supportolegale.org || la memoria e' un ingranaggio collettivo

sintesi

[bolzaneto] ottava udienza preliminare

Genova, 2 aprile 2005

Inizia l’avvocato Avitabile del foro di Napoli, difesa Incoronato, Polizia Penitenziaria imputato per un episodio specifico di lesioni.
Propone alcune eccezioni preliminari in ordine all’avviso di conclusione delle indagini preliminari (gliene avrebbero notificati due, nel secondo dei quali veniva contestata l’aggravante dei motivi abbietti e futili), in ordine al capo di imputazione (il fatto contestato sarebbe impreciso e generico)e in relazione alla competenza…bravo l’avvocato, ma le eccezioni non sembrano francamente preoccupanti.
Nel merito contesta supposte contraddizioni in ordine alle lesioni riportate (contusione o frattura, costole sinistre o destre…)

Segue l’avv. Palliaga, difensore di una poliziotta, Daniela Maida.
La Maida era assegnata all’accompagnamento dei fermati, non si sarebbe neppure dovuta fermare a Bolzaneto…l’avv. Sottolinea la disorganizzazione assoluta ed il caos in cui la Maida si è trovata immersa: situazioni di cui i vertici sono responsabili ma nelle quali “sono gli stracci a volare”. La tesi è che la responsabilità ed il controllo della situazione fosse tutta della Polizia Penitenziaria addetta alla custodia.

[bolzaneto] settima udienza preliminare

Genova, 31 marzo 2005

Udienza breve dedicata alla discussione dei difensori degli imputati.
Breve perché solo due avvocati si erano preparati a concludere ed il GUP, con poca soddisfazione delle parti civili, continua a lasciare allo scarso zelo delle difese l’organizzazione degli interventi.

Due sole discussioni, quindi: avv. Bugliolo per il sovrintendente Natale e avv. Iavicoli per Mulas, Zaccardi e Amadei.

Il primo è uno degli incaricati alla sorveglianza, la linea difensiva si basa sulla genericità dell’accusa e sulla mancanza di fonti prova specifiche (in estrema sintesi: dire che non poteva non sapere, che non poteva non accorgersi, non basta a fondare la penale responsabilità dell’imputato).

Gli altri sono nell’ordine: un agente scelto della matricola (accusato dei falsi a carico degli stranieri, per aver verbalizzato che questi non volevano vedere l’avvocato, usufruire di interprete, fare avvertire i rispettivi consolati), un medico (di tutto di più) ed una agente del nucleo traduzioni.

[processo ai 25] quarantaduesima udienza - sintesi

La quarantaduesima udienza del processo ai 25 per devastazione e saccheggio e' la prima udienza dopo il sequestro dei laptop di due consulenti che stavano assistendo al processo farsa contro orlando e milo, il primo dei due condannato mercoledi' 16 marzo (ormai ufficialmente giornata da esentare dal calendario) a 3 anni e 8 mesi per aver cacciato da un treno due nazisti confessi: un sequestro che chiunque anche non si diletti con fette di prosciutto tra zigomi e arcata sopraccigliare non puo' non leggere come una intimidazione pura e semplice, all'interno di un clima sempre piu' teso intorno al tribunale di genova.

L'udienza si apre con una richiesta di rinvio da parte delle difese, sulla base dell'assenza di materiali contenuti nei pc sequestrati dagli stessi pm (che erano l'accusa sia nel processo a orlando e milo che nei 25). Le prime battute della difesa non insinuano altro ceh non una mera questione tecnica.

A questa richiesta la procura risponde giocandosi in aula la sostituzione di Canciani con il procuratore aggiunto Pellegrino (firmatario dell'ordine di sequestro), che prende parola nel processo con tutto il peso della sua autorevolezza come vice capo della procura di genova. Pellegrino sostiene di non capire perche' la difesa si avvalga costantemente di consulenti e non solo in sede peritale, sottolineando sia la sua scarsa conoscenza di come si svolgano le udienze sia la sua volonta' di portare a casa un risultato politico: "cortesia vuole che non ci opponiamo a una richiesta di rinvio, dopodiche' la sua formulazione ci costringe ad opporci".

