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[Comunicato Stampa] Processo Diaz: dopo la Diaz, violenze anche negli ospedali e nelle caserme

Ieri e oggi, nell'aula bunker del Tribunale di Genova, sono proseguite le audizioni delle parti offese del processo Diaz. Sei i testi ascoltati in questi due giorni, anche se nei corridoi e tra i banchi degli avvocati, si continua a parlare soprattutto dell'ordinanza emessa ieri dal tribunale per "tagliare" le audizioni delle parti offese. Ordinanza a cui le parti
risponderanno la prossima settimana con una memoria scritta.
Per quanto riguarda i testi, ieri sono stati ascoltati tre ragazzi stranieri.
La prima, LJ, all'arrivo della polizia, corre insieme ad altri al secondo
piano e da lì cerca una via d'uscita. Si cala da una finestra e, attraverso
un'impalcatura, si ritrova all'esterno della scuola. Insieme ad altri due
ragazzi trova rifugio in una piccola serra. Ad un certo punto comincia a
sentire colpi contro il vetro della serra: prima forti, poi piano, poi di
nuovo forti: "Era come un'onda, cercavano di intimorirci". Poi li tirano
fuori, li buttano a terra e continuano a picchiarli. Gi fanno fare un pezzo
di strada striciando con le mani legate dietro la schiena, con poliziotti che
ridono e gli sputano addosso. Poi L. viene separata dai due ragazzi (di cui
uno gravemente ferito alla testa), e viene portata prima all'interno della
scuola, poi caricata su un mezzo della polizia con altre persone. Qui, il
racconto di L. viene interrotto. I fatti successivi, che L. non ha raccontato
in aula perché non fanno parte di questo processo e neppure di quello
relativo alla caserma di Bolzaneto, sono ancora più inquietanti. L. ed altri
non vengono portati direttamente a Bolzaneto. Prima c'è una sosta intermedia,
una stanza degli orrori all'interno di una caserma di polizia, forse
all'interno della zona rossa. Una stanza con sangue rappreso e capelli
tagliati, dove vengono picchiati ancora e un poliziotto li minaccia di farli
a pezzi e darli in pasto ai maiali. Per quest'episodio non esiste alcun
processo.
Il secondo teste è JS, che, dalla scuola Pascoli, si reca alla Pertini per
usare i pc. Anche lui riesce a scappare da una finestra, ma viene preso
fuori. Fa in tempo a vedere il pestaggio dei ragazzi trovati nella serra.
Viene buttato a terra, e picchiato. Ma la sua testimonianza è importante
soprattutto perché si tratta dell'unico degli arrestati alla Diaz, a cui
vengono attribuiti 3 coltellini svizzeri (che J non ha mai riconosciuto come
suoi) e 8 fogli che, secondo il verbale di arresto e perquisizione (per cui
sono imputati per falso 13 funzionari di polizia), conterrebbero chissà quali
prove della sua appartenenza al black block. In realtà, sul retro di uno
degli 8 fogli (un pezzo della sua tesi su Jesse Jackson) c'è semplicemente un
disegno dei preparativi delle tute bianche del venerdì. I coltellini poi, che
JS non ha mai riconosciuto come suoi, sono stati trovati chissà dove e, forse,
messi nel suo zaino che era stato lasciato alla scuola Pascoli.
Terzo teste di ieri è RP che scappa al secondo piano della scuola dove,
racconta, i poliziotti arrivando hanno spento la luce e hanno
iniziato a picchiarli: calci all'inguine e un calcio in faccia che gli fa
saltare un dente. Un braccio rotto e molte contusioni. R. vede anche un
poliziotto tagliare con un coltello una ciocca di capelli ad un ragazzo e
mettersela in tasca. R. esce malconcio dalla scuola, ma altre botte e insulti
se li prenderà in ospedale, dove viene portato nelle stanze della DEA, fatto
mettere sotto la doccia nonostante il gesso, picchiato e obbligato a fare
flessioni. Anche per queste violenze, raccontate anche da altri testimoni,
non esiste alcun processo.
I testi dell'udienza di oggi sono invece tre ragazzi italiani, tutti e tre
rifugiatisi all'ultimo piano della scuola al momento dell'irruzione. M. e S.
cercano di nascondersi in un bagno. Vengono tirati fuori a suon di
manganellate. S. è in preda al panico, sanguina dalla testa al punto che un
poliziotto cerca di proteggerla da successivi colpi dei suoi colleghi, non
riuscendoci del tutto. S. racconta che ancora oggi è terrorizzata dalla vista
di poliziotti e carabinieri e cade preda di veri e propri attacchi di
panico.
Ultimo teste è MP che, con due amici, si nasconde sotto i banchi di un'aula
buia. Anche loro vengono tirati fuori a forza. A lui spruzzano prima un gas
urticante, poi lo portano da solo in un'altra aula e lo riempono di
manganellate. Il risultato sono fratture alle dita, con una lesione
permamente ad un mignolo, trauma cranico e contusioni ovunque. Esce dalla
scuola su un telo con la faccia gonfia e sanguinante, fra i cordoni dei
carabinieri e i flash dei fotografi.
Prossima udienza: mercoledì 15 febbraio.

Udienza del 8/02:
sintesi: http://www.supportolegale.net/?q=node/653
trascrizione: http://www.supportolegale.net/?q=node/652
comunicato stampa sull'ordinanza: http://www.supportolegale.net/?q=node/655

Udienza del 9/02:
sintesi: http://www.supportolegale.net/?q=node/657
trascrizione http://www.supportolegale.net/?q=node/656