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[processo diaz] - XIV udienza preliminare - trascrizione

quattordicesima udienza preliminare. Parlano la difesa Iunca per Di Sarro e la difesa Usai per Mazzoni.

TRASCRIZIONE SOMMARIA

[P = Presidente o giudici ; D = difesa ; A = accusa(pm) ; C = parti civili/parti
lese ; R = teste]

P: [appello]
[ si discute della registrazione e trascrizione, l'avvocato Usai si oppone ]
P: il giudice dispone che la registrazione prosegua. Dispone altresi' che si
proceda alla trascrizione come richiesto.
P: Ieri ho indicato delle udienze per dicembre, ma mmi sono dimenticata di
quelle che intendo aggiungere a fine novembre: 24 e 26 novembre.
A: (cardona) poiche' era stato preannunciata l'acquisizione su supporto cartaceo
dei tabulati, volevo dare l'avviso che sono stati depositati in cancelleria i
tabulati su supporto cartaceo E digitale di wind, omnitel, tim, blu.

D: (iunca - di sarro) Ovviamente alla luce dei tabulati, noi citeremo alcune
telefonate. Ci riserviamo in sede di replica di notificare delle osservazioni
ove si rendesse necessario.
Ricordo che e' in atti una memoria difensiva su supporto cartaceo e digitale
(per i video).
Dobbiamo dire che la memoria depositata prima dell'inizio dell'ud. prel. e'
ancora attuale, perche' riteniamo che il dottor Di Sarro e' secondo noi
totalmente estraneo alle imputazioni [...]
Mi si consenta un minimo accenno alle premesse che hanno portato all'operazione
e che contribuiscono a chiarire la posizione del dottor Di Sarro.
Una posizione strana perche' il dottor Di Sarro nonostante la posizione
marginale consigliasse di restare in seconda fila, e non per spirito di
protagonismo, ma per capire prima le accuse mosse e poi lo spirito dei pm, ha
deciso di sottoporsi a diversi interrogatori [...]
Da una lettura non dico delle trascrizioni ma anche soltanto del verbale
sintetico della SIT e degli interrogatori emerge chiaramente come la versione
dei fatti del dottor DI Sarro si sia mantenuta identica sin dall'inizio, sin da
prima che fossero a disposizione atti di indagine che potevano influenzarla.
E in nessun punto e' stato possibile contestare una singola cosa al dottor Di
Sarro, ne' un singolo riferimento nelle imputazioni.
Noi non ci attendevamo elementi nella discussione orale del pm, ma ci
aspettavamo degli elementi nella memoria, ovviamente no vi speravamo, ma ce li
aspettavamo.
E' vero ceh la difesa e' cosi' molto difficile, perche' non abbiamo elementi su
cui contestare.
Il dottor Di Sarro viene citato tre volte soltanto nella memoria e mai in
relazione a elementi di imputazione chiara:
- a pagina 81 viene citato in merito a un indagine sul prelievo del materiale
da sottoporre a sequestro
- a pagina 169 il dottor Di Sarro arriva alla diaz dopo che il cancello e' stato
sfondato
- e poi in ultima notazione il dottor Di Sarro figura tra i firmatari del
verbale.
Nonostante si sia piu' volte detto che non e' un processo alla polizia, non
sara' sfuggito che e' un processo a un gruppo di peonse, e questo e'
innegabilmente in contrasto con il concetto per cui la responsabilita' penale e'
personale e l'onere della prova e' a carico della pubblica accusa.
Per giustificare l'imputazione si e' construito un movente che giustificasse il
fatto che funzionari integerrimi siano diventati dei criminali: da un lato una
giustificazione politica, cioe' la necessita' di compensare i pochi arresti dei
2 gg precedenti con una operazione di arresti indiscriminati.
Pero' faccio notare che un concorso di persone in questa situazione e' difficile
da pensare. Nel momento in cui i vertici della PS decidono questa operazione e i
fatti dicono di no, e' difficile pensare che il prefetto La Barbera si metta
d'accordo con l'agente Nucera!!
Perche' mettere tutti a conoscenza dell'operazione l'avrebbe compromessa.
E' queindi difficile ipotizzare che Di Sarro con un grado assolutamente di
secondo piano rispetto agli ufficiali presenti, ne fosse a conoscenza.
La seconda ipotesi e' che le ffoo dovessero giustificare l'eccessivo uso della
forza attribuendo ai manifestanti reati gravi.
Nell'operazione sono intervenuti ffoo da tutta italia che non si conoscevano.