[bolzaneto] quinta udienza preliminare

Genova, 19 marzo 2005

Durante l’appello il GUP ha allontanato dall’aula l’operante della Questura (DIGOS) il quale, come sempre dall’inizio dell’udienza preliminare, onorava l’aula della sua immotivata presenza. Il giudice, dichiarandosi “commosso per l’attenzione dimostrata dalla Questura”, ha decisamente invitato il poliziotto ad andarsene.

L’udienza è proseguita con la seconda parte della discussione dei difensori di parte civile.

Molte le semplici associazioni e gli interventi relative alle singole posizioni.

Negli gli interventi più articolati, più volte ripresa la questione del differimento dei colloqui tra gli arrestati di Bolzaneto ed i loro difensori, deciso all’epoca dal Dott. Meloni e le pesanti conseguenze che questo ha comportato per le vittime di Bolzaneto (tra di essi gli avv. Menzione, Taddei e Auditore).

L’avv. Novaro ha puntualmente contestato le produzioni difensive depositate dall’avvocato Mascia nell’interesse dell’Isp. Gaetano (quello che non avrebbe potuto pestare nessuno a causa di uno strappo ad un pettorale procuratosi quasi tre mesi prima in palestra); l’avv. Pagani si è più dettagliatamente soffermato sulla configurazione del reato di falso mentre l’avv. Bigliazzi ha presentato una “carrellata” degli aspetti più truculenti e delle dichiarazioni più inverosimili emersi in corso di indagine. E’ mancato purtroppo l’intervento sull’elemento soggettivo preparato dall’avv. Canestrini che non ha potuto raggiungere Genova (si mormora colpito a tradimento da Morfeo).

[bolzaneto] quarta udienza preliminare

Genova, 17 marzo 2005

Il GUP si è innanzitutto pronunciato circa la richiesta di rito abbreviato subordinato all’acquisizione di varie prove, formulata dal difensore di BIRIBAO prima della discussione dell’accusa.
Il giudice ha accolto l’istanza e la richiesta di proporre prova contraria presentata a sua volta dal PM. Ha poi disposto la formazione di un separato fascicolo e rinviato l’inizio dell’abbreviato al 6 ottobre 2005. In quella data avrà luogo la ricognizione personale (ovvero il riconoscimento dell’imputato da parte della persona offesa) richiesta dalla difesa.

L’avv. Scopesi, difensore dell’agente di P.S. Mancini Diana ha chiesto l’interrogatorio della sua assistita, accusata di abuso di autorità nei confronti di persona detenuta ai danni di due ragazze. Il PM ha innanzitutto chiesto la correzione di un errore materiale (riguardante la data del fatto) contenuto nel relativo capo di imputazione e , dato atto della correzione, si è proceduto ad interrogatorio tramite esame incrociato dell’imputata.

[processo ai 25] quarantunesima udienza

Martedi' 15 marzo 2005. 41esima udienza del processo a 25 attivisti e attiviste
per devastazione e saccheggio.
Il piatto parrebbe abbastanza ricco con la presenza di due degli ufficiali che
comandavano il battaglione sicilia in piazza alimonda (il reparto di placanica
per intendersi), e di diversi digos e sbirretti di varia natura che dovrebbero
riconoscere alcuni degli imputati.

Molti testi pero' non si presentano, e rimaniamo con un Manzi (digos pavia),
Sparano (uno dei capi plotone del Tuscania) e Mirante (comandante del
xii battaglione Sicilia).

Manzi va via abbastanza rapidamente, riconoscendo l.f. che conosce solo di
vista, ma che associa a un nome grazie alla solerte azione di una pattuglia a
conclusione di un presidio a pavia. I dati dell'identificazione, cosi' come
tutto il resto vengono poi inviati alla procura genovese, con buona pace di
tutt*.

