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[processo ai 25] cinquantaduesima udienza

SINTESI LII UDIENZA - PROCESSO AI 25

tre testi per la pubblica accusa. Due digos di Brescia che dovevano "incastrare" uno degli imputati (sempre il solito postino che la dirigente ha inguaiato alla scorsa udienza), e un ragazzino fotografo di Milano che ha incautamente consegnato le sue foto a Diario, che le ha prontamente girate alla Autorita' Giudiziaria (grazie compagni!) aiutandoli a ricostruire i fatti (grazie ancora!).

I due digos si rimpallano le responsabilita' e alla fine nessuno riesce a dare dati certi alla procura, se non che hanno chiaccherato con la dirigente delle poste (nessuna dichiarazoine ufficiale, ma "confidenze") e che questa gli ha rivelato il nome dell'imputato e una presunta convivente. Per il resto nulla di nulla: non hanno fatto loro le perquisizioni, il riconoscimenot e gli accertamenti. L'avvocato Crisci, aggressivo come sempre, ha portato a casa un ottimo controinterrogatorio lasciando la Canepa con in mano un bel due di basto.... ops, picche, facciamo picche.

Il ragazzino di Milano, fotografo amatoriale, arriva in aula pallido come un cencio. Evidentemente si rende conto che non e' stata una buona idea far arrivare le sue foto ai pm. Ci tiene a precisare che non e' stato lui, ma Diario, a consegnare le foto, che ha anche aiutato nella ricostruzione dei contesti in cui sono scattate le foto, di cui lui invece non ricorda nulla. Una bella sequela di non ricordo, qualche affermazione proprio dove non poteva fare finta di nulla, e un paio di parole sbagliate (ci sembra fuori luogo usare la parola devastazione in questo processo, no?). Errore un po' problematico quando dice di avere ancora i negativi, ma viene graziato dalla procura che non gli chiede di portarli.

Tutto sommato un bel 0-3 incassato dall'accusa. E la sua lista testi si assottiglia. tie'.

a la prochaine.