TRASCRIZIONE SOMMARIA – PROCESSO BOLZANETO - XI UDIENZA DIFESE - DIFESE TOCCAFONDI, GUGLIOTTA, AMENTA, ZACCARDI, MULAS
[ P=Tribunale, A=Accusa, D=Difesa, C=Parti Civili, R=Teste ]
P: [procede all'appello]
[ difesa Toccafondi e Gugliotta ]
D: (Vaccaro) [...]
Bisogna tornare in allora, e che Genova sarebbe stato teatro di violenze, in senso ampio, lo si poteva capire dall'occupazione di Palazzo Ducale, prima del g8, con dichiarazioni di guerra. Che se lo facessi io, o mi internano o mi arrestano. [...] Il Responsabile Civile non puo' dire certe cose. Lo Stato ha preso le misure che ha ritenute idonee, in quel contesto. Giuste o sbagliate che fossero erano leggi dello Stato. Le regole, giuste o sbagliate che siano, valgono per tutti e tutto, per il g8, per le manifestazioni sportive, per la criminalita', non c'e' differenza. Le regole ci sono e vanno rispettate. Voglio andare a vedere una partita e non me lo possono impedire. Compito dello Stato e' far rispettare le regole, volute non dal governo Berlusconi, ma dal governo D'Alema. Non si possono ammettere deroghe, ma arriviamo allo specifico. [...]
Sarebbero confluiti grandi quantita' di manifestanti e c'era la certezza che non si sarebbero rispettate quelle regole, quindi le case circondariali di bolzaneto e ponte x sono state definite inidonee per vari motivi e sono state identificate 4 case circondariali esterne. Per quelle legittime operazioni di polizia sono stati individuati due siti provvisori di transito, non due siti penitenziari, sia chiaro! Forte San Giuliano e Bolzaneto. Proprio per il particolare compito di questi due siti, quello di transito, vengono concentrate in entrambi due funzioni separate: quella della polizia, in senso ampio, e quella carceraria. Funzioni di polizia: fermi, arresti, con la loro attivita' amministrativa; passaggio alla penitenziaria per gli arrestati. Penitenziaria che si era organizzata per immatricolazione, visita medica, nucleo traduzioni per trasferimento al carcere. Questo e' quanto i vertici hanno deciso che le strutture fossero. Purtroppo un evento non previsto non prevedibile grave, l'assalto alla caserma dei cc di San Giuliano, e questo e' un altro dato. L'assalto alla caserma dei cc, non c'entra con la zona rossa. Ma questo ha determinato il fatto che il sito non fosse utilizzato e tutti i fermati dovessero essere portati a bolzaneto. NOn vi e' stata neanche la possibilita' tecnica di riorganizzare il tutto, ma neanche per quanto riguarda i mezzi di trasporto per le carceri, perche' per situazioni logistiche dei due siti a bolzaneto c'erano solo i mezzi grossi, mentre quelli piccoli erano a San Giuliano. Questi sono dati storici, oggettivi, che neanche la pubblica accusa puo' contrastare. La caserma di bolzaneto la conosciamo molto bene, abbiamo fatto anche un sopralluogo. Occorre stabilire all'interno di bolzaneto, sulla base di quanto vi ho appena descritto, la parte di competenza dei miei assistiti. E questo sulla base di documenti, non sulla base di affermazioni. [...]
Chi arrivava a Bolzaneto arrivavano da scontri di piazza, erano tutti fermati dalle ffoo, e non si poteva sapere se durante scontri o altro. Questo era quello che sapevano coloro che ricevevano i fermati e gli arrestati. In allora. Conseguentemente salvo che per una diretta visione di cio' che poteva accadere all'interno il fatto che avessero lesioni o altro non necessariamente poteva essere collegato a fatti occorsi all'interno di bolzaneto. Altro elemento di carattere generale e' da ricercarsi nel fatto che sicuramente molti di coloro che sono transitati a bolzaneto erano soggetti fermati durante cortei pacifici, ma e' altrettanto certo che molti di pacifico nulla avevano. Tanto che moltissime parti offese sono state indagate e imputate, e almeno 3-4 sono stati condannati. Quindi chi e' venuto qui a dirci che erano pacifici e' venuto a dirci una bugia, non erano certo sottomessi, ma anzi erano aggressivi. Tanto e' vero che i pm hanno detto la stessa cosa. Nessuno e' venuto a rappresentare fatti diversi, abbiamo 45 imputati, e si e' giustificato tutto con il termine "follia collettiva". Parole del procuratore aggiunto Molisani. Le immagini di Genova devastata le abbiamo viste tutti. Ma a Bolzaneto non abbiamo trovato nessuna persona offesa che citasse un atteggimento di sottomissione da parte di un'altra persona offesa. In tema di credibilita' concordo con la procura. I doverosi criteri di credibilita' volute dal nostro codice debbano soddisfare uno standard elevato, cioe' che le dichiarazioni non siano state invalidate da sentimenti preconcetti di avversita' ideologica. Io credo che i criteri di valutazione debbano essere molto esigenti, sia in termini di identificazione, che in termini di dichiarazione. [...] Dalla lettura delle dichiarazioni dei manifestanti di Napoli ve le porterei, paiono le stesse vessazioni, casulamente!!!!
Ma anche prima del g8, e leggo volantini del forum sociale puglia: "osserva attentamente quanto accade, e vigila su negazioni di diritti e violenze da parte delle ffoo", questo gia' prima del g8. [ fa una tirata sul manualetto di auto difesa in corteo ]. Si dice che non si e' sottoscritto il verbale per vari motivi ma in questo opuscolo si consiglia di "non sottoscrivere" [sa, Vaccaro, e' un mio diritto, ndr]. Siamo a monte delle violenze, ma loro lo prevedevano gia'. Chissa' perche'. Liberare in gruppo un fermato, non mi sembra pacifico.
Veniamo alle singole argomentazioni. Non trattero' il tema del 323 e 608. Volendo si puo' solo aggiungere su una sentenza recentissima la quale parla della necessita' di avere il dolo intenzionale per il 323, qualcosa in piu' rispetto a quello che la pubblica accusa ha sostenuto. Come nulla diro' in tema di torture con particolare riferimento alle parole dell'avvocato Giacomini, ricordando e sottolineando che a differneza di quanto detto dai pm un solo dato temporale non puo' essere un elemento discriminante tra tortura e corretto uso della costrizione.
