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[Processo ai 25] Cappello smemoratoGenova, 20 settembre 2005 Il secondo teste invece è Claudio Cappello, attualmente maggiore dei carabinieri paracatudisti Tuscania, nel 2001 capitano della Ccir "Echo" del Battaglione Sicilia, la Compagnia di Contenimento e Intervento Risolutivo dei carabinieri impegnata in piazza Alimonda il 20 luglio del 2001. Uno degli aspetti più importanti emersi dal controesame della difesa è la questione dei due defender presenti in piazza Alimonda. Uno dei due era a disposizione del colonnello Truglio, l'altro di Cappello stesso, il quale ricorda la presenza dei due mezzi fino a circa 10 minuti prima dell'omicidio di Carlo Giuliani. Cappello ordina a Placanica di montare su uno dei mezzi in quanto "affetto da problemi psicomotori e molto nervoso" e poi dice di essersene disinteressato, dando per scontato che i mezzi se ne sarebbero andati. Cappello dice di non aver visto l'omicidio di carlo giuliani. Si avvicina però al corpo subito dopo e incredibilmente dichiara di aver ritenuto che fosse stato investito, nonostante le foto mostrino chiaramente la sua presenza accanto al corpo mentre uno zampillo di sangue esce dallo zigomo di Carlo. Insomma il maggiore Cappello si trincea dietro affermazioni incongruenti e dietro una serie di imbarazzanti "non ricordo" fino addirittura ad affermare che la notizia che Giuliani fosse stato ucciso da un colpo di arma da fuoco gli è giunta non prima dell'una di notte e che, nonstante il defender fosse affidato a lui, non ha alcuna notizia su dove sia finito e che percorso abbia fatto dopo i drammatici avvenimenti di piazza alimonda. |
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