Nuova sequela di violenze e soprusi nelle udienze di ieri e oggi.
Continua così il processo relativo ai fatti di Bolzaneto che vede imputate 45 persone tra agenti e dirigenti di polizia, carabinieri e polizia penitenziaria.
Emergono i falsi racconti fatti agli arrestati dalle forze dell'ordine, che per terrorizzare i fermati parlavano di agenti e manifestanti morti durante le manifestazioni.
Ricorda A.S., arrestato venerdi 20 luglio: "Chiedemmo di avvisare un avvocato e ci fu risposto in malo modo, ci dicevano che erano morti due poliziotti uno con un colpo d’ascia in testa, uno bruciato. Ci dicevano che puzzavamo di benzina. Quando sono uscito da Alessandria pensavo che fossero morti almeno tre poliziotti ma non sapevo niente di Carlo Giuliani." Fuori dall'infermeria viene picchiato e schernito pesantemente, riconosce Patrizi Giugliano sovrintendente di Polizia Penitenziaria, gia' riconosciuto con certezza da L.B. in gennaio.
Ancora un teste: "Passo’ un agente dicendo “ne sono morti altri 20 in stradaâ€, forse solo per impaurire."
E' evidente l'escalation che si ha al sabato dentro la caserma: bugie, obbligo di fare il saluto romano e gridare viva il duce, violenze fisiche che si sommano a violenze psicologiche.
Possiamo immaginare quale fosse lo stato d'animo di una ragazza padovana anche nei mesi successivi, della quale un teste racconta: "veniva chiamata puttana, quando le hanno chiesto di dov’era e lei rispondeva che era di Padova un agente che lavorava in quella citta’ le ha detto che l’avrebbe
trovata."
Un teste racconta che entrando in una cella rimase colpito dalle macchie di sangue sul muro all'altezza della testa.
Infine drammatico lo "scherzo" e la punizione di cui ci da notizia un altro teste, che peraltro all'epoca dei fatti era minorenne: "Mi ricordo che c’era un ragazzo tedesco, mi sembrava tale dall’accento, i poliziotti parlavano con un inglese inventato, lui non capiva e loro lo hanno colpito molto forte sulla pianta dei piedi, e lo sentivo che si lamentava."
Oggi si rincara la dose con due testi: A.M., disabile, viene umiliato e preso in giro dagli agenti: "Siamo al circo venite a vedere il nano". Rimane per ore nella ormai famosa posizione del "cigno", in piedi, testa appoggiata al muro, gambe larghe, mani appoggiate al muro. Per piu' di un'ora chiede di andare al bagno, e non resistendo piu' si urinò addosso.
In seguito alle percosse e alle sue difficolta' a stare in piedi ebbe un
collasso.
B.C. un uomo di 45 anni, viene piu' e piu' volte colpito a mano aperta sul collo in viso, sulle spalle, "Hai visto?! Ti sei abbronzato senza neanche
dover prendere il sole!"
Venerdì 24 Marzo si continua.
Leggi la trascrizione della XXIII udienza di lunedi' 20 marzo:
https://www.supportolegale.net/?q=node/723