TRASCRIZIONE SOMMARIA – PROCESSO BOLZANETO - V UDIENZA DIFESE - DIFESA CIMINO, PELLICCIA
[ P=Tribunale, A=Accusa, D=Difesa, C=Parti Civili, R=Teste ]
P: [procede all'appello]
D: (Orefice) [...] [ continua con la lettura dei fatti che vede tutti i presenti a bolzaneto in posizione apicali innocenti perche' le posizioni, le vessazioni non sono in se' fuori legge o fuori luogo, e cmq gli apicali non potevano capire che erano in corso abusi ]
Situazione analoga a quella del sovr. giannini e' quella del sovr. zanotto, benetti, tripisciano, incaricati dell'ufficio trattazione atti, presenti ininterrottamente nel sito, come dicono loro stessi, sono ufficiali di PG, ma non viene loro contestato nulla. Vanno nelle celle a prelevare i detenuti, addirittura ce li portano, ma sicuramente e' capitato a questi di stare nel sito di piu' dei miei assistiti. Raschella', altro teste importante nel quadro generale di questo processo: non e' ufficiale di pg, ma e' agente di pg. Va nei corridoi almeno dodici volte, perche' tratta i suoi arrestati che sono 5 o 6. Ce lo dice lui. Raschella' pure non vede nulla di illecito o di rilevante, ma cio' che e' piu' importante, ci dice che ha fatto gli accompagnamenti in bagno, e lui dice di lasciare sempre la porta aperta, per controllare "che non facciano quello che non devono". Tengono la porta aperta per motivi di sicurezza, mentre oggi questa pratica viene incluso nel novero dei comportamenti vessatori. Ma se e' cosi' allora Raschella' dovrebbe essere imputato e non testimone. Io non ritengo che sia cosi', ma voglio solo mettere in luce contraddizioni nella ricostruzione dell'accusa. [...]
Veniamo a Guiso Paolo, vicequestore addetto all'OP che rimane a bolzaneto tutta la notte di venerdi', nel piazzale: la rilevanza sull'inesistenza del comitato d'accoglienza e' evidente. Non si puo' pensare che sia successo qualcosa in presenza del vice questore, o se e' successo doveva stare qua anche lui come imputato. I principi del pm vanno applicati a tutti o a nessuno. Poi abbiamo la dr.ssa Truppo, che assume particolare importanza per la notte della domenica: e' il funzioanrio piu' alto in grado per la traduzione della diaz, e' presente a bolzaneto, al di la' delle responsabilita' del sito e al momento della traduzione e' lei la responsabile del gruppo di arrestati che porta, sta li' fino alle 2 di notte, vede gli arrestati che porta lei in piedi al muro nella posizione descritta, e non e' imputata... perche' quella posizione e' lecita... l'episodio piu' brutto della notte, quella del cappellino e di HMT, lei e' la responsabile e non viene imputata. Non e' un problema di 6-8 ore, e' un problema di chi e' li' per vedere: o ci sta o non ci sta.
Di Badolati, Mercadante, ecc ne abbiamo gia' parlato. Ritenevo invece importante sottolineare un passaggio dell'isp. mercadanti: lui stava in turno dalle 19 alel 24. Una volta che tutti gli arrestati sono consegnati alla pol pen, Mercadante consegna il sito alla pol pen. A chi lo consegna? A un ispettore: "i nomi non me li ricordo pero' era un collega, un ispettore o un sovrintendente". Il sito, dobbiamo anticipare la funzione della gerarchia, l'isp. Mercadanti da la prova che c'erano altre persone che avevano funzioni direzionali all'interno del sito, e non cerca infatti i capitani del disciolto corpo, ma un ispettore. Particolare interessante: ha consentito di fumare, e ribadisce anche lui il concetto che la porta in bagno e' consigliabile lasciarla aperta per tenere sott'occhio le persone. E aggiungero' che conferma la divisione netta tra le funzoini della ps e della pol pen nel sito, e quindi la rilevanza che le ultime celle erano di esclusiva competenza della ps e la pol pen non poteva proprio metterci piede. Questo era solo per accennare a una prospettazione successiva.
Veniamo alla testimonianza dell'isp. capo Mongello Bartolomeo: e' il responsabile della mensa di Bolzaneto. E' rilevante non tanto per evidenziare che ha distribuito 2500 pasti contro gli ordinari 250, e che nessuno dei suoi superiori gli aveva detto che in quei giorni doveva pensare anche agli arrestati, ma quello che rileva e' la descrizione che fa della distribuzione dei panini. Quando la domenica sera viene interessato da Mercadanti della necessita' di dare del cibo alle persone presenti, e distribuisce i panini, ci dice con molta serenita' che erano panini con il prosciutto e che ai vegetariani non si poteva dare altro. E lui ci dice che scherza con gli arrestati dicendo "ma cosa sei musulmana?". Lo racconta con una serenita' notevole come una situazione in cui si puo' permettere di scherzare, non certo come ingiuria o disinteresse. E contrasta notevolmente come e' stata raccontata dalle persone offese. Io ricordo insieme a questa battuta la stessa descrizione data da SK: questi ci dice che l'isp. che distribuiva il panino se ne fregava del fatto che fossimo vegetariani. Lo stesso episodio raccontato da un lato e' raccontato dall'altro lato in modo piu' negativo. Questo ha un'importanza per rientrare nella situazione generale. Dicevamo poi dell'isp. Scibilia che ci dice che alla scuola di polizia insegnano a tenere i detenuti in piedi... [...] Ultimo riferimeno alle ffoo della ps, mentre Sabella e qui ci passiamo velocemente mentre sara' determinante la sua posizione piu' avanti, ci dice dell'episodio del piercing. In questo processo all'inizio una delle violenze che fu piu' mediatizzata fu lo strappo del piercing a un arrestato. Questa ipotesi e' stata cavalcata in fase di indagine, e anche Poggi cerca di cavalcarla, dicendo che non l'ha visto ma che si sarebbe reso conto perche' Pratissoli faceva una smorfia. Pratissoli non conferma questa ipotesi. Se e' stato strappato il piercing in maniera violenta e' stato chiesto a molteplici persone e nessuna ha raccontato di uno strappo. Togliere il piercing e' difficile, a volte non ci si riesce, ma nessuno ha raccontato dell'episodio violento. L'unico episodio violento ce lo racconta Sabella: "a Bolzaneto non ha visto nessun atto di violenza, l'unica volta che ho sentito gridare e' stato a Forte San Giuliano, in infermieria, ma c'era il comandante che stava procedendo a togliere un piercing enorme a un arrestato in evidente stato di ubriachezza". Quello che conta e' che l'episodio del piercing e' successo a San Giuliano e non a Bolzaneto, come si e' voluto fare credere. Tanto che Sabella ci dice che dopo le prime notizie su Bolzaneto Sabella si senti' in obbligo di intervenire smentendo tutto, e siccome nessuno lo diceva lui e' voluto intervenire pubblicamente per dirlo. Vedremo che il dr. Sabella la cui archiviazione e' condivisibilissima, ha un quadro completo del sito tranquillo, di un agente che si smalta le unghie in matricola, e che riceve i complimenti per il comportamento della pol pen. Questo quadro generale sulla situaizone vissuta a bolzaneto e come e' stata vista da chi occasionalmente vi accedeva non puo' non assumere rilievo nella valutazione del tribunale.