Delle due posizioni che rappresento comincero' dall'isp. Gugliotta. Fondamentale e' documentalmente dimostrare quale sia stato il suo vero e limitato compito a Bolzaneto. Se si dovessereo seguire le richieste di pena dei pm dovremmo pensare che Gugliotta e' il re di Bolzaneto, il capo assoluto. Solo con questa carica sarebbe giustificata una severita' cosi' forte, soprattutto nei confronti del solo gugliotta. Vorrei ricordare che e' un ispettore di pol pen. NOn e' un ufficiale, un generale, un magistrato. Non e' il responsabile dell'organizzazione. Ed invero seguendo la requisitoria e' evidente l'errore in cui sono incorsi. Succursale dell'area sanitaria e matricola degli istituti penitenziari... E si dice: "tali tempi di permanenza sia nella fase precedente all'immatricolazione che in attesa di traduzione sono stati eccessivi e hanno reso Bolzaneto un vero e proprio carcere [...] sul punto il Gugliotta dice che il soggetto che entrava nella cella 1 era gia' immatricolato e pronto per essere tradotto e allora mi riferivo ai maggiori..." Nelle celle per l'amm penitenziaria sia prima dell'immatricolazione che in quella sucessiva. Sul punto non ve le rileggo, ma basta che leggiate la deposizione di Gugliotta, ma vi renderete conto che e' un errore, perche' nella fase antecedente all'immatricolazione i soggetti non erano nelle celle della pol pne, ma nelle celle della ps o dei cc. Questo e' il primo errore documentale, che porta a qualificare Gugliotta in maniera diversa. Gugliotta ci dice che era responsabile del disimpegno tra matricola e infermeria, che la cella nr 1 era l'unica della pol pen, che era sorvegliata da uomini del sct, sui quali lui non aveva nessun tipo di potere e controllo perche' comandati da altri, che esisteva un muro invisibile con il corridoio che portava alle celle sorvegliate da cc e ps, che c'era sicuramente confusione, che le persone a lui affidate erano quelle gia' arrestate e lui doveva solo occuparsi di immatricolazione, visita e consegna al nucleo traduzione, che a dimostrazione che il suo compito era questo e cosi' limitato che colui che ha organizzato questa gestione gli aveva affidato solo due uomini Moraschi e Incoronato. E questi sono dati oggettivi e dimostrabili. Non esiste un documento che dica una cosa diversa da quanto detto di Gugliotta, tuttavia a Gugliotta viene contestato tutto e il contrario di tutto. Tanto e' vero che lui con due uomini e' il capo di tutta bolzaneto. Gli si contesta anche quanto avvenuto nel piazzale, nelal caserma in generale! [...]
Sappiamo che Gugliotta e' colui su cui Sabella e altri vorrebbero far ricadere le proprie colpe. Sabella lo definisce un "mini-comandante", una figura un po' diversa dal Re di Bolzaneto, che viene lasciato con due uomini, senza poteri di intervento o di accertamento. [...]
[...]
Ci sono tre note ministeriali che confermano quello che dico e confutano la procura. La prima stabilisce i responsabili di traduzioni e piantonamenti in Cimino e Pelliccia, responsabili dei siti penitenziari matricola e visita Gugliotta. Nota del 20 giugno. E' la nota inviata sempre da Paolo Mancuso, al gen Ricci con cui gli si dice [...] "questa amm provvedera' ad assicurare i servizi richiesti con propri mezzi e proprio personale". Quindi gli arrestati sono in responsabilita' sct. Ma il documento definitivo e' quello che poi qua vi si chiede e qua risponde. Ricci scrive e fa l'ordine di servizio. E cosa dice? "Gli arrestati in seguito alle possibili manifestazioni e consegnati dalle forze di ps e cc... I soggetti in parola, una volta visitati e immatricolati, responsabile gugliotta, verranno presi in carico dal personale sct". Allora chi ce li aveva in carico? Gugliotta? Non mi pare. Il personale indicato. Cimino e Pelliccia. Cosa c'entra Gugliotta? [...]
Questo e' esattamente quanto riferisce anche Gugliotta nel suo interrogatorio, che trova documentale riscontro. E che gugliotta solo di quello si sia occupato ce lo riferiscono due testi, gli unici suoi uomini, Incoronato e Moraschi. [...]
A gugliotta e' stato contestato tutto tutto tutto quanto avvenuto a bolzaneto, in qualunque ora, in qualunque giorno, anche quando non era in servizio. Tutto. E' sufficiente che sia accaduto a bolzaneot, gugliotta era il re e ne deve rispondere. Mi sembra pesante e inaccettabile come affermazione, soprattutto perche' smentita da fatti e documentazione. Ma ne abbiamo altri che ci dicono che il ruolo di gugliotta visto dalla procura e' una interpretazione a posteriori imbeccata da sabella. Il comandante mini o maxi che sia ha assistito a tutti questi scempi, e chissa' quanti capi di imputazione specifici avra', chissa' quante persone ve lo indicano come presente agli atti di violenza. Chissa' quanti! Tre. Tre. Capi di imputazione specifici. Ma come prima mi si dice che era presente a tutto e poi tre capi di imputazione specifici? Solo tre piu' o meno, piu' meno che piu' riconoscono gugliotta?
[ dibatte sui riconoscimenti ]
Le descrizioni fatte posso riferirsi a chiunque, e con queste si chiedono quasi sei anni! Sei anni! L'insuperabile carenza probatoria nel riconoscimento porta come logica conseguenza l'assoluta impossibilita' di affermare la penale responsabilita' del gugliotta in questi tre capi specifici. I pm e do loro atto della loro sapienza retorica, per chiederne la condanna eseguono una sorta di schema degli elementi probatori a carico del gugliotta. La prima cosa che sorprende e' che questi elementi schematici siano identici per tutti e tre: presenza in orario compatibile, ma questo e' un dato neutro; comportamento riconducibile a un ruolo di autorita' all'interno... e su questo siamo in disaccordo, vuoi per quanto detto vuoi per il luogo in cui si sono svolte le vessazioni. Per PM il presunto gugliotta avrebbe dato ordine su come farli posizionare, ma gugliotta non aveva compiti ne' poteva accedere alle celle di responsabilita' dei ps; per LM per un atteggiamento di un agente ps nei confronti di gugliotta, ma quello stesso agente che sembra subalterno e quello che decide il saluto romano; per SD perche' compila dei moduli. Ma e' dentro l'infermeria. NOn era il ruolo del gugliotta! [...] Si riferisce a qualcun altro.
Quarto punto: corrispondenza descrizione effettuata e in questo gia' ho detto che non siamo d'accordo. E la cosa piu' sorprendente e' che tutte le tre posizioni sono autoreferenti una con l'altra. Mettendoli tutti insieme forse arriviamo al gugliotta. Questo non si puo' fare applicando il nostro codice. Non si puo' fare. Soprattutto con i criteri di estrema attenzione che invoca il pm. [...]
Ma poi l'altro dato che dovete valutare e': ma come gugliotta che e' stato sempre li', aveva quel potere, ha assistito a tutto, solo tre capi di imputazione specifici? Solo tre. [...] Mi pare sinceramente un altro dato obiettivo che deve fare riflettere sulla reale posizione, reale ruolo di gugliotta nel sito di bolzaneto. Ma io vado oltre, perche' abbiamo un teste a me sicuramente non simpatico e a me sicuramente non troppo credibile per altre parti del processo, ma che l'accusa ha cavalcato, il teste Poggi. Poggi ci parla di gugliotta, e parliamo di un teste che dove ha potuto inventare ha inventato pur di scaricare responsabilita' su qualcun altro. Ma cosa dice Poggi? Domanda: "cosa si ricorda di gugliotta" Risposta: "era responsabile del sito penitenziario", quindi esclude le celle. Domanda: "cosa faceva?" Risposta: "nulla di particoalre, non l'ho visto picchiare, l'ho visto tenere i detenuti con una certa posizioen". [...] Poggi che si e' inventato abbondanti accuse nei confronti di altre, e' costretto ad ammettere che gugliotta non era un violento.