Qui risulta utile far notare la relazione di Di Sarro con gli altri ufficiali:
dalle relazioni di servizio emerge come quando a Di Sarro viene dato ordine di
guidare una delle due colonne che vanno alla Diaz, nessuno conosceva il dottor
Di Sarro
[ legge varie relazioni di servizio ]
Quindi anche nell'ipotesi di copertura di un crimine commesso da altri e'
difficile crede che il dottor Di Sarro metta in gioco la sua carriera e la sua
rispettabilita' per persone che non conosceva neppure.
Passando ai fatti.
Il dottor Di Sarro non ha deciso la perquisizione, non ha partecipato alla
decisione delle modalita', non ha partecipato all'irruzione e alla
perquisizione, ha firmato un verbale di arresto, nella consapevolezza degli atti
di polizia che fanno fede fino a prova contraria e querela di falso.
L'operazione Diaz viene decisa in una riunione in questura a cui non e' presente
il dottor Di Sarro,. Nessuno dei partecipanti lo indica.
Il dottor Di Sarro il 20-21-22 luglio ha svolto funzioni di investigazione /
osservazione come proprio dei suoi incarichi.
Il 21 alle 23:00 rientra in questura e il dottor Mortola lo incontra e gli dice
"preparati che andiamo a fare una perquisizione".
E gli viene detto, dice Mortola stesso, di restare all'estreno della scuola e di
segnalare l'arrivo di eventuali persone, e fu proprio lui a segnalare che si
parlava di un'imminente arrivo di malintenzionati.
Di Sarro era alla DIGOS di Genova, e la sua divisione aveva una funzione di
mediazioni, interazione, osservazione con i soggetti che volevano manifestare.
Quindi al dottor Di Sarro viene dato un incarico consono alla sua divisione:
d'altronde era legittimo pensare che nel contsto di quei giorni arrivasse
qualcuno. E infatti da un lato arrivano personalita' istituzionali e dall'altra
era legittimo pensare che in presenza di un operazione di polizia in un edificio
dove c'erano persone diciamo burrascose, ne venissero altre in loro aiuto.
Quindi al dottor Di Sarro viene dato un legittimo compito di osservazione , come
per il resto del g8 in cui la DIGOS funge da scout, funzione istituita proprio
con il g8 dove funzionari da tutta italia partecipano alle operazioni.
Allora il dottor Di Sarro viene detto: prendi una colonna e fermati in piazza
Massa dove devi aspettare un segnale. E a riprova del fatto che il dottor Di
Sarro non conosce gli altri, li' trova un funzionario con pari grado ma maggiore
anzianita' che non conosce, il dottor Fournier.
Il segnale non arriva perche' Mortola ha il telefono scarico. Gli arriva il
segnale radio e allora si muovono. E il dottor Di Sarro rimane inposizione
arretrata e + cauta, proprio per svolgere la sua funzione di osservazione [...]
E questo e' un dato indiscutibiile: il dottor Di Sarro arriva quando il cancello
e' stato sfondato. Come si sa il cancello era chiuso in un attivita' difensiva
degli occupanti.
E questo e' importante per una valutazione degli episodi piu' gravi di violenza,
come dice il pm: l'episodio dell'aggressione a Marc Covell.
Il pm dice "chiunque fosse all'esterno ha potuto vedere cio' che accadeva".
L'audizione di Marc Covell rende chiaramente merito di come l'aggressione sia
avvenuta e si sia conclusa prima dello sfondamento del cancello e quindi il
dottor Di SArro non poteva vederlo.
Poteva rendersene forse conto vedendolo a terra sanguinante? Citero' il tenente
Cremonini che afferma nella sua relazione di come i cc facciano una cintura
intorno alla scuola, accorgendosi solo dopo di una persona ferita a terra
all'interno della cintura.
Il tenente Cremonini si accorge solo dopo e questo rende fede di come fosse
possibile non notare il corpo a terra.
Una volta entrati nel cortile si verifica l'unico episodio attestato dal dottor
Di Sarro: il lancio di oggetti
Il lancio di oggetti e' stato oggeetto di infinite discussioni, soprattutto
circa la quantificazione del lancio di oggetti.
Se qualcuno e' entrato in contraddizione sulla quantificazione e' pero' la
procura che da un lato sostinene nella memoria che il lancio non ci sia stato o
sia stato di lievissima entita', mentre il pm lalla nella sentenza di
archiviazione indica come assolutamente certo il lancio di oggetti [...]