Ma ancora alcune importanti testimonianze le abbiamo dai cc. La procura ne ha chiesto la trasmissione degli atti per falsa testimonianza, io non capisco perche' per loro si' e per altri no, ma tant'e'. Ma cosa ci dicono i cc? Sono tutti cc ausiliari, il tribunale ne avra' conferma, dato che sono tutti civili, ed erano ausiliari non so se in ferma breve o in servizio militare, ma sono tutti civili e non possono avere uno spirito di corpo che possa averli indotti a non dire la verita'. E' importante quesot, come il fatto che siano ausiliari: dicono che stavano un po' seduti e un po' in piedi, che davano ogni tanto l'acqua. Descrivono la condotta del c.d. carabiniere buono. La procura ha interesse a dire che c'e' un solo carabiniere buono, ma noi non abbiamo dati processuali per dire che questo sia uno solo. [...] Gli episodi del cc buono sono da estendere a piu' cc. Anche perche' questi ragazzi giovani, con molta sincerita', lo dicono che li vedevano in piedi e li facevano stare seduti, dicono che hanno avuto le disposizioni dai superiori di tenerli in modo tale che non potessero picchiarsi fra di loro... questa e' la frase di uno di loro ed e' il concetto comune. questo quadro generale vediamo alcuni passaggi che ritengo importanti: Multas maresciallo aiutante non e' cc di leva, ma ci dice che ha visto una ragazza straniera incinta; l'attivita' non ha chiarito se e' vero o non e' vero; questo accertamento forse meritava un approfondito esame, perche' laddove ci fosse stata e laddove c'era una donna incinta, non puo' aver subito quanto descritto il sabato [per principio, ovviamente, ndr]. [...] Un cc di leva da una descrizione di quanto avviene a bolzaneto, delle stesse pratiche, e' chiamato in giudizio per falsa testimonianza, ma non per i fatti di bolzaneto: tenere la porta aperta in bagno e' una misura di sicurezza che viene insegnata agli ausiliari. Il tribunale dovra' dire se si puo' o non si puo' fare qualcosa, e tutti noi non possiamo serenamente dire con tranquillita' quali sono i limiti della sicurezza e quali no. CHi e' esperto sul campo insegna alle nostre ffoo questi concetti. Questo e' ripetuto anche da Mattana, altro ausiliario, dove e' curiosa la risposta che da alla domanda su se sia successo qualcosa: "a me personalmente no"... E' sintomatico della paura che avevano questi ragazzi di vigilare. Ragazzi che si trova di fronte ai temuti black bloc, si preoccupa della sua incolumita'. Anche il cc Mattana da' lo stesso quadro, in piedi, accompagnamenti, porta del bagno. E' la dimostrazione che non e' un fatto vessatorio, o occasionale, ma le normali norme di sicurezza. Vediamo poi Serra, che da qualche dato in piu', e che contrasta con il quadro pesante del sabato, ricorda che vi e' una situazione piu' serena, tanto serena che lui stava sull'uscio della cella a parlare con un prof di xxxxx. E' irrilevante chi sia, ma e' importante il particolare. Nessuno dei tre professori ci ha detto che stavano serenamente a parlare con gli agenti sull'uscio, ma il particolare che il cc Serra ricorda a distanza di sei anni non puo' che confermare la validita' della sua deposizione. [complimenti per le ventose, ndr]. [...] E infine per concludere questo veloce passaggio sulle deposizioni, Irastu Gianni, ausiliario all'epoca, civile ora, che risponde rispetto alla posizione delle braccia: "le mani dietro... [...] certo dietro la schiena da arrestati sempre.".
Tutte queste deposizioni, nella memoria le troverete tutte, per esteso, dimostrano la validita' del discorso che ho iniziato la precedente udienza e che mi appresto a concludere, cioe' che quanto potevano vedere nelle rare occasioni in cui i capitani entravano nel sito non e' altro che quanto hanno imparato anni fa: norme di sicurezza, chiamiamole di rigore, ma ordinarie, che non implicano l'attivazione dell'ufficiale giudiziarie. Io dimostrero' che non erano superiori gerarchici, e che non avevano funzioni nel sito, e che l'unica cosa vera era che erano ufficiali di PG, ma i loro doveri scattano quando si ha contezza della commissione di un reato. Quello che hanno visto, e' stato visto da tutti gli ufficiali di PG transitati da Bolzaneto, nessuno e' intervenuto, e questo che non sarebbe un esimente, ma solo un dato di fatto che dovrebbe avere 700 imputati sto processo, ma e' la prova che quello che vedevano non e' reato, ma quello che viene insegnato alla scuola di polizia. Non si puo' darne una valutazione diversa.
Con questo chiudo la ricostruzione dei fatti, aggiungendo alcune cose rispetto all'altra udienza, e passo a quello che e' l'aspetto che alimenta il rammarico di questo difensore, cioe' non aver individuato i responsabili, aver usato due pesi e due misure per valutare le responsabilita' delle persone a bolzaneto, e questa parte del mio intervento mira a dimostrare che i miei assistiti sono dei capri espiatori. E' il cap. 3.
