi e Furfaro domenica. L'identificazione e' sicuramente provata. Esaminiamo gli elementi che costituiscono questa prova: riconoscimento sicuro, descrizione di sembianze e abbigliamento, presenza in fascia oraria compatibile e contemporanea alla firmataria del diario clinico. Questo quadro probatorio e' sicuro e non e' inficiato dal ricordo del camice bianco della BV, perche' sicuramente il ricordo e' appuntato su un abbigliamento ospedaliero, bianco o verde che sia. Poi c'e' un altro elemento, e vedremo anche AK descrivera' questo camice definendolo verde chiaro bianco... e' anche probabile che nel suo ricordo abbia confuso il colore ma ricordato il camice. Riteniamo penalmente formata la prova e chiediamo la sua affermazione.
Capo 93: ingiurie contro AK per averla derisa puntandole contro la bocca ferita il manganello e dicendole "manganello, manganello". AK: "sono stata tre volte in questa stanza, c'erano cinque o sei persone, e la porta era sempre aperta; non si e' presentato come dottore ma dall'abbigliamento si riconosceva, non so se era verde chiaro o bianco. mi sono sdraiato sulla barella e il medico mi ha chiesot cosa fosse successo, non sono riuscito a parlare molto. io le ho fatto capire che c'era una ferita per un colpo, lui ha preso un manganello e lo ha avvicinato veloceemnte fermandosi prima di colpirmi, ha cantato una canzoncina 'manganello, manganello', gli altri intorno si sono messi a ridere con lui. Aveva una 40ina di anni, lui cantava e gli altri ridevano molto forte. Il diario clincio e' firmato da TOccafondi, che e' presente e indossa un camice. L'identificazione e' provata. [...] Provata la penale responsabilita' e se ne chiede l'affermazione.
Capo 94: reato di ingiura per aver deriso HJ per aver chiesto senza necessita' piu' cose sulla vita sessuale e sentimentale della p.o. HJ: "era nel primo pomeriggio di domenica, c'era un uomo e mi chiese cosa avessi e io chiesi che si pulisse la ferita. questo uomo non ha preso la cosa in considerazione, aveva un camice bianco. mi sono dovuto spogliare, e hanno iniziato a visitare i miei genitali, li ha toccati e ci ha giocato, palpandoli, e poi mi ha posto domande in inglese, chiedendomi se avevo problemi con la mia sessualita' e se avevo problemi con le donne. mi hanno riportato in cella". SUlla natura umiliante non mi pare che vi sia nulla da aggiungere, anche perche' non e' emersa nessuna necessita' di questo tipo di domande, ne' e' emerso che presentasse ferite a quella zona. Peraltro HJ si era rivolto non per consulenze sessuali ma per ferite al capo. Il problema a giudizio del pm e' un altro: il diario clinico di HJ e' firmato da TOccafondi alle ore 4 di lunedi' 23 luglio, quindi notte fonda. In quel momento e' sicuramente presente TOccafondi. Peraltro abbiamo visto che HJ fa risalire questo episodio al pomeriggio di domenica, e che e' stato portato in infermeria a sua richiesta. [...] Sembra quindi altamente probabile che ci siano stati due passaggi in infermeria, un primo il pomeriggio di domenica e il secondo lunedi' notte. C'e' un ulteriore elemento di questa cosa: c'e' un evidente correzione sul diario clinico sulla data, nel senso che nell'indicazione della data la seconda cifra e' un 3, anche se era un 2... quindi un 22 che e' diventato 23, e che la prima riga del diario clinico e' stata scritta da una mano diversa di tutto il resto. [...] Questo fa pensare che ci siano stati due passaggi, che il primo passaggio sia avvenuto nel pomeriggio di domenica, con la prima riga del diario, e poi ci sia stato un secondo passaggio nella notte di lunedi' con Toccafondi, con una seconda visita. [...] Ora nella notte tra dom e lun c'e' solo toccafondi. Ma nella prima parte del pomeriggio c'era anche Amenta. Riteniamo che questi elementi e questa discrepanza temporale non consentano di ritenere con certezza che la persona che ha offeso HJ sia l'imputato Toccafondi. Chiediamo quindi l'assoluzione, in ordine al capo 84.