Sparano non ci racconta nulla di nuovo rispetto ai precedenti ufficiali del
tuscania. Unica nota di colore ce la regala la procura che si mette a sclerare

[bolzaneto] terza udienza preliminare

Genova, 12 marzo 2005

Udienza riservata alla seconda parte della discussione del Pubblico Ministero.
Il Dott. Ranieri Miniati e la Dott.ssa Petruzziello si sono alternati nell’esposizione orale della consistente memoria depositata al termine della discussione medesima.

Nella ricostruzione proposta l’accusa ha prima delineato la catena gerarchica delle forze dell’ordine presenti all’interno della caserma Bixio, gli atti (decreti, nomine, ordini di servizio ecc) con cui i diversi incarichi sono stati attribuiti, i differenti livelli di responsabilità ( livello apicale, capisquadra, livello intermedio, esecutori materiali) e le condotte ascrivibili a ciascun livello.
Si sono poi ripercorse condotte e responsabilità degli operanti dell’infermeria e della matricola.
Il tutto soffermandosi, da un lato sulle condotte più gravi e quindi significative del clima generale creatosi e dall’altro sulle posizioni di coloro per i quali (per aver tenuto condotte evidentemente distinte ed opposte a quelle degli imputati o per essere restati all’interno per un tempo non sufficiente a rendere inequivocabile la percezione di quanto stava accadendo) è stata chiesta l’archiviazione.

[processo bolzaneto] - seconda udienza preliminare - sintesi

Genova, 10 marzo 2005

Il GUP Di Matteis ha dato lettura dell'ordinanza relativa alle eccezioni proposte dai difensori degli imputati.
Le eccezioni proposte sono state nel complesso rigettate ed in particolare per quanto riguarda:
- MODIFICHE DEL CAPO DI IMPUTAZIONE: il Gup sottolineando come la ratio della norme di cui all'art.423c.p.p. sia da ricercarsi nella tutela del diritto di difesa e come in base a tale principio (e non sulla base di interpretazioni rigide e formali) esso debba essere inteso, ha osservato che le modifiche proposte dal PM, non alterando l'identità dell'imputazione, ma semplicemente aggiungendo precisazioni di fatti già presenti nel capo di imputazione, non viola in alcun modo il diritto tutelato. Parimenti l'indicazione di diversa parte offesa in ordine ad uno dei reati di cui al capo di imputazione, risultando il nominativo della stessa nella querela e nell'interrogatorio, presenti agli atti e dunque a disposizione dell'imputato e della sua difesa. Le eccezioni relative sono quindi rigettate;

[processo diaz] Udienza Preliminare per Di Bernardini

Martedi' 01 marzo 2005

Nell'udienza per Di Bernardini, il 29esimo poliziotto indagato alla diaz e
autore materiale del trasporto delle molotov nel cortile della scuola, il
tribunale ha disposto una perizia per verificare la possibilita' di Di

[processo ai 25] trentanovesima udienza

Martedi' 01 marzo 2005

Udienza breve ma molto interessante la numero 39. In aula il capitano Odierna Viti, giovanotto bene con l'aria da ufficiale di carriera dei tempi che furono, che ai tempi del g8 comandava il 4 plotone del contingente del tuscania presente a genova, sotto le dirette dipendenze del colonnello Leso, tristemente noto per le sue manie da legionario e non solo (si veda pillola rossa).
Il giovane Viti si ricorda molto bene i dettagli operativi e gli attacchi subiti dal suo plotone, fin nel minimo dettaglio, addirittura gli orari, ma purtroppo non ricorda nulla di quanto chiestogli dalla difesa, la catena di comando, le forme di comunicazione, e via dicendo. Viene il sospetto di una lieve reticenza.
Non dice nulla di granche' nuovo ne' di particolarmente scottante, e certamente scompare di fronte alla deposizione del seconde teste, molto piu' succosa di informazioni interessanti.

verso le 10.30 entra in aula il maggiore Frassinetto, indicato dai precedenti testi del Tuscania (il reggimento di para' specializzato in azioni di guerra presente a genova come "riserva di emergenza) come il responsabile della sala operativa dei carabinieri.