Ribadisco, l'ho gia' detto ma lo ribadisco, l'esame di queste posizioni che vi anticipo non e' la posizione di Sabella, ma la posizione di personaggi che hanno ricoperto ruoli superiori a quelli di sabella, non e' un atto di denuncia contro quesit, ma solo dimostrare tre elementi importanti che poi si riassumonon nel discorso dei capri espiatori: gli vengono contestate le responsabilita' di altri, le carenze organizzative, gli erorri in fase preparatoria, attivita' in cui non hanno partecipato in nessun modo, tutti errori determinanti che non sono pero 'addebitabili a loro; la procura poi non ha valutato le posizioni delle persone coinvolte in senso lato con lo stesso parametro, da cui nascono discriminazioni che non nascono da motivi personali, ma sono la dimostrazione dell'infondatezza del teorema accusatorio. Il vestito brutto viene fatto indossare dai capitani cimino e pelliccia, e non viene fatto indossare ad altri imputati con cui si e' piu' garantisti. Terzo punto: dimostrare quanto ho gia' detto che tutto il procedimento, la fase di indagine, che poi chiaramente condiziona il dibattimento, non e' stato mirato all'accertamento della verita', alla corretta ricostruzione delle singole responsabilita', ma a cercare di soddisfare la richiesta di un processo celere, dove l'individuazione delle effettive responsablita' e' stato un interesse marginale. Il mondo intero ci guardava, e serviva un processo. A chi? Non e' importante, cosi' ci troviamo Cimino e Pelliccia, assolutamente estranei ai fatti che si trovano a rispondere di fatti commessi da altri. Questo e' il mio obiettivo in questo capitolo.
Partiamo dai dati certi: il primo e' che i responsabili dell'organizzazione sono il dr. salvo, il dr. crea, il dr. calesini, vice questore, capo di gabinetto e facente funzione di questore. Parliamo dei responsabili dell'organizzazione di tutto il vertice, anche di bolzaneto, istituzionalemente superiori anche al dr. sabella. Il coordinatore della pol pne e' il questore di genova. Questi vertici hanno onestamente ammesso i loro errori, non si sono nascosti, e hanno ammesso di non aver previsto al vigilanza, hannno ammesso di essersi concentrati sui problemi connessi alla sicurezza in citta', il loro obiettivo era frenare e assicurare lo svolgimento del vertice, e non hanno minimamente esaminato il problema arrestato e gestione degli arrestati. Secondo elemento certo e' che la scelta della caserma di Bolzaneto come sito detentivo provvisorio e la sua successiva preparazione e' stata materia non trattata dai miei assistiti, ne' dal DAP, ma dai soggetti indicati come la questura, la prefettura e i vertici di questo tribunale. Da questi due dati oggettivi si puo' affermare anche qui con la convinzione che siano dati oggettivi non smentibili altre due conclusioni, conseguenti: scegliere la caserma del reparto mobile, e sappiamo tutti a cosa serve il reparto mobile, a fermare scontri e manifestazioni e tutti quei contesti in cui si teme lo scontro di piazza, sicuramente il reparto meno idoneo a custodire e vigilare gli arrestati, un reparto con piu' difficolta' psicologiche e anche connaturate al ruolo che hanno a staccare una volta che staccano dalla piazza anche dal loro ruolo, dopo ore di guerriglia... E' logico... chi organizzava doveva valutare questa cosa, e invece scelgono come sito la sede del reparto mobile. E' un'ulteriore dimostrazione della mancanza di interessi da parte di chi ha organizzato bolzaneto nei confronti degli arrestati. Del fatto che il reparto mobile non sia adatto alla vigilanza non lo dico io o Cipriani, ma anche il buon Badolato che ci dice che nel momento in cui gli viene ordinato domenica di fare la vigilanza interna e non servizio in strada non lo accetta con piacere, proprio perche' non e' quello a cui sono predisposti, non e' l'attivita' che vogliono fare. L'altro evidente errore organizzativo e' la divisione dei luoghi, ulteriore dimostrazione della miopia dell'organizzazione. [...] Tanto per dirne una, tutti gli illeciti che sono connessi al passaggio all'esterno di personale non sarebbero avvenuti se le celle fossero state poste nell'altro padiglione. Non c'erano gli spazi adeguati e non si sono calcolati i tempi. I numeri erano diversi: quando vedrete la deposizione del dr. Mancuso i servizi di sicurezza indicavano un flusso numeroso e vennero previsti 1000 arrestati, la prima previsione fu questa, poi scesa a 500, nei conti successivi. Chi organizzava il sito nelle fasi preparatorie doveva valutare che sarebbero arrivati un numero di arrestati tra 1000 e 500, e doveva predisporre i luoghi di conseguenza. Per fortuna ce ne sono stati solo 350 a bolzaneto e 50 a san giuliano, per fortuna! Come dicevo l'altra volta l'organizzazione e' stata carente a 360 gradi, su arrestati e detenuti. Non e' un problema di vigilanza, ma e' un problema di vigilanza e controllo: non si tratta solo di guardarli, ma di provvedere alle loro necessita'. Chi ha istituito il sito non ha messo panche, sedie, non ha provveduto alle finestre... Che dovevano fare i capitani? Chiamare una ditta di catering? Chiamare il fabbro mentre le celle erano piene. NOn potevano fare nulla. La situaizone catastrofica deriva dalle carenze organizzative. E non e' una affermazione mia, e' provato dagli atti. Torno a dire, ho una certa difficolta' nell'esporre questa fase, per necessita' di ordine logico, piu' che altro. Forse dovevo affrontare per primo la posizione dei capitani, ma forse no. Quello che chiedo e' che si tenga presente la loro mancanza di funzioni dentro al sito, e quindi cio' nonostante vengono contestate a loro le carenze, e cio' nonostante sono stato costretto ad affrontare anche questi aspetti non per scrupolo difensivo, ma per il teorema accusatorio che e' assolutamente privo di fondamento e quindi mi obbliga ad afforntare queste cose che mi sarei evitato. [...] Quest'esame mi ha portato ad approfondire questo aseptto e dal dibattimento e' emerso questo, che le carenze organizzative sono la causa di quanto successo a bolzaneto. La procura ha detto che ci sono delle carenze, pero' le difese degli imputati non le possono usare come alibi. Ma la procura non ci ha spiegato quali erano le attivita' concrete che si potevano mettere in pratica, e non hanno evidenziato che quanto e' successo a bolzaneto e' successo a san giuliano. QUesto e' il punto, ed e' uno dei punti fondamentali dell'infondatezza dell'accusa mossa. Quello che e' successo a Bolzaneto e' successo a San Giuliano: lo dicono i testi qualificati, il cap. coletta, il cap. zito, il commissario colazzo, l'isp. ????, Sabella, noi abbiamo la prova che quello che e' successo a Bolzaneot e' successo a San Giuliano. La sintesi di queste deposizioni cosa ci dicono? Che a San Giuliano gli arrestati stavano in piedi, perche' la cella conteneva due persone, e stavano in corridoio, e certamente non a loro agio, ma in condizioni di rigore. O divessazione come dice il pm. Perche' non si puo' pensare che stessero nel corridoio liberi di muoversi. I detenuti di San Giuliano hanno avuto cibo? No. Ce lo dice COlazzo, il responsabile del sito, dice che non era previsot, ma poi si salva in corner dall'auto accusa dicendo che nelle fasce orarie in cui c'ernao persone non era necesasrio. I tempi di permanenza non sono stati piu' brevi, e Colazzo ce li conferma, come il quadro generale stesso, che ci dice che una volta chiuso san giuliano si decide di spostare il personale a bolzaneto, la domenica. Gli arrestati solo del venerdi' sono 27, e per trattare 27 detenuti hanno bisogno del sabato, non sappiamo se hanno finito sabato mattina, come a bolzaneot che nella stessa fascia oraria ne gestisce 38, nonostante potesse usare i mezzi piccoli. Quindi quello che si e' vissuto e che e' stato descritto di bolzaneto e' stato descritto anche a san giuliano. Qual e' l'importanza di questo dato provato, qual e' la conseguenza necessaria per questo processo? Sono due: la prima e' che quanto successo a bolzaneto non e' frutto o causa di una volonta' diffusa dei presenti, e che quindi chi con condotte attive chi con condotte omissive ha consentito, ma quello che e' successo sono episodi singoli seppur reiterati o molteplici, ma di singoli appartenenti delle ffoo che nella confusione hanno potutto abusare e commettere illeciti. Perche' e' l'unica lettura corretta dei fatti. La seconda amara considerazione e' che il teorema accusatorio e l'operato della procura non e' stato diretto all'accertamento della verita' ma indirizzato dalla volonta' delle persone offese. Ho gia' evidenziato che la procura ha sentito gente in rogatoria in tutto il mondo, ma non persone che stavano a genova o in italia che erano in contrasto, il che e' sintomatico che hanno avuto un suggerimento rispetto a quali testimoni sentire e quali no...
