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[Corriere della Sera] G8, l'Europa chiede informazioni all'Italia27 aprile 2006 Reso noto il rapporto del Comitato di prevenzione della tortura G8, l'Europa chiede informazioni all'Italia L'istituzione di Strasburgo ha fatto una serie di richieste al nostro paese «per evitare che episodi simili si ripetano in futuro» STRASBURGO - Dopo gli incidenti avvenuti a Napoli nel marzo del 2001 ed a Genova nel luglio dello stesso anno in occasione della riunione del G8, il Comitato per la prevenzione della tortura dei trattamenti disumani e degradanti del Consiglio d'Europa ha chiesto informazioni dettagliate «sulle misure prese dalle autorità italiane per evitare che episodi simili si ripetano in futuro». IL RAPPORTO - È quanto si legge nel rapporto consegnato al governo italiano, un voluminoso fascicolo, reso noto dall'istituzione di Strasburgo, cui aderiscono 46 paesi europei, insieme alle risposte dell'Italia. Riferendosi agli avvenimenti di Napoli e Genova il documento evoca tra i miglioramenti da garantire il livello di gestione delle operazioni per mantenere l'ordine, quello della formazione del personale e del sistema di controllo e di ispezione. Il Comitato, in modo più generale «raccomanda che le autorità italiane prendano misure per migliorare in modo sostanziale l'acquisizione e lo sviluppo delle tecniche di comunicazione interpersonale, in particolare per quanto concerne la polizia nazionale». INACCETTABILE OGNI FORMA DI MALTRATTAMENTO - Nel paragrafo che fa riferimento ai fatti di Napoli e Genova, il rapporto raccomanda che «sia ricordato a tutti i membri delle forze dell'ordine che ogni forma di maltrattamento di persone detenute è inaccettabile, che tutte le informazioni relative ad eventuali maltrattamenti saranno oggetto di un'inchiesta e che gli autori di maltrattamenti saranno severamente puniti». Il Comitato chiede di ricordare a tutti i membri delle forze dell'ordine che al momento di precedere ad un fermo «l'uso della forza deve essere limitato allo stretto necessario; in più quando una persona è tenuta in stato di fermo niente giustifica che sia sottoposta a brutalità ». http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/04_Aprile/27/g8.html |
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