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[Comunicato stampa] Diaz: con la prima testimonianza di una parte offesa il processo entra nel vivoNell'aula bunker del tribunale di Genova, di fronte al I Collegio della I sezione penale presieduto dal giudice Barone, ha deposto stamattina L. Z. una delle 93 persone massacrate dalla polizia durante il blitz alla scuola Diaz-Pertini la notte tra il 21 e il 22 luglio 2001. La lunga testimonianza di L. scorre lucida e precisa per quasi 4 ore, lasciando ben poco spazio alle pur numerose obiezioni della difesa. L. racconta di essere arrivata alla scuola Diaz insieme al suo ragazzo, che durante la giornata del sabato aveva già subito un pestaggio da parte della polizia, un pestaggio a freddo, dopo la fine del corteo, che aveva costretto i due ragazzi a recarsi al pronto soccorso. Per questo, anziché ripartire la notte stessa, avevano scelto di fermarsi una notte a dormire "in un posto tranquillo". Ma pochi minuti dopo arriva la polizia, L. li vede arrivare in massa dalla finestra del secondo piano. Lei e Niels, molto spaventati, salgono fino all'ultimo piano della scuola e si rifugiano in uno sgabuzzino. Restano lì, con le mani alzate, sentendo i passi pesanti degli anfibi dei poliziotti avvicinarsi. Scoperti, vengono tirati fuori a forza e picchiati selvaggiamente: L. viene presa a manganellate in testa e sulla schiena, cade, a terra riceve altri colpi e sente rompersi delle costole, viene sollevata e scagliata conto un muro. Poi è trascinata a pancia in giù per la prima rampa di scale ricevendo ancora calci e manganellate e poi, sollevata per i capelli, trascinata per altre scale, ancora calci sulla schiena, sulle gambe. Non è più in grado di reggersi in piedi e viene sbattuta sopra altre due persone che giacciono giù a terra. Perde i sensi, e quando riprende conoscenza, oltre al dolore lancinante per le costole fratturate (che le hanno perforato i polmoni) ricorda chiaramente numerosi poliziotti che passano e si fermano per sputarle addosso. Un tempo interminabile, in cui ha modo di vedere altre persone accasciate e sanguinanti. Finalmente arrivano i soccorsi, la portano in barella fuori dalla scuola e da lì al pronto soccorso dell'ospedale San Martino. L. rimarrà in ospedale 11 giorni, di cui i primi tre in stato di arresto, sorvegliata dalla polizia. L. ha subito gravi lesioni e riporta danni permanenti: ha il volume polmonare ridotto del 30%, ha difficoltà respiratorie e dolori cronici alla schiena e in varie altre parti del corpo. Durante il controesame dell'avvocato Romanelli (difensore di Canterini) L. riconosce senza incertezze la divisa da ordine pubblico della polizia, con il particolare del cinturone scuro che contraddistingue il VII nucleo del I reparto mobile di Roma comandato da Vincenzo Canterini. Con la testimonianza di L., drammatica quanto dettagliata, viene posto il primo tassello per la ricostruzione del massacro della Diaz. Prossima udienza: mercoledì 16 novembre. Sintesi: https://www.supportolegale.net/?q=node/464 Trascrizione: https://www.supportolegale.net/?q=node/463 |
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