X UDIENZA - PROCESSO DIAZ/PASCOLI
Terza udienza alla presenza dei testimoni dell'accusa direttamente coinvolti
nei pestaggi all'interno della scuola Diaz. Oggi presenti in aula DA, uscito
dalla Diaz con un ematoma enorme nella parte frontale parietale sinistra del
cranio, e VB, anche lei pesantemente ferita durante il raid.
La deposizione di DA scorre tranquilla e descrive molto bene la situazione del
primo piano della scuola Diaz: le persone si accorgono dell'arrivo irruento
della polizia e si dispongono ai lati del corridoio del piano con le mani
alzate. I poliziotti irrompono al piano cominciando a pestare
indiscriminatamente chiunque, a insultare, e ad aggredire psicologicamente i
presenti che non oppongono alcuna resistenza. Il sangue e' dappertutto e una
signora davanti ad DA giace inerme al suolo mentre la pestano anche dopo la
perdita di coscienza.
L'aula traballa quando DA dice di aver risonosciuto due persone in borghese
oltre alle persone in divisa (che nonostante i tentativi patetici della difesa
riconosce come quella del VII nucleo di Canterini): una persona alta con la
barba e il casco, e una persona bassa con la giacca la camicia e la pettorina.
La descrizione della prima persona e' spiccicata a Checco Gratteri, direttore
dello SCO, i cui difensori si mettono subito in agitazione.
Il racconto di DA si conclude con il soggiorno in ospedale ammanettato prima
alla barella e poi senza la possibilita' di liberarsi della manetta fino
all'intervento di un fabbro. Solo l'arrivo dopo una settimana di un giudice
fara' sapere ufficialmente a DA di essere in arresto e di essere appena stato
sollevato dalla custodia cautelare, ricevendo in cambio un bel foglio di via per
5 anni dall'Italia.
Durante l'esame degli avvocati delle parti civili (GLF e altri) , alcune domande
scivolano su risposte che non sembrano portare acqua al mulino di nessuno.
Soprattutto gli avvocati delle parti civili scivolano sul riconoscimento di
Gratteri (da un punto di vista giuridico poco rilevante ma dal punto di vista
umano e politico molto interessante): al posto di usare video nuovi in cui DA ha
riconosciuto Gratteri, gli avvocati scelgono di reiterare la richiesta di
mostrare i video che DA aveva gia' visto a Berlino e in cui non aveva
riconosciuto Gratteri con assoluta certezza.
Accusa e parti civili prestano cosi' il fianco alle opposizioni della difesa che
riescono a far entrare dalla finestra questo "incerto riconoscimento" (un dato
che altrimenti il tribunale non avrebbe potuto conoscere) , mentre il "certo
riconoscimento" che DA avrebbe potuto fare non giunge alle orecchie del
tribunale. Fossimmo stati in loro avremmo fatto una scelta diversa.
Dopo un secondo show di Romanelli che dagli spalti della difesa cerca di fare
dire al teste che si e' inventato i tonfa, Porciani continua la sua serie
negativa in aula cercando di accusare DA dell'aggressione al magnum (una
circostanza tutta da provare e oggetto dei capi di imputazione del processo).
Di Bugno rileva una discrepanza sulle versione di DA circa dove abbia dormito prima
di sabato, che DA nega, e che la difesa vorrebbe porre a base di una non
credibilita' del teste. Certo e' piu' rilevante dove ha dormito che quante botte
abbia preso. Restiamo perplessi. Infine si scopre che il testo del verbale in
tedesco dice esattamente quello che dice il teste e non quello che dice Di
Bugno. Altro buco nell'acqua.
Il nostro littorio avvocato cerca poi di dimostrare qualcosa rispetto alla
scuola chiedendo di come fosse il venerdi', ma non approda a nulla.
(le difese continuano a cercare la teoria che
la diaz era piena di black block che hanno fatto una blitzkrieg contro gli
sbirri appena entrano poi dilenguandosi nel nulla con il teletrasporto.
credibile non c'e' che dire...).
Corini cerca di usare le querele di DA per contestargli alcune affermazioni. Di
fronte all'affermazione di accusa e presidente che la querela non sia usabile
per la contestazione soprattutto perche' non redatta in lingua madre, Corini fa
scattare la sua boutade: "allora non c'e' querela!" (e quindi imputazione).
Dopo ennesime schermaglie i vari verbali risultano assolutamente congruenti, tranne
il verbale di convalida dell'arresto redatto in ospedale ancora convalescente
(e uno si chiede allora perche' la cagnara sulla querela,
come al solito much ado for nothing). Anche Corini replica le defaillance dei
colleghi. Le successive contestazionni continuano la serie di buchi nell'acqua.