Capo 95: ingiuria, percosse e danneggiamento a MN per avergli strappato la camicia. Aveva formulato querela: "un medico della polizia mi ha strappato la camicia, mi ha colpito alle parti doloranti sulla schiena provocandomi dolore e facendo ridere i poliziotti presenti". La depoiszione della p.o.: e' arrivato la domenica alle 2 di notte, ah dovuto attendere, nell'atrio ha avuto un colloquio con un poliziotto con accento tirolese in tedesco che lo ha fatto mettere faccia al muro; qui si colloca l'episodio oggetto della contestazione; "contro il muro... e' passato un medico o e' stato chiamato, le gambe tremavano e non riuscivo a tenere le mani al muro, stava mangiando un panino e ha detto che prima avrebbe finito il panino e poi si sarebbe occupato di me, e i poliziotti si sono messi a ridere, poi mi ha chiesto di aprire la camicia, ho sbottonato il primo bottone ma non era abbastanza veloce e me l'ha strappata; ho detto che mi faceva male la schiena e lui mi ha fatto girare e mi ha dato dei pugni, con i poliziotti che ridevano; mi ha dato un sacchetto per i dolori e mi ha detto di metterlo su un occhio". [...] MN viene chiamato a fare una descrizione del medico: "aveva una divisa, non so quale fosse la cosa che lo caratterizzasse come medico, aveva i capelli scuri e non era piu' giovanissimo.... credo vestito blu, e parlava in inglese". C'e' un riscontro alle dichiarazioni di MN, da parte di SS in rogatoria: ricorda la presenza di MN, ricorda un agnete che parlava tedesco, la presenza di un medico, grida di dolore di MN e il fatto che poi gli viene dato del ghiaccio. Aggiungo solo che dall'esame delle deposizioni dell'arrestato alla diaz, viene ricordata da parte di molti di un poliziotto con divisa grigia che parla tedesco; alcuni di questi arrestati ricordano anche l'accento di tedesco meridionale... La visita a cui fa riferimento MN e' il triage, sicuramente. Il contesto, le risate dei poliziotti e la condotta di percosse non lasciano dubbio di sorta sulla natura offensiva delle parole usate. [...] Sulla presenza di Toccafondi abbiamo detto, e va anche detto che Toccafondi ha detto che il triage lo faceva lui, all'arrivo di quei detenuti e' l'unico uomo, circa il suo abbigliamento ha una maglietta blu. Identificazioni del medico in Toccafondi e' certa e sicuramente provata: presenza in fascia oraria compatibile; unico medico uomo presente; descrizioni corrispondenti; descrizioni abbigliamento corrispondenti; descrizione lingua parlata corrispondente. In base a tutti questi elementi riteniamo provata la penale responsabilita'.
[ pausa ]
A: capo 96, ingiuria e violenza privata in danno di WT per averla costretta a rimanere nuda e a girare su se stessa. "nella stanza non c'era quasi nulla, il medico e due agenti. mi dissero di spogliarmi, io non volevo ma mi hanno obbligato. il medico 50 anni, capelli scuri, viso tondo e robusto. Mi sono dovuta mettere a mezzo metro, mi ha fatto delle domande su diabete, fumo... mentre mi sono girata ha visto l'enorme ematoma sulla coscia destra, e credo che l'abbia segnato. Ho dovuto girarmi lentamente, ma una sola volta". Diario clinico e' firmato da Toccafondi e sappiamo della lingua. L'identificazione dell'imputato e' provato. [...] Ora abbiamo una condotta che e' stata indubbiamente percepita come particolarmente imbarazzante, in particoalre perche' e' dovuta restare nuda davanti a molti, tanto che fu costretta a spogliarsi. Abbiamo gia' visto i passi dell'esame di Toccafondi sulla necessita' di girare su se stessi dei pazienti e sulla necessita' di nudita'. [...] Peraltro e qui non si puo' non osservarlo alla domanda sul numero di giri su se stessa, WT ha risposto di aver dovuto girare una sola volta. Allora a questo punto riteniamo che questa precisazione non consenta di ritenere che questa imposizione sia stata dettata da fini di derisione e di umiliazione della p.o. anche perche' poteva essere necessitato dalla visita medica. E' in dubbio che la condotta dei medici e' stata caratterizzata da un atteggiamento di distacco se non di umiliazione; e' anche vero se anche il medico ha necessita' di vedere il corpo e' il medico che si avvicina e con espressioni garbate; pero' in questo caso a giudizio del pm prova di un particolare fine di scherno non vi e', quindi chiediamo assoluzione.
capo 100: ingiuria contro SD "dove vai concio cosi' che fai schifo". Viene arrestato ven 20 luglio, e tradotto alle 6.20 di sabato. Ha dichiarato: "il locale mi sembra ci fosse una scrivania con una guardia, e sualla dx un'altra con un infermemiere o un medico; tutta la roba era buttata a terra, ai piedi, poi c'era un dottore e un infermiere, aveva un camice bianco. Mi hanno chiesto di spogliarmi, hanno commentato ironicamente questioni fisiche tipo 'guarda come sei conciato, fai schifo'". La persona che ha pronunciato questa frase: "sembrava un uomo di media altezza, corporatura grossa, il naso e le guance molto rosse, come se avesse bevuto. mi pareva rasato, pelato, non i capelli lunghi." In udienza poi riconosce la persona nella foto nr 1 dell'album dei sanitari, Poggi Marco. Elementi a carico di toccafondi: l'imputato e' presente e in servizio, e' firmatario del diario clinico di SD e quindi presente; peraltro la descrizione che effettua SD in qualche modo richiama le sembianze dell'imputato, ed inoltre il testimone dichiara anche che la persona che lo aveva offeso faceva domande sullos tato di salute, che sembrerebbe ricondurla al medico. Se si confronta la foto riconsciuta e la foto nr 11 si vede che le foto presentano dei tratti similari, tanto che un altro testimone PB dichiarera' di aver confuso le due persone. Ci sono sicuramente elementi acarico di toccafondi, peraltro vi sono pero' anche degli elementi di dubbio. Innanzitutto il testimone ha riconosciuto un'altra persona. In secondo luogo parla di una persona con un camice, mentre ven e sab Toccafondi aveva la maglietta blu della pol pen, mentre aveva il camice domenica. Quindi la persona che profferisce queste espressioni ha il camice e Toccafondi non lo aveva. Era peraltro presenti in infermeria, ma non vi e' certezza che sia la persona che ha profferito la frase, ne' del luogo dove si trovava. [...] Quindi non resta altro che chiedere una assoluzione. E' inutile dire che la stessa incertezza riguarda la persona riconosciuta percui non vi e' richiesta alcuna di trasmissione degli atti.
