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[bolzaneto] undicesima udienza preliminare

Genova, 18 aprile 2005

L’avvocato Sambugaro, conclude per la difesa dell’ISp. Sup. di P.S. Valerio e per l’Isp. Tarascio, suo sottoposto. Entrambi per aver maltrattato (o non aver impedito che altri lo facessero) le persone affidate alla loro custodia. La difesa è quella “solita” (ed unica possibile ) per gli addetti alla sorveglianza: poca chiarezza nella definizione delle responsabilità dei cosiddetti “intermedi” (per quanto riguarda Tarascio), genericità ecc. Inoltre i due sarebbero stati presenti soltanto dalle 17.00 alle 19.00 del 20 luglio, quindi per un tempo piuttosto breve e in un momento in cui i comportamenti vessatori più gravi non si erano ancora manifestati e la distinzione tra questi e la durezza inevitabile propria delle operazioni di identificazione e arresto era assai labile.
L’Isp. Tarascio, infine, è noto per essere un sincero democratico, fautore della sindacalizzazione delle forze dell’ordine e simpatizzante, se non addirittura militante della sinistra istituzionale moderata. I comportamenti ascritti contrastano perciò in tutto e per tutto con la personalità ed i principi dell’imputato.
Per loro si chiede l’assoluzione con formula piena.
Terzo assistito dell’avv. Sambugaro è il PS Turco, della squadra dell’Isp Maida e quindi addetto all’accompagnamento dei fermati. Secondo la difesa lo stesso si sarebbe fermato a Bolzaneto a partire dalle 21.00 fino alle 03.00 della notte tra il 20 ed il 21 luglio (e non dalle 19 come affermato dalla Procura). A quell’ora la vigilanza alle celle è già stata predisposta e quindi lui non ha nulla da fare; inoltre non si sente tanto bene e perciò si infila nel pulmino con cui accompagna i fermati e sta lì. Qualcosa bisognava pur dire…

Parlano poi i difensori dei dieci Carabinieri presenti a Bolzaneto per i quali la Procura ha richiesto il rinvio a giudizio. Sono gli ufficiali che comandavano le squadre dei CC spostati da S. Giuliano (altro punto di raccolta dei fermati, di fatto non utilizzato dopo il 20 quando, a seguito dei fatti di P.zza Alimonda, gli operanti dell’Arma vengono esonerati dai compiti di OP e non effettuano perciò fermi ed arresti) e incaricati della vigilanza dei fermati.

L’avv. Zunino sottolinea come gli appartenenti alla prima squadra abbiano trascorso all’interno della struttura soltanto un paio d’ore (dalle 17.00 alle 19.00) alternandosi con turnazioni veloci.
La posizione di questi quattro soggetti è in effetti tra le più defilate.
Per tutti viene poi fatto ampio uso delle sporadiche dichiarazioni di alcune P.O. le quali riferivano di aver ricevuto acqua da un Carabiniere o il permesso di sedersi all’interno della cella da un altro
(salvo poi esser fatti rialzare in fretta e furia quando “passava qualcuno”, ma questo particolare l’avv. Zunino lo omette). Questi “sprazzi di umanità” vengono generalizzati fino a delineare un ritratto dei militari piuttosto simile a quello cui ci hanno abituati certe serie televisive ed, anzi, ci si stupisce dolorosamente del fatto che il comportamento dei militi dell’Arma non sia stato riconosciuto da tutte le parti offese in tutte le loro deposizioni. E su questo non può non soffermarsi, l’avv. Zumino, per sottolineare l’evidente inattendibilità di costoro.
In sintesi: l’omissione non l’hanno fatta i Carabinieri, che, avendone l’obbligo, non hanno impedito le nefandezze compiute a Bolzaneto, bensì le parti offese che non si sono peritate di fare gli opportuni (secondo la difesa) distinguo.

Scende poi nell’arena l’On. Avv. Biondi, a porre il sigillo della sua autorevole presenza sulla difesa dei dieci Carabinieri.
Chi aspettava lo spettacolo, lo ha avuto.
Poco diritto, poca materia processuale, ma una cascata di spiritose trovate, ammiccamenti, dotte citazioni e vibrante amor di patria.
Fanfani, le mucche e l’Aida sfilano gioiosi nell’arringa dell’On.Avv., illuminati dalla sua sempre affascinante oratoria. E’ un rutilante susseguirsi di battute che incalza e trascina l’uditorio.
Ridono i colleghi della difesa, ridono i cancellieri, persino il GUP ed i
PM non riescono a trattenere il sorriso.
Ride soddisfatto l’On. Avv. che lo dice anche, durante l’arringa, che a lui dopo quello che è passato in tv sul G8, vedere “quella gente” a faccia al muro mica lo faceva piangere!
E allora ridiamo!
In fondo è soltanto un processo per tortura.