SUlla base dei fatti documentali qualcosa nei ruoli affidati dai pm a gugliotta non funziona, ne' dal punto di vista logico, ne' dal punto di vista fattuale. Quello che vi ho rappresentato e' tutto quanto riguarda gugliotta. Nella parte generale si confonde ruolo e compito che lo fa diventare da mini comandante a responsabile di tutta la struttura, e quindi nonostante i gradi di ispettore secondo quanto rappresentato lui doveva comandare soggetti superiori in grado a lui, ufficiali, anche di elevato grado, appartenenti ad altre forze. Secondo quella improbabile o impossibile posizione gerarchica che si vuole dare al gugliotta, vogliamo dire che lui doveva andare da superiori in grado a dire cosa dovevano o non dovevano fare? A un generale, a un tenente, a un capitano? O peggio poteva dare ordini ai suoi capi? Ai piu' alti in grado del suo stesso corpo, disciolto o meno? No. Sicneramente no. O nella vostra sentenza dovete dare una spiegazione di questo. Come e' possibile! Se prendiamo i capi di imputazione specifici poi, neanche facendo la sommatoria delle descrizioni fatte dagli altri arriviamo a gugliotta. [...] E tutto questo: cinque anni otto mesi e cinque giorni!?!?!?!
Mi rendo conto che visto il clima e le aspettative della vostra sentenza non sara' facile una assoluzione per gugliotta, perche' la stampa e i media gli hanno gia' dato una veste, ma i processi non sono definiti sulla base di quanto dice la stampa, ma sulla base delle risultanze processuali, atti, documenti. Vi ho letto tutto. La responsabilita' penale e' personale, non òperche' si dice essere il capo, mi devi dimostrare che sono il capo e mi condanni, ma i documenti e la logica dicono il contrario. Ma poi ci deve essere anche la certezza, al di la' di ogni ragionevole dubbio dice il nuvoo codice, che il gugliotta abbia personalmente compiuto i reati contestati. Solo in quel caso si potra' arrivare ad affermazione della sua penale responsabilita'. Perche' altrimenti, volenti o nolenti, stampa o che altro, c'e solo il 530 cpp.
[ pausa ]
D: (Vaccaro) riprendo da toccafondi. il primo ingresso di toccafondi in questo processo non poteva avvenire se non a seguito della stampa. in effetti il dr. toccafondi apprende dall'intervento fatto da poggi al festival dell'unita' di genova e riportato dalla stampa locale che l'infermiere lo accusava di aver maltrattato fermati o arrestati e di due fatti particolarmente gravi: aver rotto una mandibola a una ragazza e aver strappato un piercing a un ragazzo. queste dichiarazioni fanno sobbalzare chi era a bolzaneto, cito lo stesso andreini, un altro infermiere, [...] A seguito di queste notizie di stampa il dr. toccafondi chiede di essere sentito dai pm e si presenta alla procura in una data storica per fatti internazionali, cioe' alle ore 15 dell'11 sett 2001. La favola del piercing ha perseguitato il dr. toccafondi fino ad oggi. Ancora oggi si sente parlare di questo strappo nonostante il buon poggi anche davanti a voi sia stato obbligato a seguito di un confronto a rivisitare quel suo ricordo, fatto smentito dalla stessa vittima, e addirittura non esiste neanche un capo di imputazione specifico. Ma nonostante questo e' perseguitato. E tanto per dire quanto ci siano visioni partigiane, il dr toccafondi presenta una denuncia per calunnia che pero' viene archiviata.
IL dr. toccafondi viene incaricato da sabella di organizzare, attrezzare e fare tutto cio' che e' necessario per allestire nei due siti temporanei, e voglio sottolineare temporaneo, l'infermeria. Il dr. sabella poi per iscritto da ordini abbastanza vincolanti su quello che doveva essere espletto dal reparto medico: "limitare i casi di trasferimento in ospedale ai soli casi di grande urgenza, in sostanza una volta compilata la cartella clinica valutare se la persona possa essere tradotta". Sul punto sgombriamo il campo da un cavallo della pubblica accusa, in termini di generica omissione di referto. I pm basano la loro accusa generica sul fatto che il doc 9.7 a firma di sabella relativamente alla visita medica testualmente recitasse "si confida che i sanitare effettuino oltre alla compilazione del diario, una meticolosa anamnesi soprattutot per le lesioni esprimendo giudizio di compatibilita' o meno delle stesse con le affermazioni del soggetto arrestato". Per dimostrare che il dr toccafondi non avesse seguito quell'invito i pm hanno estratto dal mare magnum di carte, dal cilindro se si vuol dire, un certificato del 20 luglio 2001 in cui toccafondi certifica un isp. di ps contusioni a mano sinistra e collo riportate in servizio dall'isp. La prima dimostrazione dell'errata interpretazione di quel documento la troviamo nella formulazione delle domande dei pm a toccafondi, laddove per dimostrare i due pesi e le due misure presunte si qualifica un foglio bianco con timrbo come un certificato, mentre era un foglio bianco con i timbro. Ed allora tolto il fatto che era un referto a caso, si accettua l'attenzione su un timbro, per dimostrare che toccafondi avrebbe potuto firmare altri certificati di denuncia, dimenticando che quel timbro stava anche in tutti i certificati medici. Naufragato anche questo tentativo da parte dei pm, allora ci si chiede come mai nel caso dell'isp. si e' riportato le lesioni mentre altrove no? E la risposta e' semplice: l'isp di polizia molto solerte nel chiedere un certificato ma altrettanto solerte a portare in questura un documento che accusa toccafondi, si presenta e chiede un certificato per lesioni in servizio, perche' gli serviva, e quindi puntualmente di fronte a un soggetto che ha reso dichiarazioni il toccafondi annota. Nei diari clinici sono riportate fedelmente tutte le lesioni riscontrate, ma non viene espresso alcun parere perche' era di tutta evidenza che quelle lesioni fossero compatibili con l'unica causa conoscibile da toccafondi. [...] I soggetti erano detenuti, arrestati, giustamente o meno non ci interessa, perche' provenienti da scontri di piazza, o nel caso degli arrestati alla diaz, feriti nella reazione a una corretta azione di polizia. Andiamo al 21 luglio. Invero non possiamo leggere con gli occhi di oggi tutto quello che e' accaduto a bolzaneto, perche' se io o chiunque di noi avesse chiesto cosa e' accaduto alla diaz, io sapevo di una aggressione con un coltello a un poliziotto, alla presenza di bottiglie molotov, a a a no global, o black bloc... non lo so, e' un processo che non mi riguarda. Chi era a bolzaneto seguiva la telecronaca di quanto avveniva. E allora oltre i presenti a bolzaneto la cittadinanza intera aveva visto i violenti scontri e nessuno poteva sapere cosa fosse avvenuto alla diaz. Per chi era a bolzaneto erano soggetti arrestati dalle ffoo in scontri di piazza, e quindi i segni di collutazione non erano anormali. Il dr. toccafondi ha anche detto perche' non ha fatto domadne: perche' umanamente, normalmente, ma rivolgere domande su come si fossero procurate le ferite visto quanto accaduto in citta' sembrava una presa in giro. Ma vi e' di piu': abbiamo ascoltato le p.o. ma alcuno ha mai dichiarato in quest'aula di aver detto al dr. toccafondi qualcosa. Nesusno ha detto questo. Tutti si sono lamentati della visita medica, ma nessuno ha denunciato il medico. E men che meno che le lesioni riportate non fossero state causate al momento dell'arresto ma in un momento successivo a bolzaneto. E sempre per valutare lo stato psicologico non dimentichiamoci che erano soggetti arrestati e la piu' parte con denuncie per 337 cp, e quindi che ci fosse resistenza o violenza era in re ipsa.