[A: (Petruzziello) suggerimento forse e' un'accusa pesante, avvocato]
I reati contestati sono reati procedibili d'ufficio. Perche' una volta accertate le carenze non si sono accertate le responsabilita' a san giuliano. Abbiamo addirittura un quadro opposto: abbiamo l'arresto dei teatranti austriaci che causano la riapertura del sito di san giuliano, sono quegli arrestati che avrebbero, notizia giornalistica, avrebbero fatto denuncia per fatti simili, ma per loro si e' proceduto per calunnia, e la procura si e' opposta perche' aveva paura delle risposte. SOno dati sintomatici che si e' voluta cavalcare l'onda delle persone offese e non accertare la verita'.
A conferma delle mie parole dobbiamo ricostruire altri esiti dibattimentali: dobbiamo valutare la testimonianza del prefetto e non un teste qualunque, il dr. montanaro salvatore. Il prefetto sinteticamente non fa altro che confermare quanto ho appena illustrato: viene mandato dal ministro degli interni dopo le notizie di stampa e dopo aver visto sorgere il problema generale vertice g8, insieme ad altri due ispettori, lui con la delega sugli arrestati. Lui parla solo di Bolzaneto perche' quando interviene l'attivita' di indagine e' diretta a Bolzaneto. [...] Ha individuato i responsabili della carenza? "Certo, al termine della relazione, ho chiesto al vertice della polizia dei provvedimenti disciplinari per il capo della squadra mobile e il capo della digos di genova, che avevano delel gravi responsabilita'": il dr. mortola, che noi non abbiamo ne' come imputato ne' come testimone in questo processo, e il dr. dominici, che neanche e' in questo processo, neanche come persone informate sui fatti. Sono estranei al processo di bolzaneto: e questa relazione e' di un teste che aveva atti presenti al fascicolo del pm, non lo conosceva pero' forse. Era presente da sempre nelle attivita' di indagine, Dominici e Mortola non sono in questo processo.
[A: Mortola non e' stato ammesso dal tribunale; D: io dicevo come imputati]
L'altra cosa importante e fondamentale, decisiva, della testimonianza di Montanaro e' che ci dice che e' stata cosi' catastrofica l'organizzaizone che quando pochi mesi dopo si e' svolto il g8 a firenze, genova e' stato l'esempio per non ripetere nulla. Dice infatti che a Firenze ando' tutto liscio, perche' si uso' genova come esempio negativo. Questo ci dice il dr. montanaro, e conclude criticando non solo e vedremo l'importanza di questa seconda critica, non solo la carenza di vigilanza e controllo, ma anche il meccanismo di trattazione degli arrestati dal momento dell'arresto in piazza fino alla consegna delal pol pen, ribadendo che "era un po' farragginoso, un po' rigido". Lo riassume: arrestavano una persona, la portano ai punti di raccolta, da li' a bolzaneto, mentre sta a bolzaneto fanno identificazione e atti della scientifica, qualcuno faceva il verbale ma non chi aveva fatto l'arresto, dopodiche' doveva tornare chi aveva seguito l'arresto firmare il verbale e a quel punto potevano consegnare l'arrestato alla pol pen. Cosa ha comportato tutto cio? l'allungamento dei tempi di permanenza. Oggi viene contestato a Pelliccia e Cimino anche questo. E vedremo con due testimonianze specifiche, Cipriani e Sabella, che e' successo che si sono allungati i tempi: Cipriani dice che sabato fa un arresto, segue la procedura, e se ne va a casa prima di firmare il verbale di arresto, quindi deve aspettare a casa sua che qualcuno gli porti il verbale di arresto e poi lo firma. E solo a quel punto l'arrestato passa alla pol pen. Episodio analogo lo racconta il dr. sabella, ed e' una conferma che quanto avvenuto a bolzaneto e' arrivato anche a san giuliano: racconta di un arrestato che viene portato in ospedale, dove la pol pen fa piantonamento, che non e' la stessa cosa della vigilanza, a cui viene consegnato sto arrestato, ma che loro non possono vigilare, senza verbale di arresto, e per risolvere la questione si rendono conto che l'arresto e' stato fatto da due cc, e che seguita la procedura sta persona si trova in ospedale senza verbale di arresto. [...] Di quante ore si allungata la permanenza di questo signore? E' un arrestato dei cc, di san giuliano. San giuliano e bolzaneto sono uguali, ma su uno si procede e su un altro no.