[processo ai 25] audiencia 39

Las audiencias, aunque breves como la de hoy 1.03, siempre plantean reflexiones interesantes, ya sea tecnicamente en relación con el proceso o en general sobre la metodología y los "experimentos" que las fuerzas del orden efectuaron durante los dias del G8.

[processo ai 25] trentottesima udienza

Martedi' 22 febbraio 2005

Udienza lampo numero 38.
Dei tre ufficiali del tuscania che si dovevano presentare come testi solo uno arriva in aula, mentre gli altri due presentano come giustificazione la missione in iraq (i nostri "bravi ragazzi" (TM)).
Il rapporto del para' e' abbastanza preciso, anche sulla catena di comando e sulla presenza della centrale operativa dei cc, salvo quando racconta di diversi ordigni incendiari che sarebbero stati lanciati sul loro reparto all'inizio delle cariche finali in via tolemaide (che nessuno ha mai visto ne' allora ne' successivamente in nessun video o foto): alla fin fine una piccola allucinazione non si nega a nessuno.
Interessante la rivelazione (alquanto poco sorprendente) sull'uso da parte dei carabinieri di video propri non presenti nel fascicolo della procura per scrivere e redarre le relazioni: no camera no problem! :))))

Ascolta l'udienza

[processo ai 25] audiencia 38

Génova, 22 de febrero, 2005: Sólo uno de los tres oficiales del regimiento Tuscania testifica.
Audiencia nr. 38 en el proceso por devastación y saqueo durante el G8 en Génova

La de hoy ha sido una audiencia relámpago: de los tres testigos previstos se presenta tan sólo Romano Stefano, que en el momento de los hechos era jefe de un pelotón de 18 paracaidistas del regimiento Tuscania. Sus otros dos colegas se ausentan con justificación ya que son “portadores de paz” en Irak.

[perugini] prima udienza - sintesi

G8: violenze di strada; iniziato processo a 5 poliziotti
Tra questi l’ex vice della Digos di Genova Alessandro Perugini.

E’ cominciato stamane, davanti alla terza sezione del tribunale, il processo a carico di cinque poliziotti, tra cui l’ex numero due della Digos di Genova, Alessandro Perugini, per i fatti avvenuti in corso Barabino il 21 luglio del 2001, durante il G8.
Nel corso dell’ udienza, poi rinviata al 26 maggio, sono stati indicati dalle parti i testi da sentire e le prove, tra cui alcuni video.
In particolare Perugini e’ accusato di aver colpito a calci il giovane Marco Mattana, di Ostia, all’epoca minorenne, provocandogli vari traumi e ferite all’ occhio e alle palpebre. Gli altri poliziotti imputati sono Antonio Del Giacco, spezzino, Sebastiano Pinzone, catanese, Enzo Raschella’, calabrese, e Luca Mantovani della provincia di Rovigo.
Le accuse nei loro confronti sono a vario titolo concorso in lesioni personali aggravate, falso ideologico, calunnia, abuso d’ ufficio, minacce e danneggiamenti. Complessivamente in via Barabino erano finiti in manette sette manifestanti con l’ accusa di resistenza.

[processo ai 25] trentasettesima udienza

Martedì 8 febbraio 2005

Trentasettesima udienza del processo a 25 attiviste e attivisti per devastazione e saccheggio. Tutta l'udienza e' imperniata su due testi abbastanza noti.