Ma sul punto abbiamo documentale dimostrazione di come si sono svolti i fatti. Mi riferisco e lo tratto sia qui che nelle contestazioni specifiche, a quanto avvenuto con l'AG. QUando si vede la ferita gli viene chiesto come se l'e' procurata, dato che era strana come ferita, ma lui dichiara che era caduto dalle scale. E a specifica domanda dice che era stato spinto e si era fatto male contro un vetro. E non e' stato annotato nulla perche' non c'era da sporgere denuncia a nessuno e poi AG era un fermato non un arrestato. Voglio fare un paragone con l'istituto penitenziario: se io sono il medico del carcere, e gli portano un detenuto a seguito di arresto che proviene da un ospedale che ha gia' refertato le lesioni, lo visita, annotera' le lesioni, ma non presenta alcun tipo di referto all'a.g. [...] Diverso il caso se dopo la visita di primo ingresso il detenuto si procura lesioni e qualora siano derivanti da atti illeciti il medico stilera' il referto. Ma non nell'altro caso. [...] O vogliamo fare gli ipocriti? Pensiamo che durante la permanenza in carcere qualcuno che sta nel posto sbagliato non si prendera' un urlo da parte delle guardie? Siamo in un sito penitenziario, in una caserma! Chi deve controllare deve dimostrare fermezza. Sarebbe ipocrita non riconoscere questo.
Sempre in tema di contestazioni generali si contestano a toccafondi alcuni capi omissivi, che pero' meritano censura per la loro assoluta genericita'. Invero come per la tortura vediamo il capo 84, dove si dice che toccafondi ha omesso di impedire che le persone rimanessero nude oltre al tempo necessario. A parte che io non so chi l'abbia cronometrato. Si aggiunge altresi' che "le persone di sesso femminile rimanessero nude davanti agli uomini". Ora noi sappiamo che per disposizione del grande assente sabella, e anche toccafondi ci dice che era presente quotidianamente ed era il responsabile, ma dicevo che noi sappiamo che per disposizione di sabella si elimina una postazione medica e per favorire la situazione di disagio si svolgessero in infermeria anche le perquisizione. Gia' con questa duplice situazione il tempo di stazionamento in nudita' si raddoppia. Una prima fase della perquisizione, con le flessioni alla fine ridimensionata dato che sono obbligatorie, e quindi la seconda parte che riguardava la visita medica vera e propria. [...]
[...]
Un cenno della deposizione del dr caruso, con il quale durante il controesame c'e' stato un piacevole confronto sul senso di "visite mediche". Quello che mi fa piacere data l'assoluta onesta' personale, professionale e morale di caruso, oltre alle critiche sullo svolgimento della visita medica, non appena abbiamo riportato il discorso su quella visita medica di primo primo ingresso, il dr. caruso dicevo nella sua totale onesta' dice che "hanno fatto quello che hanno potuto". E il dr. toccafondi ha organizzato tutta la situazione medica, e per drammatizzare toccafondi ha detto "ci poteva scappare il morto", ma no l'ha detto per sdoganare nulla, ma per enfatizzare la sua preoccupazione per organizzare le cose al meglio. Esattamente il contrario. Cosa fa toccafondi, infatti? Una cosa che poi sara' il boomerang, decide di ampliare i suoi compiti, autonomamente, e di fare il triage. [...] Serviva per valutare se esistevano delle emergenze, e quindi la presenza di situazioni di pericolo per la salute del fermato o dell'arrestato che non potevano attendere. Pur essendo responsabile dell'infermeria del sito e quindi dovendosi occupare solo dei detenuti, si assume la responsabilita' di allargare il suo controllo anche ai fermati. Tanto e' stata valida questa sua scelta che in ben due occasioni abbiamo soggetti che sono stati trasferiti immediatamente in ospedale per la gravita' delle lesioni. Ma soprattutto e' che non e' accaduto nulla di tragico. Perche' questa era la sua preoccupazione. [...]
Sempre e siamo sulla contestazione generica, quella sui trofei, di cui ha parlato Poggi, che non ha mai visto niente, riferisce di cose riferite, ma e' lui che va in tv, lui che scrive i libri e che ne riceve i proventi. Non si capisce bene poi se la famosa maglietta, perche' poi i trofei diventano una maglietta, finisce in un sacco della spazzatura o non si sa dove. Ma al contrario apprendiamo esistere una stanza dei trofei, ma non e' del dr toccafondi, ma e' la stanza cosi' soprannominata da toccafondi dove ci sono gli oggetti atti a offendere sequestrati agli arrestati.
Ultima delle contestazioni generiche, prima di passare ai casi specifici, l'aver omesso di aver effettuato interventi per alleviare i problemi della posizione di stazionamento. Questo viene contestato sull'apodittica affermazione che toccafondi si sia recato nelle celle piu' volte. Sappiamo che cio' non corrisponde al vero. il dr. toccafondi si e' recato nelle celle solo due volte, in tre giorni! Due volte nelle quali la situazione non era quella descritta ma le persone erano sedute, poi parleremo, ma non c'era quell'emergenza descritta nelc apo di imputazione. Non ci e' andato tante volte, ma solo due volte, e alla fine.
Prima di passare al capo di imputazione specifico ritorno su come si e' comportato come medico toccafondi e legog cio' che di lui ha detto la persona che io stimo molto, il dr. caruso: "personalmente conosco toccafondi, c'e' una buona amicizia e stima con toccafondi, quando l'ho conosciuto e' una persona che ha sempre risposto alle mie aspettative con preparazione ed educazione" [...] "ma dire che conta l'esame obiettivo, il contatto, piu' che la carta". Il dr. caruso ci viene a dire che quello che importa per un medico e' cosa vedi, questo e' l'importante. E con questo nella testa andiamo ai capi di imputazione specifici.