[ pausa alle 12:00 ]
D: (Orefice) siamo arrivati a esaminare la posizione del dr. crea, del dr. calesini, e del dr. salvo. Senza bisogno di leggerli la sintesi e' che hanno riconosciuto gli errori organizzativi, ci spiegano che causa le allarmanti notizie in ordine alla sicurezza c'e' stata una preparazione del vertice difficile e che in questa situazione hanno dimenticato il problema delal gestione degli arrestati. [...] Quello che interessa e' che con molta franchezza riconoscono di aver dimenticato il problema gestione degli arrestati. Danno tre giustificazioni: la prima e' che la pol pen aveva provveduto con un numeroso ocntingente e quindi ci pensavano loro; la seconda e' che non avevano considerato i lunghi tempi di permanenza; la terza e' che nessuno glielo aveva seganalato. Ma sono tutte e tre sbagliate: infatti tutti dicono che confermano che c'era la pol pne, ma che sapevano che non potevano prenderli in carico fino a che le operazioni inc arico alla ps erano terminate. Il problema di bolzaento fu che chiuso marassi la ps non poteva portare gli arrestati a voghera, ecc, non potevano portarli a marassi, e quindi dovevano portarli nei siti temporanei. Sapevano bene che la pol pen sarebbe intervenuta solo nella sua fase istituzionalmente dedicata. Dire che non sapevano che i tempi sarebbero stati lunghi non fa onore alla loro intelligenza, quando prevendo almeno 500 arresti, distribuiti su 2-3 giorni, cioe' 180 giorni, e che quindi possa essere trattato un arrestato in pochi minuti. Un funzinario di quel livello sa bene i tempi di trattazione, sa bene come funziona il sistema, e quindi sa bene che dureranno ore le operazioni. Dire che non pensavano che i tempi sarebberos tati lunghi non fa onore alla loro intelligenza. E vengono smentiti anche sul fatto che non fossero stati avvisati: li smentisce il dr. gaeta, vice questore anche lui, responsabile della caserma nino bixio, mentre salvo, calesini e crea ci dicono che gaeta aveva solo sollecitato la predisposizione di un servizio esterno di vigilanza, il dr. gaeta stesso dice totalmente il contrario, che gli ha segnalato la necessita' di vigilanza interna, che a quella esterna cipensavo io. E indica in crea e calesini le persone a cui ha segnalato la cosa. E la conferma di questa cosa viene dal teste Gonan, che ci dice qualcosa di ancora piu' grave: "l'ufficio di gabinetto nella persona del capo di gabinetto diede disposizione di eliminare il servizio di vigilanza", e sempre lui ci dice che non venne effettuata la vigilanza per disposizione orale del dr. salvo, testi della questura, quindi non vicini agli imputati [magari non ai suoi imputati,ndr]. Sono state scelte ponderate da questi soggetti importanti. E un altro teste che li contraddice e' il ten col Ulandi, perche' quando si decise di mandare i cc il sabato sorse il problema di chi scelse il contingente, e il col Ulandi disse che scelse il dr. Salvo, e lo stesso pm glielo fa notare, che Salvo dice il contrario. E perche' lo scelse Salvo? Perche' Salvo era stato delegato alla gestione del personale, come dice nella sua deposizione. [...] La mia domanda non e' mirata a imputare sabella o altri come salvo o crea, ma la domanda e' perche' la procura valutando le imputazioni da muovere non applica il 323 a queste persone, ma strutturano questa imputazione, non lo devo dire io alla procura, l'avra' valutato, e avra' valutato che ci possano essere responsabilita' colpose e che era evidente che mancava il dolo. ALlora perhce' in fase di valutazione delle imputazioni per questi soggetti si e' applicato un criterio garantista, e per i capitani cimino e pelliccia il metro valutativo e' quello in assoluto piu' inquisitorio del non possono non aver visto, principio rimosso dal legislatore con il principio della prova della colpevolezza al di la' di ogni ragionevole dubbio. Per loro si applica il criterio inquisitorio, per altri il criterio garantista.
Torniamo alla discriminazione tra imputati: ecco il perche'. Analogo e identica domanda e carenza di risposta e' per quanto riguarda la posizione di gaeta e cipriani. Il dr. gaeta e' abitualmente il comandante della caserma nino bixio. Nei giorni del vertice non stava nella caserma, ma quale responsabile stava alla fiera del mare per coordinare i 14 reparti mobili, e delega come responsabili della caserma il venerdi' cipriani, il sabato non si sa chi, la domenica il responsabile e' il dr. manganelli, e il passaggio e' delegato, perche' se questi fosse l'attuale capo della polizia sia preribbero scenari molto curiosi [purtroppo e' un omonimo, ndr]. [...] Gaeta e' un superiore, aveva responsabilita' per tutta la caserma ed entra solo per accertarsi che vada tutto bene. Se tutto questo e' corretto per il venerdi' mattina, dato che il sito e' vuoto, e forse Gaeta e' passato prima. E' valido per il sabato mattina, dato che gli ultimi detenuti vengono tradotti alle 6 e i primi arrestati arrivano alle 10.30, ma e' diverso per tutti gli altri momenti. Ma Gaeta non nota nulla, e la procura condivide le affermazioni del dr. gaeta e non lo indaga, e io dico che giustamente e' cosi', e per questo anche i miei assistiti devono essere assolti. Perche' loro hanno meno potere e meno posizione sovraordinata dei capitani, tanto che saranno Cipriani e Gaeta a dare disposiiozne di dare alimenti e coperte la domenica. Entra con scrupolo Gaeta e gli fa onore, ma non si puo' sostenere che lui non vede nulla, non si accorge che sono maltrattati, non si accorge che stanno senza cibo da ore, mentre chi entra per caso senza funzioni gli si vuole attribuire delle responsabilita'. Stessa cosa per Cipriani, anche peggio, perche' mentre Gaeta passa nel sito la sera e la mattina, Cipriani e' tutto il giorno di venerdi' a Bolzaneto come responsabile della caserma. Ora io dico: e' responsabile della caserma e non ha responsabilita' del sito, ma chi e' coordinatore delle squadre traduzioni e' responsabile di quello che avviene nel sito? Il dr. Cipriani ci dice che e' presente dalle 8 del ven alle 21-22 del ven. [...] Lo stesso discorso che facciamo con cipriani vale per chi sarebbe il responsabile il sabato, e non sappiamo chi e', e per il responsabile della domenica che era forse all'epoca il vice capo della polizia [Orefice, stai a piglia' un granchio!, ndr]. "Mi sono rivolto al funzionario di turno del mio reparto, il dr. Manganelli". Il Dr. Manganelli era il funzionario di turno di quella giornata. Io dico: c'e' una giornata, c'e' un teste, Lunetta e' noto da tempo, non e' una sorpresa del dibattimento, a me all'epoca mi incuriosi' e pensavo che ci sarebbe stato un chiarimento, ma non c'e'. Noi finiamo un processo e non sappiamo se quel giorno c'era il dr. manganelli a bolzaneto. Il che non e' poco. Per completezza, e poi valutera' il tribunale se si tratta di un omonimia o no, perche' le risposte di cipriani mi alimentano il dubbio, non e' un dato oggettivo come altri che ho fornito: "io un commissario capo manganelli e' arrivato, e' stato un lampo e non me lo ricordo come presente al sito". Ma non abbiamo risolto il problema di chi era... Cipriani dice che e' un commissario o un vice commissario, ma non ci risponde espressamente circa l'attuale capo della polizia. Non ha precisato se si parla del capo o di un omonimo. [...] Io lo pongo come segno dlele carenze investigative [con questa l'hai sparata troppo grossa, mi sa, ndr]. Questo e' il rammarico.
