Incidenti al G8, un poliziotto: «Non farei più quell'intervento»
Nella prossima udienza in aula il sasso trovato vicino a Giuliani
Genova - La "crisi" di panico di un drappello di carabinieri in piazza Alimonda e la riflessione di un funzionario di polizia - «Non so se riordinerei quella carica» - sulla dinamica dello scontro che portò alla morte di Giuliani. Il "giallo" del sasso trovato accanto a Carlo Giuliani, sasso, per la famiglia Giuliani, usato per un tentativo di depistamento delle indagini. Il sasso, messo nell'elenco delle prove, verrà portato in aula alla prossima udienza. E' questa la pesante sintesi dell'udienza di ieri al processo per gli incidenti del G8 del 2001.
Di panico e di una riflessione inaspettata è stato testimone e autore il funzionario di polizia (Adriano Lauro), che ordinò di intervenire in piazza Alimonda: «Non si sa mai se la decisione presa è quella giusta, se servisse a fare tornare in vita Giuliani, quella scelta non la rifarei». Lauro quel giorno si trovava in piazza Alimonda a capo di un drappello di carabinieri, quelli presi dal panico con il defender di Mario Placanica, che poi sparò, uccidendo Giuliani, alla vista dei manifestanti che lanciavano pietre. Di Lauro, dopo aver ricostruito la dinamica degli scontri avvenuti in piazza Alimonda, in una foto ha riconosciuto il sasso con cui in un primo tempo aveva pensato che fosse stato ucciso Giuliani.
Nel corso della sua deposizione, Lauro ha anche raccontato che «quel giorno vennero modificati tutti gli ordini di servizio». Alle forze dell'ordine fu ordinato di cambiare la strategia: da difensiva, con particolare riguardo alla zona rossa, a offensiva, cioè di attaccare gruppetti e cortei. «Per questo - ha raccontato Lauro - nonostante fossi stremato come i militari dalle lunghe ore di servizio, mi ero consultato con il capitano dei carabinieri Capello per decidere se avanzare in piazza Alimonda contro i manifestanti oppure tirare diritto. Decidemmo di affrontare i manifestanti, con il risultato che alcuni carabinieri vennero presi dal panico. Non sono situazioni - ha ammesso Lauro - in cui si è sicuri di aver preso la decisione giusta. In questo caso, se servisse a far tornare in vita Giuliani, non farei più quell'intervento».
G. Cet.
27/04/2005