capo 103: ingiuria in danno di JL per averla offesa con l'epiteto "bastardi". [...] JL ha presentato querela in cui aveva ricordato un episodio: "piu' tardi fui portata dinnanzi al medico, da una poliziotta bionda, non fui visitata, mi fecero fare tre flessioni, mi chiese che problemi avessi, quando ho detto che avevo fame mi ha urlato contro varie cose tra cui 'bastardi'". JL ha dichiarato in aula: "il dottore, queste due donne, mi ha dato ordini, mi ha fatto spogliare, era seduto. aveva i capelli brizzolati, un po' lunghi, brizzolati e lunghi. Dopo ho dovuto fare tre flessioni e mi ha chiesto se avessi un problema medico. io ho detto che avevo fame, e allora mi ha gridato contro e mi ha detto che siamo dei bastardi e che abbiamo distrutto genova". Devo dare atto di un altro particolare: JL ha dichiarato che ha una discreta conoscenza dell'italiano, anche se all'epoca non era cosi' buona. Mi ricordo che glielo chiesi io. Il pm chiede se la parola bastardi fosse stata pronunciata in italiano, e lei disse in italiano. Il diario clinico di JL e' firmato dall'imputato TOccafondi, che e' in infermeria quindi. Abbiamo detto che e' l'unico medico uomo presente. Secondo il pm c'e' una prova sicura dell'attribuibilita': firma del diario clinico, presenza fascia oraria in cui e' l'unico medico maschio presente, descrizione sembianze corrispondenti. Sulla base di questi elementi chiediamo l'affermazione della penale responsabilita'.
Capo 108: contestate ad Amenta lesioni in concorso con Incoronato Alfredo in danno di LGLA. L'episodio e' gia' stato esaminato dalla collega sulla posizione Incoronato. Sotto il profilo degli elementi in fatto lo vediamo rapidamente: gia' in querela c'erano i fatti [...] Sappiamo che sul pestaggio ha deposto anche Pratissoli: "ad un certo punto un agente e' venuto dentor con un ragazzone, [...] questo G. ero di fianco... il dr. amenta era seduto, ho visto questo agente che si e' infilato i guanti, [...] gli ha dato un pugno e il ragazzo si e' appoggiato al tavolo. io ho chiesto lumi ad amenta che ha detto che aveva offeso qualcuno di grosso. Si e' rialzato, e si e' messo sul lettino e lo continuavano a colpire. [...] Non c'era Poggi e gli ho detto 'oh marco ma dove siamo capitati?'". C'e' tutta la parte che riguarda l'identificazione dell'agente che colpisce in Incoronato, gia' trattata dalla collega. [...] Secondo l'ufficio del pm l'istruttoria forma prova della penale responsabilita' tanto di Incoronato che di Amenta. Le due testimonianze sono logiche, verosimili e coerenti. [...] [ripercorre la situazione] [...] C'e' riscontro del certificato medico del centro clinico di Saragozza che certifica la frattura della costola. Circa il nesso, lo stesso LGLA ricorda il primo pugno e quindi e' lo stesso che ci indica il nesso causale. [...] Abbiamo detto sugli elementi dell'attribuibilita' della condotta a Incoronato e non vi torniamo, abbiamo anche detto che Moraschi non era presente, e che lo stesso Moraschi ha ricordato come non fossero sempre presenti insieme alle perquisizioni. [...] Abbiamo gia' detto della discrepanza tra le dichiarazioni di Pratissoli in aula e durante l'audizione al DAP. [...] Non voglio dilungarmi oltre. [...] Vorrei aggiungere qualcosa sulla posizione di Amenta: e' sicuramente presente, e' in servizio ven dalle 20 fino alle 8 di sab mattina, proprio nella fascia oraria in cui transita in infermeria LGLA; dal prospetto risulta in servizio proprio con Poggi e Pratissoli; inoltre e' firmatario del diario clinico di LGLA, quindi evidentemente presente. Inutile dire che la condotta passiva del medico presente a un episodio di pestaggio lo qualifica in quanto l'assenza di qualsiasi intervento durante un pestaggio avvenuto in piu' riprese, [...] ne' per accertare le conseguenze del pestaggio e abbiamo gia' ricordato il codice di deontologia che dice che il medico non deve neppure presenziare a episodi di violenza contro detenuti. La condotta e' in evidente concorso morale, confermando negli agenti la sensazione di impunita' e che e' una delle cause del trattamento inumano e degradante. E che questo sia l'atteggiamento mentale di Amenta, ce lo spiega uno degli ultimi passaggi della deposizione di Pratissoli, che qualifica il comportamento come gravamente doloso, il medico e' d'accordo: "era stato chiamato a bologna a deporre davanti alla commissione DAP e che incrocia Amenta; sono andato a salutarlo [...] mi disse 'ma avete visto? avete messo in piedi un bel casino' 'ma come noi? il casino lo abbiamo fatto noi? c'eri anche tu quando lo spagnolo ti e' caduto sul tavolo!' 