Il primo teste e' Maurizio Fiorillo, vice questore aggiunto di Napoli aggregato a Genova durante i giorni del g8. Fiorillo e' il dirigente di 100 uomini di PS che il 20 luglio sono sotto la direzione di Gaggiano e che vengono mandati a bonificare le vie laterali durante la carica dei contingenti che da piazza verdi cercano di respingere i disobbedienti fino al carlini.
Nella sua avanzata Fiorillo e i suoi bonificano insieme al XII battagliione Sicilia e al reparto mobile di Genova le parallele a Tolemaide, fino ad assestarsi a piazza Tommaseo, con a vista i carabinieri del Sicilia di Placanica. Da questa posizione assistono all'aggressione dei cc verso i manifestanti in ritirata di via Tolemaide, e al loro ritiro scomposto dal cul de sac in cui si erano infilati che culminera' con l'omicidio di Carlo Giuliani. Fiorillo e' il dirigente piu' alto in grado insieme a Lauro presente in Alimonda, e nonostante questo non si e' mai vista una sua relazione di servizio ne' una ammissione di aver visto nulla di quello che e' successo in piazza Alimonda.

[processo ai 25] audiencia 37

Génova, 08. Febrero 2005
Giulietto Chiesa: En Génova las fuerzas del orden carecían de preparación y qualificación

Audiencia nr. 37 en el proceso por devastación y saqueo durante el G8 en Génova.

[fatti di strada] assoluzione per il g8

Stamani, 3 febbraio 2005, il Tribunale di Genova in composizione monocratica ha assolto ex art. 530 1° co. c.p.p. dall'imputazione di resistenza a p.u. un manifestante del G8 di Genova, arrestato nel pomeriggio del 21 luglio 2001 nella zona incrocio Viale Brigata Bisagno-Corso Buenos Aires.
Costui - assistito dall'avvocato Taddei congiuntamente all'ottimo Mazzali - a bordo di un mezzo di soccorso non ufficiale, era accusato di aver tentato di speronato un Fiat Ducato del Reparto Mobile di Roma che tentava di arrestarne la marcia in quanto lo stesso era inseguito a piedi da Agenti del Reparto Mobile di Padova che gli intimavano l'alt.
Egli quindi si dileguava, veniva inseguito e arrestato poco distante, in quanto fermatosi spontaneamente ad un posto di blocco della G.d.F. "perché si fidava di più" dei Finanzieri (!).
Dopo esser stato manganellato a dovere, lo stesso veniva portato a Bolzaneto, dove subiva il ben noto trattamento (è già costituito p.c. anche per quest'ultimo processo), e successivamente tradotto ad Alessandria.

[processo ai 25] trentaseiesima udienza

Martedì 1 febbraio 2005

Oggi trentaseiesima udienza per il processo a 25 attivisti e attiviste per devastazione e saccheggio.
Dei tre testi di oggi, il commissario capo del reparto mobile di milano andrea sposi, il vice questore vicario all'epoca dei fatti giovanni calesini, e il vice questore aggiunto fiorillo, quest'ultimo non si e' presentato senza addurre nessuna giustificazione, pur essendo di gran lunga il teste piu' interessante (e' lui che appare e persiste sulla scena dell'omicidio di carlo a coprire i cc).
Gli altri due testi in una udienza di poco piu' di due ore non hanno rivelato cose particolarmente interessanti ne' particolarmente rilevanti per il processo. Nel caso di calesini bisogna ammettere una certa valenza storica della sua testimonianza, comprensibile per la sua posizione altolocata come coordinatore dell'ordione pubblico di genova in quei giorni.

Ascolta l'udienza

[processo ai 25] trentacinquesima udienza

Martedì 25 gennaio 2005

Nella trentacinquesima udienza del processo contro 25 attivist* per devastazione e saccheggio, si conclude il controesame del farsesco Angelo Gaggiano, Primo Dirigente del commissariato centrale di Genova che durante il g8 era il responsabile di piazza per Brignole il 20 (dove aspettava il corteo della disobbedienza) e per piazzale kennedy / corso italia il 21 (dove massacrera' la gente sul lungo mare).

