Udienza tesa, perche' durante l'esame dei testi si respira un'aria
pesante, dovuta all'attesa per la discussione finale circa l'ordinanza,
presentata dal tribunale una settimana fa, con cui si invitava "a fare
deporre-dal 15 febbraio - solo le parti offese che abbiano da
riferire "su circostanze nuove, diverse o comunque piu' precise, di quelle
riferite dai testi gia' escussi"." Il risultato della discussione in
aula, provocata dalle memorie presentate dalla procura e dalle parti
civili, e' lo slittamento a domani della sua attuazione. E' impensabile
infatti una revoca, ma il presidente Barone e' parso cogliere le
osservazioni e le interpretazioni suggerite dalla Procura e dalle parti
civili.
Il pm Zucca ha infatti specificato che "l'esame delle persone offese quali
testimoni e' ritenuto mezzo di prova assolutamente necessario in relazione
a tutte le imputazioni, di lesioni, di falso, calunnia ed abuso
d'ufficio"; allo stesso tempo "al giudice si chiede pertanto di volere in
questa fase esaltare il proprio fisiologico ruolo di attento osservatore
senza intraprendere iniziative ad alterazione della
istruttoria se non, ovviamente, nei limiti ella "manifesta superfluita'"
della prova offerta e per quanto ci e' consentito ribadire richiamando le
circostanze sopra indicate, tale non puo' essere la situazione fin qui
verificata". La procura conclude segnalando come "la complessita' dei
fatti ogggetto del procedimento che si e' protratto per lunghi anni di
indagine forse merita una espansione del contraddittorio piu' che una sua
compressione". In conclusione, una stoccata alla difesa degli
imputati e una potenziale via di fuga per il giudice: alla difesa viene
ricordato il comportamento "provocatorio" circa l'assunzione dei soli
verbali (sui quali non c'e' accordo tra l'accusa e la difesa che,
anziche' cercare punti comuni, si trincera dietro un "tutto o niente"), al
giudice, specificando che - riconoscendo la necessita' di abbreviare i
tempi del procedimento - "potranno essere ridotte le audizioni dei
testimoni parti lese di circa tredici persone residenti all'estero, ancora
da citare, ed altre dieci testimoni circa presenti all'interno della
scuola Pascoli".
Durante l'udienza, decisamente piu' corta e meno ripetitiva, come
segnalato dallo stesso presidente Barone, hanno deposto alcuni ragazzi
italiani, presenti quella notte alla Diaz. Le dinamiche sono state
confermate, cosi' come la presenza dei "canterini boys" tra i
picchiatori nella scuola. Confermate anche le mancate comunicazioni sullo
stato di arresto dei ragazzi, cosi' come le procedure "anomale" della
perquisizione (ribadendo l'importanza quindi delle testimonianze delle
parti offese, non solo circa le lesioni, ma anche per dimostrare ad
esempio l'inverosimilita' dei verbali redatti dalle forze
dell'ordine). Prossima udienza il 16 febbraio.
audio: http://www.ondarossa.info/audio/2006_02_15_0212.mp3