"L'ombelico non e' chiaro. C'e' tutto un discorso di ombre e di riprese
fatte a una certa distanza. C'e' un fenomeno di aberrazione cromatica e
quei fenomeni di chiaro, scuro, ombre, riflessi che non costituiscono un
riferimento morfologico cromatico. Di fronte a fenomeni di questo tipo non
si dice nulla per evitare di dire delle cose non corrette. Ad ogni modo
l'ombelico non e' chiaro".
In uno slancio fantastico, sfruttando l'acquazzone notturno e le tinte forti
del cielo mattutino genovese, si potrebbe leggere questa e altre frasi del
Dott. Cavalera come una metafora cripto-filosofica, alla Borges o alla
Cortázar; invece - purtroppo - e' la saga dei riconoscimenti somatici al
processo contro 25 manifestanti per i fatti del g8 di Genova.
Il novello cantore e' ancora il super esperto Dott. Cavalera che per la
terza udienza consecutiva dispensa nozioni somatiche, dalle quali non e'
possibile ottenere alcun giudizio certo sulle corrispondenze tra imputati
e autori delle "devastazioni".
Conseguenza: un'altra udienza lunga e noiosa che stancamente ci porta
verso le ultime due udienze prima della pausa estiva.
Prossima udienza 12 luglio 2005.