Avevano vissuto con la possibilità che la polizia arrivasse alle scuole Diaz e Pascoli quella notte del 21 luglio del G8 2001. Lo ha detto ieri mattina in aula, davanti ai giudici presieduti da Gabrio Barone, Massimiliano C., corrispondente dal media center della Pascoli di radio Gap.
Era successo, dunque, ha spiegato Massimiliano che nel pomeriggio, mentre lui e molti altri giovani erano davanti all'ingresso delle due scuole, avevano visto passare un gippone della polizia. Non aveva sirene in azione e forse aveva i lampeggianti accesi. Questo particolare il giovane testimone non lo ricorda. Ma il fatto che fosse passata la jeep della polizia in via Battisti senza un particolare motivo aveva ingenerato nei giovani no global una sorta di sulla possibilità che qualcosa nelle ore successive poteva succedere. Una preveggenza che era poi diventato una realtà . Massimiliano non ricorda assolutamente di un lancio di oggetti nei confronti della macchina della polizia che aveva attraversato la piccola folla di giovani. Né ricorda di avere sentito rumore di vetri infranti sul selciato come se qualcuno dalle finestre avesse lanciato delle bottiglie. Invece i poliziotti avevano sostenuto di avere subito un lancio di sassi e bottiglie in quell'occasione.
Un altro testimone, Marco T., tedesco, corrispondente di una radio del suo Paese, è stato anch'egli interrogato ieri mattina dai pubblici ministeri Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini. Il giornalista aveva tenuto acceso il suo microfono dal momento in cui si era accorto che stava arrivando la polizia alla fine del Blitz. Quella cassetta registrata era stata poi consegnata alla procura. Ieri mattina è stato ascoltato qualche stralcio. Ma il tutto è risultato totalmente incomprensibile tanto che i giudici non hanno concesso di effettuare la trascrizione del contenuto perché di impossibile acquisizione.
Il corrispondente della radio tedesca aveva seguito quindi tutto il blitz dalle finestre della Pascoli e poi era stato testimone dell'ingresso dei poliziotti in quella stessa scuola, dove la perquisizione,secondo l'accusa era avvenuta abusivamente.