Udienza breve ma interessante in cui viene ascoltato un unico teste, C.S..
Gli altri due testimoni citati dal PM. . Non sono presenti, uno in
comunità a S.Patrignano, e l’altro assente senza giustificazione. Il
Tribunale ne dispone l’accompagnamento coatto a cura dei carabinieri per
l’udienza del 16 maggio.
Questo unico teste un sant’uomo che riconosce tutti i suoi compagni di
cella, e che racconta preciso pulito ogni millimetro di ciò che gli è
accaduto: dall’essere portato in cella a schiaffi, alla notte passata in
piedi..a quando uscirà da Bolzaneto “completamente lavato di sputiâ€
Conferma episodi già noti al tribunale come le ali di agenti nel
corridoio, come il gas urticante spruzzato in cella nella notte., e di
una sua compagna di cella che si sente così male da vomitare sangue.
Racconta di una ragazzo di bassa statura, preso in giro per la sua
malformazione fisica, che torna dal bagno che puzza: “mi ha detto di
aver avuto un attacco di diarrea ma che gli agenti lo hanno costretto a
tirare su i pantaloni prima che finisse di espletare i suoi bisogniâ€, e
ancora il ragazzo che compiva gli anni ela festa che gli fanno gli
agenti, l’arrivo dei ragazzi della Diaz. Testimone anche lui
dell’episodio del pestaggio in cella di T.: siriano, mutilato ad una
gamba, al mattino non regge più la posizione imposta e si siede, entrano
degli agenti e infieriscono manganellandolo, insultandolo.
Costringendolo a rimettersi in piedi.
C.S, ci racconta della sensazione di impotenza che non l’ha abbandonato
a 5 anni di distanza…
Una testimonianza che ha ricucito tra loro con una precisione di insieme
inattaccabile decine di racconti ascoltati in precedenza regalandoci una
visione di insieme che fino a questo momento avevamo solo con uno studio
approfondito degli eventi e con la costante presenza alle udienze…
Possiamo vederla come un’udienza interessante, e forse, riassuntiva dal
punto dello scenario di fondo. Complimenti, avere gli occhi anche dietro
le spalle aumenta la possibilità di una ricostruzione storia precisa che
aiuta certamente gli ingranaggi di memoria collettiva a non incastrarsi
per via della ruggine prodotta da momenti neri come l’amnesia collettiva.