Il lancio di oggetti e' provato dalle dichiarazioni di testimoni, relazini,
denuncia della ditta del cantiere, video e molto altro
Quando si dice che non e' stato sequestrato nessun ocorpo di reato, cioe' che
non si sono messi a raccogliere i cocci di vetro, mi sembra fantascienza, ma cmq
e' stata sequestrata una mazzetta spaccapietre lanciata.
I vicini sentiti in tempo non sospetto, quando nessuno immaginava che i verbali
di polizia sarebbero stati oggetto di tale analisi approfondita, che
testimoniano di "persone che armeggiano sul tetto e lanciano oggetti contundenti
sulle ffoo". Si e' arguito sulla non genuinita' di tale testimonianza, ma si
puo' capire che alcuni termini possono essere stati inseriti dal verbalizzante
[ fa altri esempi di deposizione ]
Pero' vorrei capire quale sarebbe stato l'interesse di queste persone di
dichiarare il falso in tempi non sospetti.
Non corrisponde al vero che gli indagati poi imputati abbiano riferito
contraddittoriamente sul punto. Anche qui ipotizzare che persone che provenivano
da reparti e territori diversi si siano sentiti per concordare le dichiarazioni.
Come non e' pensabile che il signor Paganini, ingaggiato dalla procura riferisca
frasi come "soggetti ripresi [...] vengono colpiti da oggetti provenienti
dall'alto".Il filmato conferma questa tesi. [...]
Ovviamente in questo contesto fattuale si inserisce la posizione del dottor Di
Sarro, dato che essendo questo l'unico fatto appreso sul campo per il quale h
asottoscritto il verbale, e' necessario analizzare le dichiarazioni di Di Sarro.
Allora nei vari interrogatori si notera' come la versione sia rimasta immutata;
il dottor Di Sarro con un onesta' che penso gli vada riconosciuta, ha chiarito
una circostanza evidente: "distinguerei tra la percezione sul momento e la
valutaizione a mente fredda vedendo i filmati". [...]
Quindi dato che non si contestano falsi formali, dato che ci sono sottoscriventi
presenti stralciati (Murgolo, ndr), non ritengo che l'aggettivo uscito possa
essere discriminante per una imputazione.
Qualora si sostenesse questo il dottor Di Sarro ha precisato che la percezione
al momento e' molto piu' forte che non fuardando a casa i video della Diaz in
poltrona [...]
Ed e' evidente come nessun altra contestazione sia stata mossa al dottor Di
Sarro.
Non essendo mosse contestazioni precise in merito al perche' il dottor Di Sarro
e' imputato, e alla luce di quanto chiarito finora, l'unico elemento e' dato
presumibilmente (perche' lo devo presumere data l'esiguita' delle contestazioni)
l'unica linea difensiva e' quella di scendere sul piano del pm
NOn potendo criticare fatti non avvenuti in sua presenza, l'unica linea di
difesa e' scendere sul terreno del pm e dire che non siamo d'accordo con la
procura, ritenendo gran parte delle imputazioni non legittime, ma anche nel caso
astratto in cui la ricostruzione e le imputazioni fossero vere, il dottor Di
Sarro non puo' rispondere di fatti che non ha visto e di cui sottoscrive un atto
fidandosi degli atti dei colleghi che fanno fede fino a prova contraria [...]
Leggendo il capo di imputazione questa linea e' chiara: [...] presente sul luogo
cosa vuol dire ? Nel cortile ? Dove stava Cremonini, che allora non si capisce
perche' non e' imputato ? Perche' nella scuola non sono entrati un grupppo di
delinquenti qualsiasi, ma un gruppo di persone specializzate in interventi di
tipo dinamico (come dice Canterini stesso) [...] e quindi nel momento in cui si
vuole ritenere responsabile un funzionario della DIGOS che non ha indagato su
questo gruppo specializzato, o dubitare di loro, ammesso che sia successo ?
E non mi si dica che dal numero di feriti si dovesse presumere che ci sia stata
una forzatura. Perche' se dal verbale apprendi che ci sono stati 48 feriti tra
gli occupanti e 17 tra il gruppo specializzato, e' normale che tu pensi che si
sia verificata una fortissima resistenza [...]
Ma il pm da atto del persche' si poteva desumere il contrario: il pm dice (pag
48) "tali interrogativi erano imposti dalla presenza sui luoghi e dalla
possiblita' di avere analizzato il teatro delle operazioni, di aver sentito le
urla, di aver sentito i rumori, di aver visto i corpi e i volti sfigurati". Cosa
vuol dire teatro delle operazioni ? Vuol dire l'interno dell'edificio? Il dottor
Di Sarro non e' entrato se non per 10 secondi alla ricerca di un uscita
secondaria per fare uscire i feriti e per vedere i risultati delle
perquisizioni; e uno doveva desumere la cosa da qualche macchia di sangue ?
