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[sanpaolo] IV udienzaIV UDIENZA - PROCESSO SAN PAOLO Quarta udienza per i fatti del San Paolo, in cui gli attivisti e le attiviste arrivati all'ospedale San Paolo per conoscere le condizioni di salute di Dax e degli altri due compagni accoltellati poco prima in via Brioschi, vengono aggrediti e pestati a sangue dalla polizia e dai carabinieri presenti, che si spingono fino dentro il pronto soccorso armati di mazze da baseball recuperate alla bisogna e manganelli telescopici non certo d'ordinanza. In questa udienza il pm arriva a un passo da concludere i propri testimoni, chiamando le due restanti guardie giurate (di cui una assente giustificata) e 8 dei 9 attivitsti e attiviste presenti quella sera. La guardia giurata Roberto Longo, come gia' i suoi colleghi arrivati al pronto soccorso successivamente all'inizio degli scontri, fa un po' il finto tonto e non si ricorda molto se non che ci sono state delle colluttazioni. Addirittura non si ricorda chi lo abbia colpito duramente a una mano. Si ricorda molto bene il clima di disperazoine in cui versavano i ragazzi alla notizia della morte di Dax, come anche della tensione che sale fino a sfociare in scontri (anche se non sa dire chi ne' come iniziano), come si ricorda molto ben di non aver visto mai i ragazzi "caricare" le forze dell'ordine o usare armi. Tutto sommato la sua testimonianza avvalla la tesi della difesa degli attivisti piu' che quella degli avvocati delle forze dell'ordine accusate di lesioni e abuso. Dopo la guardia giurata sfilano 8 attivisti e attiviste dei centri sociali, non direttamente imputati ne' indagati nel procedimento in corso. Li presentiamo nell'ordine in cui li ha sentiti il tribunale. F,T,M,Z arrivano insieme in macchina dopo essere passati in via Brioschi una volta che ormai a terra era rimasta solo una pozza enorme di sangue; parcheggiano nella via Dopo di loro e' il turno di D, che racconta di essere arrivato molto piu' tardi, verso l'una e di essere stato aggredito dai poliziotti presenti fuori dal pronto soccor Andando a ritroso nel tempo e' il momento di MG e di LC, che arrivano insieme al pronto soccorso tra i primi, dove trovano solo O, J, L, R, Z. che ancora non sanno che MG e' nel pronto soccorso quando arriva la notizia della morte di Dax, descrive la disperazione e la tensione, l'agitazione della gente che fa avanti e indietro tra fuori e dentro il pronto soccorso, e l'immediata provocazione dei poliziotti parcheggiati con una volante fuori dal pronto soccorso: "meno un altro come Carlo". Immediata la risposta verbale degli amici di Dax e poi la zuffa. MG poi va all'interno del pronto soccorso per cercare di contattare i genitori di un altro ragazzo ferito in via Brioschi e a un certo punto si rende conto che la polizia sta caricando dentro la sala di attesa, scappa in un corridoio e incrocia un infermiere che lo fa rifugiare in maternita', per 10 o 15 minuti. Poi MG esce, passa dalla sala d'attesa sottosopra, con pozze di sangue e gente in terra ferita. Esce dalla sala d'attesa e nota O per terra pestato a sangue da due carabinieri. Quando cerca di intervenire viene pestato a sangue dagli stessi carabinieri e caricato nella macchina dove c'e' Z. E' una maschera di sangue per le ferite in testa e soprattutto per i 9 denti che ha perso nel pestaggio e che mentre e' in macchina sta ancora sputando. Grazie all'intervento di Z (come descritto sopra) riesce ad essere caricato su un'ambulanza e ricoverato per 9 giorni. Ultimo testimone della giornata e' A., un amico di Dax. Arriva da solo una volta avuta la notizia della morte di Dax e una volta arrivato al pronto soccorso, in u momento intermedio tra il quartetto e la coppia MG+LC, passa oltre le jeep e la celere e arrivato sul vialetto vede partire la polizia con una prima carica violenta. Insieme a L cerca di tenere chiuse le porte per evitare alla polizia di entrare, ma dopo poco cede e la carica si esaurisce fuori dal pronto soccorso. Il tempo di guardarsi in faccia e parte una seconda carica in cui la celere entra anche al pronto soccorso, lui viene colpito con manganellate e con una torcia americana (quelle neree di metallo) e sviene. Dopo qualche minuto si sveglia in una pozza di sangue mentre i poliziotti lo stanno ancora prendendo a calci mentre e' a terra. Finita la carica gli sbirri si ritirano e lui viene ricoverato per 3 giorni al san paolo. Al di la' di qualche dettaglio la ricostruzione dei compagni e' molto uniforme, e non presenta contraddizioni con le dichiarazioni rese al pm in tempi non sospetti. Infatti le domande delle difese degli sbirri o delle parti civili sbirre si limitano ai precedenti penali e alla visione o meno di una presunta sassaiola. Poca roba. Aspettiamo i testi cruciali di questo processo per la prossima udienza: circa venti persone del personale paramedico e medico presenti al pronto soccorso. 19 gennaio. a la prochaine |
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