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[processo ai 25] venticinquesima udienzaMartedì 26 ottobre 2004 Venticinquesima udienza del processo a 25 persone per devastazione e saccheggio. Di nove testi, Muscau non si e' presentato, e 5 riguardavano cose sulle quali non vi sono imputazioni, da via Orsini e il supposto assalto alla caserma di San Martino, a corso Marconi e all'irruzione in piazzale kennedy della ruspa cingolata del tuscania. Anzi forse i testi portano acqua al mulino della difesa, dato che raccontano di come i negozi in corso marconi fossero gia' stati danneggiati il 20 nel pomeriggio (e quindi non si capisce come possano imputarli il sabato 21 durante gli scontri nei pressi di piazza rossetti ad alcuni degli imputati). Gli ultimi tre testi riguardano l'arresto di due imputati a bordo di una vespa davanti alla caserma della polizia stradale in via Saluzzo. I testi sostengono nelle loro dichiarazioni prima del processo che i due imputati vengono arrestati quando passano di fronte alla caserma per lanciare due molotov (di cui una in plastica!!!) e che nonostante la forte resistenza riescono a essere bloccati, portati in caserma, di li' a Bolzaneto e infine processati per devastazione e saccheggio. L'agente Esposito, l'agente Mennella (firmatari del verbale di arresto e di sequestro dei materiali) pero' entrano in contraddizione molto spesso nel corso dell'esame e del controesame sia sul lancio delle bottiglie (per uno e' mirato a loro, per l'altro a palombella), sia su quante persone avrebbero partecipato all'arresto (5, 7-8, nessuna, due), sia su quando avrebbero visto e quante volte i due passare intorno alla caserma (una volta, solo per sentito dire, piu' volte), sia su chi e come abbia effettuato la perquisizione e dove siano state trovate le cose (io, lui, l'altro, forse, non so). L'ispettore Sancineto, che avrebbe aiutato a portare all'interno della caserma uno dei ragazzi e che si e' fatto refertare per un calcione subito nel mentre (cosi' dice lui), balbetta e rasenta il ridicolo assoluto quando cheide a uno dei due ragazzi arrestati presenti in aula di smettere di fissarlo perche' a disagio, "perche' sono una brava persona,io". Insomma seduta scoppiettante in cui i primi testi concreti dell'accusa si sciolgono come neve al sole: esposito con una deferenza assoluta viene tartassato dall'avvocato della difesa, continuando a smozzicare giustificazioni e ripetendo come mantra le poche cose dettagliate nel verbale di arresto, giustificandosi a ogni contraddizione sollevata dietro scuse abbastanza risibili; mennella un po' piu' freddo non riesce a non cadere in contraddizione; sancineto una macchietta che forse non ha mai fatto altro che patenti in tutta la sua vita, con uno sguardo che supplichevole si rivolge alla difesa per interrompere il supplizio, la mano sul bracciolo coem se fosse pronto ad andarsene dal primo momento che ha messo piede in aula. Ascolta l'udienza: prima parte - seconda parte |
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