Di non aver sentito le urla. che cosa vuol dire ? Ovviamente durante
l'operazione ci sono state urla. E' pensabile che non ci fossero ? E' pensabile
che le urla di unmanifestante ferito durante la resistenza sia diverso dalle
urla di un manifestante ferito mentre e' a terra inerme ? La risposta la da lo
stesso imputato "io non sono in grado di distinguere tra urla offensive e urla
difensive [...]".
Stiamo parlando di reati che prevedono un elemento psicologico preciso. Non e'
previsto il falso colposo, la calunnia colposa. Stiamo parlando di reati per i
quali pretendiamo che il pm ci dimostri la nostra volonta' nel concorrere.
Sorvolo sull'aver sentito i rumori perche' mi pare ridicolo.
Ultimo elemento: il numero dei feriti.
Questo e' un elemento che non si puo' ignorare.
Io ripeto cose dette dall'avvocato Ligotti e dall'avvocato Mascia, ma devo
dirle: il numero dei feriti refertati e' secondo la procura 87, ma quello che a
noi interessa e' il numero di feriti che risulta 12 ore dopo quando DI Sarro ha
firmato il verbale [...]
Il sunto era: 49 feriti tra i manifestanti e 17 tra la polizia. sono gia' state
riferite le dichiarazioni del dottor Capra, dove riferisce di 27 feriti al
galliera e 21 al San Martino. Attenzione faro' ora un riferimento alla memoria
filmata; il dottor Di Sarro che fa l'inveestigatore si e' guardato tutti i
filmati perche' si ricordava di molte persone che uscivano sulle proprie gambe.
Nella memoria filmata, in un collage dei reperti 173, 17, 15.30c.25, 192.5 si
dimostra che dalla Diaz escono a piedi apparentemente in ottima salute 26
persone, anzi 27 ma uno il dottor Di Sarro non lo conta perche' si tiene la
nuca.
Allora Di Sarro si sarebbe potuto domandare qualcosa se tutti uscivano in
barella. Ne vedi uscire molti sulle proprie gambe, allora perche' dovresti
dubitare ? Se poi si pensa che ci sono dottori come il dottor Cremonesi che dice
"entrai nella palestra, vidi 100 persone e ho separato le persone sane da quelle
ferite per medicarle"... Ci dice anche un altra cosa, perch'e la notizia di
ferite pregresse non serve solo alla nostra posizione, e si vedra' un articolo
di repubblica allegato che Di Sarro ha sicuramente letto prima di entrare in
servizio, da buon investigatore.
Ma perche' un fatto pacifico riportato dal dottor Cremonesi, dimostrato dagli
articoli, come le ferite pregresse, dobbiamo negarlo per non dire che qualche
manifestante ha fatto il furbo e si e' fatto refertate ferite dei giorni
precedenti? A noi non interessa.
Vogliamo dubitare delle dichiarazioni di un infermiere professionale ? Vogliamo
dubitare del fatto che abitanti in zona abbiano visto portare alla diaz feriti e
abbiano visto ambulanze depositare feriti alla diaz ? [...] Vogliamo dubitare di
un articolo di giornale che riassume quale e' stata la funzione della diaz come
ospedale di fortuna? O che esista un filmato, il reperto 192.7,dove si vede un
furgone con croce rossa artigianale che scarica feriti alla diaz ? O dobbiamo
dubitare di quello che dichiara Sgalla, un funzionario di cui nessun poliziotto
puo' dubitare ?
La presenza sui luoghi riveste un ulteriore rilevanza nel momento in cui e'
provato che il dott Di Sarro si e' tenuto all'esterno, e nel momento in cui non
e' un veggente o dotato di facolta' paranormali.
La presenza sui luoghi e' rilevante anche relativamente all'episodio che e'
stato poi quello che ha scatenato nella procura il maggior rigore [...] quello
delle bottiglie Molotov. Dico questo non perche' il dott Di Sarro non potesse
dubitare che fossero state trovate nella scuola, ma dico questo perche' la
calunnia essendo un reato doloso, necessita di chiarire alcuni elementi
psicologici.
Devo quindi riportare quello che dice la procura. Anche se quello che dice il pm
fosse vero, la consapevolezza di dove siano state ritrovate e opi trasportate da
parte del dott Di Sarro e' inconsistente. Alla diaz ci sarebbe stato il famoso
conciliabolo poco prima di portarle dentro alla scuola. Il conciliabolo e'
collocato temporalmente dalla procura usando i tabulati delle telefonate. Diamo
pre buono che nei tabulati cartacei originali non ci sia niente di nuovo.