Tornando alla certezza, agli esami di crea, salvo, calesini, cipriani, gaeta, per loro l'art. 323 e' stato valutato, e' stato escluso, cosa che io condivido, non e' che dico non e' colpa dei miei assistiti, ma e' colpa di sabella, io dico che non e' colpa di nessuno, e non e' colpa dei miei assistiti, e abbiamo un elemento in piu' che doveva essere valutato dalla procura: nel momento in cui vengono a conoscenza nel processo, la notte tra domenica e lunedi', quando consegnato il sito da mercadante alla pol pen, quando il vertice e' finito, la missione e' terminata, devono solo controllare quante traduzioni sono ancora da fare, si rendono conto del numero di arrestati, il sito e' nelle mani della pol pen, arriva il gen ricci, e seppure non avevano funzioni lo comunicano a ricci, provvedono a sistemare la situazione o far equalcosa. Allora riflettiamo: perche' va un capitano a prendere le coperte? Perche' il gen ricci puo' dire ai capitani di prendere le coperte, mentre se lo avesse detto a un agente questo gli avrebbe detto che non poteva dargli ordini. Sulla gerarchia si puo' dire quello che si vuole, ma la legge e' chiara, la vita quotidiana e' chiara. E poi e' evidente la mancanza di dolo, non c'e' bisogno di giurisprudenza, io parlo dell'aspetto pratico, non c'e' un dolo neanche eventuale, perche' nel momento in cui se ne accorgono intervengono. Ma soprattutto nel momento in cui il sito e' solo della pol pen, era il momento in cui si possono scatenare, se fosse stata vera l'impostazione dell'accusa. [...] E' come dice l'agente Cerasuolo che appena si accorge delle situazioni degli assorbenti e o dice a Pelliccia, che lo dicono a Ricci, che puo' paralre a un pari grado. Perche' se un capitano parla con un vice questore, il vice questore non gli parla. E ricci giustamente non e' imputato, perche' per lui e' valso il criterio garantista, mentre per i capitani no.
A questo si aggiunge il provvedimento del procuratore della repubblica: non possiamo ignorare il ruolo che ha avuto il deferimento dei colloqui disposto dal procuratore. Non e' questa la sede per indagare la legittimita' del provvedimento, sulla generita' del provvedimento i dubbi ce li espone sabella. Quel provvedimento pero' ha inciso, su quello che e' successo. E' provato che un mio collega e' andato a bolzaneto a parlare con il suo assistito, ma gli e' stato negato. Se quel collega fosse entrato, il processo non ci sarebbe stato, perche' se quel collega si fosse accorto di quello che succedeva, avrebbe provveduto sia alle carenze, ma avrebbero garantito la presenza di uno-due avvocati nel sito e non sarebbe successo niente. Si parla tanto di posizioni di garanzia, ma io ho scritto che noi avvocati da qualunque parte stiamo siamo gli unici portatori di garanzia per gli arrestati e a noi non e' stato consentito di entrare: non e' reato ma non si puo' non tenerne conto, perche' oggi nelle vessazioni subite rientra anche questo. ABbiamo molte p.o. che hanno chiesto di parlare con avvocati e sono stati derisi. Pero' oggi anche questa vessazione viene contestata, ma cosa poteva fare chi era la' per superare questo provvedimento [evitare di deridere?, ndr]. E? stato un provvedimento organizzativo. Mi ricordo che il collega di parte civile fece domande su questo tema al dr. salvo, se non ricordo male, ah no il dr. crea se vi era stata una trattativa tra ffoo e procura per deferire i colloqui, la procura si risenti' perche' loro dissero che non trattavano con nessuno. Non e' stata una trattativa, ma e' stato un errore, e non potra' non essere valutato. Di fronte a questo drammatico e catastrofico quadro organizzativo, poco fa l'avvocatura dlelo stato chiedendo scusa per quello che e' successo, perche' pare che attagli le scuse ai comportamenti degli imputati, ma forse doveva spiegare che erano scuse per le responsabilita' istituzionali e non per le responsabilita' degli imputati.
Vediamo come interviene adesso l'amministrazione penitenziaria. [...] Era un momento di alto pericolo: minacce di attacco missilistico, qualcuno che si spaccia per pm e chiede il trasferimento di un'arrestata, nella confusione. Il dr. sabella ribadisce che la pol pen puo' prendere i detenuti solo dopo che sono terminate le pratiche della ps, e ribadisce chi e' il responsabile del sito e il discorso gerarchico rispsetto ai capitani. Nella organizzaizone generale conferma solo che anche il DAP fa lo stesso errore della PS, quantomento sotto l'aspetto alimentazione, dato che sabella ricorda che diede ordine ai direttori di tutti i carceri individuati come destinatari dove dice loro: "state attenti, preparatevi, lasciate le matricole aperte la notte, predisponete prodotti igienici necessari". Il dr. sabella avvisa i direttori di carcere! Sul personale il dr. sabella dice che se e' pur vero che non mettono a disposizione uomini del comandante, ma dice che non e' un problema perche' il comandante di reparto puo' gestire tutti gli uomini presente. E qui superiamo il problema che il personale fu gentilmente offerto a gugliotta sia dal sct che dal gom. Ricorda poi il problema dei gruppi contrapposti tra i manifestanti, da il quadro generale conforme dato a quello dalla PS, e commette lo stesso errore. E Sabella lo dice che solo lui avrebbe potuto porre rimedio alla questione. Il dr. Comparone aveva disponibilita' economica, ma sotto disposizione di Sabella, che dice pero' che nessuno glielo segnala. Ma quando Sabella va a Bozlaneto non parla con i capitani, parla con gugliotta e con la matricola. Quindi in questa organizzazione generale abbiamo un buco anche del DAP, buco confermato indirettamente anche dal dr. Mancuso, che assume rilevanza anche perche' ci racconta quanto previsto, i 500 arrestati, e quadro confermato anche dal gen ricci che conferma i gravi problemi organizzativi.
