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[Parma] Polis Quotidiano: allarmi allarmi, arrivano i fasciocomunisti

Dopo i "diversamente onesti" dell'era tangentopoli, arrivano anche i fasciocomunisti. Giovani che di prima mattina sono soliti salire sui tetti con eschimo e bandiere rosse ma che, secondo il sindaco Elvio Ubaldi e il diellino Marino Giubellini, sotto il giubbotto tipico dei contestatori di sinistra indossano pantaloni alla zuava e mollettiere, particolarmente comodi per chi deve appoggiare le terga sulle fredde tegole, con un "me ne frego dentro al cuor" (naturalmente rivolto alle forze dell'ordine). A Parma i fasciocomunisti sono comparsi nella mattinata di sabato sui tetti dell'ex Mario Lupo, il centro sociale di piazzale Allende da riconquistare. Un blitz finito con lo sgombero e 3 arresti per occupazione abusiva di edificio pubblico e danneggiamento aggravato. Ossimori viventi, i fasciocomunisti rappresentano la sintesi delle ideologie di destra e sinistra, le rette parallele che nell'incommensurabile infinito politico si incontrano. Un infinito che il margheritino Giubellini, professore di matematica in pensione, è riuscito a scrutare generando ulteriore confusione in una situazione, quella del centrosinistra parmigiano, già abbastanza complicata. «Comportamenti fascisti tipici dell'estremismo di sinistra», ha sbottato il diellino commentando l'occupazione del tetto dell'ex centro sociale, aggiungendo, tanto per "rasserenare" la difficile discussione in corso tra i partiti dell'Unione sulla scelta del candidato sindaco, il suo stupore per il «fragoroso silenzio di alcune forze politiche con le quali dovrei raggiungere un'intesa politico-amministrativa credibile per il governo di Parma. Mi aspetto da parte loro una ferma condanna». Critiche rivolte apertamente a Rifondazione, Verdi, e Pdci che, a differenza degli alleati della Quercia, non hanno affatto condannato la tentata riconquista dell'ex Mario Lupo. Naturalmente gli arditi accostamenti di Giubellini e del sindaco Ubaldi hanno fatto storcere il naso ad Alleanza nazionale. Massimo Moine, presidente provinciale del partito di destra che ha raccolto l'eredità dei neofascisti missini, ha subito ribadito come i tre sul tetto fossero "estremisti comunisti", invitando a non mescolare il diavolo con l'acqua santa. E la stessa cosa hanno detto i giovani di An, bacchettando in un comunicato Ubaldi per non aver etichettato i tre "facinorosi" con le parole che si meritavano: «Comunisti». Come a dire che non si può fare di tutta l'erba un "fascio". Gabriele Franzini