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bolzaneto[bolzaneto] ottava udienza preliminareGenova, 2 aprile 2005 Inizia l’avvocato Avitabile del foro di Napoli, difesa Incoronato, Polizia Penitenziaria imputato per un episodio specifico di lesioni. Segue l’avv. Palliaga, difensore di una poliziotta, Daniela Maida. [bolzaneto] settima udienza preliminareGenova, 31 marzo 2005 Udienza breve dedicata alla discussione dei difensori degli imputati. Due sole discussioni, quindi: avv. Bugliolo per il sovrintendente Natale e avv. Iavicoli per Mulas, Zaccardi e Amadei. Il primo è uno degli incaricati alla sorveglianza, la linea difensiva si basa sulla genericità dell’accusa e sulla mancanza di fonti prova specifiche (in estrema sintesi: dire che non poteva non sapere, che non poteva non accorgersi, non basta a fondare la penale responsabilità dell’imputato). Gli altri sono nell’ordine: un agente scelto della matricola (accusato dei falsi a carico degli stranieri, per aver verbalizzato che questi non volevano vedere l’avvocato, usufruire di interprete, fare avvertire i rispettivi consolati), un medico (di tutto di più) ed una agente del nucleo traduzioni. [bolzaneto] quinta udienza preliminareGenova, 19 marzo 2005 Durante l’appello il GUP ha allontanato dall’aula l’operante della Questura (DIGOS) il quale, come sempre dall’inizio dell’udienza preliminare, onorava l’aula della sua immotivata presenza. Il giudice, dichiarandosi “commosso per l’attenzione dimostrata dalla Questuraâ€, ha decisamente invitato il poliziotto ad andarsene. L’udienza è proseguita con la seconda parte della discussione dei difensori di parte civile. Molte le semplici associazioni e gli interventi relative alle singole posizioni. Negli gli interventi più articolati, più volte ripresa la questione del differimento dei colloqui tra gli arrestati di Bolzaneto ed i loro difensori, deciso all’epoca dal Dott. Meloni e le pesanti conseguenze che questo ha comportato per le vittime di Bolzaneto (tra di essi gli avv. Menzione, Taddei e Auditore). L’avv. Novaro ha puntualmente contestato le produzioni difensive depositate dall’avvocato Mascia nell’interesse dell’Isp. Gaetano (quello che non avrebbe potuto pestare nessuno a causa di uno strappo ad un pettorale procuratosi quasi tre mesi prima in palestra); l’avv. Pagani si è più dettagliatamente soffermato sulla configurazione del reato di falso mentre l’avv. Bigliazzi ha presentato una “carrellata†degli aspetti più truculenti e delle dichiarazioni più inverosimili emersi in corso di indagine. E’ mancato purtroppo l’intervento sull’elemento soggettivo preparato dall’avv. Canestrini che non ha potuto raggiungere Genova (si mormora colpito a tradimento da Morfeo). [bolzaneto] quarta udienza preliminareGenova, 17 marzo 2005 Il GUP si è innanzitutto pronunciato circa la richiesta di rito abbreviato subordinato all’acquisizione di varie prove, formulata dal difensore di BIRIBAO prima della discussione dell’accusa. L’avv. Scopesi, difensore dell’agente di P.S. Mancini Diana ha chiesto l’interrogatorio della sua assistita, accusata di abuso di autorità nei confronti di persona detenuta ai danni di due ragazze. Il PM ha innanzitutto chiesto la correzione di un errore materiale (riguardante la data del fatto) contenuto nel relativo capo di imputazione e , dato atto della correzione, si è proceduto ad interrogatorio tramite esame incrociato dell’imputata. [bolzaneto] terza udienza preliminareGenova, 12 marzo 2005 Udienza riservata alla seconda parte della discussione del Pubblico Ministero. Nella ricostruzione proposta l’accusa ha prima delineato la catena gerarchica delle forze dell’ordine presenti all’interno della caserma Bixio, gli atti (decreti, nomine, ordini di servizio ecc) con cui i diversi incarichi sono stati attribuiti, i differenti livelli di responsabilità ( livello apicale, capisquadra, livello intermedio, esecutori materiali) e le condotte ascrivibili a ciascun livello. [processo bolzaneto] - seconda udienza preliminare - sintesiGenova, 10 marzo 2005 Il GUP Di Matteis ha dato lettura dell'ordinanza relativa alle eccezioni proposte dai difensori degli imputati. [Il Manifesto] Bolzaneto alla sbarraIn aula i torturatori della caserma del G8. Ma incombe la prescrizione: «Manca la tortura». In Italia il reato di tortura non esiste. Una legge, che recepiva la