Il rep 199 e' il reperto che dovrebbe ritrarre quello che e' stato definito
conciliabolo. Questo reperto ha un orologio e viene determinata l'ora da due
telefonate contemporanee che vengono viste nel video: il dott Luperi e il
sovrintendente Alagna. Secondo la procura dato ceh nessuno degli altri presenti
sta telefonando, l'unico momento temporale in cui entrambi sono impegnati in una
conversazione telefonica sono le 00:41:33 . Il reperto ha un orario della
telecamera che e' sbagliato, le 23:38:34, forse perche' non e' stato aggiornato
l'orario legale e 3 minuti che possono essere un orario normale di sfalsamento.
Noi quindi possiamo sapere che il conciliabolo avviene alle 00:41:33 e che
l'orario indicato sono le 23:38:34. Sempre in questo reperto vediamo nua persona
che esce coprendosi il volto con la mano, sul quale ci sono state innumerevoli
indagini, salvo poi accertare che si tratta del sovrintendente metelli, che esce
alle 00:46:32, cioe' 5 minuti dopo il conciliabolo.
A questo punto faccio riferimento ad un altro filmato, cioe' il filmato 159.
Questo reperto e' senza orario, ma riprende scene identiche in alcuni casi al
199, in particolare l'uscita di Metelli. Il 159 riprende alcune fasi dell'arrivo
del regista Tognazzi alla Diaz. [...] L'orologio non esiste ma vedo che Tognazzi
50 secondi prima che il signor Metelli esca dalla scuola si imbatte in una Uno
Bianca alla quale e' appoggiato il dott Di Sarro il quale ha le spalle rivolte
all'istituto Diaz. Quindi alle ore 00:45:38 il dottor Di Sarro si trova a
svariate decine di metri dalla diaz appoggiato ad un automobile rilassato e con
lo sguardo perso nel vuoto. QUindi il dottor Di Sarro a pochi minuti del
conciliabolo e' lontano dalla scuola e nella incompleta possibilita' di
conoscere del conciliabolo. Si potrebbe dire che il dottor Di Sarro e' uscito
dopo il conciliabolo. Perche' nel rep 45 si vede il cancello prima e dopo il
conciliabolo da cui non si vede passare il dottor Di Sarro.
Quindi certamente il dottor Di Sarro non era nel cortile da 5 minuti prima a 5
minuti dopo e quindi era impossibile che sapesse delle Molotov.
C'e' un ulteriore elemento di conferma, che riferisco in relazione a una
risposta del dott Di Sarro.
L'orario del conciliabolo e' stato desunto dalle telefonate. Il sovrintendente
Alagna fa questa telefonata che alle ore 00:41:33 e' ancora in corso. Al punto
che la telefonata piu' breve di Luperi puo' esservi incrociata. La telefonata di
Alagna e' iniziata 3 minuti prima e termina 7 minuti dopo. Il motivo per cui il
dottor Di Sarro ha voluto precisare quale fosse l'utenza usata dal dottor
Alagna, cioe' quella della dottoressa Buonalumi, e' evidente. La dottoressa e'
la responsabile stampa della questura di Genova, e viene ovviamente tempestata
di telefonate, e visto che il marito e' presente sui luoghi lo chiama, ma il
marito non ha il proprio cellulare perche' l'ha prestato al dottor MOrtola. Il
marito e' il dottor Di Sarro, lo chiama sul cellulare di Alagna e se lo fa
passare. Il fatto che il dottor Alagna parli per 558 secondi con la dottoressa
Bonalumi senza pasarle il marito e' l'ulteriore prova che il marito fosse
all'esterno e non nel cortile.
Esaurita questa fase piu' fattuale, sperando di riuscire a contenere al minimo
le ulteriore considerazioni, e' utile precisare che ulteriori decisioni che hano
portato all'arresto, il dott Di Sarro non ha avuto la benche' minima
partecipazione. [...]
Una cosa e' certa, il dottor Di Sarro non e' stato mai interpellato in relazione
alla opportunita' di procedere all'arresto. Questo fatto non e' mai stato
contestato dalla Procura. A ulteriore conferma ci sono le dichiarazioni di altri
funzionari, del dott Caldarozzi, del dot Ciccimarra, del dott Ferri, del dott.
