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Mario Placanica ad Affari: Mi hanno abbandonato, questo accaduto è legato a Carlo Giuliani

Già la mattina c'era stato un segnale inquietante: "Ieri alle 12.50 precise hanno chiamato sul cellulare di mia moglie dicendo: 'Vi ammazziamo, siete morti'". E la sera: " mentre stavo tornando a casa, qualcuno si è appostato con una jeep di colore verde, scuro... E mi hanno inseguito". E' lucido Mario Placanica, l'ex carabiniere che durante gli scontri di piazza del G8 di Genova, nel 2001, esplose il colpo che uccise un giovane manifestante, Carlo Giuliani.

Lucido e amaro mentre parla con Affari dell'incidente per il quale ha sporto denuncia: la jeep scura ha iniziato a correre "ed ho accelerato anch'io. Hanno cercato di speronarmi, buttarmi fuori, ma quando si sono accorti che sul lato opposto della corsia c'era un'auto parcheggiata era troppo tardi, perché le sono andati addosso e sono scappati".

C'è allora un legame tra questo accaduto e Piazza Alimonda? "Penso proprio di sì, arrivato a questo punto. - risponde Placanica. Che aggiunge - Penso proprio che per quanto riguarda Genova ci siano lati oscuri e politici da non sottovalutare". E dice chiaramente di sentirsi abbandonato dallo Stato e "anche da questo governo. Sì, lo ammetto". Mentre cerca un lavoro e si lascia andare: "Ho chiesto a parecchie persone, anche politici, se mi possono aiutare. Però non ho ancora avuto nessuna risposta: perché nessuno si schiera con me, dalla mia parte. Perché forse sono una persona scomoda politicamente, non lo so".

Ecco l'intervista:

Placanica, che cos'è successo?
"Ieri sera, mentre stavo tornando a casa, qualcuno si è appostato con una jeep di colore verde, scuro... di notte non abbiamo potuto vedere bene il colore. E mi hanno inseguito: hanno iniziato ad accelerare venendomi addosso, quasi ad urtarmi e cercando di mandarmi sul lato destro della strada".

Ma lei a quanto andava?
"Non ricordo bene a quale velocità, comunque piano. Loro hanno iniziato a correre ed ho accelerato anch'io. Hanno cercato di speronarmi, buttarmi fuori, ma quando si sono accorti che sul lato opposto della corsia c'era un'auto parcheggiata era troppo tardi, perché le sono andati addosso e sono scappati".

E a questo punto ha sporto denuncia...
"Sì, perché hanno pensato di mandarmi fuori strada. Mi hanno affiancato e hanno inziato a sterzare verso destra per mandarmi fuori".

Lei già nel 2003 aveva avuto un problema simile mentre andava in auto...
"Allora ho avuto problemi nel controllo della vettura".

Prima di ieri sera, lei aveva già sporto denuncia per minacce telefoniche...
"Sì, ieri alle 12.50 precise hanno chiamato sul cellulare di mia moglie dicendo: 'Vi ammazziamo, siete morti'".

Senta, secondo lei chi può avercela così tanto?
"Non glielo so dire. Per me è una cosa oscura. Tra l'altro, c'era la bambina in macchina: queste non sono cose da fare, spero che la Procura riesca a trovare i responsabili. Perché la bambina si è terrorizzata: questo che mi hanno fatto è un affronto, non è giusto, che cosa c'entra la famiglia?".

Da quando è stato congedato dall'Arma dei Carabinieri, come vive?
"Sono in cerca di lavoro. Ho chiesto a parecchie persone, anche politici, se mi possono aiutare. Però non ho ancora avuto nessuna risposta: perché nessuno si schiera con me, dalla mia parte. Perché forse sono una persona scomoda politicamente, non lo so".

Lei si sente abbandonato dallo Stato, anche da questo Governo?
"Sì, anche da questo governo. Sì, lo ammetto".

Dal G8 di Genova ha tratto una conclusione, se n'è fatto una ragione? Crede che tutto quel che è accaduto sia legato a Piazza Alimonda e Carlo Giuliani?
"Penso proprio di sì, arrivato a questo punto. Penso proprio che per quanto riguarda Genova ci siano lati oscuri e politici da non sottovalutare".

Antonino D'Anna
http://canali.libero.it/affaritaliani/cronache/placanicaffari3101.html