PROCESSO DIAZ/PASCOLI - XLI UDIENZA
Udienza che segna decisamente un punto per la difesa delle forze dell'ordine
grazie alle forze congiunte di errori da parte dell'accusa, testi compiacenti
verso gli ambiti militari e dell'ordine costituito, un tribunale che sembra
sempre voler andare a passo svelto come se il processo sia gia' tutto digerito.
E' anche interessante notare l'arroganza di cui si ammantano Romanelli, Di Bugno
e Corini appena hanno qualche chance di portare a casa dei punti. In particolare
a dare fuori di testa e' Romanelli (padre) che si mette a insultare gli avvocati
di parte civile dandogli del "ragazzino che non si deve permettere" (di
argomentare la rilevanza di una domanda in presenza di una sua opposizione) e il
pm che "ha nascosto i file audio e le prove" che secondo Romanelli erano
fondamentali per ribaltare il proceso (ahahahhahah!).
Il primo teste e' la dottoressa Spagnoli, responsabile del Comune che nel 2001
segui' la consegna delle strutture e dei materiali informatici al GSF per la
costituzione del media center.
In particolare il racconto si fa interessante quando la dottoressa narra di come
sia andata a recuperare i materiali la domenica sera in un luogo aperto e non
sotto sequestro e di come tutti questi materiali fossero danneggiati e molti
spariti. Inoltre specifica come gli usi delle scuole fossero vari e come
l'organizzazione del GSF fosse accorta e ben strutturata, e come quindi fosse
facile pensare e essere d'accordo con l'istituzione anche di una piccola
infermeria nella scuola.
I testi successivi sono tutti militi di varie ambulanze e dottori presenti sul
posto durante l'operazione diaz, salvo l'ultimo che era il responsabile del
pronto soccorso del san martino.
Si parte con il peggiore. Nei verbali che non sono stati citati completamente in
aula, Giuseppe Galanti racconta di essere arrivato alla Diaz perche' era andato
a prendersi un caffe' "per caso" in via Trento (mentre era di stanza in piazzale
Kennedy). Infatti e' lui il primo infermiere a entrare nella scuola, per sua
stessa ammissione, e per il tripudio della difesa degli sbirri dice di "sentire
rumori vari, tra cui quello di lanci, cioe' di oggetti che cadevano", anche se a
precisa domanda del Tribunale risponde che non ha visto nessun oggetto ma solo
sentito dei rumori (il Presidente non ci e' sembrato molto convinto di questa
risposta).
Il punto cruciale della testimonianza pero' sono i tempi del suo intervento.
Galanti dice di essere arrivato subito dopo l'arrivo della polizia, ma quando
entra dice che non sta succedendo nulla e che ai piani superiori ci sono solo
ragazzi feriti a terra che non possono muoversi, mentre la gente sta venendo
portata al piano terra (difficile capire come conciliare questa sua affermazione
con il suo racconto dei lanci, se non con il fatto che erano gli sbirri a
lanciare oggetti dalle finestre).
Inoltre l'orario della telefonata dove parla di questi lanci ("stanno buttando
giu' tutto", forse si riferisce ad altro...) e' sospetto perche' e' molto vicino
all'orario del blitz. Forse Galanti e' entrato al seguito della polizia e quindi
stava vedendo tutti i pestaggi? Forse la storia che racconta e' molto lontano
da quello che ha vissuto, ma lo spirito militare (testimoniato dal suo lessico:
"affermativo" anziche' "si") gli fa fare comunella con gli sbirri? Forse non era
li'?
In questo stesso filone il suo racconto di come ci fosse solo la sua ambulanza
che crolla quando gli mostrano il video con 4 ambulanze davanti alla sua e lui
risponde postponendo quel momento molto in la' nel tempo... E' molto curioso...
Il successivo infermiere arriva successivamente e medica i feriti in palestra,
nonche' DA al secondo piano, con un gravissimo trauma cranico. Per il resto
porta i feriti dal loro posto agli ambulanzieri, senza sapere cosa gli succede.
In compenso racconta di come quando arriva e la polizia e' gia' dentro, non veda
lanci ma senta molte urla e trambusto. Questa una versione un po' piu' onesta.
Poi si passa al Dr. Cremonesi, unico medico presente sul luogo, che arriva piu'
tardi, intrasentendo le comunicazioni radio del 118. Arriva e trova molti
feriti, ma i piu' gravi sono gia' stati portati via per ordine e organizzazione
di Galanti. Quando arriva benda, stecca, medica, finendo (come raccontera'
l'infermiere che era sulla sua stessa automedica) le stecche e recuperandole
dalle altre ambulanze. Carica gente a due a due, in alcuni casi a quattro a
quattro sulle ambulanze, ed e' costretto a rettificare la prima facile
interpretazion che di feriti ve ne fossero massimo una ventina, in una
quarantina abbondante.
Per minimizzare e andare incontro alle ffoo dice anche che non c'erano codici
rossi (come una comunicazione del 118 gli attribuisce, e come anche dei suoi
appunti a mano con una R di fianco a cui lui attribuisce il criptico significato
di "ricordo/non ricordo" sembrerebbero testimoniare) anche perche' altrimenti
avrebbe mollato li' tutti e avrebbe accompagnato la persona a rischio di vita in
ospedale. Si vede che MJ (frattura della base cranica), DA (frattura parietale
del cranio), Sky (non pensiamo servi ricordare la situazione), LZ (pneumotorace
e fratture spinali), e altri non erano in pericolo di vita secondo il marziale
dottore (che immaginiamo la polizia sia stata molto contenta di vedersi di
fianco durante l'operazione).
Altro favore alle ffoo: il dr. cita alcune ferite pregresse anche se poi un
minimo di scrupolo gli impone di dire che la maggior parte erano ferite fresche
e che per ferite pregresse si parlasse di qualche ematoma o qualche crosta, non
certo la maggioranza dei casi richiesti, o che in ogni caso erano situazioni
miste tra pregresso e recente.
Saltiamo il racconto dell'infermiere Vignon che non aggiunge nulla alle parole
del suo capo Cremonesi, per arrivare al dottor Roberto Paparo, che grazie alla
solerzia della difesa arriva alle 14.00 senza pausa pranzo, ragion per cui
l'attenzione del colleggio e degli avvocati non e' esattamente delle migliori.
Il dr. Paparo e' ed era il responsabile del pronto soccorso del San Martino e in
barba alle valutazioni di Cremonesi definisce la corsia del pronto soccorso
all'arrivo dei giovani dalla Diaz come "un mattatoio", si occupa personalmente
di Sky e MJ, mentre lascia nelle mani di altre due dottoresse altri 2-3 casi
molto gravi.
Il suo parere medico molto dettagliato smonta anche il cancan sulle ferite
pregresse, almeno agli occhid i chi ne capisce di medicina, ma forse il molto
rumore che le difese riescono sempre a fare e' riuscito a coprire le parole
molto dotte del dottore alle orecchie del presidente. Con la speranza di non
vedere un'altra sentenza in cui i pestati vengono accusati di essersi picchiati
praticamente da soli, vi salutiamo.
a la prochaine