G8:45 A GIUDIZIO PER LE 'GRATUITE' VIOLENZE A BOLZANETO/ANSA
IL GUP DE MATTEIS ACCOGLIE IMPIANTO ACCUSATORIO DEI PM
(ANSA) - GENOVA, 16 MAG - Erano presenti solo tre indagati stamani all' udienza preliminare davanti al gup Maurizio De Matteis che ha rinviato a giudizio 45 persone tra agenti della polizia penitenziaria, della polizia di Stato, carabinieri e medici dell' amministrazione penitenziaria per le violenze ''di feroce gratuita''' (cosi' definite dallo stesso giudice) compiute nella caserma di Bolzaneto della Polizia nei confronti dei giovani arrestati durante il G8.
La decisione che ha visto il proscioglimento completo di un solo indagato (l' agente di polizia penitenziaria Vittorio Bertone) e il non luogo a procedere, solo per alcuni capi di imputazione, per altre cinque persone, e' stata pronunciata dopo oltre tre ore di camera di consiglio. La sentenza, prevista per il 20 maggio, e' stata emessa a sorpresa perche' stamani era in programma la replica dei pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati che vi hanno rinunciato. Nel marzo scorso, durante la loro requisitoria, avevano depositato una memoria di oltre 600 pagine per raccontare ''l' accoglienza'' riservata agli arrestati da parte delle forze dell' ordine.
Tra gli episodi piu' inquietanti nei confronti delle persone arrestate i pm avevano riferito di minacce a sfondo sessuale nei confronti di giovani e ragazze ed episodi come quello di far indossare un cappellino con il disegno di una falce e di un organo sessuale maschile, pretendendo una sorta di sfilata nei corridoi della caserma. Poi le lunghe attese con le braccia alzate, gli insulti, i calci e i pugni contro i fermati.
Il giudice De Matteis, nell' accogliere la formulazione fatta dai pm di entrambe le accuse, abuso d'ufficio e abuso contro arrestati o detenuti, sottolinea ''la gratuita' della condotta contestata rispetto a qualsiasi ipotesi di limitazione ulteriore della liberta' dei detenuti stessi, anche con forme di rigore non consentite. Non si vede infatti come, ad esempio, il costringere una persona a chinare la testa dentro un vespasiano possa costituire una 'misura di rigore non consentita'. Tali azioni appaiono, per la loro feroce gratuita', totalmente estranee a qualsiasi nozione di 'misura di rigore', sia essa consentita o meno, in quanto non perseguono il fine di limitare e controllare la liberta' di una persona, ma solo di umiliarne la personalita' ''.
I reati contestati agli indagati, nelle 161 pagine della
richiesta di rinvio a giudizio, sono, a vario titolo, quelle di abuso d' ufficio, violenza privata, falso ideologico, abuso di autorita' contro detenuti o arrestati, violazione dell'ordinamento penitenziario e della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell' uomo e delle liberta' fondamentali.
Tra le persone rinviate a giudizio figurano il vicequestore Alessandro Perugini, all' epoca numero due della Digos di Genova, il generale della polizia penitenziaria Oronzo Doria, all' epoca colonnello, e Biagio Antonio Gugliotta, ispettore della polizia penitenziaria, responsabile della sicurezza del centro di detenzione provvisorio.
Il gup De Matteis nel marzo scorso aveva concesso rito
abbreviato a un altro imputato, Antonio Biribao che sara'
processato il 6 ottobre. Sempre in marzo aveva emesso un'
ordinanza di 45 pagine in cui aveva ammesso 150 circa parti
civili tra cui i genitori di molte parti offese e la
costituzione di tre ministeri (Giustizia, Interno e Difesa)
citati in giudizio su richiesta dei difensori delle parti
offese.
L' inchiesta durata due anni e 7 mesi, inizio' nell' agosto 2001 e si concluse con la richiesta di rinvio a giudizio del 12 maggio 2004. Un supplemento d' indagine sui falsi degli ordini di servizio inizio' nell' ottobre 2003. Per due volte furono fatti gli avvisi di conclusione indagine. Dopo la sentenza del gup i due pm Petruzziello e Ranieri Miniati hanno espresso soddisfazione perche', hanno detto, ''l'impianto accusatorio e' stato confermato''.
Numerose le reazioni giunte soprattutto dal mondo politico.
Tra queste quella dell' europarlamentare Vittorio Agnoletto
(Sinistra Unitaria Europea), ex portavoce del Genoa Social Forum il quale ha detto: ''E' necessario che, oltre ai responsabili materiali delle torture, siano individuati e processati i ''mandanti'', ossia coloro che avendo la responsabilita' dell' ordine pubblico e della gestione politica delle giornate genovesi, hanno autorizzato o comunque tollerato e poi coperto le violenze consumate a Bolzaneto''.
Alfredo Biondi, vicepresidente della Camera e difensore di 11 sottufficiali dei carabinieri si e' detto amaregiato per la decisione del gip di rinviare a giudizio i suoi assistiti, ''colpevoli - afferma - di avere fatto il loro dovere, essendo stati comandati a presidiare la caserma di Bolzaneto nei giorni drammatici del G8 di Genova''.
YL1-MAN
16-MAG-05 20:22 NNNN