Capo 85, LK: l'episodio in cui toccafondi chiamato da un cc si reca in una cella dove KL era stata attinta da un gas lacrimogeno. Sulla ricostruzione fattuale non aggiungo ne' tolgo un avirgola, perche' dicono i fatti come si sono svolti. [...] Stabilisce solo che non si e' usato lacrimogeno, e si limita ad accertare che LK non sta troppo male. Chi dice che e' stato gas urticante? Proprio toccafondi, che addirittura dice a un cc che non si fanno certe cose. E qui andiamo nella seconda contestazione. La certezza che si tratta di un reato perseguibile d'ufficio ce l'hanno solo i pm, ma mi domando se toccafondi dice a un tenente dei cc che non si fanno certe cose, fai qualcosa, ad eludere le investigazioni e' toccafondi o il tenente? Scrivere il refero o dire a un tenente la cosa e' un atto di azione nei confronti di una condotta? Credo che la vostra sentenza non si puo' limitare a bolzaneto. si riferisce a un apersona che viene accusata di un reato commesso con certe modalita'. La vostra sentenza varra' fuori da bolzaneto. Se una pubblica accusa puo' affermare che sia stata usata una certa cosa senza dimostrarlo e lo ritenimao costituente il reato diventa difficile. E' trutto basato su una affermazione dei pm. E basta! In che modo avrebbe aiutato gli ignoti? Non stilando il referto? O segnalandolo a un tenente? Credo che sul capo 85 toccafondi debba essere assolto ai sensi del primo comma del 530.
Passiamo al capo 86: BS. [...] La pubblica accusa dice per chiedere la condanna che BS non riusciva a tenere gli occhi aperti ed era quindi evidente che il contatto con la sostanza era di poco precedente e quindi doveva fare il referto. Ma vediamo le cose con serenita': curando una persona che viene dagli scontri, perche' sofferente per i lacrimogeni, vedendo certe cose in televisione, sarebbe stato risibile che toccafondi presentasse denuncia per l'uso dei lacrimogeni. E' una ipotesi apodittica dei pm. che come sempre quando parlano di ipotesi vengono smentiti. Infatti dalle dichiarazioni dei testimoni, cosa fa toccafondi, tanto e' convinto che venga dagli scontri di piazza BS, lo fa spogliare e gli fa fare una doccia, non gli riconsegna i vestiti ma lo fa mettere in un camicie verde. E quindi e' la dimostrazione che toccafondi era assolutamente convinto che quanto accaduto a BS non fosse accaduto nel piazzale ma in scontri di piazza, e il suo comportamento e' corretto e consono al suo convincimento, e come tale non era obbligato a fare alcun referto. anche in questo caso 530 primo comma.
Veniamo al capo 90: BV. Deve rispondere solo di ingiurie. Ci troviamo di fronte al classico di ingiurie. Abbiamo un soggetto che dice "mi hai ingiuriato" e l'altro che dice "no non l'ho ingiuriato". E qui si tratta solo di credibilita'. Allora dobbiamo andare su criteri succedanei. La cartella clinica e' firmata da altro medico ma c'e' il riconoscimento di toccafondi. Il medico descritto dalla p.o. e' con il camice bianco, che pero' toccafondi non ha mai indossato, ma lo riconosce e se volete questa e' la cosa meno genuina, ma lo riconosce da una foto su un quotidiano, perche' era la foto dell'interrogatorio. E' normale che un soggetot che dice medico quando si fa vedere un album fotografico e due giorni prima abbia visto il medico toccafondi faccia uno piu' uno. Poi tornero' sul camice bianco, ma anche in questo caso penso che sia un 530.
Veniamo ai capi 91 e 92 che riguardano il famoso AG. Come sappiamo la p.o. del caso pigozzi. Per quanto riguarda toccafondi pacificamente non ha prestato assitenza medica a AG ma gli viene contestato di avere omesso anche in questo caso di redigere il referto all'a.g. Credo vi sia la prova provata delle dichiarazioni di AG, come pratissoli, nessuno dei medici presenti poteva sapere di trovarsi di fornte a un reato perseguibile di ufficio, anche perche' escluso dalla stessa persona offesa. [...] Per il capo 92, come si fa ad impedire che uno dica una frase? Cioe' la frase ormai e's tata pronunciata. In tutti i modi si cerca una responsabilita': non era un suo paziente, era altrove, chi lo stava cucendo gli scappa la frase se l'ha detto "se non la smetti ti diamo le altre", e lui risponde per non averlo impedito? Se mi dite come avrebbe dovuto fare mi prendo la condanna, altrimenti e' un 530 cpp.
capo 93: reato di ingiurie a AK, la famosa ragazza con il grosso problema alla mandibola, quella che secondo poggi aveva rotto proprio toccafondi. non voglio spendere molte parole su questo episodio. io su questo penso che basti il libero convincimento del giudice: non so se il fatto sia accaduto realmente, quello del manganello, ma sono certo che se anche cis ia stata la parola deve essere stato sicuramente un fraintendimento, che certamente per il proprio stato si salute, era sedata per il dolore, si trovava in una particolare situazione psciologica. A me viene difficile pensare che una persona qualsiasi, compreso toccafondi, che valuta una persona in una condizione particolare, le somministra i farmaci per il dolore, prepara il sondino per bere e sciacquarsi la bocca, e poi abbia quel comportamento. C'e' una spiegazione facile nel trauma di questa persona che puo' aver male interpretato questo comportamento. Tanto che ce lo ha detto toccafondi, che ha parlato in tono quasi paternalistico nei confronti di AK. Credo che nel caso di specie almeno il secondo comma del 530 cpp.
Capo 95: NM, ingiurie percosse e danneggiamento. Su questo l'unica cosa che posso chiedervi e' di leggervi le dichiarazioni di p.o. Per quanto riguarda le percosse sulle ferite non fa riferimento a percosse ma parla di pressioni che ovviamente gli hanno dato dolore. Conseguentemente anche per l'altro capo per cui si e' chiesto proscioglimento, davanti a lesioni deve palparle e questo crea dolore, ma non c'e' la dimostrazione della volonta' di recare del danno. E questa cosa ce la dice NM, che ci dice cosa avviene subito dopo, perche' da un lato abbiamo il medico che crea dolore e dall'altro quando si gira gli porge il sacchetto del ghiaccio sintetico da porsi sul viso. Comporti opposti. Si contesta anche l'ingiuria perhce' "non aveva tempo e doveva andare a mangiare". Io guardo gli orari. Sono le cinque del mattino. Non so dove andasse alle cinque del mattino. Ci sara' stata un po' di confusione su quanto accaduto. Si chiede anche qui il primo comma del 530.
Capo 97-98: OK. Per l'obbligo di referto mi richiamo a quanto gia' detto su manifestanti che sono venuti dagli scontri. Aveva un braccio rotto, ma il dr. toccafondi non poteva sapere ne' come ne' quando si fosse procurata la ferita. [...] Ma se non e' accettabile la prima parte di imputazione, la seconda e' improponibile. Si contesta l'omesso e indebito rifiuto al ricovero di questa ragazza. Qui esistono ben due ragioni per cui non e's tato disposto il ricovero: primo perche' da quell'esame obiettivo che vi ho letto prima sicuramente se frattura vi fosse stata, era composta solo di una delle due ossa ricordiamo, in ogni caso non rivestiva quel carattere di urgenza che il dr sabella aveva imposto come onere per poter fare il trasferimento agli ospedali; e non esistendo all'interno del sito la struttura per fare un esame radiologico, il medico ha valutato di rilasciare il nulla osta al trasferimento della stessa, sapendo di non arrecare danno di alcuna natura, perche' a domande specifiche ha spiegato che l'attesa anche di qualche giorno non avrebbe comportato nulla. Qui si parlava di qualche ora, nenache di qualche giorno. [...]
