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[Comunicato Stampa] Quarta Udienza Processo San Paolo

Quarta udienza del processo per i fatti del San Paolo di Milano*. E'stata ancora una volta il turno dei testi presentati dal Pm. Dopo la deposizione di uno dei due agenti di vigilanza privata chiamati a deporre - l'altro era assente giustificato - e' stato il turno di otto, tra ragazzi e ragazze dei centri sociali, presenti quella sera all'ospedale San Paolo.
Nei racconti delle otto persone, accorse dopo aver saputo la notizia della morte del proprio amico, cambia decisamente il registro di narrazione del processo. All'atmosfera smemorata e di apparente tranquillita' - appena rovinata da qualche nervosismo di troppo - emersa dai racconti dei poliziotti e carabinieri ascoltati fino ad oggi, si sovrappongono invece i racconti ben piu' drammatici, degli attivisti/e ascoltati oggi in aula.
Con memoria ben piu' lucida vengono ricordati pestaggi, fuori e dentro l'ospedale, aggressioni verbali - come quelle riferite alla morte di Dax e a quella di Carlo Giuliani - episodi che sembrano lasciare esterefatta anche la corte, come quelli relativi ai feriti ammanettati, infilati in auto, senza chiedere aiuto di autoambulanze, uso di mazze da baseball, torce e manganelli fuori ordinanza per aggredire e picchiare i ragazzi. Le deposizioni sono coerenti con quanto gia' dichiarato in sede di dichiarazioni spontanee: per gli avvocati che difendono le forze dell'ordine non resta che qualche domanda di rito, che gli permette di incassare ulteriori testimonianze sfavorevoli per i
propri clienti.
La prossima udienza, il 19 gennaio 2006, vedra' ancora i testi del PM:
sara' il turno del personale medico presente quella notte, all'ospedale San Paolo.

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*Nella notte del 16 marzo, Davide Cesare viene ferito a morte insieme ad altri due amici nei pressi di via Brioschi, all'uscita di un locale.
Giungono ambulanze e volanti della Polizia. Poi i Carabinieri. Tra le Forze dell'Ordine e gli amici di Dax giunti sul posto si crea un clima di tensione registrato da tutti i presenti. Un carabiniere in aula dira' che il nervosismo dei compagni/e di Dax era dovuto "alla posizione delle volanti che ostacolavano, a dire loro, il percorso dell'ambulanza".
Da via Brioschi al San Paolo.Anche al San Paolo, il personale delle FFOO che arriva e' composto da volanti e gazzelle: in totale vanno e vengono una quarantina di uomini tra agenti scelti, appuntati, marescialli. Tra loro giunge anche Iseglio, che ha il compito preciso di capire l'identita' del ferito.
Piu' tardi al San Paolo, giungera' il terzo Reparto Mobile del centro cittadino, il funzionario PS, Valentino, che intimo' ai carabinieri presenti la dipartita, litigando con il tenente Iseglio. Ma il danno ormai e' fatto. Dalle testimonianze emerge un quadro che vede i poliziotti e i carabinieri presenti, prima ancora del reparto mobile, utilizzare caschi scudi e manganelli per colpire i ragazzi. I Carabinieri diranno e correggeranno le loro dichiarazioni,dicendo di averli trovati nel luogo degli scontri. Due volte caricano compatti, e infine, incordonati, entrano nel pronto soccorso -dove alcuni dei compagni e delle compagne di Dax si erano rifugiati - dando vita ad una vera e propria caccia all'uomo. Battono con il manganello sul casco,
urlano, picchiano e trascinano ragazzi e ragazze. Due di loro sono ripresi, in esterno, mentre schiacciano al suolo e picchiano
violentemente un ragazzo, un altro e' visto passare per l'ospedale con una mazza da baseball. I testimoni, il personale medico e' concorde nella denuncia dei pestaggi, sottolineando - e smontando una delle tesi delle forze dell'ordine - di non aver visto alcuno dei ragazzi aggredire i poliziotti e i carabinieri giunti sul luogo.