'non dire stronzate, io non ho visto niente'". Chiediamo la penale affermazioen della responsabilita'
capo 110, 111: ingiurie e percosse in concorso con non identificati agenti della polpen per avere insultato LF dicendo che non poteva guardare in faccia i medici perche' non era degno, nonche' per avergli dato uno schiaffo in testa dopo la visita. E' arrestato sabato e tradotto alle 00:45 di domenica. LF e' venuto a deporre: "sono uscito accompagnato dal poliziotto in divisa d1, al centro del corridoio c'era un agente con la divisa grigia, mi ha guardato e mi ha detto 'questo lo conosco, fa l'avvocato', mi ha dato un calcio, uno schiaffo e un pugno in petto, e poi mi ha buttato in infermeria. mi ha detto 'non ti azzardare a guardare in facci ail medico che non sei degno'. L'agente si assicurava che non potessi girarmi e continuava a dirmelo. c'era un infermiera e un medico, entrambi sulla scrivania, mi hanno fatto metteere al muro, c'era dentro l'infermeria l'agente. La donna e' rimasta seduta, mentre il medico uomo e' venuto verso di me. Mi ha tamponato e con credo dell'acqua distillata la ferita che avevo in testa. poi mi ha dato uno schiaffo sulla ferita, non molto forte, ma proprio li'. Poi mi hanno riportato nella cella". "Il 90% del tempo che ho passato in infermeria era faccia al muro, braccia alzate e gambe divaricate; mi ci costringeva l'agente 'non ti azzardare a guardare il medico, ti spezzo le gambe'; [...] il dottore era venuto anche vicino... era una persona sulla 40ina piu' alto di me, carnagione olivastra e capelli scuri, corti corti". Il diario clinico e' firmato da Amenta, necessariamente presente durante la visita LF. Sicuramente provata la responsabilita' penale: firma del diario, presenza del medico, descrizione fisica del medico, quali emergono dalla foto nr 9. Evidentemente nessun dubbio sul concorso morale anche nell'ingiuria. [...] Si chiede quinid la penale affermazione dell'imputato.
capo 120: contestazione a Zaccardi Marilena di ingiure in danno di VS per averle detto che puzzava come un cane. Viene arrestata alla diaz. [...] Nella sua querela: "prima di mandarci al carcere ci fecero una visita medica. mentre aspettavo usciva una dottoressa completamente infuriata, dicendo che puzzavamo come cani e non voleva piu' visitare nessuna di noi". VS in aula: "nella visita medica mi sono dovuta spogliare, c'erano sei persone, c'era il medico nella stanza, e altre persone." Precedentemente aveva spiegato di essere stata condota in una stanza dovea veva dovuto fermare dei fogli e di essere stata messa in attesa fuori dall'infermeria. Mentre era in attesa aveva visto uscire dalla sala degli arrestati, e poi: "era uscita una dr.ssa non mi ricordo se con il camice, ha gridato anche a me che puzzavamo come i cani". Abbiamo detto che sicuramente dal prospetto delle presenze l'imputata e' l'unico medico donna dopo mezzanotte di domencia. Sicuramente il diario clinico e' firmato dall'imputata. L'imputata non si e' sottoposta ad esame, ma aveva reso dichiarazioni in un interrogatorio, usabile contra se. Aveva respinto l'addebito, pero' aveva detto qualcosa di rilievo: "ricordo la visita VS, ricordo che in una occasione sbottai che c'erano cattivi odori nell'infermeria e feci aprire". La prova della penale responsabilita' e' formata: firma diario clinico, presenza in fascia oraria compatibile, testimonianza di VS. [...] Mi limito a dire che l'espressione era rivolta anche a lei ed era ben comprensibile. L'ufficio chiede l'affermazione della penal responsabilita' dell'imputata.