Capo 103: JL. Si tratta dell'ultima contestazione di ingiurie. Per questo capo di imputazione non c'e' stato altro che una interpretazione dei fatti e sulle impressioni della p.o. La p.o. dice che un uomo che "credo fosse il dr." descritto con "capelli brizzolati, un po' lunghi, un po' ricci, robusto" l'avrebbe ingiuriata. Sulla base di questi elementi identificano toccafondi con presenza in servizio, essere l'unico medico uomo presente, la descrizione delle sembianze. L'affermazione di essere l'unico uomo presente mi consente di parlare di BV e del camice bianco: anche in quell'occasione toccafondi era l'unico medico uomo. Voglio farvi notare ai fini del rigore ecc ecc, che anceh in questo caso le cose non stanno cosi'. Sia per questo riconoscimento che per quello della BV invero se leggiamo Furfaro si dice che gli infermieri erano vestiti con una divisa bianca e con zoccoli verdi, mentre toccafondi con una casacca verde. Ecco che forse piu' credibilmente toccafondi sara' anche stato l'unico medico uomo, ma non era l'unico uomo presente, che potesse sembrare un medico, e non era quello con il camice bianco, perche' lo indossava Furfaro. In questa situazione la prova della responsabilita' credo che sia altamente in dubbio e quanto portato dai pm mi pare un po' carente.
Per i capi di cui non ho trattato mi riporto alle conclusioni dei pm. Ho terminato e non mi resta che raccomandare i miei assistiti, nella certezza che la vostra sentenza sara' una sentenza gisuta, che e' una sentenza sulla loro vita, dedicata da entrambi al servizio dello stato. non vi invidio, perche' e' un compito gravoso sia per mole che per scelte, perche' la vostra sentenza sara' sicuramente oggetto di critiche. Al contrario pero' io sono certo che la sentenza rispecchiera' el reali risultanze processuali considerate alla luce dei giusti, rigidi limiti del nostro codice. Sono certo che le eventuali carenze non potranno essere superate dalla "follia collettiva" usata da molisani, ma da voi attendo una molto coraggiosa giustizia con la g maiuscola che rispetti le carte e non risposte politiche, partitiche o sociologiche.
[ pausa pranzo ]
[ difese Mulas ]
D: (Avicola) preliminarmente devo dare atto all'ufficio della procura per l'impegno, poi non condivido le conclusioni, ma apprezzo l'impegno. una ricostruzione sostanziale delle imputazioni dei miei assistiti. partirei dalla posizione di mulas marcello. dico questo perche' le conclusioni di miei colleghi con posizioni nell'ufficio matricola mi consente di evitare una serie di argomentazioni circa i responsabili dell'ufficio matricola. una precisazione in ordine al ruolo e quello che doveva essere il ruolo di mulas da sempre impegnato con compiti informatici nella pol pen da sempre. Mulas svolge i medesimi compiti a vigevano: un agente scelto, oggi forse assistente, di pol pen. Quello che era il compito per il quale e' stato impegnato nella matricola del sito provvisorio aveva il compito di inserire i dati nel programma siap, quello attualmente in uso sia in procura che negli uffici matricola delle case circondariali. quello che si contesta e' contenuto nei capi 76-77 del decreto di rinvio a giudizio e l'imputazione mossa e' quella del falso per aver compilato o meglio sottoscritto dei moduli nei quali compariva falsamente la mancata richiesta di avvisare parenti e consolati. Una prima osservazione e' che per questo reato e' stato richiamato l'art. 62 dell'ordinamento penitenziario. Sostanzialmente da atto delle comunicazioni all'ingresso dell'istituto e che "all'internato viene richiesto se intende dare notizia a congiunto o familiare; la convocazione e' contenuta in busta aperta o in telegramma ed e' solo limitata al primo ingresso o all'avvenuto trasferimento; [...] se si tratta di straniero e' comunicato all'autorita' consolare". Questi sono i due addebiti. Le persone che compaiono tra gli arrestati che fanno parte del capo di imputazione sono individuate in DJ, DN, AF, BS, DM, EJ, GC. Al momento del deposito degli atti il numero di p.o. era maggiore, poi in realta' si sono ridimensoinate dopo l'interrogatorio del Mulas. Una prima osservazione che deriva dalla lettura dell'art. 62 deve fare riferimento a quella che infelicemente e' stata definita la matricola distaccata di altri 4 carceri nei quali erano poi diretti i fermati e gli arrestati. Sito provvisorio penitenziario, matricola provvisoria, distaccata, al quale secondo quello che era il progetto ordinario, sarebbero dovuti tradurre gli arrestati. Le modalita' richieste dal 62 impongono una serie di considerazioni: la prima e' rilevanta anche se di contorno, cioe' l'esistenza di un sito provvisorio in cui a Mulas era stato dato solo il compito di sottomissione di dati nel sistema SIAP che poi sarebbe stato ripetuto in carcere nel vero ufficio matricola. [...] Le modalita' di invio avrebbe dovuto far carico a un direttore che nel sito provvisorio non lo prevedeva, cosi' come non erano previste modalita' particolari. Questo a titolo di contorno, ma se poi esaminiamo le dichiarazioni rese vi troviamo una generale carenza nella descrizione degli episodi, vuoi per la confusione presente e dovuta a problemi maggiori che non la mancata sottoscrizione di un verbale. Io ho cercato di restringere le condotte delle persone che hanno lamentato il mancato avviso e possiamo rinvenire DJ una iniziale non sottoscrizione del documento oggetto di imputazione, con verbalizzante Mulas. La posizione di DNA anche lei non sottoscrive e riferisce di aver sottoscritto un foglio in italiano. Ora in tutti gli sfortunati passaggi tra fermo e arresto non e' chiaro se il foglio scritto in italiano sia quello di mulas o altri documenti. La signora NA in realta' il documento in giudizio non risulta sottoscritto ma risulta che si e' rifiutata di firmare, controfirmata da Mulas. AFR invece, spagnola, non ha sottoscritto il documento, ha firmato dei fogli, ma certamente non e' questo di Mulas. Il signor BS ha sottoscritto il modulo, nelle sue dichiarazioni sulle modalita' di compilazione non riferisce nulla. DM ha effettivamente sottoscritto il modulo ma non riferisce nulla a proposito. Poi veniamo a due situazioni particolare: EJ dice di aver sottoscritto il documento nel carcere, mentre GC avrebbe sottoscritto un modulo e ne ha sottoscritto uno anche nel carcere. Una curiosita', durante le indagini preliminari avevo provveduto a scrivere alle diverse carceri per avere notizia di cosa e' successo nelle carceri, in particolare volevo verificare quale fosse stata la volonta' della persona, quando portata in un sito detentivo cosa avesse poi avanzato come richiesta. La risposta che e' pervenuta, a sua volta depositata, e' stata quella da pavia, che mi ha inviato i moduli che sono stati sottoscritti da EJ e da GC. Dopodiche' ho chiesto sempre a pavia la cortesia di inviarmi il modulo del ministero della giustizia attraverso il quale si avanza l'informativa all'autorita' consolare. EJ ha sottoscritto analoga dichiarazione negativa, analogamente GC ha sottoscritto un modulo nel quale manifesta la volonta' di non voler avvisare le autorita' consolari. Mi e' stata mandata una modulistica, anche se il pm mi ha detto che sono state prodotte durante l'interrogatorio del Mulas. Il modulo che mi hanno inviato e' stato modificato nei successivi anni. E' fatto in modo diverso da quello del g8, ma contiene questa richiesta tradotta in inglese, francese, spagnolo, tedesco. Io credo che il min giustizia sia arrivato all'elaborazione di questo modulo per superare le difficolta' di comprensione da parte del fermato di quelle che sono le richieste dell'ufficiale. [...]