Canterini e del dott Murgolo. Ma c'e' anche la dichiarazione del dott Mortola,
non perche' sia piu' importante, ma perche' e' il superiore gerarchico di Di
Sarro, e quindi se Mortola dice che il dottor Di Sarro non e' mai stato
interpellato, questo conferma in maniera categorica quello che riferiscono gli
altri funzionari che sono stti in qualche misura coinvolti nella decisione,
senza alcun contributo del dottor Di Sarro.
Questo potrebbe non essere scriminante per la posizione del dottor DI Sarro in
merito all'abuso d'ufficio, sulla quale non voglio soffermarmi, perche' nel capo
di imputazione si dice "in presenza di macroscopici elementi". Come si fa a non
fare polemica su un punto di questo tipo ? Qui stiamo parlando di valutazioni
documentali, che secondo il pm emerge l'imputazione. Cioe' e' talmente
macroscopica l'assenza di elementi macroscopici che facevano percepire come
necessari gli arresti, che la procura della repubblica ha chiesto l'arresto !!
Cioe' la procura aveva maggiori elementi di sicuro del dottor Di Sarro. E allora
come mai non e' stato evidenziato che nel verbale del dottor Canterini non si fa
riferimento al comportamento di ciascuno? Perche' il GIP ha convalidato gli
arresti in 12 casi ?? Dicendo anche qualcosa in piu' cioe' che "sussistono fati
oggettivi come dalle relazioni dei presenti". E allora perche' il dottor Di
Sarro doveva avere una percezione maggiore di un procuratore della repubblica o
di un gip ? [...]
Non e' possibile ascrivere una responsabilita' al dottor Di Sarro in quanto
semplice sottoscrittore di un verbale in presenza dei medesimi atti che hanno
portato un procuratore a chiedere la convalida degli arresti e il GIP a
concederne 12.
Vogliamo arrivare alla firma ?
Perche' mai Di Sarro ha sottoscritto il verbale ? Domanda legittima con risposta
legittima. Il dottor Di Sarro ha sotoscritto il verbale non perche' gliel'hanno
ordinato, non stiamo cercando giustificazioni, ma perche' gli e' stato indicato
dal dottor Mortola, per motivi ovvi, "perche' ritenevo che dovessero
sottoscriverlo tutti i funzionari che a qualsiasi titolo avessero partecipato
all'operazione". E' inutile che io ripeta che la sottoscrizione del dottor DI
Sarro del verbale fa fede dell'attivita' da lui verificata persoanlemente e che
in relazione alle altre circostanze la sottoscrizioen e' avvenuta su presunzione
che gli atti che l'accompagnavano fossero genuini, cosa di cui Di Sarro non
poteva dubitare, come doveva sembrare genuina la dichiarazione dell'agente
Nucera, di cui il dottor Di Sarro aveva visto il giubbotto.... Faccio una
parentesi, come e' possiblie che Di Sarro potesse dubitare dell'evento vedendo
il giubbotto, la relazione e il coltello, mentre si sono scannati RIS e periti
per 10 udienze ????? [...]
IL presupposto su cui sono stati sottoscritti gli atti e' consequenziale: io ho
partecipato all'operazine, ho visto il lancio di oggetti, e nel verbale c'e'
scritto cosi'; l'ho percepito come fittissimo, ma mi sono reso conto 2 ani dopo
che magari non e' fittissimo, e nel verbale c'e' scritto cosi'; mi viene
prospettato un verbale del dottor Canterini primo dirigente che conduce un corpo
altamente specializzato; vedo dei feriti ma anche delle persone che sulle loro
gambe escono dalla diaz; mi si dice che ci sono 48 feriti tra i manifestanti e
17 tra le ffoo; mi si dice che sono state trovate anceh due bottiglie molotov.
Ho modo di dubitare ? Ho modo di pensare che ci sia stato ai miei danni, ammesso
che sia vera l'ipotesi del pm che comuqneu vedrebbe stralciato il dottor Di
Sarro, un falso ? E' evidente di no. [...]
E' presumibile che anche nel caso io sia caduto in errore e quindi la mia
posizione sia scriminante. Un ipotesi che viene avvallata dallo stesso pm
superata pero' dalla presenza sui luoghi. Allora superata la questione della
presenzza , cosi' coem da me illustrato, allora cade la posizione di imputato.
