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[processo diaz] sedicesima udienza

XVI UDIENZA - PROCESSO DIAZ/PASCOLI

Per l'ennesima volta la cosa piu' memorabile dell'udienza e' la traduzione che
definire imbarazzante e' ancora troppo poco. Domande del pm travisate, parole
dei testimoni completamente stravolte. Non vediamo come si possa pensare di
rappresentare la realta' di una situazione con una traduzione di questo livello.

Il primo teste e' NX, di saragozza, partecipante alla marcia pink e al corteo
dei migranti, militante pacifista non violento.
La sera della diaz cerca di dormire nel posto che gli sembra piu' sicuro,
posizionandosi nella palestra vicino alle porte che danno sul retro della scuola
diaz, che ricorda essere chiuse. Quando entra la polizia si raccoglie a terra
insieme ai suoi compagni per proteggersi e quando riapre gli occhi vede gente
insanguinata e altre lesioni. Lui stesso ha riportato una frattura al perone e multiple
contusioni e traumi nella parte sinistra del corpo.
La sua testimonianza e' importante perche' ricorda molto bene che i poliziotti
spaccano dei vetri delle finestre prima di entrare, si ricorda che le porte
verso il retro erano chiuse e testimonia le fasi della aleatoria perquisizione
degli zaini dopo il pestaggio.

Le difese durante l'esame del pm continuano la manfrina sulle foto delle
uniformi. Durante gli altri processi del g8 le persone vengono mostrate in ogni
situazione, ma pare che per i poliziotti colpevoli di reati mostrare le foto in
azione sia "suggestivo". Due pesi, due misure.
Romanelli fa un po' di bagarre sulla frattura "impropria" al perone del teste,
che ha subito tre diversi referti. Alla fine sembra il solito molto rumore per
nulla. Mostrare le foto degli sbirri che massacrano la gente e' suggestivo, ma fare
le pulci sull'entita' della frattura di una gamba di un poveraccio invece e'
molto utile al processo. Anche in questo caso ovviamente quando le parti civili
parlano di lesioni come la scorsa udienza sembra superfluo, quando ne parlano le
difese sembra imprescindibile. Altri due pesi, due misure.
Dopo un breve passaggio di Di Bugno, e' Corini a riattizzare la bagarre sulla
definizione di black block che il teste avrebbe usato in alcune dichiarazioni a
ridosso degli eventi e che il teste adesso dice di non riconoscere come
definizione. Si vede che a Corini questo termine piace molto. Non e' che e' un
black block anche lui e gli spiace tutto questo poco rispetto per un termine
tanto glorioso? Satira! Satira!
A parte questo Corini si accanisce su un funzionario con la fascia,
tendenzialmente Murgolo, che tutti noi ci chiediamo perche' non sia imputato in
questo processo insieme agli altri (forse perche' qualcuno gli e' troppo amico?
ai posteri l'ardua sentenza).

Il secondo teste e' parte dello stesso gruppo e alla fine del pestaggio si
ritrova una gamba malconcia. Le scene che vede sono le medesime di NX anche se
si vede che il testimone e' chiaramente in difficolta' emotivamente rispetto
agli eventi.
Nel controesame delle difese Romanelli continua la bagarre sulle foto cercando
di far passere il suo interesse come l'unico modo legittimo di condurre l'esame
testimoniale. rimaniamo perplessi rispetto a tanta arroganza.
Di Bugno parla del corteo di piazza Manin e del sabato come se fossero lo stesso
giorno, forse cercando di indurre in confusione lo stesso tribunale. Non capiamo
perche' nessuno lo faccia notare.
Corini spende 15 minuti su delle mazze che il teste avrebbe visto in mano a dei
poliziotti nella seconda parte dell'irruzione, facendo ancora molto rumore per
nulla e senza alcuna apparente finalita'.

a la prochaine