Abbiamo su 6-7 persone a campione ed e' curioso e ci conforta di quella che deve essere stata una richiesta male intestata, Mulas non parla altre lingue al di fuori dell'italiano, ma certamente il fatto di trovarsi in un carcere ha fatto si che queste persone di fronte agli incaricati della matricola che gli sottoponevano un modulo in italiano, diversamente da quello che mi hanno inviato, sono stati sottoscritti. [...] Io credo che ripeto in ordine a quello che ha riferito il Mulas, l'inserimento dati del Mulas, non limitato a queste posizioni, lo si ricava dall'imputazione originale e dal compendio di tutti i materiali... Mulas si trova a rispondere di questi episodi due delle quali hanno poi manifestato a fronte di un foglio in italiano analoga richiesta di non avviso all'autorita' consolare. [...] In termini probatori cosa abbiamo, e non voglio richiamare serialita' e altro come ha fatto il pm. C'e' una persona senza compiti di comando, di reponsabilita' di altri, un semplice operatore che doveva solo inserire dati. Sono consapevole del fatto che quando viene a sottoscrivere questi documenti, la cui rilevanza il tribunale dovra' porsi, documenti che saranno ripetuti di li' a poche ore in condizioni migliori. Anche questo aspetto di valutazione dlel'utilizzabilita' delle sottoscrizioni credo debba costituire argomento di riflessione per il tribunale perche' ci troviamo a valutare ipotedsi minimali nell'impostazione del pm, ma che devono essere valutati in termini di verita' o meno da parte del tribunale. [...]
[...]
Fermo restando che poi a bolzaneto gli avvisi non si potevano fare percarenza delle strutture per consentire all'arrestato di provvedere a pagare per l'avviso. questo avviso era quindi una misura formale che si dovevano chiedere ma senza poi la possibilita' concreta di realizzare gli atti conseguenti. Circostanze che portano a fare uan valutazione subordinata dell'atto compilato dall'oggi assistente Mulas. Da una parte c'e' un problema di valenza probatoria delle dichiarazioni, [...] e nelle prime dichiarazioni nessuno rappresenta nei termini di un falso seriale o meno, commesso da un p.u., e poi c'e' da valtuare l'esistenza o meno di questo atto ai fini di qualcosa che l'amministrazione prevedee ai sensi dell'art. 62. [...]
Allora rimangono le dichiarazioni del Mulas che dice che hanno cercato di spiegare le cose, con le difficolta' della lingua, della situazione personale, oggettiva e complessiva. [...] Mi pare che la ricostruzione sia generica, e se poi abbiamo riguardo che e' un atto particolare. Il pm ci contesta l'ipotesi base, e non quella particolare. Il problema e' che manca una ricostruzione storica di quella che e' una manifestazionem di volonta' chiara, espressa e negata. Laddove e' stato possibile verificare cosa e' successo al carcere abbiamo avuto risposte negative. Per quanto riguarda la posizione del Mulas non si puo' fare altro che assolvere ai sensi del 530 primo o secondo comma.
[ difese Amenta, Zaccardi ]
D: (Avicola) due considerazioni in merito all'infermeria. avevo anticipato che volevo necessariamente formulare alcune considerazioni sul sito provvisorio di bolzaneto. [il sito era temporaneo, ecc ecc] Ricordiamo tutti i problemi che vi erano quando l'arrestato veniva trattenuto per giorni nelle camere di sicurezza. Prima della riforma anche il fermato o l'arrestato rischiava di rimanere per diverso tempo, anche una settimana o nelle camere di sicurezza o in caserma, prima di essere tradotto. E le richieste che provenivano dai familiari, non esistendo una disposizione che imponeva il trasferimento in carcere entro tot ore, erano quelle di regolamentare la situazione. Il legislatore ha modificato apposta la norma della direttissima. Creando questa struttura, forse in maniera infelice, ingenua, inesperta diciamo, si e' venuta a riproporre la situazione precedente la riforma. [...]
[...]
Oggi avete sentito le conclusioni del collega Vaccaro che assiste anche il coordinatore sanitario, allora una prima considerazione. Faccio mia le sue considerazioni, ma si deve imporre una distinzione, tra chi ha concepito il sito, tra chi ha partecipato a concepirlo e tra chi vi ha lavorato. Per l'infermeria abbiamo una bella distinzione, perche' le circolari riguardavano i responsabili, e quindi poi dobbiamo tenere conto di quello che e' stato rappresentato a chi non ha partecipato alla fase organizzativa. Le posizioni sono diverse, le responsabilita' amministrative prima ancora che civili e penali, sono diverse. Allora il primo passo: questa benedetta infermeria e questo ambulatorio, costituito in questi termini provenienti dai capi, non da Amenta e Zaccardi, ma nemmeno per certi aspetti dal dr. toccafondi. [...] Io sento parlare di visita di primo ingresso, di triage e di tutte queste cose. Allora un'idea di quella che possa essere la visita di primo ingresso il tribunale se la sia fatta, il triage e' un'altra cosa, e lo sappiamo, quello che era ambulatorio e infermeria voi siete perfettamente in grado di aver compreso cosa ci fosse veramente all'interno e in che condizioni ci si doveva lavorare nel momento dell'emergenza.
Una situazione logistica infelice che forse aveva una sua logica volta a tutelare una persona, ma mi apre piu' una giustificazione che una valutazione di quanto avveniva. Il passaggio tra perquisizione, visita e immatricolazione comportano tutta una serie di cose, compresa una sorta di passivita' da parte della persona detenuta che e' prevista a sono previste le modalita'. La scelta di concentrare il rapporto tra personale di custodia, matricola e sanitario [...] e se poi ci aggiungiamo addirittura gli operatori di strada, il tutto abbia portato a una serie di problematiche per cui siamo qui. Scelta infelice che ha comportato l'abbinamento perquisizione e visita medica. [...] La visita di primo ingresso: diciamo tra virgolette, perche' non abbiamo la rappresentaizone fatta ai medici, che secondo me e' stata confusa. Si sapeva la destinazione, si sapeva di dover fare una visita a persone presumibilmente provenienti da scontri di piazza. E' vero, che e' previsto tutto una serie di procedure, ma si prevede anche che dopo la visita la persona venga sentita da uno psicologo... magari non sarebbe cambiato nulla, ma magari no. A bolzaneto non c'era cmq. Allora non e' un problema di buste o di mancanza di direzione. Il problema e' la mancanza del direttore, poi mancano le buste, poi non c'e' il casellario, e via dicendo. Allora Amenta e Zaccardi non hanno partecipato a riunioni organizzative. TOccafondi era la lor interfaccia.