Qualche ora fa parlavo di San Giuliano e Sbaella ci dice che San Giuliano era piu' a rischio di bolzaneto, e vi era piu' tensioen, dato che era stata prevista anche l'infermeria per le ffoo, rischiando di far incontrare arrestati e feriti delle ffoo, tanto che conoscendo sia colazzo che gugliotta, ritenendo tra i due colazzo il piu' bravo lo assegna a san giuliano. E come riconosce nella deposizione, dice ho sbagliato nella scelta, eprche' era meglio metterlo a bolzaneto. Solo per ribadire che le situazioni sono identiche: l'amm. penitenziaria si e' posta qualche problema in piu' della ps sugli arrestati, ma non e' bastato. Non rileggo tutti i passaggi di Sabella, ma voglio concludere ribadendo che lui va via da bolzaneto con una impresisone positiva, tanto che il console americano si complimenta con lui per il trattamento dei detenuti. Ricordo di nuovo che fu raggiunto dalla telefonata di Caselli che si complimentava e che voleva scrivere degli encomi. [...] Il quadro della deposizione del teste sabella e' che anche per la pol pen ci sono stati buchi organizzativi, e' mancato un direttore sul sito, non perche' non ci si sia pensato, ma perche' il dr. mancuso glielo sconsiglio', perche' la conflittualita' comandante di reparto e direttore e' un problema diffuso nelle carceri e quindi consiglio' di evitare la nomina di un direttore per evitare una conflittualita' interna. Cio' comporta automaticamente che il responsabile di quel sito con la qualifica di direttore anche non riconosciuta ricadeva sul dr. sabella, e cio' e' di rilievo non per el sue responsabilita' ma per dimostrare come il quadro accusatorio e' stato costruito in amniera totalmente errata.
Seguira' nelal disanima dell'organizzazione del sito il gen ricci, che verra' ignorato dai pm, come coletta, miglietta, colazzo, e altri, e dice "noi quando avevamo 6-7 scorte pronte per partire diventa sempre un problema... la presenza del capitano era a garanzia che facesse partire, quando c'era un certo numero di detenuti, il capitano chiamava il primo disponibile e diceva tocca a te". Non lo dice l'avvocato Orefice, lo dice Ricci, lo dira' Coletta, Zito, lo dice Sabella. Il suo rapporto era solo con il capo scorta, non con il personale, perche' il personale era alle dipendenze dell'ispettore. [...] In questo quadro il personale del sct e del gom che si trova a bolzaneto dipende, il personale del sct dai capi scorta e il gom da reale, con funzioni determinate: il personale sct devono fare traduzioni, il gom le scorte. Entrambi non hanno funzioni dentro al sito. Si accorgono che serve personale nel sito e a Gugliotta viene offerto personale tanto dell'sct che del gom. Il gom non fa nulla: fa due scorte il venerdi' e poi non fa nulla. Ci sono 6-7 squadre dle gom di 10 uomini l'una, il cui responsabile e' l'isp. reale, che non fa nulla. In questo quadro per tornare all'argomento che sto fornendo oggi, emerge la figura dell'isp. Reale e di tutto il gom, hce non vengono coinvolti in questo processo se non come testimoni. L'Isp. reale ci dice che e' stato presente per tre giorni ininterrottamente, e' responsabile del gom, e' ufficiale di pg, ha una funzione determinata, il gom non doveva entrare nel sito e vi entra, come dice la stessa procura, dato che reale entra nel sito piu' volte perche' non ci fosse personale del gom. Reale dice che vuole essere svegliato quando arrivano gli arrestati, e nessuno ha capito perche', nonostante le domande reiterate. L'isp. Reale e' intuitivo dalla sua deposizione e lo dice anche la procura che l'isp. Reale portava fuori il gom dal sito in cui entrava abusivamente. Ho fatto riferimento al cosiddetto "er tigre", uno dei violenti a cui fa riferimento, e' un uomo del gom, bastava blindare marassi con gli uomini del gom sui muri di cinta. Il gom e' disposto per la vigilanza al 41 bis, detenuti pericolosi, per tutte le attivita' che non possono essere svolte da personale ordinario. Il gom e' l'equivale del reparto mobile della PS, sono i cattivi della pol pen, i duri dlela pol pen. I GOm applica quotidianamente le misure di rigore oggetto di questo processo, il gom e' fuori da questo processo, non ce n'e' uno del gom. Alcuni imputati della matricola appartengono al gom, ma uomini di quelle squadre del gom che sono stati 36-48 ore a bolzaneto senza funzione non sono imputati. Per l'isp. Reale che ha tutti i requeisiti del teorema accusatorio non e' mai stato iscritto nel registro degli indagati, o forse e' stato iscritto e poi archiviato, ma non sicuramente imputato. Serviva coerenza non solo nel costruireil teorema, ma anche nell'individuare gli imputati, nellos cegliere i corpi coinvolti. Perch'e l'ho gia' detto: la gdf era sicuramente presente a bolzaneto, non per la foto riconosciuta, ma perche' lo dicono i testimoni. Premesso che l'organizzazione generale prevedeva che a bolzaneto andassero gli arrestati della gdf e della ps, premesso che la gdf dovevano andare alla mensa di bolzaneot, ma che erano presenti ce lo dice il dr. gaeta, il dr. cipriani, che parla anche del corpo forestale, la dr.ssa truppo. A bolzaneto c'era anche il corpo forestale. Ce lo dice Poggi che conferma il corpo forestale, come VV. [cita altri testimoni che si ricordano particolari delle divise della gsf o della forestale]. [...]
