La dottoressa Vigezzi è una persona misurata e cauta. Non sembra
particolarmente impressionata dal trovarsi di fronte a un tribunale, a ricordare eventi così lontani nel tempo e, forse, dalla sua vita ordinaria.
Anche lei, come già altri testi, conferma quello che già era emerso nelle scorse udienze: forze dell'ordine sovraeccitate, "sembravano una mandria", uso di armi improprie, la famosa mazza da baseball, pestaggi violenti, cariche, botte e urla. Anche la sesta udienza del processo per i fatti avvenuti all'ospedale milanese San Paolo la notte del 16 marzo 2003, pur non producendo prove in termini processuali, va a formare un quadro di ricostruzione piuttosto chiaro. Più interessante, quasi, la decisione del calendario delle prossime udienze: dal 9 febbraio si procederà ogni giovedì, con alcune eccezioni, fino ad arrivare al 23 marzo, data in cui il tribunale farà conoscere la sentenza.
Sintesi e trascrizione dell'udienza:
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