supportolegale.org || la memoria e' un ingranaggio collettivo

[Osservatorio sulla legalità] Violenze G8 : il processo a teatro e il teatro alla Camera

Il processo per il G8 si svolgerà in teatro. Lo ha detto il ministro per i rapporti con il parlamento Carlo Giovanardi, chiarendo che non è possibile fare diversamente per ottemperare alla legge - che richiede la dovuta pubblicità al processo - ed alle necessità pratiche determinate dalla carenza di aule di Tribunale adeguate.

Il ministro ha spiegato che "la corte d'appello di Genova non dispone di alcuna struttura dotata dei requisiti necessari per un'aula di massima sicurezza" e l'aula magna della Corte è inagibile fino al gennaio 2006 per lavori di ristrutturazione. Il Tribunale deve assicurare però lo volgimento di tre processi caratterizzati dalla presenza di numerosissimi imputati e parti lese: "il primo, a carico dei no global; il secondo, a carico di appartenenti alle forze dell'ordine per i fatti avvenuti presso la scuola Diaz; il terzo, per i fatti verificatisi nella caserma della polizia di Genova Bolzaneto".

Ecco perché il procuratore aggiunto Morisani "ha segnalato, fra le varie possibilità, quella di richiedere al comune di Genova la messa a disposizione di un teatro". Giovanardi ha ricordato che il codice di procedura penale "prevede, all'articolo 471, la pubblicità dell'udienza a pena di nullità ma, nel contempo, consente al presidente di disporre, per ragioni di ordine, in casi eccezionali... che l'ammissione nell'aula di udienza sia limitata a un determinato numero di persone".

Pertanto il ministro dei rapporti con il parlamento ha confidato che "il presidente del tribunale vorrà regolare la presenza in aula del pubblico, ovunque si svolgeranno le udienze, in maniera tale da non spettacolarizzare il dibattimento a vantaggio di chi intenda strumentalizzare l'udienza per fini politici di parte".

Ma questo non basta al deputato Santori (FI), il presentatore dell'interrogazione sulla questione. Questi esorta il ministro ad agire comunque e, poiché ha l'ultima parola in Aula, attacca una filippica cercando di vanificare l'effetto di quanto detto dal ministro, visto che il tutto va in diretta: "questa richiesta, a mio avviso, è oltraggiosa e offensiva per le forze dell'ordine. La magistratura, lo ripeto ancora una volta, signor ministro, ha il compito di giudicare, non di realizzare le premesse per un processo di piazza ed essere fautrice dello stesso furore dei facinorosi e dei delinquenti".

A questo punto piccola bordata preelettorale e un pezzo di teatro alla Camera: "Sappiamo da quale parte quest'ultimi provengano. Costoro hanno messo Genova a ferro e fuoco, compiendo ovunque inconfutabili reati ed atti di violenza, mettendo a repentaglio non solo la sicurezza dei cittadini, ma anche la stessa sicurezza dei rappresentanti delle forze dell'ordine".

Per fortuna Santori (FI) afferma che "i fatti incriminati, come è giusto, debbono esser giudicati equamente e non preventivamente" - a differenza di quelli attribuiti ai no-global, par di capire, visti toni e dichiarazioni del deputato - che subito dopo scivola in un "credo che nella mente di tanti italiani sia rimasto impresso quanto accaduto in occasione del vertice dei G8. Credo quindi che non possiamo e non dobbiamo spettacolarizzare questo evento, perché ritengo sarebbe un affronto nei confronti delle Forze dell'ordine".

In primo luogo ricordiamo che non sono imputate le Forze dell'ordine, ma - fatta salva la presunzione di innocenza - solo alcuni agenti e ufficiali. La dignita' del tessuto sano della Polizia e dei Carabinieri si preserva - anche in questa occasione - facendo chiarezza, non con indebite pressioni, né con demagogiche e strumentali dichiarazioni, né con porti delle nebbie che creerebbero, questi sì, confusione fra i buoni e i cattivi e sfiducia dei cittadini, tranne quelli, ovviamente, sensibili solo a slogan e TG censurati.

In secondo luogo, il giudizio affronterà quanto accaduto alla scuola Diaz la notte del 21 luglio del 2001, con imputazioni di falso, calunnia e concorso in lesioni gravi, per i pestaggi, per l'episodio del falso ritrovamento in loco di bottiglie incendiarie e per quello dell'accoltellamento di un agente, non di normale contenimento dell'ordine pubblico, che sarebbe perfettamente legittimo. Ma evidentemente Santori voleva paventare una rivolta di piazza per il fatto che il processo sarebbe troppo visibile.

Inoltre, se "nella mente di tanti italiani è rimasto impresso quanto accaduto in occasione del vertice dei G8" è perché la televisione trasmise solo quello che si voleva far vedere, che era un fatto, ma solo una parte dei fatti. Il filmato girato da un giornalista della RAI che mostrava i gesti di violenza di taluni agenti su gruppi di manifestanti non fu tramesso dal TG. Il presidente Ciampi, che vide la cassetta, premiò il giornalista, Bruno Luverà, con il riconoscimento Sant Vincent. Il giornalista non ha fatto carriera, ovviamente, ma fu anche grazie a quel filmato se è possibile celebrare oggi quei processi.

Sarebbe anzi una buona occasione, ove si scoprisse la fondatezza della responsabilità di alcuni degli imputati, completare la cronaca sbattuta in TV dei manifestanti cattivi che le hanno date anche quella dei manifestanti inermi che le hanno prese. Con un monito per chi volesse riprovarci, che siano no global o agenti, e con l'onore salvo per tutto il resto delle forze dell'ordine, che peraltro hanno partecipato alle indagini.