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[Comunicato stampa] Processo Diaz: L'arte di arrampicarsi sugli specchi

Udienza tesa quella di stamattina per il processo Diaz. Il primo teste
ricorda i pestaggi avvenuti al piano terra e ricorda la divisa con il
cinturone nero, appartenente al settimo nucleo del reparto mobile di
Roma, comandato da Canterini, rinviato a giudizio insieme al vice e a
otto capisquadra, per lesioni.
Rilevante e attesa anche la deposizione di un altro teste, imputata al
processo cosentino per il Sud Ribelle: il teste ha infatti raccontato di
avere ricevuto, venerdi' 20 luglio, una telefonata che la avvisava della
presenza dei black bloc nei pressi della scuola Diaz.
Il giorno era venerdi': quando il teste arrivo' alla scuola senti' i
racconti del passaggio dei c.d. black bloc. Questo fatto
- pur trattandosi di un semplice transito e soprattutto avvenuto nella
giornata di venerdi' (i fatti per cui sono rinviati a giudizio i 29 tra
funzionari, dirigenti e agenti di polizia sono riferiti alla notte di
sabato 21 luglio 2001) - ha scatenato gli avvocati difensori delle ffoo
in domande e supposizioni che, come gia' chiarito da molti altri testi,
non trovano conferme nei fatti.
Si tratto' di un passaggio, il venerdi' 20 luglio: questo non pare
giustificare in alcun modo l'arbitrarieta' della perquisizione, la
violenza dei pestaggi, le responsabilita' di falso e calunnia dei
funzionari che avvallarono verbali e prove (le due famose molotov)
false. Nonostante questo la difesa degli imputati appartenenti alle
forze dell'ordine ha provato in ogni modo a contrastare la deposizione
utilizzando intercettazioni che il tribunale non aveva consentito di
acqusisire e riferimenti di dubbio gusto sulla vita privata del teste
che ha risposto in modo completo e senza alcun nervosismo, alla cui
costante ricerca pare concentrarsi la tattica difensiva degli imputati.
Prossima udienza domani, giovedì 2 marzo.