[richiesta pene]
A: (Petruzziello) prima di arrivare alle richieste qualche considerazione generale, sui criteri tecnici e sulle pene contestate. Con riferimento ai fatti non possiamo che ribadire l'estrema gravita' degli stessi: si sono verificati una pluralita' di comportamenti vessatori, perduranti in tutti i giorni e con pluralita' di comportamenti in danno della stessa persona durante la sua permanenza. COmportamenti pesantemente dolosi con la volonta' di vessare le persone presenti nel sito proprio per quello che rappresentavano e che avevano fatto. Non e' compito dei pm dare una lettura sociologica, noi ne abbiamo dato uan lettura giuridica interpretando le risultanze della istruttoria. Il processo ha provato che in quei giorni si e' verificata a bolzaneto una grave compromissione dei diritti fondamentali delle persone presente, e che i capi di quella struttura hanno permesso e consentito che cio' accadesse. Per noi e' particolarmente grave il concorso morale, l'atteggiamento di tolleranza e di mancato dissenso, perche' questo ha rafforzato le azioni dei diretti esecutori materiali che il senso di impunita' che cresceva mano a mano nei giorni. Abbiamo affrontato il tema della tortura e del comportamento inumano e degradante. Abbiamo visto che la tortura e' stata molto vicina a bolzaneto, si sono verificate una serie di sofferenze fisiche e morali continuate, dettate da due dei peggiori fini che la dottrina indica nei comportamenti disumani e degradanti, il fine di intimidazione e costrizione e quello di discriminazione. [...] La finalita' di discriminazione e la finalita' di costrizione e umiliazione e' stata particolarmente pregnante. E' stato un segnale bolzaneto, di come questi fatti si possano verificare anche in ordinamenti democratici. Non c'e' emergenza e non c'e' giustificazione: si era lontani dagli scontri di piazzi, non c'era necessita' di compierli, erano privati della liberta', e non hanno mai dato atto di resistenza o altro. Meritavano il rispetto dei diritti di una persona, anche detenuta. Sono passati oltre 200 testimoni che sono stati ristretti a bolzaneto, giovani, vecchi, uomini, donne, di ogni profesisone e di ogni tipo; tante sono le immagini di questo processo, c'e' solo l'imbarazzo della scelta, alcune eclatanti, los trappo della mano di AG, le umiliazioni, le insulti razzisti, il pestaggio dell'arto artificiali. Ci piace anche ricordare FF, un insegnante, un po' piu' maturo che ha rivendicato il suo diritto di avvisare i familiari e il rispetto della sua persona ed e' stato deriso; e D. che dalla cella continuava a rivendicare l'intervento di un giudice. [...]
Ribadiamo che a nostro avviso il processo ha provato un'estrema gravita' dei fatti che si sono verificati a bolzaneto, e in particolare perche' commessi da pubblici ufficiali e da ufficiali di PG che avevano il compito non solo di non compiere gli atti ma di evitare che accadessero. Riteniamo che gli imputati non siano meritevoli delle generiche per questo, anceh se incensurati, a parte un caso. L'elemento dell'incensuratezza a fronte della gravita' dei fatti e della loro reiterazione non puo' caratterizzare il compito. Anzi un pubblico ufficiale deve essere incensurato, e questo dato non puo' essere sufficiente a concedere le attenuanti. Allora facendo questa valutazione complessiva non possiamo che riportarci alla gravita e alla reiterazione dei reati commessi. Appare evidente un duplice tradimento: la violazione dei doveri del proprio ruolo ha tradito la dfiducia che viene riposta eni pubblici ufficiali, e ilk tradimento dell'onore del corpo di cui fanno parte e che era dato in dote a queste persone. Tantissime delle persone offese erano straniere, e gli imputati hanno rappresentato le istituzioni del nostro paese agli occhi di queste p.o. L'unica eccezione per le attenuanti e' quelal dei membri dell'ufficio matricola: sicuramente abbiamo la gravita' del titolo di reato, uno dei piu' gravi contestati, e non trascuriamo il fatto che per le perosne della diaz questo elemento e' stato un ulteriore disagio, ma e' anche vero ceh l'istruttoria dibattimentale ha provato che la volonta' era diversa dagli altri. Non ci sono stati episodi di violenza in matricola, e che il falso e' stato determinato dalla volotna' di velocizzare le operaizoni piu' che peraltro.
Per la graduazione delle pene: sono piu' gravi i reati commessi dai livelli apicali, erano le persone con gradi piu' alti, erano le persone che di piu' dovevano fare per far rispettare i diritti delle persone. Di questo si deve tenere conto. In ordine di gravita' vengono poi le pene chieste per le persone incaricate della vigilanza: con riferimento a costoro rileviamo che l'istruttoria ha rilevato che la situazione del sabato fu peggiore di quella del venerdi', senza dbbi, sia per il numero di persone che per il tipo di comportamenti, piu' gravi il sabato. [...] E cosi' nell'ambito del sabato sono piu' gravi per coloro che hanno operato nel secondo turno che non nella parte iniziale. Presentiamo richieste di pena piu' elevati per gli incaricati di vigilanza del secondo turno del sabato rispetto al rpimo turno dello stesso giorno, e cosi' per quanto riguarda il venerdi', piu' elevate per MAida rispetto a Valerio. In ordine decrescente avevamo individuato il livello intermedio: in questo caso stessa valutazione, piu'ì grave per gli appartenenti del contingente di Braini rispetto a Barucco, cosi' quelli di Maida rispetto a quelli di Valerio.
