sintesi delle xi ud. prel. del processo contro 28 poliziotti (due udienze fa e' stato separato dal processo Di Bernardini in quanto in coma) per l'irruzione alla scuola diaz e alla scuola pascoli. Arringa breve per fare dramma dell'avvocato Di Bugno per Luperi e arringa fiume di 6 ore dell'avvocato Li Gotti per Gratteri.
SINTESI
undicesima udienza preliminare nel processo a 28 poliziotti per falso e
calunnia, lesioni, abuso d'ufficio nel contesto dell'irruzione alla scuola diaz
e al media center della scuola pascoli la notte del 21 luglio del 2001.
Diventati 28 per lo stralcio di Di Bernardini in coma per un incidente in
moto dal giorno prima dell'inizio del processo.
L'udienza di oggi doveva segnare l'arringa dei responsabili civili e degli
imputati Luperi e Gratteri.
La discussione dell'avvocato che rappresenta il Ministero degli Interni e' stata
molto cauta e ha specificato piu' volte che sotto processo non ci sono lo Stato
Italiano o la Polizia Italiana, ma alcuni suoi dirigenti e impiegati dello
Stato, che come tali verrano coperti dall'amministrazione e non dallo Stato in
quanto colpevoli di reati nell'esercizio di funzioni pubbliche.
Certo non ha fatto una strenua difesa dell'operato dei 28 imputati e si e'
riservato di discutere le singole posizioni dopo l'esposizione delle difese.
Insomma una presa di cauta distanza nel caso emergesse che gli imputati sono
tuttaltro che santi.
Non certo una professione di coraggio da parte del Ministero che ha diretto e
voluto politicamente le operazioni che hanno insanguinato genova.
Dopodiche' si entra nel vivo del procsso con le discussioni delle difese dei
poliziotti.
L'avvocato Di Bugno che difende Luperi si appella alle notizie di giornali e a
possibili vizi formali per mettere ancora in croce la procura, nonostante le due
istanze in cui la giudice Farragi ha gia' dimostrato di non essere sensibile
alle sue dichiarazioni.
Al culmine del dramma personale e per coerenza con la sceneggiata Di Bugno dopo
aver visto respinto la richiesta di rinvio di un mese per esaminare
ulteriormente la memoria difensiva, per protesta si e' limitato a chiedere il
nono luogo a procedere per il suo assistito, riservandosi la carta della memoria
scritta.
Ma il bello deve ancora venire, perche' inconsapevoli ci apprestiamo a sentire 6
ore di arringa dell'avvocato Li Gotti, per la difesa di Gratteri, che con
esposizione teatrale e sentita che inchioda tutto l'auditorio fino alle 16.30
cercando di convincerlo di come la procura sia colpevole di falso ideologico e
non certo i suoi assistiti, di come nella memoria siano contenuti solo dati che
favoriscono la tesi accusatoria e non la realta', di come tutta la memoria non
sia un elenco di prove ma una serie di sillogismi, di come l'accusa si concentri
su elementi psicologici e non elementi giuridici.
Per dimostrare tutto cio' insieme a una buona fetta di melodramma come la
commozione sull'insulto della memoria di La Barbera e l'indignazione per le
insinuazioni dei pm, Li Gotti cerca di convincerci che uno dei piu' alti
ufficiali presenti sin dall'inizio delle operazioni e durante tutto il g8, non
fosse a conoscenza della reale dinamica dei fatti ma che non poteva che
confermare quello che aveva intuito dai flash a cui aveva assistito e dai
racconti a lui fatti, che non poteva che rimettersi alle decisioni di andreassi
e colucci che molto piu' di lui avrebbero responsabilita' nella gestione.
Durante la sua esposizione suggestiva, ma onestamente un po' da Meissner degli
specchi, ci fa raggiungere vette miste di incredulita' e furia: quando parla
della relazione di arresto timbrata SCO dicendo che in realta' si tratta del
Servizio Crimine Organizzato e non del Servizio Centrale Operativo, quando
asserisce che le urla che si sentono in uno dei reperti sono in realta' urla
provenienti dalla Pascoli, fino a quando ricostruisce l'episodio dell'aggressione alla pattuglia delle 21.30 che avrebbe giustificato l'intervento come una aggressione di incredibile violenza.
Tutta la sceneggiata e' condita di j'accuse ai pm, di lettura smozzicata di
relazioni di servizio (che speriamo di poter pubblicare prima o poi :)) tese a
confondere le tesi dell'accusa e l'evidenza dei fatti e a provare l'innocenza
sbadata di Gratteri, nonche' di scorrettezze come il leggere atti provenienti da
altro processo e atti gia' dichiarati non utilizzabili dal giudice.
Questa come molte altre difese fa risalire tutta la rabbia di quella notte. Ma noi eravamo li' e non dimentichiamo. E neanche loro lo dimenticano.
Ni olvido ni perdon.