Durante la tredicesima e la quattordicesima udienza del Processo Diaz, sono stati ascoltati G.S., M.N. e oggi P.T., che operavano nella stanza dei legali dentro alla scuola Pascoli, la stessa stanza dove stavano i server e gli apparati deputati alla connessione.
Il loro e' un racconto lineare: scappano dalla stanza all'arrivo della Polizia. I loro destini sono diversi: GS viene portato via da un poliziotto in borghese "come se fosse riconosciuto", messo a terra, passato di poliziotto in poliziotto fino ad essere mandato alla caserma di Bolzaneto; MN invece viene bloccato in una piazzetta di fianco alla Pascoli, assiste al pestaggio di PT e viene perquisito. Il portafoglio, con soldi, documenti e le chiavi di casa gli vengono sottratti e mai restituiti.
Viene umiliato faccia a terra e trasportato fino in via Trento, fino all'arrivo della stampa dove MN registra un cambio di stile da parte delle FFOO alla vista dei giornalisti. Tutti e tre sono concordi nel sottolineare come il materiale legale contenuto nella stanza da cui furono costretti alla fuga, sia stato trafugato dopo la loro uscita dalla stanza.
Sono precisi e lineari i loro racconti: M.N. ricorda un poliziotto che ha partecipato al suo arresto illegale, connotandolo con tanto di accento genovese, GS invece cita Fabbrocini come il referente dei poliziotti che lo fermano fuori dalla scuola; infine sull'episodio del passaggio di una pattuglia nel pomeriggio (episodio che i vertici della polizia adducono a pretesto per l'irruzione) sono tutti e tre concordi nel loro racconto: passano una o due auto della polizia si sente rumore di vetri infranti (una bottiglia in un caso, semplici vetri per terra in un altro) e qualche urlo niente di piu'. un po' poco per legittimare un intervento in nome del 41 tulps... Per le difese degli imputati delle FFOO non resta che aggrapparsi al nulla, dal quale la caduta e' comunque rumorosa.
Prossima udienza mercoledi' 7 dicembre 2005