Esecutori materiali: abbiamo considerato i reati meno gravi, salvo alcuni, perche' sono episodi singoli e non protratti nel tempo. sicuramente gravi e dannosi, ma meno gravi perche' hanno inciso meno sul trattamento complessivo. Ovviamente ogni singolo caso e' diverso, e ci limitiamo a ricordare che un fatto grave e' quello di Incoronato [...] anche perche' nel contesto di una attivita' molto aggressiva, mentre per Cerasuolo e' stata considerato particolarmente grave l'abuso di ufficio. Di gravita' non comune per la gratuita' e la crudelta' delle condotta e' il fatto attribuito a Pigozzi, los trappo della mano di AG.
Con riferimento alle persone dell'area matricola chiediamo pene uguali per tutti, equiparando tutti allo stesso livello di gravita'
Con riferimento all'infermeria gli abusi dei medici li abbiamo considerato tanto gravi che quelli dei livelli apicali delle ffoo, questo perche' e' stato particolarmente forte la vessazione di dover subire determinati fatti in una infermeria. Riteniamo quindi che per i medici sarebbe stato piu' facile prendere le distanze e intervenire. Riteniamo che la disumanita' deliberata mostrata dai medici sia piu' grave di quella delle ffoo. Per toccafondi ancora piu' grave in quanto coordinatore.
Con riferimento alla continuazione: si e' ritenuto sussistente per tutti i reati attribuiti a ciascun imputato, alla luce della continuita' dei comportaenti nei giorni e nei luoghi. Abbiamo seguito il criterio indicato dalla cassazione che nella scelta del reato piu' grave si possa scegliere il reato piu' grave in concreto, quindi come reato per la pena base abbiamo sempre scelto 323 e 608 cp. Quando erano contestati entrambi abbiamo ritenuto di applicare un aumenot per la continuazione molto consistente proprio perche' era fondante del comportamento generale. (9 mesi) Con riferimento al trattamento vessatorio complessivo abbiamo applicato la continuazione per gugliotta piu' consistente (1 anno e 8 mesi) rispetto agli altri. Per il resto abbiamo seguito criteri uniformi:mesi 2 e gg 15 per violenza privata, 1 mese per le lesioni e percosse, 20 gg per ingiuria, 25 gg per minaccia).
Per l'infermeria abbiamo calcolato come base l'abuso, tranne per Sciandra.
Con riferimento ai benefici: nonostante cio' che abbiamo detto l'ufficio ritiene che per gli imputati per cui la pena e' inferiore ai due anni possa essere fatta una prognosi di non recidivita'. Questo perche' ci riportiamo alla peculiarita' dei fatti storici di questo processo: si sono create condizioni oggettive che sono per fortuna difficilmente ripetibili [...]
Perugini Alessandro: capo 1-2, continuazione, anni 3 e mesi 6. pena accessoria di interdizione temporanea di pubblici uffici per anni 5. assoluzione per capi 3-4-5
Poggi Anna: capi 6-7, continuazione, anni 3 e mesi 6. pena accessoria di interdizione temporanea di pubblici uffici per anni 5.
Doria Oronzo: capi 12-13, continuazione, anni 3 e mesi 6. pena accessoria di interdizione temporanea di pubblici uffici per anni 5.
Cimino Ernesto: capi 14-15, continuazione, anni 3 e mesi 6. pena accessoria di interdizione temporanea di pubblici uffici per anni 5.
Pelliccia Bruno: capi 16-17, continuazione, anni 3 e mesi 6. pena accessoria di interdizione temporanea di pubblici uffici per anni 5.
Gugliotta Antonio Biagio: capi 18-19-20-21-22-23-24-25, continuazione, anni 5 mesi 8 giorni 5. pena accessoria di interdizione perpetua dai pubblici uffici, e interdizione legale durante espiazione della pena
Valerio Franco: capo 26, anni 1 e mesi 3, condizionale.
Maida Daniela: capi 27-28, continuazione, anni 2 mesi 6.
Braini Giammarco: capi 29-30, continuazione, anni 2 mesi 9.
Barrucco Piermatteo: capi 31-32, continuazione, anni 2 mesi 6.
Tarascio Aldo: capo 33, mesi 9, condizionale.
Talu Antonello: capo 34, mesi 9, condizionale.
Arecco Matilde: capo 35, anni 1, condizionale.
Parisi Natale: capo 36, anni 1, condizionale.
Turco Mario: capo 37, anni 1, condizionale.
Ubaldi Paolo: capo 38, anni 1, condizionale.
Piscitelli Maurizio: capo 39, anni 1, condizionale.
Multineddu Antonio Gravino: capo 40, anni 1, condizionale.
Russo Giovanni: capo 41, anni 1, condizionale.
FUrcas Corrado: capo 42, anni 1, condizionale.
Serroni Giuseppe: capo 43, anni 1 mesi 3, condizionale.