Che non si tratti nell'imputazione di un falso formale, perche' si potrebbe
anche dire "hai sottoscritto un verbale di arresto dando per avvenuti in tua
presenza atti avvenuti non in tua presenza" ma su questo ho gia' riferito [...],
tant'e' che il dottor Gava non e' stato imputato per le imputazioni del dottor
DI Sarro, nonostante sia uno dei sottoscrittori del verbale pur non essendo MAI
entrato alla Diaz, e giustamente. Quindi mi farebbe piacere che per gli stessi
motivi addotti per il dottor Gava dalla procura, per una posizione analoga come
quella del dotto DI Sarro, ritengo che gli elementi a carico del dottor DI SArro
impongano una sentenza di non luogo a procedere.

D: (usai - mazzoni) E' chiaro che una ricostruzione storica dell'arrivo di
Mazzoni sul luogo come degli altri firmatari dei verbali di arresto e
perquisizione e della sua presenza individuata come discriminante nel capo di
imputazione.
Ora il mazzoni nel suo interrogatorio ha precisato le modalita' in cui si e'
arrivati al suo ritorno in questura, da uno dei pattuglioni che era in una
birreria di via trento, e che chiede l'intervento del dottor DI Bernardini che
sbaglia strada e viene aggredito di fronte alla diaz. Al ritorno in questura
c'e' la famosa riunione a cui il Mazzoni non ha partecipato, e la comunicazione
secca del dottor Caldarozzi "dobbiamo fare una perquisizione ai sensi del 41
TULPS". A questo punto Mazzoni si ferma in questura e consente il passaggio di
tutti i reparti mobili e una volta che Gratteri e Caldarozzi sono transitati,
anche Mazzoni, dello SCO, si accoda, fino ad arrivare in via Trento e fermarsi
proprio per la presenza di furgoni dei reparti. QUesta versione e' confermata
dal rep 234 da cui risulta chiaramente l'arrivo del Mazzoni sul luogo dei fatti,
arrivo successivo ai due funzionari che seguiva con la sua autovettura, e che si
colloca temporalmente a 5-6 minuti dal momento dell'irruzione, cioe' dal momento
in cui il ducato della ps forza il cancello di ingresso della diaz e vi e'
l'accesso nel cortile del reparto mobile e il conseguente sfondamento del
portone.
Cosa significa questo ? Che il Mazzoni arriva sul lugoo piu' precisametne sulla
piazza all'inizio della via a circa 5 minuti dal momento di inizio
dell'operazione. E arriva senza casco e senza manganello, perche' sapeva che
doveva effettuare una perquisizione ma non era a conoscenza di altro. E nel
momento in cui si vedono funzionari allontanati dagli agente, lui torna in via
trento e si munisce di casco e manganello, per cui solo allora ha avuto la
percezione di una situazione particoalre in cui era necessario prtoeggersi.
A questo punto il Mazzoni entra nella Diaz quando ormai la situazione era ferma,
riferisce che gia' ci sono dei sanitari e confrontando gli orari di intervento
dell'ambulanza, questo signfiica che dall'inizio dell'operazione all'ingresso
nella scuola del Mazzoni sono passati 20 minuti.
Quindi in merito all anon corrispondenza dei fatti e la possibilita' di sapere
la non corrispondenza, appare certa l anon corrispondenza di quanto contestato.
La presenza e' successiva, su una situazione gia' determinata di cui non aveva
percezione visiva, ma anzi di cui aveva percezione di una ressitenza per il tam
tam che c'era stato tra gli agenti. [...]
Relativamente al verbale da lui sottoscritto che la procura ritiene sia stato
redatto proprio da lui, il Mazzoni chiarisce esattamente cosa va a fare: una
volta che si rientra in questura da Dominici o Scrofani viene mandato engli
uffici della DIGOS per fare un inventario del materiale sequestrato, e piu'
volte ha ripetuto che si e' solo ed esclusivamente limitato a fare questo
verbale abbozzando il verbale di sequestro ma non potendo conoscere ne' il
nominativo degli arrestati, ne' il tipo di contestazione ceh dovesse essere
fatta, parliamo di un ispettore di polizia che puo' fare un atto del genere ma
in presenza di ufficiali superiori, mi pare abbastanzza azzardato che il Mazzoni
potesse completare il verbale in tutte le sue specifiche.
Allora questo quello che riferisce e' che si e' limitato a fare l'inventario
fino a quando a un certo punto alle 9.00 di mattina torna in albergo per poi
tornare nel pomeriggio e sottoscrivere sia il verbale di sequestro che quello di
arresto.