Il buon dirigente della ps cerca di districarsi nel fitto controinterrogatorio delle difese che mettono in luce le decine e decine di contraddizioni e menzogne sciorinate al tribunale da uno dei poliziotti piu' "esperti e rispettati" di genova. Da quelle piu' pacchiane come "ma non e' quella la testa del corteo" di fronte alle immagini degli scudi ancora in corso gastaldi, o le continue contraddizioni anche di fronte alle inequivocabil i immagini video su presunte "persone con le imbottiture che facevano un lavoretto intorno a macchine poi incendiate in via canevari", fino ad arrivare all'assurdo che a seconda dlla domanda gaggiano pare sapere esattamente che l'orario e' sbagliato, oppure che lui "non stava mica a guardare l'orologio e poi c'era molto sole quel giorno" (sic!).

[processo ai 25] trentaquattresima udienza

Martedì 18 gennaio 2005

Protagonista di questa udienza, nonche' della scorsa e della prossima, e' il Dr Angelo Gaggiano (in arte ai tempi del g8 Gamma-3), Primo Dirigente del commissariato centrale di Genova.
Durante il g8, e' stato il responsabile dei servizi di ordine pubblico piu' importanti, quello in piazza Verdi in attesa del corteo della disobbedienza il 20 luglio e quello in testa al corteo internazionale del 21 luglio.
Nel primo caso viene beffato da Mondelli e il fido capitano Bruno che caricano i disobbedienti prima ancora che lui li possa intravvedere (immaginate la sua frustrazione! :), mentre nel secondo la passeggiata si trasforma in tragedia quando deve piazzarsi sotto vento in piazza rossetti bersagliato dai propri lacrimogeni e dalla gente giustamente infuriata.
Delle dinamiche del 20 e del 21, fino alla carica di Punta Vagno che e' rimasta impressa nelle news di tutto il mondo per la ferocia dei finanzieri agli ordini di gaggiano, se n'e' parlato la scorsa udienza.

[processo ai 25] trentatreesima udienza

Martedì 11 gennaio 2005

Oggi trentatreesima udienza a Genova. Attesa e interesse per un teste importante: Angelo Gaggiano, funzionario PS e responsabile di piazza il 20 luglio per il corteo delle tute bianche e il 21 in piazzale kennedy.

Gaggiano, ridondandante quanto il suo cognome, si conferma come un po' tutti se lo aspettavano: deciso, perentorio ma allo stesso tempo macchietta di se stesso nel rincorrere le contraddizioni in cui cade, poco sfruttate a pieno - forse - dagli avvocati difensori.

Gaggiano - superbo e arrogante - prende la prima ora e mezza di udienza come una passeggiata, grazie alle domande del pm canepa, ma si ritrova poi in ben altre situazioni quando e' la difesa a porre le questioni...

Specifica per ben quattro volte di non ricordare assolutamente gli orari delle sue comunicazioni, come se bastasse per giustificare amnesie poco credibili per chi come lui ricopriva un ruolo di tale importanza nelle giornate genovesi.

Gaggiano, responsabile di piazza in quelle giornate, riesce a non riconoscere via tolemaide in una ripresa dei vigili ("ci sono stato dalle 8 del mattino", dice a giustificare la stanchezza, con cui ripara alle dimenticanze..), dice che il 20 i manifestanti si stavano armando ma non sa dire chi glielo avrebbe detto, non ha idea di chi avesse i tonfa o i manganelli normali (eppure il reparto mobile di Roma e' con lui il 21...)

[processo ai 25] trentaduesima udienza

Martedì 21 dicembre 2004

Udienza incognita dato che non si e' riusciti a localizzare prima (se non per quello che dicono nelle loro relazioni, che non sempre diciamo corrisponde esattamente alla verita') i testi nei video e nelle foto.
Prima novita' per le difese: l'avvocato Bonamassa viene nominato per una difesa, al posto dell'avvocato Ferrari.

