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[processo ai 25] 68esima udienza

LXVIII UDIENZA - PROCESSO AI 25

Settima udienza per "l'uomo che si annoia da solo" [per sua stessa ammissione si
annoia talmente tanto parlando che si impiccherebbe; non sa l'effetto che fa a
chi lo ascolta...]: isp. Zampese.
Oggi si diletta per due ore a farci rivedere frame per frame i video gia'
mostrati, prima di passare a descrivere la distruzione del credito italiano
all'incrocio tra corso torino e corso buenos aires e l'arrivo del cosiddetto
"corteo SMASH del blocco nero". Dobbiamo essere onesti nell'affermare come i
nostri animi siano combattutti dal divertimento per quella distruzione gioiosa e
l'irritazione per la voce di Zampese. Irritazione che ha la meglio alla fine per
l'uso un po' eterodosso della sua testimonianza: si profonde in valutazioni
totalmente aliene ai fatti e forse piu' relative alla sua natura di sbirro,
usa materiali non presenti all'interno del fascicolo al momento in cui lui ha
partecipato alle indagini, cita elementi non rilevanti ma suggestivi per la
corte (come il luogo in cui lo striscione SMASH e' stato dipinto che a suo dire
e' la scuola Diaz), fino a rilevare eventi di cui lui non ha notizia ne' diretta
ne' indiretta come il sequestro di un furgone il 21 pomeriggio in cui uno degli
imputati e' arrestato che Zampese collega di sua sponte con alcune attivita' e
alcuni reati compiuti il 21 (un evento che ancora nessun magistrato ha sancito,
ma ormai zampese e attraverso di lui Canciani si e' fatto giudice oltre che
investigatore e procuratore rispettivamente).
Ormai Zampese e Canciani dilagano usando termini come verosimile e oggettivo
come se piovessero, ormai eredi e custodi della storia. La relazione di Zampese
sulla distruzione della firpo (agenzia immobiliare all'angolo di corso torino e
corso buenos aires) e' un momento esemplare non tanto dell'arbitrarieta' della
discussoine degli eventi, quanto dei collegamenti tra eventi, sequenza
temporale, personaggi e reati: due foto che non c'entrano nulla l'una con
l'altra vengono usate come dimostrazione della vicinanza e consecutio degli
eventi, a tutto vantaggio dei capi di imputazione confezionati dall'accusa.
Zampese prosegue descrivendo le barricate in corso torino e via pisacane e una
supposta aggressione in corso torino ai danni di "operatori e curiosi". Zampese
non lesina fantasia per cercare di convincerci a vedere atteggiamenti che nei
filmati non si distinguono se non con una buona dose di cattiva volonta'.
Canciani riesce a riesumare uno dei primi testi che non gli aveva dato
soddisfazione e deve rivedere quello che quel teste ha riferito con i pareri di
un teste che non era presente ai fatti (ovvero fa raccontare a Zampese una
versione di fatti che lui non ha visto diversa dalla versione che il testimone
direttamente coinvolto ha raccontato). Alla faccia dell'accanimento
terapeutico. Frame per frame. Probabilmente una versione genovese della tortura
della goccia. Chissa' se fara' traboccare il vaso della pazienza (nostra o del
tribunale).

Segnaliamo con gioia che finalmente le difese cercano di opporsi ogni tanto al
dilagare della discrezionalita' di accusa e teste, evidentemente in combutta,
anche se il tribunale anche se intenzionato a dare credito alle difese,
sembra ormai assetato di cronaca, un po' come talune persone che non possono
esimersi dal leggere prima cogne che non un inchiesta sul fosforo bianco in
iraq.
Purtroppo nulla riesce a frenare il dilagare dell'abuso della procura di questo
investigatore che non era presente e che forse avrebbe avuto piu' merito di
scrivere una relazione che non una dolorosa e pedante serie di udienze.
Consigliando un buon logopedista al confuso ispettore ci congediamo.

a la prochaine