Restiamo perplessi anche delle difese degli sbirri.
Prima di passare al secondo teste siamo fatti parte di un simpatico teatrino
infinito tra difese, accusa, presidente e chi piu' ne ha piu' ne metta. ma che
ve rode?????
Il secondo teste e VB. Che senza mezzi termini, spacca!
VB racconta di come sia arrivata verso le undici alla scuola, trovandosi un
posto nella palestra, di come a un certo punto si sia sentito gridare che
arrivava la polizia, urla, vetri infranti e in pochi secondi i Canterini Boys
che menavano "senza criterio". VB non subisce piu' di tanto, protetta dal lungo
elenco di feriti peggiori che si trovano davanti a lei.
Ma la bomba di VB arriva quando dice di aver visto poi entrare dei "dirigenti in
borghese", uno dei quali le e' stato indicato sia durante le interviste in tv
che in aula durante l'udienza preliminare come Giovanni Luperi. Nonostante gli
sforzi della delatrice difesa Di Bugno l'altro funzionario non riesce a essere
identificato in qualcuno in particolare, anche se ci sono forti sospetti su
alcuni fotogrammi del video usato dall'accusa per inchiodare Luperi.
Il vero problema per Luperi pero' e' quello che VB dice di avergli visto fare
mentre i Canterini Boys infierivano sulla gente e sui ragazzi e le ragazze
portati giu' dalle scale: "si giravano dall'altra parte come a chiudere un
occhio di fronte a una marachella". Dalle nostre parti si chiama capo di
imputazione.
VB rimane per lungo tempo nella palestra mentre svuotano gli zaini delal gente e
prelevano i documenti senza associarli ad alcun bene materiale. Non vede
resistenze, non vede spranghe, vede solo gli sbirri menare a destra e a manca.
Dopo tre ore viene portata via in un cellulare e portata prima a Bolzaneto e poi
a Vercelli in carcere, dove nel monitor televisivo rivede Luperi.
Di fronte all'esame netto di VB le difese non possono che cercare di mirare
per colpire basso, ma purtroppo per loro gli unici a uscire "bassi" sono proprio
i loro assistiti:l'avvocato Romanelli e' quello con piu' classe e cerca solo di
far notare come al contrario di molti teste VB sostenga che le luci fossero
accese, prima di provare a far dire a VB che i caschi dei carnefici luccicavano
(i caschi del VII nucleo sono opachi e sagomati). Dopo l'avvocato Romanelli il
solito Duo Littorio si sbizzarrisce.
Di Bugno (difensore di Luperi) cerca disperatamente di far imputare anche
l'altro dirigente presente con Luperi descritto da VB (calvo, brizzolato, con
giacca beige [Murgolo?]), nonche' di far asserire a VB che nella scuola vi erano
state forme di resistenza.
Ma l'imo viene raggiunto dal prode Corini che cerca di inguaire VB facendo
notare come lei e gli altri suoi amici fossero stati presenti agli scontri del
pomeriggio. Purtroppo per lui VB gli risponde per le rime ricordandogli che in
realta' erano si presenti a violenze, ma nella veste di persone in fuga dalle
cariche e dai lacrimogeni. Non contento cerca di recuperare punti facendo notare
come sia strana la reazione di VB che all'avviso dell'arrivo della polizia alla
DIaz e' colta dal panico: "per me polizia vuol dire sicurezza". VB gli risponde
di nuovo con un malrovescio morale: "era due giorni che vedevo di tutto" ed
evidentemente per lei come per molti altri polizia non e' sicuramente sinonimo
di sicurezza ma di violenza.
Per concludere citiamo gli episodi di maggiore nobilta' morale dimostrati dalle
difese degli sbirri tutte durante la deposizione di VB. Ci sembra che li
qualifichino molto meglio di tante parole: mentre VB racconta di come una
signora spagnola di 60 anni sia stata picchiata fino a fratturarle delle ossa
davanti ai suoi occhi, le difese sghignazzano come adolescenti di fronte a una
scena di wrestlin; quando VB dice di essere in fuga dalle cariche, Corini
abbozza una smorfia e dagli spalti si sente un commento che dice "beh, pare che
il 21 sia successo, non lo sapeva avvocato?". Infine palma per la peggior
domanda del giorno se la contendono Porciani e Gozzano, uno con la domanda "lei
ha partecipato all'assalto dei magnum della polizia?" e l'altro con la domanda
"lei ha mai lanciato dei sassi alla polizia?". Ipse dixit
a la prochaine