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[Comunicato stampa] Segni particolari

La 53a udienza del processo contro 25 manifestanti accusati di
devastazione e saccheggio nelle giornate del G8 2001 ha visto come
protagonista Damiano Cavalera, consulente della procura per i
riconoscimenti somatici di 21 imputati su 25, responsabile per 20 anni
della scientifica regionale di Genova. Durante l'esame e controesame
vengono esposti i metodi, la teoria e la dottrina relativa alle tecniche
ed effetti delle comparazioni somatiche.
Il Dottor Cavalera - con fare professorale, ma ben conscio di non poter
millantare scientificita' gratuita - ci porta con minuziosita' di
particolari all'interno delle dinamiche poliziesche da film noir d'annata.
Scopriamo cosi' che esistono quattro tipi di esiti dalle comparazioni: non
compatibilita', quando un solo elemento stabile (ad es. strutture ossee)
non corrisponde tra due fotografie o frame di un video; compatibilita'
parziale quando alcuni elementi coincidono; compatibilita' quando numerosi
elementi coincidono; compatibilita' totale quando sono ancora piu'
numerosi gli elementi simili.
Specifichiamo tutto questo per sottolineare il fatto che "numerosi",
"molti", "simili", sono aggettivi che di per se' pero' non costituiscono
norma: infatti Cavalera specifica che "la compatibilita' totale e
l'identificazione certa sono due cose diverse", aggiungendo poco dopo che
"l'analisi somatica non e' come le impronte digitali: si parla di
compatibilita' perche' non esiste la certezza".
Interessante.
Durante l'esame del pm Canciani il teste sgombra ancora di piu' il campo
da equivoci, anticipando le probabili domande della difesa al riguardo,
ovvero, alla fine, qual e' la discriminante, l'elemento determinante, che
fa si che gli elementi tra due foto facciano pensare che le due persone
ritratte sono la stessa persona? "L'esperienza del perito", e' la risposta
sicura di Cavalera.
Canciani incassa e per la difesa il controesame e' in discesa.
Gli avvocati infatti spingono l'accelleratore sulle incongruenze di
presunta scientificita', smontando la velata certezza che permea i
riconoscimenti somatici.
Innanzitutto si scopre che nessuna sentenza della Cassazione ha mai
"normato" un numero di elementi che l'esperto ritiene validi per un
riconoscimento - a differenza ad esempio dei 16 punti su cui si basa
l'identificazione certa tramite impronte digitali - e che Cavalera se non
ha mai visto ribaltate da un tribunale - nel corso della sua carriera - le
identificazioni basate su impronte digitali, ha invece visto assolvere un
imputato che era stato "inchiodato" da un riconoscimento somatico (un
orecchio....), sia in primo grado sia in appello.
Canciani - nel tentativo di controbilanciare il peso - prova a mettere in
dubbio la scientificita' di altri metodi di riconoscimento -DNA compreso -
ma ormai le cose appaiono chiare, a livello teorico.
Dalla prossima udienza si vedra' l'applicazione di queste teorie caso per
caso, su 21 dei 25 imputati di questo strambo processo genovese.
Prossima udienza 28 giugno.
Leggi la trascrizione dell'udienza:
https://www.supportolegale.net/?q=node/327