La dr.ssa Zaccardi peraltro si era portata dei camici da Ponte X per fare fronte a emergenze. Il compito la Zaccardi ci dice che era di verificare lo stato di salute dei detenuti per dare il nulla osta alla traduzione. Voi vedrete molte schede piene di sigle concluse da "nulla osta, ecc ecc". Caruso ci ha ricordato che era analoga alla visita di primo ingresso. [...] Cosi' e' stato fatto, poi vediamo le contestazioni specifiche. Sono stati fatti interventi nei confronti di persone con patologie gravi, cosi' e' stato fatto per dare quella garanzia che l'amministrazione e le regole impongono a soggetti che si presentavano in determinati condizioni. Questo e' quanto e' stato fatto e quanto e' stato chiesto alla dr.ssa zaccardi.
Ho gia' detto sulla qualifica di questa visita, che chiamiamo di primo ingresso, e che non e' distante da quella normale in carcere descritta anche dal dr. carusa. Vi e' all'atto dell'ingresso in carcere il colloquio con lo psicologo che e' condotto dagli esperti, che sono previsti dal regolamento penitenziario. La norma in realta' per i trasferimenti, art. 83 secondo comma, prevede l'effettuazione di una visita anche in caso di trasferimento tra case circondariali, ancghe se in questo caso non e' visita primo ingresso, ma solo finalizzata ad accertare l'assenza di condizioni che rendano il soggetto inidoneo ad affrontare il viaggio.
Riepilogo: non partecipazione a incontri organizzativi; ricezoine da parte del coordinatore sanitario delle disposizioni; un dato oggettivo il nulla osta di cui sopra; [...] nelle cartelle cliniche della zaccardi ci sono dei dati come fumatori/non fumatori, padri mancanti per patologie e via dicendo, concludendosi poi, ed e' questo il grande punto che mi ha fatto chiedere se la risposta dei medici sia conforme alla domanda che gli veniva fatto, con il nulla osta, e io mi chiedo se una visita come questa sia rispondente alla domanda posta, e quindi conforme.
[...]
Per quanto riguarda i miei assistiti o gli si puo' attribuire un reato direttamente o non gli si puo' attribuire delel responsabilita' ex art 40 capoverso. Poi se veniamo al dolo e' necessario il dolo specifico e quindi la conoscenza dei presupposti del dovere di attivarsi e dall'altro la consapevolezza di poter agire nella direzione voluta dalla norma. L'omissione non puo' mai esprimere il significato di una risoluzione che si estrinseca in una scelta di condotta, ma semmai la strada deve essere unica. Io lo dico incidentalmente ma mi pare che per le nostre posizioni sia da esludere anche sotto l'aspedtto del dolo.
Per il capo 107 e 109 posizione CR e posizione 109 per SK il pm ha chiesto l'assoluzoine e non faccio che richiamarmi.
Per il capo 105-106 capi 365,368,612 nei confronti di AG, la vicenda e' nota ed e' quella attribuita a Pigozzi. La ricostruzione l'ha fatta il collega. Richiamo alcune considerazioni: la mano l'avrebbe cucita il dr. AMenta, perche' la dr.ssa si era rifiutata di farlo in quanto da tempo non svolgeva attivita' chirurgica. La norma nasce da quello che e' stato rappresentato al dr. amenta. Abbiamo secondo il racconto di AG un origine dolosa del fatto. Benissimo. Ma cosa e' stato rappresentato al medico? Una caduta e un vetro infranto. Richiamo le considerazioni su Poggi e Pratissoli. [...]
[...]
ANalogamente alla conclusione per i capi 110-111 che riguardano le ingiurie e le percosse in danno di LF. Per il capo 110 e' un concorso morale nell'ingiuria in danno di LF, "pezzo di...", mentre la 581 cp la vicenda era sostanzialmente un intervento del dr. amenta diretto a medicare una ferita di LF, che riferisce anche di essere stato medicato, ma di aver subtio questa ingiuria e una percossa perché gli avrebbe dato "uno schiaffo non forte, leggero sulla ferita". Episodio modesto ma irricostruibile ai fini processuali. Abbiamo la posizione del LF, quella dell'Amenta, un fatto specifico successivamente alla medicazione, che però sarebbe stato non forte. Fatto banale ma ai fini della ricostruzione manchi di un elemento che confermi l'episodio schiaffettino. Concorso morale.... eh.... la normativa e' quella del 110 cp, qualcosa che il legislatore ha valutato in termini soggettivistici. C'e' un passaggio tra concorso e connivenza, e anche quest'ultima dovrebbe essere tutta da dimostrare. [...] La presenza inattiva come secondo di uno che commette il reato, come si fa a dire che non ha impedito un evento che proviene da una condotta da un agente che viene messa in atto cosi' senza preavviso? Mi pare un po'... Credo per la struttura del reato che non sia assolutamente ipotizzabile, e che quindi non sia questo tipo di responsabilita' in capo all'Amenta. E c'e' ancora qualcosa di meno, qui... questa attivita' non e' che il legislatore impong aquesto facere contro qualcosa derivato dalla volonta' di un terzo. [...]
Rimangono il capo 108, le lesioni in danno di LGLA. Qui sostanzialmente tanto per ricordare l'episodio al tribunale. Il sig LGLA viene accompagnato per la visita, c'e' il dr. Amenta. A un certo punto la persona offesa viene attinta da un pugno di un agente individuato in Incoronato. La persona si appoggia alla scrivania del dr. amenta. Questo abbiamo una ricostruzione fatta tramite le dichiarazioni di LGLA e Pratissoli. Il capo di imputazione e' in relazione a questo fatto, anche se LGLA ha descritto molte altre situazioni. [...] Al dr Amenta viene contestato un concorso morale. Questi canoni sono gli stessi che ho citato prima. In questo caso come faceva sostanzialmente a intervenire... [...]
Per quanto riguarda i reati fini per amenta sono finiti, tranne l'ipotesi del 323 che faro' in conclusione.
La dr.ssa zaccardi ha solo il capo 120, il famoso episodio della VS. Il reato contestato e' 594, ingiurie. La dr.ssa Zaccardi se lo ricorda, non nega l'episodio, ma rappresenta quello che poi non integra il reato di ingiurie perche' questa manifestazione che VS avrebbe udito non era rivolta a lei. La Zaccardi di lamenta dell'odore in infermeria dicendo ai colleghi "guarda come sono sfacciati e puzzano come cani", una ingiurietta nella classifica delle ingiurie... [mah, sentore di unghie sui vetri, ndr] [...]
Rimangono i reati omissivi che coincidono con l'imputazione al capo 104 e 119 dove sono contestati una serie di omissioni che vanno legate vuoi alla visita di primo ingresso, vuoi a quella condizione dei soggetti che sarebbero rimasti per tempo considerevole con le braccia alzate e la faccia rivolta al muro.
[...]