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Dei sequestri e delle pene

Il 16 marzo 2005 la magistratura ha adottato una nuova tattica, il "sequestro con destrezza''. Nella pausa del processo della settimana scorsa a carico di due attivisti milanesi, alcuni funzionari Digos - con estrema solerzia e zelo - hanno eseguito un ordine di sequestro sui pc presenti in aula. Il reato in oggetto e' quello di diffamazione, sulla base di una denuncia presentata dai pubblici ministeri Anna Canepa e Andrea Canciani, per ingiurie nei loro confronti contenute sul sito
italy.indymedia.org in relazione al processo agli attivisti milanesi.
I due computer sequestrati appartengono a due consulenti del Genoa Legal Forum e contengono informazioni riservate circa la difesa nel processo a carico di 25 manifestanti per i fatti del G8, processo che - guarda caso - vede come pubblici ministeri proprio Anna Canepa e Andrea Canciani.

Il sequestro e' l'ennesimo atto di innalzamento della tensione intorno ai processi genovesi, accompagnati - come ormai accade sempre piu' spesso - da articoli di giornali, come quelli apparsi sul Secolo XIX in questi giorni, tesi ad appesantire un clima che anche a livello nazionale ha gia' visto episodi di estrema gravita', come nel caso della trasmissione televisiva di Rai 2, Punto a capo.
Riteniamo che questa nuova intimidazione la dica lunga sull'attenzione di certi settori per il processo sui fatti del G8 e in particolare per il lavoro di preparazione delle udienze e per i resoconti che vengono realizzati da una rete di attivisti, che con comunicati stampa, sintesi e lanci di agenzia settimanali riferiscono pubblicamente sull'andamento dei processi genovesi. A questa attenzione corrisponde purtroppo un silenzio imbarazzante da parte del movimento e di chi su Genova ha saputo
costruirsi carriere politiche, istituzionali e non.

Sorprende, d'altronde, l'attenzione che i PM - il cui scopo dovrebbe essere l'accertamento della verita' - hanno scelto di dare ad alcune frasi ritenute ingiuriose della loro persona comparse su Internet, a fronte del loro completo silenzio e disinteresse verso fatti ben piu' gravi emersi durante i procedimenti legati al G8: dalle spranghe utilizzate dai Carabinieri del terzo battaglione Lombardia, al sequestro illegittimo da parte dei ROS dell'archivio video raccolto da indymedia.org - appartenente a un avvocato e consegnato poi incompleto al pubblico ministero - e questo si chiama inquinamento di prove - fino alla reticenza di funzionari e dirigenti di PS e Carabinieri durante le udienze.

Molti gli episodi che quotidianamente nelle aule del tribunale di Genova confermano questo clima: "blindatura" del tribunale con CC e PS in tenuta antisommossa, presenza massiccia di funzionari Digos dentro e fuori dall'aula, controlli e perquisizioni di chi presenzia alle udienze (che sono pubbliche), provocazioni ripetute fino allo schiaffo dato la scorsa settimana da uno degli agenti di scorta della PM Canepa ad un ragazzo presente all'ultima udienza contro gli antifascisti milanesi, perche' colpevole di non essersi tolto il cappuccio della felpa.

L'ultimo, increscioso episodio risale all'udienza preliminare del 19 marzo scorso a carico dei torturatori di Bolzaneto (47 fra PS, polizia penitenziaria e personale sanitario): il giudice ha dovuto, infatti, allontanare dall'aula un funzionario Digos - in quanto l'udienza non era pubblica e lui non era autorizzato a presenziare.

Supportolegale continuera', nonostante questo clima pesante e
intimidatorio, nel suo progetto di sostegno alle persone che lavorano per i processi del G8 di Genova.

contatti: info at supportolegale.org -- 348/4954290

http://supportolegale.org

Supportolegale è una rete di persone che seguono i processi di Genova: quelli a persone che c'erano andate per manifestare, quelli a pubblici ufficiali accusati di violenza, torture, abuso di potere. Supporto trascrive le udienze, le trasforma in sintesi comprensibili, le pubblica e le diffonde; inventa progetti, campagne e iniziative di informazione e raccolta fondi. supporto sostiene il Genova Legal Forum - gli avvocati e le avvocate che difendono persone accusate o parti civili nei processi - e contribuisce all'analisi e all'archiviazione dei materiali audio, video e scritti che testimoniano la storia dei giorni di Genova. Per i processi e per la memoria collettiva.