convenzione è impantanata in commissione giustizia. Amnesty e Antigone: «Lentezza inaccettabile». Era l'ultima tappa dell'incubo genovese, quella in cui nei giorni del G8 sono stati portati i rastrellati della Diaz e centinaia di manifestanti fermati alla fine di scontri e cariche, la caserma di Bolzaneto al centro del processo che si è aperto ieri mattina davanti al gup Maurizio De Matteis. Nei giorni successivi i trecento manifestanti che sono passati da lì raccontarono di dita divaricate fino a strappare le mani, di medici che li insultavano invece di curarli, di pearcing staccati di netto dalle orecchie, di cellulari con «faccetta nera» di secondini che cantavano «uno due tre viva Pinochet». Tra i 44 responsabili delle torture non c'erano i pezzi grossi del Viminale come alla Diaz, ma medici e agenti penitenziari tutti ancora in servizio, oltre all'allora vice capo della Digos genovese Alessandro Perugini (il più alto in grado e responsabile dell'intera caserma) e a Oronzo Doria, allora colonnello della polizia penitenziaria, tutti disposti a menare le mani o a tacere sulle azioni altrui, salvo due infermieri, Marco Poggi e Ivano Pratissoli che subito dopo decisero di raccontare tutto dando una spinta decisiva all'inchiesta. [Unità ] Bolzaneto: sul processo incombe la prescrizioneBolzaneto, alla vigilia del processo. Ma incombe la prescizione G8 Genova «Dopo tre anni, sei mesi e sei giorni i 256 manifestanti che hanno sporto denuncia potranno costituirsi parte civile - dice la presidente del Comitato, Enrica Bartesaghi, che per trenta ore non seppe più niente della figlia Sara, allora ventunenne, prima fermata alla Diaz, poi arrestata all'ospedale Galliera, transitata per Bolzaneto e infine rinchiusa nel carcere di Vercelli - Non essendo previsto dal nostro ordinamento il reato di tortura, i 47 indagati (12 carabinieri, 14 agenti di polizia, 16 agenti della penitenziaria e 5 tra medici e infermieri) sono accusati a vario titolo di abuso d'ufficio, violenza privata, percosse, omissione di referto, falso e di violazione dei diritti umani fondamentali previsti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo». [La Repubblica] Torture contro i no global domani scatta il processoUna cinquantina sotto accusa, più di duecento le parti lese, vittime degli abusi a Bolzaneto CORRADO F., 38 anni, brigadiere dei carabinieri vittima dell´attentato esplosivo dell´altra notte a Quartu Sant´Elena, è uno dei 47 indagati per le violenze e i soprusi nella caserma di Bolzaneto durante il G8. La Procura genovese ne chiede il rinvio a giudizio, accusandolo di «abuso di autorità contro arrestati o detenuti» in concorso con altri. Secondo investigatori ed intelligence, responsabili dell´esplosione davanti alla casa del militare e dell´autobomba di fronte al carcere Buoncammino di Cagliari, a 15 chilometri di distanza, potrebbero essere appartenenti a gruppi di matrice marxista-leninista, indipendentista e anarco-insurrezionalista, e comunque soggetti particolarmente organizzati - si parla di aggregazioni nell´isola tra reduci delle vecchie Brigate Rosse, separatisti e anarco-insurrezionalisti - in grado di lanciare anche una sorta di «messaggio» agli indipendentisti, con i quali esisterebbero forti contrasti sulla linea politica e, soprattutto, sulla strategia complessiva nel confronto con lo Stato. Per l´onorevole Alfredo Biondi, difensore il brigadiere nell´udienza preliminare su Bolzaneto in programma da domattina, si tratta di «un atto, tanto intimidatorio quanto vergognoso ed inaccettabile, rivolto contro un cittadino, fedele servitore dello Stato, che ha sempre svolto con onestà e dedizione il proprio lavoro». L´avvocato precisa, con i colleghi Carlo Biondi e Giorgio Zunino: «Non possiamo che amaramente constatare come, per l´ennesima volta, gli attentati posti in essere altro non siano se non una diretta conseguenza di una distorta concezione del procedimento penale e delle sue regole - per la quale nessun Giudice si è ancora pronunciato - viene automaticamente trasformata in una condanna, addirittura di morte, emessa senza appello da ignoti delinquenti, comuni o politici che siano». [ansa] bolzaneto - fissata la data dell'udienza preliminareG8: BOLZANETO; UDIENZA PRELIMINARE IL 27 GENNAIO SONO 47 LE RICHIESTE DI RINVIO A GIUDIZIO |
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