Un ordine del giorno particolarmente discusso, quello presentato ieri in Provincia da Civiltà parmigiana che chiedeva la condanna dell'occupazione dell'ex macello. Un ordine del giorno approvato senza i voti del Pdci, dei Verdi e di Rifondazione. I primi due si sono astenuti, mentre i seguaci di Bertinotti hanno addirittura votato contro. "Il Consiglio provinciale condanna il comportamento di queste persone (i giovani del Mario Lupo, ndr) che, richiamando la propria azione a motivazioni ideologiche di fatto infrange la legge, commettendo violenze contro le Forze dell'Ordine e danneggiando il patrimonio pubblico" , esprimendo "la propria solidarietà agli esponenti delle forze dell'ordine che, mettendo a rischio la propria incolumità, operano per la tutela della legge e dei cittadini e che, in questo in questi avvenimenti hanno subito lesioni personali" . Il documento si concludeva poi con l'auspicio che "i gruppi giovanili, debitamente costituiti in associazione, possano continuare ad avere dalle istituzioni una sempre maggiore attenzione e l'assegnazione di spazi idonei per le loro attività". A dar fuoco alle polveri è stato Walter Aiello di Rifondazione, che ha chiesto, naturalmente senza successo, di inserire nell'odg un'analoga condanna del Comune di Parma, reo di non essersi «preso le proprie responsabilità per l'accaduto. La questione - ha proseguito - poteva risolversi con il dialogo». Aiello, nei caldi momenti dell'occupazione, si trovava presso l'ex macello in compagnia del segretario Pietro Paolo Piro . E racconta di essersi pure beccato una manganellata. Ferma condanna all'occupazione è arrivata invece da Stefano Zibana (Lega), Gianluca Armellini (Forza Italia), Luigi Tanzi (An), Enrico Maghenzani (Civiltà parmigiana), Ginetto Mari (Ds). Stefano Daolio (Verdi) ha invece dichiarato la sua astensione: «Trovo pretestuoso sfruttare la questione per fi ni ideologici. Avrei preferito un documento in cui, invece di condannare l'occupazione, si fosse cercato di individuare una soluzione».