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[processo ai 25] trentaduesima udienza

Martedì 21 dicembre 2004

Udienza incognita dato che non si e' riusciti a localizzare prima (se non per quello che dicono nelle loro relazioni, che non sempre diciamo corrisponde esattamente alla verita') i testi nei video e nelle foto.
Prima novita' per le difese: l'avvocato Bonamassa viene nominato per una difesa, al posto dell'avvocato Ferrari.

Il primo teste e' di una veridicita' sconcertante, da bravo servitore dello stato (ahahahahah!), anche se definire i pestaggi di punta vagno come "uno sbandamento delle ffoo" o "comportamenti poco ortodossi" pare un eufemismo...
Nonostante il teste molto favorevole, l'avvocato Rossi anziche' picchiare duro sui pestaggi che il teste conferma a punta vagno, sulla gdf che il teste indica come principale responsabile dei pestaggi, insiste piu' e piu' volte sulla presenza di facinorosi mischiati ai manifestanti pacifici. Anziche' glissare Dario Rossi lo fa ripetere piu' volte al teste, che se fosse stato per noi sarebbe stato fatto passare di fronte ai video di punta vagno piu' e piu' volte senza indugiare su altri dettagli che sicuramente non favoriscono la difesa.
Ma ormai si sa che l'avvocato ha il pallino della ricostruzione storica di questi poveri picchiati pacifici e non certo la difesa dei 25 imputati (che tanto per dirne una non hanno un singolo capo di imputazione a punta vagno).
Giustamente di fronte a tanta solerzia della difesa (o meglio di questa difesa), il pm canciani coglie la palla al balzo per ribadire la presenza mista di facinorosi e pacifici e quindi suggerire al tribunale la giustificazione dell'intervento delle ffoo anche cruento. Grazie Dario! [ovviamente grazie anche a chi lo nomina sostituto, a buon intenditor poche parole]
Certo risultano interessanti le affermazioni del teste sulla presenza del Questore in elicottero sopra corso italia (!!!!) e sul fatto che le disposizioni che avevano sulla gestione di piazza erano molto precise: interventi compatti e mirati, volti a allontanare i facinorosi e soprattutto misurando gli interventi rispetto ai danni per le cose o all'incolumita' fisica delle persone ("le cose alla fine avranno coperture assicurative"...). Non c'e' dubbio che questi dati saranno molto interessanti di fronte ad altri testi che seguiranno nel processo.

Secondo teste e' Raffaele Mascia, dirigente di un contingente di 100 cc che venerdi' vengono inviati sulla massicciata della ferrovia per proteggere i reparti che stanno caricando le tute bianche da eventuali lanci e che poi seguono in coda le cariche di ps del tardo pomeriggio fino a corso gastaldi, venendo poi richiamati per serrare piazza martinez in una mossa a tenaglia.
Come detto dallo stesso mascia, i suoi sono reparti di riserva e quindi vengono impiegati di rincalzo a vari contingenti: quasi ovunque arrivano non trovano nessuno, o se trovano qualcuno come nel caso della massicciata non vedono nessun lancio e anzi i manifestanti si allontanano immediatamente da loro senza incidenti.
Momento eclatante per questa testimonianza e' sempre quello delle comunicazioni radio in cui si sente Pasquale Zazzaro, riconosciuto dallo stesso Mascia, che incita il dirigente a scendere su piazza martinez "facendo una cosa veloce... e devi massacrare, raffae'". Il giudice a latere strabuzza gli occhi, canciani si mangia il fascicolo, e noi sogghignamo di fronte a mascia che minimizza cercando di salvare in corner il suo amico nella centrale operativa. Peccato per lui...
Dovremo risentirlo e chiedergli conto delle cose che ha detto dallla COT.

Terzo teste e' Francesco De Matteis. Difficilmente in grado di formulare una frase in italiano senza errori di sintassi o ortografia, il poliziotto non cita niente di rilevante anche perche' rimane sempre a distanza delle azioni.
Importantissimo pero' e' la sua attribuzione al dr gaggiano in concerto con un "maggiore dei cc" (presumbilimente Garau) le decisioni rispetto agli interventi da piazza verdi e l'affermazione secondo cui tutti i contingenti aspettavano le tute bianche in piazza verdi: questo fa ovviamente intendere che fino a piazza Verdi fosse autorizzato e come l'origine del delirio di tolemaide sia da attribuire all'intervento di mondelli e bruno.
Anche questo sara' oro per le arringhe della difesa.

Ultimo teste un digos di Milano, Chirico Stefano, che di solito in piazza a Milano fa poche trattative, ma che si distingue per la bastardaggine nel picchiare. In aula non dice molto, e ammette di non aver visto nessuno di milano negli scontri di tolemaide o di corso italia il 21. E' presente all'episodio Perugini, in cui il digos di Genova insieme ad altri colleghi aggredisce e ferisce gravemente un minorenne di Ostia (processo nel quale il digos di Milano De Rosa ha gia' preso 20 mesi in abbreviato per lesioni), situazione che riconosce nei filmati, dove pero' e' palesemente assente qualsiasi aggressione dei ragazzi che giustificasse o innescasse il pestaggio.

Scarramucce finali sulle acquisizioni as usual, ma conclusione con rinvio dell'udienza all'11 gennaio.

Ascolta l'udienza: prima parte - seconda parte