Il primo teste e' di una veridicita' sconcertante, da bravo servitore dello stato (ahahahahah!), anche se definire i pestaggi di punta vagno come "uno sbandamento delle ffoo" o "comportamenti poco ortodossi" pare un eufemismo...
Nonostante il teste molto favorevole, l'avvocato Rossi anziche' picchiare duro sui pestaggi che il teste conferma a punta vagno, sulla gdf che il teste indica come principale responsabile dei pestaggi, insiste piu' e piu' volte sulla presenza di facinorosi mischiati ai manifestanti pacifici. Anziche' glissare Dario Rossi lo fa ripetere piu' volte al teste, che se fosse stato per noi sarebbe stato fatto passare di fronte ai video di punta vagno piu' e piu' volte senza indugiare su altri dettagli che sicuramente non favoriscono la difesa.

[processo ai 25] trentunesima udienza

Martedì 14 dicembre 2004

Oggi in aula quasi esclusivamente DIGOS di Venezia, Padova e Milano. I tre testi appartengono infatti a questi tre uffici, mentre un quarto, Raffaele Mascia, si e' giustificato e si presentera' il prossimo martedi'.

L'udienza lampo si e' conclusa rapidamente (meno di un'ora) e in maniera abbastanza indolore: sia il dirigente di Padova Lucio Pifferi che il dirigente di Milano Vincenzo D'Agnano si sono comportati bene, raccontando fatti gia' molto noti e non riconoscendo nessuno ne' alcun fatto particolarmente difficile da gestire processualmente per le difese. Bravi, ci piacete.... com'era all'americana "to serve and forget" ? :)))

Invece il dirgente di Venezia Ciarrambino che in alcuni video della Procura (che non abbiamo mostrato) si vede coinvolto in svariati pestaggi gratuiti, racconta cose poco simpatiche, pur facendo lo gnorri in pieno stile Digos: per esempio racconta di un fantomatico gruppo di bb tra il corteo dei disobbedienti e brignole, proprio proprio quello che l'accusa cercava per giustificare Mondelli e Bruno; dato che i video avevano smentito i protagonisti della carica, un bel teste compiacente e' quanto di megliio si possa incontrare.

[processo diaz] - XXII udienza preliminare (Rinvio a giudizio) - sintesi

tutti e 28 i poliziotti sono stati rinviati a giudizio per i fatti della diaz e del mediacenter pascoli la notte del 21 luglio. La storia non si scrive in tribunale ma pensiamo che non sia di secondo ordine il primo processo in cui i vertici della polizia italiana vengono rinviati a giudizio per una operazione di polizia illegale e dal sapore tutto cileno.

SINTESI
tutti e 28 i poliziotti sono stati rinviati a giudizio per i fatti della diaz e del mediacenter pascoli la notte del 21 luglio. La storia non si scrive in tribunale ma pensiamo che non sia di secondo ordine il primo processo in cui i vertici della polizia italiana vengono rinviati a giudizio per una operazione di polizia illegale e dal sapore tutto cileno.
Tutto questo nonostante l'assenza totale del movimento e di quelle 300000 persone e 1800 e piu' organizzazione che a genova c'erano (senza contare il fatto che alcune di queste 1800 ci hanno fatto campagne elettorali e pure di successo fino all'europarlamento).

[processo ai 25] trentesima udienza

Martedì 7 dicembre 2004

Trentesima udienza, breve e senza gloria ne' infamia.
Sarlo, Tosti e Strano sono emblemi dello "io non so nulla o mi ricordo male": in alcuni casi (strano e sarlo) perche' presenti a fatti privi di alcuna rilevanza nel processo; in altri (strano) perche' pur essendo presente non si ricordano nulla oppure si ricorda cose ampiamente "controllabili". Questo alla difesa ovviamente fa molto comodo perche' smonta il teorema della devastazione dell'accusa. Sarlo risulta anche molto utile perche' nel suo delineare come funzionino le decisioni rispetto ai cortei autorizzati ha fatto pari pari il nome di Andreassi come direttore di orchestra insieme al questore. Non e' una novita', ma per il processo e' una conferma importante.

Ascolta l'udienza: prima parte - seconda parte

Syndicate content