E in relazione a tutto questo si pone la figura dell'isp La Rosa, che ha una posizione processuale identica a quella dell'isp. Reale: e' il vice della dr.ssa Poggi, svolge le sue funzioni in sua assenza, e' colui che coordinava le varie stanze, stava nell'atrio, era a lui che si rivolgevano i suoi sottoposti, era lui che era stato presente nelle celle, ma anche per lui si e' applicato il parametro positivo. Non e' indagato, il principio di non poteva non vedere non vale per lui, e in ogni caso le sue responsablita' sono colpose. Io dico che la procura non e' stata in grado di selezionare le singole responsabilita' e ha scelto dei capi espiatori: la procura ha scelto gli imputati tirando i petali della margherita. Un isp si, maida, un isp no, la rosa, e via dicendo. [...] Migliaccio viene riconosciuto come presente nel sito da due persone offese, [...] e viene riconosciuto come colui che dava gli ordini, [...] Sarebbe stata un'altra imputazione sbagliata. La procura ci dice che Migliaccio e' stato esaminato, e archiviato perche' risulta presente a san giuliano e non bolzaneto dagli ordini di servizio. Mi starebbe bene se la procura fosse stata coerente, perche' poi quando a utilita' processuale deve portare agati la domenica mattina, allora i turni di servizio li dimentica? Allora perche' i turni di servizio sono utilizzabili se utili al teorema accusatorio, mentre altrimenti no? Che poi sui turni di servizio il problema e' la coerenza di una costruzione accusatoria, che e' necessaria, e invece qui manca... i turni di servizio sono stati apposito procedimento penale... contro coletta che era anch'egli difeso da me... quindi figurarsi se io voglio accusare qualcuno... dicevo, un capitano no migliaccio, un capitano si cimino, un capitano no coletta, che ci dice lui che domenica sta a bolzaneto dalla mattina alle 14, e poi ritorna nel pomeriggio fino al lunedi' mattina: copre 6-8 ore, ha lo stesso grado e qualifica di cimino e pelliccia, e sta li' per gli stessi motivi che ci dicono loro. [...] Perche' solo luii poteva dare ordini ai capi scorta ai suoi ordini... Ruolo identico, funzione identica, turno sufficiente... Non si poteva contestare il venerdi, ma la domenica si', se si voleva dare coerenza al teorema.... dicevamo generale no, ricci, generali si, doria, un sito no, san giuliano, un sito si, bolzaneto, un magistrato no, sabella, e poi per fortuna e' finita la margherita. Con questo termino la fase delle incongruenze del sistema accusatorio e l'erroneita' della scelta come imputati dei miei assistiti e perche' sono dei capri espiatori, e che quindi non hanno responsabilita' nel sito e quindi hanno posizione analoga a quella di altri.
Chiedo al tribunale quello che ritiene piu'opportuno. Io dovrei cambiare discorso e introdurre il quarto capitolo sui miei assistiti. L'argomento andra' sviluppato alla prossima udienza, ma se ritiene io posso andare avanti 40 minuti in modo che depositando la memoria puo' dare una lettura inquadrando la mia prospettazione. Se ritiene inutile la mia attivita' mi posso anche fermare, depositare la memoria e riprender eil 26 maggio.
[ polemica tra Petruzziello e Orefice ]
P: vada pure avanti una mezz'oretta
D: (Orefice) il quarto e ultimo capitolo e' diviso in quattro momenti. uno indaga il quesito gerarchico e conclude che tra ufficiali del disciolto corpo e agenti della pol pen non esiste alcun rapporto gerarchico: troverete i riferimenti normativi dal 1990 in poi, dalla legge di istituzione, agli interventi del consiglio di stato, al dpr 82/1999, citato anche dalla procura ma parzialmente, dato che non cita il comma 2 e il comma 3 dell'art. 7, che elimina ogni dubbio. Vedremo come emerge la non dipendenza gerarchcia dal quadro normativo, dagli aspetti pratici quotidiani e dalle testimonianze. Avrete la prova fondamentale e insuperabile del teorema accusatorio laddove la ancora a questo elemento.
Vedremo poi la sussistenza delle funzioni nel sito, uno degli elementi piu' lampanti circa la infondatezza del quadro accusatorio, noterete che in tutta la memoria io non avrei neanche fatto riferimento alla deposizione di gugliotta se non vi fossi stato obbligato: e' chiaro che l'imputato esercita il suo diritto di difesa, ma e' la procura che avrebbe dovuto farne il giusto utilizzo. E come non indico da nessuna parte l'esame di gugliotta, cosi' non indico in nessuna parte della memoria l'esame di pelliccia, ma non perche' ne abbia timore, o perche' abbia detto qualcosa di sbagliato, ma semplicemente perche' da avvocato so bene che quando si costruisce una difesa solo sull'esame del proprio assistito si parte con il piede sbagliato. L'esame di Pelliccia e' chiarissimo e spiega tutto quello che dice, a conferma piena del quale vi sono innumerevoli testimonianze. Anche sulle funzioni di pelliccia e cimino, valutera' il tribunale se i documenti acquisiti li dovro' riprodurre o meno, perche' i documenti inizialmente prodotti dalla accusa mancano dell'ultimo foglio firmato dai sottoufficiali. Se il tribunale lo riterra' per una immediata e facile consultaizone li posso riprodurre, anche se non li ho allegati: due ordini di servizio di ricci; due documenti prodotti dalla difesa che dimostrano la marginalita' del ruolo, ovvero le utenze telefoniche diffuse da sabella per coordinamento, dove non ci sono quelle di sabelli, e le norme in materia che escludono che i militari possano avere alcun ruolo all'interno di un sito detentivo.
Dimostrati questi due elementi sgretoliamo il teorema accusatorio, e dagli atti c'e' la dimostrazione che la procura cambia orientamento improvvisamente, dopo aver sentito il gen ricci. Ho illustrato fino a poco fa che se si fosse seguita la strada dlel'ufficiale di PG avremmo fatto un altro processo, perche' la qualifica di ufficiale di PG rappresenta la scialuppa di salvataggio sulla quale la procura cerca di imbarcarsi per salvare la naufragante struttura accusatoria. [...] Nel momento in cui si rendono conto di aver sbagliato imputati, si spostano sull'ufficiale di PG: invece che prenderne atto e dire che possiamo sbagliare tutti, cercano di salvare il quadro e questo comporta la dimostrazione dell'infondatezza della loro accusa perche' contrasta con quanto dimostrato per le altre posizioni. Trovate la genesi della rilevanza della qualifica di ufficiale di PG, che non trovate nel capo di imputazione ma solo successivamente.
Vista la genesi, ricostruiti integralmente i tre momenti che andrebbero a integrare, vedremo e sara' lungo, perche' fino ad oggi non ho parlato delle testimonianze della pol pen, e solo oggi ho citato poche testimonianze. messi a fuoco i tre problemi: mancanza di rapporto gerarchico, mancanza di funzioni, e ufficiali di pg come scialuppa di salvataggio, vedremo anche le testimonianze di personale dell'amm penitenziaria che chiosano tutto: non c'e' uno rappresentante delle ffoo che dicano che i capitani erano loro superiori. vedremo che alcuni dicono che li hanno visti all'interno, vedremo che ci sono citazioni sbagliate da aprte della procura, e arriveremo al culmine del mio intervento per individuare e confermare che i miei assistiti sono interamente estranei ai fatti.
Concludero' con due paginette di considerazioni. Questo e' il quadro, io depositerei la memoria, come mi ero impegnato alla scorsa udienza. [...]