Foniciello Mario: capo 44, anni 1 mesi 3, condizionale.
Avoledo Reinhard: capo 45, anni 1 mesi 3, condizionale.
Pintus Giovanni: capo 46, anni 1 mesi 3, condizionale.
Romeo Pietro: capo 47, anni 1 mesi 3, condizionale.
Mura Ignazio: capo 48, anni 1 mesi 3, condizionale.
Mancini Diana: capo 50, mesi 6, condizionale.
Salomone Massimo: capi 51, mesi 7, condizionale. assoluzione per capi 52-53.
Gaetano Antonello: capi 54-55-56, continuazione, anni 1 mesi 4, condizionale.
Pigozzi Massimo Luigi: capo 57, anni 3 mesi 11, pena accessoria di interdizione temporanea di pubblici uffici per anni 5.
Amadei Barbara: capi 59-60-61, continuazione, mesi 10 giorni 20, condizionale. assoluzione per capo 62
Cerasuolo Daniela: capi 64, mesi 8, condizionale. assoluzione per capo 65.
Incoronato Alfredo: capo 66, anni 1, condizionale.
Patrizi Giuliano: capo 68, mesi 7, condizionale.
Fornasiere Giuseppe: assoluzione per capo 69.
Tolomeo Francesco Paolo Baldassarre: capo 70, attenuanti prevalenti, mesi 9, condizionale.
Nurchis Egidio: capi 71-72-73-74-75, continuazione, attenuanti prevalenti, mesi 9, condizionale.
Mulas Marcello: capi 76-77, continuazione, attenuanti prevalenti, mesi 9, condizionale.
Amoroso Giovanni: capi 79-80-81, continuazione, attenuanti prevalenti, mesi 9, condizionale.
Sabia Colucci Michele: capi 82-83, continuazione, attenuanti prevalenti, mesi 9, condizionale.
Toccafondi Giacomo Vincenzo: capi 84(e 87)-85-86-90-91-92-93-95-97-98-103, continuazione, anni 3 mesi 6 giorni 25. pena accessoria interdizione temporanea dai pubblici uffici per anni 5. assoluzione per 88-89-94-96-99-100.
Amenta Aldo: capi 104-105-106-108-110-111, continuazione, anni 2 mesi 8 giorni 15. assoluzione per capi 107-109.
Mazzoleni Adriana: capo 112, anni 2 mesi 3.
Sciandra Sonia: capi 113-114-115-116, continuazione, anni 2 mesi 8 giorni 25. assoluzione per capi 117-118.
Zaccardi Marilena: capi 119-120, continuazione, anni 2 mesi 3 giorni 20.
Un'ultima considerazione: tutti i reati sono stati commessi prima del maggio 2006 e rientrano nell'ambito di applicazione dell'indulto. Le pene inflitte dovranno essere condonate fino ai 3 anni. Riconfermiamo le richieste di trasmissione atti ai sensi del 372 cp (falsa testimonianza). Grazie
[ parti civili ]
C: (Bigliazzi) comincio anche io molto brevemente imitando indegnamente i ringraziamenti del dr. Molisani, felicitandomi dell'arrivo alla conclusione di primo grado di questo processo, e anche con i colleghi della difesa con i quali il rapporto e' sempre stato leale e mai sopra le righe.
Do alcuni numeri di questo processo: citati da pm e parti civili 209 testi, di cui 188 fermati e 21 arrestati. Di queste parti offese quante erano gia' archiviate o assolte e' un dato importante sulla credibilita'... e' chiaro che avrebbero potuto anche essere tutti condannati e cmq dare la loro versione dei fatti... siamo di fronti a p.o. che erano li' e a giustizia accertata non avevano commesso alcun reato: i 71 della diaz tutti archiviati, dei 177 degli altri giorni solo 38 sono da processare, gli altri sono archiviati o non processati. Quindi la questione del pregiudizio nei confronti delle ffoo non e' realistica.
Voglio analizzare alcuni testi p.o. citate dagli imputati, in particolare dall'avvocato Orefice: ne sono stati sentiti 17. Testimonianze particolarmente significative, perche' il tentativo era evidentemente quello di fare emergere delle contraddizioni da testimoni che non avevano avuto contatti con alcun avvocato e con altri testi. L'idea era quello di cercare di rompere il meccanismo di credibilita', legittimo, ma e' successo il contrario, dato che proprio questi testi hanno riscontrato i testimoni gia' venuti in aula. [...] 7 di questi erano passati da Bolzaneto venerdi' mattina, raccontando che non gli era successo nulla. A maggior riprova che le p.o. se non e' successo nulla, non si inventano circostanze. [...] [ continua ad analizzare di come quello che avviene da venerdi' pomeriggio in poi si va aggravando, con testimonianze che riscontrano non solo il clima ma episodi specifici ]
[...]
