Ennesima udienza del processo ai venticinque manifestanti, accusati didevastazione e saccheggio, dedicata al teste Zampese, impiegato presso l'Ufficio G8, istituito presso la Questura di Genova per svolgere le indagini sui danneggiamenti e individuarne i presunti responsabili.
Nelle scorse udienze il Pubblico Ministero Canciani e il fido Zampese hanno fatto sfoggio delle potenzialita' della Procura e della Polizia Giudiziaria, snocciolando perquisizioni, arresti, interrogatori,materiale audio e video. Una sfilata di forza, che la dice lunga sulla reale parita' tra la pubblica accusa e la difesa.
In questa grande abbuffata repressiva c'e' spazio per tutti, anche per personaggi come Zampese, umile esecutore che, partito in sordina, ha inanellato una serie di défaillance da capogiro, per movimentare la sua piatta deposizione.
Nomi e cognomi e dovizia di particolari riguardo persone non imputate, giudizi sconcertanti e infine, oggi, l'uso della morte di Carlo Giuliani e la sua presenza in una foto come semplice "riferimento temporale", in relazione alla posizione di quello o quell'altro imputato. La classe non e' acqua.
Zampese tornera' ancora in aula, l'elenco degli imputati infatti non e' finito: in un'atmosfera di apnea sembrano consumarsi le udienze -probabilmente -chiave di questo processo. La procura ha avvertito il momento; la difesa speriamo lo avverta quando sara' il turno del proprio, di esame.
Prossima udienza martedi' 15 novembre