Ora in relazione al verbale di perquisizioen e sequestro credo che sia
fondamentale l'esame incrociato dei due atti, da cui emergono delle
caratteristiche che soltanto con un sistema copia e incolla e' possiblie
effettuare. Ci sono degli elementi nel verbale di aresto che si ritrovano
precisamente nel verbale di sequestro. In particolare oltre l'elenco di
nominativi, ci sono errori che sono con un incolla e cuci che dicevo possono
essere stati riprodotti. Nel verbale di arresto vengono inseriti l'elenco degli
oggetti con gli stessi errori che si ritrovano nel verbale di sequestro, che
Mazzoni ha redatto insieme all'ufficiale della DIGOS, il dottor Gallo.
Le imputazioni per Mazzoni vengono fatte riferire a dichiarazione del dottor
Gallo che dice essere stato informato da un ispettore dello SCO di alcune
circostanze.
Cosa smentita dallo stesso dottor Gallo che disse nella SIT : "c'erano diversi
funzionari e dirigenti, Cladarozzi, Canterini, Murgolo, Mortola". Gallo
riferisce della presenza di funzionari che avevano la piena conoscenza dello
svolgersi delle azioni, Canterini era quello entrato per primo alla diaz. Oltre
a quello ci sono le dichiarazioni del dottor Scherini, il quale conferma il
Mazzoni, dciendo di chiedere delucidazioni sul materiale sequestrato
dall'ispettore che redigeva il verbale. [...]
Questo per quanto riguarda l'elenco dei materiali.
Per quanto riguarda la stesura di questo verbale di cui il Mazzoni dice di aver
steso una bozza [...], le dichiarazioni del dott. Ferri vengono a confermare
quanto dichiarato dicendo che solo nella tarda mattinata del 22 luglio si recava
con la bozzza del verbale di arresto in qeustura e in quella fase procedeva
attraverso una ricomposizione di questi verbali con il dischetto che quindi
dobbiamo ritenere in bozza fino a quel moemnto. IL dott Ferri dichiara inoltre
di avere avuto informazioni sul verbale di arresto da due funzionari della DIGOS
e della squadra mobile, il dottor Gallo e il dottro Schettini. Quindi il Mazzoni
non poteva riferire di cose che non conosceva al dottor Gallo e al dottor
Schettini, che invece avevano conoscenz aper i clloqui di cui sopra di cose che
Mazzoni non conosceva.
Ma altro elemento a riprova e' una frase che il pm zucca ha riportato rispetot
alle molotov , di cui il Mazzoni non poteva sapere dove fosero. Nel verbale di
sequestro, a differenza del verbale di arresto, si indicano chiaramente "due
bottiglie [...] molotov, a tale proposito si fa notar eche sono state rinvenute
al piano terreno". E' evidente che questo punto sia stato modificato all'atto
della stesura definitiva dei verbali, un momento molto particolare, un atto che
non poteva essere sottoscritto da chi doveva fare l'operazione, e la
perquisizione, perquisizione che non poteva essere fatta solo dal Mazzoni.
Ci troviamo di fronte a una modifica di questo verbale successivamente alla
bozza del Mazzoni, in un momento in cui il Mazzoni non era presente in questura.
Altro elemento di non riferibilita' dell'atto ai sottoscriventi e' da rinvenirsi
nell'intestazione del testo: "i sottoscriventi [elenco di tutti i reparti
intervenuti]" sta asignificare la genericita' dell'impostazione, perche' l'atto
non doveva essere sottoscrtto da una persona precisa ma dagli ufficiali di tutti
i reparti intervenuti.
Ora, il problema e' un altro, a prescindere da tutto, il falso contestato a
Mazzoni e agli altri e' un elemento per cui per l'elemento soggettivo occorre il
dolo, ora io ritengo che l amancata presenza e percezione non possa essere
imptuata al Mazzoni la neppur minima consapevolezza dei fatti imputati... Tutte
situazioni che non ha visto e che ha soltanto saputo de relato o per il tam tam
che in quel momento c'era. Manca la prova, non e' che la procura si e'
soffermata su qualcosa che ci potesse dare indizi in questo senso. La procura
dicce tu hai sottoscritto il vebrale e per tanto sei imputabile. Credo che ci
voglia ben altro, che ci sia la prova che c'e' stato un accordo, e che il
Mazzoni fosse consapevole di questo accordo. Pertanto credo anche che dal putno
di vista dell'elemento soggettivo il fatto non sia provato.
Credo che la valutazione della sussitenza degli elementi debba essere limitata e
penso che in questo caso manchino tutti gli elementi di responsabilita' per il
Mazzoni, manchino anche in relazione all'art 48, nell'ipotesi dell'errore
indotto da comportamento altrui e credo che il giudice debba emettere uan
sentenza di non luogo a procedere.

P: rinviamo l'udienza al 30 ottobre alle ore 9.00