Tutti i testi citati dagli imputati hanno riscontrato le situazioni. Poi ci sono altri tre testi particolari, completamente disomogenei dal punto di vista politico e culturale. C. e' quello che hanno preso lungo la strada, che diceva "sono anche di forza italia", e mentre stava andando a lavorare e' finito a bolzaneto per sbaglio. Diceva: tutto quello che mi facevano dire facevo, stavo li', dicevo quello che mi chiedevano di dire, cercavo di non farmi notare. Era terrorizzato, tanto di aver raccontato di aver vomitato bile: anche questo riscontrato da altre testimonianze. [...] Ugualemente BM, anche lui era venuto a cercare una amica della fidanzata, politicamente sta proprio altrove, tanto che qualcuno l'ha riconosciuto che diceva "quando allo stadio inneggiamo al duce ci denunciate, e qui mi obbligate a farlo?"... anche lui ha raccontato i meccanismi noti... Poi S., giornalista della gazzetta della venaria, un giornale minimo ma di destra, che racconta la situazione analoga a quelle raccontate da altri: crisi di pianto, violenze, e ci racconta che ancora adesso soffre di agitazione in certe situazioni. Anche lui riscontra la situazione di terrore, senza vizio "ideologico". Queste tre persone al di fuori del punto di vista ideologico, rischiano di aver sofferto anche di piu' della situazione. [...]
Ancora due parole sulla credibilita': faccio riferimento agli episodi relativi all'infermiere Poggi raccontati da SA e PG, che raccontano di aver conosciuto l'infermiere in dibattiti pubblici. Anche qui c'e' la totale buona fede delle p.o., dato che SA racconta che il capo di imputazione per Toccafondi era un episodio da attribuire a Poggi, senza timore. Ugualmente PG con sincerita' quando aveva riconosciuto in fotografia per l'episodio di derisione che aveva subito tra la foto di Toccafondi e Poggi, ha detto anche di averlo visto a un dibattito ma a bolzaneto non l'avevo mai visto... [...]
[...]
Faccio un piccolo viaggio di un detenuto a Bolzaneto, breve ma intenso. La cosa clamorosa e singificativa e' il fatto che la situazione di violenza era generalizzata e diffusa in tutti i luoghi. Si entrava e c'era il comitato di accoglienza, appena entrati. Poi si entrava e nel corridoio e sappiamo cosa sono i passaggi nel corridoio. Poi le celle: posizione di stazionamento, insulti, sputi, percosse. Poi gli accompagnamenti ai bagni. Poi gli uffici: la matricola, la trattazione atti, e via dicendo. Poi l'infermeria: non ne parliamo neanche, di una gravita' sconvolgente. Mi permetto di escludere la polizia scientifica dai cattivi: guarda caso in quel palazzo non e' successo nulla. [...] Mi chiedo: dove stavano gli imputati? Dove stavano? Perche' fisicamente tutti ci dicono che non c'erano, che non sapevano, che se c'erano dormivano. Perugini e Poggi stavano nell'ufficio trattazione atti, un ufficio i cui sono avvenuti atti di violenza, e guarda caso loro non ci sono mai. Poi c'e' la finsestra che da sul cortile, ma non hanno visto niente. Sono stati nei corridoi e non hanno visto nulla. [...] Non parlo neppure di GUgliotta che era in mezzo nel corridoio e partecipava attivamente. Cimino e Pelliccia, non davano botte, ma stavano nella stanzetta a guardare la televisione, poi uscivano e facevano l'accompagnaemnto. Erano nella stanza li' in mezzo e non sentivano nulla a parte la televisione. Quelli della vigilanza erano li'. Doria praticamente stava sempre allo spaccio, e non da solo, anche i cc mandavano solo la truppa avanti. [...] Io una battuta la voglio fare: Doria interviene solo su Agati, la domenica mattina, proprio quando si rompe l'orologio di TM che ha una gamba artificiale e viene picchiato. Qualcuno ci ha detto che "a quello che stava facendo quella roba li'" di lasciare perdere che ti crea dei guai: non e' che uno e' intervenuto per far smettere le violenze, ma perche' c'era un episodio particolarmente grave. [...] Guarda caso poi viene mandato in ospedale dove ci sono gli arrestati della diaz... che caso, no? [...]
Concludo pero' con un piccolo pezzo che voglio leggere perche' e' una cosa che moralmente mi ha toccato. Abbiamo visto tanti episodi di violenza, ma ce n'e' uno meno fisicamente grave, ma dal punto di vista della perosna che l'hanno commesso e' molto piu' grave. A. e' quel ragazzo nano di napoli: "e' 45 minuti che dovevo andare in bagno, allora mi sono fatto coraggio, ho detto di avere un attacco di diarrea"; mentre lo accompagnano: "il poliziotto mi ha preso mi ha fatto mettere le mani sulla testa, mi teneva la mano sulla testa [...] al ritorno mi hanno rimesso con le mani sulla testa, le mani del poliziotto sopra la mia, e sempre tipo joystick mi hanno accompagnato".... Questa immagine e' rivoltante... [...]
[...]
C: (Rocca) [missing]
C: (Guiglia) [missing]
C: (Novaro) [missing]